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Autore: _Kazuha_Takumi_    20/09/2013    6 recensioni
Salve a tutti, popolo di EFP! Questa è la mia prima SoulxMaka, perciò vi chiedo di essere clementi con i giudizi! >.< Leggete, recensite ma, soprattutto... FATEVELA PIACERE! xD Beh, a parte le mie battutine (sempre se possono essere definite così...) squallide, ecco a voi un'anticipazione del 1° capitolo! :3
"...Dopo aver guardato intensamente Maka negli occhi, Soul si avvicinò pericolosamente alla biondina e le stampò un veloce bacio sulla guancia. Dopo, senza poter vedere il chiaro rossore che si era tinto sul volto di lei, corse verso dov’era venuto e, com’era apparso, sparì tra la folta boscaglia..."
Grazie a tutti coloro che leggeranno! ^^
Genere: Avventura, Comico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Black Star, Maka Albarn, Soul Eater Evans, Tsubaki | Coppie: Soul/Maka
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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CAN YOU KEEP A SECRET?

 
 
 
Hola gentaccia! :P Vi sono mancata? Voi shi!.. *^*
Vorrei in anticipo avviarvi che non è un capitolo lunghissimo, questo... Diciamo che è intermediario! U.U
Ma, purtroppo, oggi non posso proprio perdermi in chiacchiere, quindi ci vediamo alla fine del capitolo! ^^
Commentate, commentate e commentate ancora! *^*

Correva. Correva a più non posso. Ormai, da quanto aveva camminato, non si sentiva nemmeno più le gambe. Nonostante fosse una delle atlete migliori della Shibusen, in quel momento il suo corpo non reggeva. Forse perché era ferito. Sì, ferito dentro. Quando i suoi occhi avevano visto quella scena, il suo cuore s’era spezzato. Già. Vedere Black*Star flirtare spudoratamente con una ragazza le aveva fatto aprire gli occhi. Aveva capito che colui che amava non l’aveva mai vista come una vera donna. Era e sarà sempre rimasta solo la sua migliore amica, per lui. E, nel frattempo, continuava a correre, senza sapere dove stava realmente andando. Forse, semplicemente, voleva scappare dalla verità, voleva negare a se stessa quello che aveva appena visto. Ma l’immagine non se ne voleva andare. E, quando finalmente le gambe non ressero più, lei si fermò, e scoppiò in un pianto disperato, spezzato a volte da alcuni singhiozzi.
-Stupido… Stupido… Stupido troglodita…
-Tsubakiii…
Un suono quasi impercettibile giunse agli orecchi della mora che, voltandosi, vide correre verso di sé una chioma azzurra che riconobbe nel suo migliore amico. O, meglio dire, nel ragazzo di cui era innamorata. Sicuramente era venuto per chiederle spiegazioni, ma Tsubaki non era ancora pronta moralmente per incontrarlo, così riprese a correre diretta chissà dove. Black*Star notò che lei lo stava evitando di proposito, così iniziò a inseguirla con ancora più impeto. Ma… Perché lo faceva? Era o non era la sua migliore amica?
 
Sicuro che sia solo questo per te?
 
Una vocina fece sussultare il ragazzo, che arrestò la sua corsa all’improvviso. L’azzurro, per vedere chi avesse pronunciato quella frase, voltò lo sguardo a destra e a sinistra, ma da quelle parti non c’era anima viva. Così, con aria titubante, decise di chiedere al diretto interessato.
-C… Chi sei???
 
Sono la tua coscienza, idiota.
 
-Ah! Mi ero quasi spaventato! MUAHAHAHAHAH!
Ok, Black*Star era completamente andato. Iniziare a parlare con la proprio coscienza non era proprio da persona sana di mente.
 
Sono venuto sin qui per chiederti di ascoltarmi, ignorante. Mi hai sempre represso nel tuo profondo perché non volevi affrontare la cruda realtà, ma purtroppo questo momento doveva venire, e infine è arrivato. Black*Star, cosa provi realmente per Tsubaki?
 
-Tsubaki? Lei è la persona a cui tengo di più! Lei è la mia migliore amica!
 
Sicuro che sia solo questo?
 
-Beh… Sì. Ne sono abbastanza certo…
 
Allora rispondi a questa domanda: cosa provi quando sei in sua compagnia?
 
-Da dove cominciare? Innanzitutto, ogni volta che la vedo è come se ci fosse un grosso braccio invisibile che mi trascina verso di lei, e perciò non posso fare a meno di correrle incontro e salutarla. Poi, quando lei sorride, il mio cuore inizia a fare “BOOM!” e “POW!”, per poi fermarsi un istante e ricominciare a battere normalmente. E, come se non bastasse, il profumo che emanano i suoi capelli mi fa impazzire. Io non vado matto per i fiori, ma ultimamente sono diventati un mio pensiero fisso. Sai, il nome Tsubaki è il nome di un fiore. Non è bellissimo? I suoi capelli profumano come il suo nome. Beh, in realtà il fiore Tsubaki è un fiore inodore, ma lei riesce a farlo profumare come il fiore più dolce del mondo… Ma quando non è vicino a me, quell’odore svanisce, e io mi sento vuoto dentro, come se non avessi mangiato, e mi viene fame. Così la chiamo, e lei viene in camera mia per prepararmi i suoi squisiti piatti, ma a me passa la fame. Ma mangio comunque, perché so di renderla felice. E quando è felice lei, lo sono anch’io…-
Black*Star si interruppe, sgranò gli occhi e si portò la mano destra al cuore, abbassando lo sguardo.
-E poi, anche il solo pensare a lei, mi produce sensazioni che non ho mai provato. Hai presente le farfalle? Beh, non so come, ma stranamente iniziano a svolazzare nel mio stomaco.
 
Credo che tu abbia capito. Non c’è bisogno che io intervenga maggiormente, rischierei di fondere il tuo cervello già fuso. Me ne torno nei meandri più oscuri del tuo minuscolo encefalo. Spero di rivederti il più tardi possibile. Non farti soprastare dalla tua stupidità e ricordati bene di quest’ultima frase che hai detto. Con affetto, la tua coscienza.
 
La vocina scomparve improvvisamente, e Black*Star rimase immobile come un ebete per alcuni secondi. Doveva collegare insieme tutti gli avvenimenti successi negli ultimi secondi, oppure gli sarebbe saltata realmente la testa. Cosa provava per Tsubaki? La prima domanda che gli fece la sua coscienza era proprio quella. E credeva di aver trovato la risposta. Ma, fatto non alquanto irrilevante, prima doveva ritrovare Tsubaki.
-Cavolo!.. Mi sono fermato troppo a lungo!!! Ma per un Dio come me, sarà facile ritrovarla! MUAHAHA!!!
E detto questo, ripartì alla ricerca della ragazza, correndo tra la fitta boscaglia e, talvolta, venendo graffiato da qualche rametto piuttosto appuntito. Nemmeno lui sapeva bene dove stava andando e, seguendo soltanto il suo istinto, si ritrovò improvvisamente in una piccola piazzetta nascosta nel bosco, da dove si poteva osservare una bellissima veduta su Death City. Appoggiata su un muretto, c’era Tsubaki, che volgeva lo sguardo ad un sole stanco. Anche i suoi occhi erano stanchi, come il sole. Infatti, erano stufi di vedere ogni volta le stesse scene, e stufi di piangere in silenzio. Black*Star non lo sapeva, e vederla piangere gli faceva male. Così, senza farsi notare, si avvicino cautamente verso di lei, e le poggiò una mano sulla spalla. Tsubaki, senza nemmeno voltarsi, sussurrò un “Ciao Black*Star” piuttosto stentato, e dopo, ancora senza rivolgergli lo sguardo, si tuffò tra le sue braccia possenti, scoppiando in un pianto ancora più pesante. L’azzurro rimase immobile per un istante, ma dopo decise di ricambiare l’abbraccio. Non si spiegava il perché, ma quel calore lo faceva sentire leggero e rincuorato. Rimasero così immobili per chissà quanto, incapaci di sciogliersi l’uno dall’altro, e si separarono solo nel momento in cui Tsubaki smise di piangere. In seguito, i due iniziarono a guardarsi profondamente negli occhi, l‘uno volenteroso dell’altro, e dopo avvenne tutto all’improvviso. Il ragazzo posò le sue labbra carnose su quelle rosee della Camelia, e un brivido percorse la schiena della ragazza, incredula. Il tocco fu delicato e quasi magico, e non ci fu nemmeno bisogno che Black*Star approfondisse il bacio. Infatti si staccò quasi subito, avendo paura di romperle quella fragile ragazza. Però non sapeva che, in cuor suo, Tsubaki avrebbe voluto diminuire ancora di più la distanza tra loro. Però, dopo aver realizzato ciò che era successo, la Camelia avvampò, e subito dopo svenne.
-Tutto ciò è molto poco figo.- disse Soul, appollaiato dietro un cespuglio con una Maka tutta sorridente a fianco.
 
***
Tsubaki si risvegliò un po’ stordita nella camera di Black*Star. Non ricordava né come ci fosse finita né in particolare cosa fosse successo, ma preferì far finta di niente e andare a cercare l’amico. Ancora un po’ assopita, vagò a piedi nudi nell’appartamento che ormai conosceva bene nell’intento di trovarlo e chiedergli delle spiegazioni, e, dopo aver accuratamente evitato il bagno, lo trovò in cucina. Era intento a preparare una zuppa, sempre se si poteva chiamare zuppa una broda del genere… Comunque, sta il fatto che, quando lei incrociò lo sguardo del ragazzo, si ricordò improvvisamente di tutto. Di come era scappata via da lui, di come aveva pianto tra le sue braccia e… di come lui l’aveva baciata. Inevitabilmente, divenne nuovamente rossa come un peperone, e fu grazie a un miracolo se, nonostante la testa in panne, non svenne. Black*Star notò il suo disagio e fece per avvicinarsi, ma lei cadde a terra e, man mano che il ragazzo si avvicinava sempre di più, lei arretrava. L’azzurro, ovviamente, non capiva questa reazione.
-Tsubaki… Tutto ok?
-E… EH????? S… S… Sì… T… Tutto o…k! P…e…rché??
-Non so… Secondo te una che ha la febbre è una che sta bene?
-I… Io… avrei cosa????
-Prima sei svenuta, ed eri molto calda in viso. Pensavo avessi la febbre, così ti stavo preparando un brodino caldo…
-Ah… Ah… Ah… T…Tu pensavi a… avessi la febbre???
-Beh, sì. Oppure perché saresti svenuta..?
-Black*Star…
La ragazza si rialzò con una grinta che nemmeno credeva di avere. Possibile fosse così ottuso? Tanto ormai non poteva tornare più indietro, così decise di dirglielo direttamente. Con lui, non ci volevano tanti giri di parole, o gli sarebbe esplosa la testa.
-Non ti è mai passato nell’anticamera del cervello che io possa essere innamorata di te?!?!- urlò una rossissima Tsubaki, in preda a un non so cosa. Black*Star, udendo quelle parole, si rovesciò tutta la broda bollente addosso, ed era così scioccato che nemmeno se ne era accorto. La bocca era spalancata, e gli occhi sgranati. Dalla sua reazione, la ragazza non pensò a niente di positivo.
“Che cosa diavolo mi è saltato in mente?!” disse tra sé e sé Tsubaki, rischiando di svenire per la terza volta in un giorno.
-B… Beh…- dopo un attimo di black out totale, Black*Star iniziò a parlare. –Non ci avevo mai pensato finora… Forse perché nemmeno io avevo riflettuto bene sui miei sentimenti verso di te. Ma oggi, per la prima volta nella mia vita, la mia coscienza mi ha contattato, e ha iniziato a farmi strane domande. Mi stava per esplodere la testa con tutte quelle nuove rilevazioni, ma ho cercato di agglomerare tutto insieme e alla fine credo di aver capito…-
Black*Star si avvicinò alla ragazza, stringendo le sue potenti mani con quelle piccole di lei. Si fissarono profondamente, entrambi incapaci di staccare gli occhi dall’altro. Il blu nel celeste, il celeste nel blu.
-Io… Credo di aver fatto un indigestione di farfalle.
Tsubaki spalancò gli occhi, indecisa se prendere le parole del ragazzo come una presa per il culo o come una confessione vera e propria. Ma dopo pensò che il ragazzo in questione era Black*Star, lo stesso Black*Star che non poteva conoscere termini così ricercati come “Ti amo” o “Mi piaci”, e così sorrise come non aveva fatto mai prima.
-Anch’io ho fatto un indigestione di farfalle, per te..!
E così le loro labbra si incontrarono di nuovo, in un bacio ancora più appassionato.
 
***
Intanto, nella stanza del preside, Stein e Marie erano intenti a leggere un bigliettino lasciato loro da Lord Shinigami stesso. Esaminavano attentamente ogni singola parola di quella strana lettera e, arrivati alla fine, erano giunti a una stessa conclusione.
-Allora, è arrivato finalmente quel momento…
-Stein, non dirlo con quel tono. Metti ansia…
-Beh, l’intenzione era quella. Comunque, ho osservato molto attentamente gli studenti questi giorni, e sono riuscito a identificare alcune persone che potrebbero riuscire nell’intento… Credo che dovremmo iniziare con loro.
-Bene, mi fido di te. Se mi puoi dare gentilmente i nomi…
-Tu chiama semplicemente Maka Albarn, Black*Star, Tsubaki Nakatsukasa e Soul Eater. Dì loro che li sta cercando Lord Shinigami.   

Ok, spero che questo capitolo non faccio proprio schifo schifo... Ma non sono proprio il massimo nelle confessioni! xD
Ho cercato di far apparire Black*Star più stupido di quel che è... Ho fatto bene? xD
Beh, a me piace così, quindi il resto non conta! U.U
Beh, però una scrittrice senza lettori non è niente...
E' meglio che vi eviti di ascoltare gli scleri dell'autrice, che ora si congeda! Spero di rivedervi nelle recensioni!!! *^*
Bacioni,

Kazuha Takumi <3

 
  
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