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Autore: Scath Panther    21/09/2013    1 recensioni
....La liberazione di Derek era stata complicata, ma alla fine era andato tutto bene, certo la morte per mano sua della S.I era stata una nota negativa, ma il loro collega, amico e confidente Derek Morgan era uscito quasi illeso da quel incubo...
Il continuo di My Obsession, ma tranquilli se non vi va di leggere il racconto precedente non cambia nulla, la storia è completamente autonoma, ci sono solo pochi riferimenti a quella passa.
Questa volta i nostri amati Derek e Reid saranno alle prese con un caso complicato, si beh come sempre, ma con due aspetti forse mai trattati prima l'omicida è sotto gli occhi da tutti eppure Reid ha dei dubbi. Ma non è tutto Derek sarà vittima di fantasmi inconsci difficili d'affrontare, ce la farà da solo o qualcuno lo dovrà aiutare?
Genere: Mistero, Suspence, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi, Slash | Personaggi: Derek Morgan, Spencer Reid, Un po' tutti
Note: Lemon, Raccolta | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Oltre le menti degli assassini, due profiler'
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Case
Siamo al quinto capitolo, la storia procede (anche nell'ambito Reid x Morgan) vi posso dire con sicurezza che ci saranno un po' di capitoli per i prossimi mesi perchè ho ripreso a scrivere e non mi mancano molti capitoli da stendere per arrivare alla fine.
Vorrei ricordare che i personaggi non mi appartengono, non ne detengo i diritti e non scrivo assolutamente a scopo di lucro.
In più vorrei fare piccole precisazioni, sulle questioni mediche ci sono parti che ho preso da wikipedia o siti simili, quindi sono per lo più verosimili altre cose le ho inventate, cose tipo procedure mediche. Per la questione chimere beh capirete poco a poco, ma se fate un po' di ricerche su internet vi accorgerete che esistono davvero!

Buona lettura, a presto!


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5° capitolo

 

Quindi dovrai rimanere notte e giorno in ospedale?

Domandò Morgan alla fine del lungo e intricato racconto appena esposto dal dottor Reid. Era piombato nella sua villetta nel primo pomeriggio, la madre dell'uomo di colore era al centro commerciale per rifornire la dispensa, mentre le sorelle erano andate a recuperare degli scatoloni vuoti da usare per il trasloco dalle fabbriche di vestiario nel quartiere industriale perchè l’agente aveva già iniziato ad impacchettare le proprie cose, aveva venduto a tempo di record il proprio appartamento in centro, e presto avrebbe concluso le trattative anche per quella villetta in modo da poter entrare nella nuova abitazione a breve.

 

Uhm, no, non credo. Ma dimmi… è vero che vuoi ricominciare con i corsi alle reclute? Non ti sembra un po’ presto?

No, sono passati molti giorni. E io sto bene, mi sembra che tutti voi mi stiate sottovalutando, Hotch non è forse tornato pochi giorni dopo la morte della moglie? Rossi? Dopo il suo ultimo divorzio? JJ dalla malattia e

E io dalla mia dipendenza?

 

Tutta l’irritazione e nervosismo dell’agente di colore si spense, avere di fronte quel ragazzo, perché era ancora un ragazzino ai suoi occhi, lo metteva sempre di ottimo umore in qualsiasi situazione si trovassero.
 

Ok, vi preoccupate delle mie condizioni e mi sta bene, ma ritornare ad allenare fisicamente le reclute è un modo per  tornare gradualmente. E poi ho chiesto un corso aggiuntivo, potrebbe essere già stanziato nei prossimi trimestri

Di che si tratta?

Reid cercò di sollevare uno scatolone stracolmo di attrezzi da lavoro e si ritrovò a ondeggiare per lo sforzo.
 

Di certo non di piccoli geni a lavoro! È un programma per l’illustrazione delle nuove tecniche di tortura. Non pensare male, voglio solo che gli agenti del “futuro” capiscano che non solo negli eserciti di tutto il mondo possono accadere queste cose, e voglio che siano preparati

Iniziava finalmente a riconoscere Morgan in quelle parole, forte deciso, e con quella cadenza anche seducente.

“Seducente?!”

 

Il dottore aveva aiutato il padrone di casa a liberare il salotto dagli scatoloni in modo da avere più spazio per mostrare tutti i documenti del caso, voleva il parere di Morgan, voleva sapere… se quella fosse la strada giusta da intraprendere.

 

So che non devi lavorare, quindi… non sforzarti. Voglio solo un tuo parere

Sulle deduzioni sei più in gamba di me, no?

Ma solo tu sai entrare nelle menti degli assassini…

Il silenzio calò pesantemente nella stanza. Nessuno riuscì più a dire una parole, persino il genietto pieno di pensieri sempre da esprimere e discernere non riuscì a proferir alcuna parola. C?era tensione nell'aria e qualcosa simile al disagio, finche non avessero parlato di quello che era accaduto in quel posto, nessuno dei due sarebbe davvero riuscito a toccare l'argomento senza ridursi in quello stato.

 

Un’ora più tardi i due avevano sfogliato referti, resoconti, trascrizioni di interrogatori e le perizie dei due “esperti” della difesa, non che il materiale fornito da Garcia sulla letteratura medica sulle chimere. Tutto quel materiale avrebbe dovuto fare luce sulla situazione e dare un quadro generale della questione, almeno così sperava il dottore.

Mi spiace, non ho un’idea chiara su tutto questo. Però sono sicuro che se tu ritieni indispensabile accertarsi se vi sono o meno due DNA nel corpo del signor McFarlan e che addirittura uno di esse possa influenzare l’altro… allora sono d’accordo sul procedere e diciamocelo se c'è qualcuno che può fare una scoperta simile, beh quello sei tu!

Non era riuscito a concentrarsi del tutto, ogni giorno di più sentiva la presenza di Reid in maniere fisica, l’odore, i movimenti, il calore, e anche i suoni del suo corpo, tutto insomma e la cosa diveniva quasi disturbante, non poteva estraniarsi e immedesimarsi perché improvvisamente nella sua mente si insinuava il volto del castano che sorridente gli allungava la mano e lo stringeva a se e… 

Penso dovremmo farlo

Come?

Avevi detto che volevi fare dei sopralluoghi alle case che intendi ristrutturare! Bene io non so che altro fare, e se ci fosse qui Gideo mi direbbe che devo concentrarmi su qualcosa, su qualsiasi e liberare la mente, poi con la dovuta calma e mente libera ricominciare. Quindi visto che abbiamo… hai scartato gli scacchi! Che ne dici se chiamiamo l’agenzia?

Mani in tasca, capelli arruffati e camminata altalenante il ragazzo iniziò a marciare per la stanza, come se fosse in preda a un’attesa troppo snervante, sembrava quasi che gli fosse costato molto dire quella frase, come se avesse voluto chiedere ben altro all'uomo.

 

Sempre che tu non abbia cambiato idea

Certo che no! Ok, allora io vado a vestirmi e faccio una chiamata tu… guardati un po’ di tv e calmati!

Uscito dal salotto, per dirigersi verso la propria camera, Morgan si ricordò di non aver offerto neanche una birra all’amico, tornò indietro e si affacciò oltre lo stipite, Reid sedeva sul bordo del divano, ginocchia unite, gambe separate e gomiti sulle ginocchia, un’espressione imbronciata e le immagini della televisione che inquadravano un cucciolo di pantera. 
Faticava a ricordarsi che quel ragazzino aveva 28 anni, possedeva diverse lauree, ma soprattutto era capace di cose inimmaginabili. Sorrise e si concesse qualche minuto per poterlo osservare. Ormai aveva accantonato le scuse, dopo i due giorni al Medical Center aveva capito e accettato che provava un affetto profondo, sincero e incommensurabile verso Spencer. Prima o poi, forse lo avrebbe capito anche lui, fino ad allora gli sarebbe stato accanto, punzecchiandolo, sorreggendolo e perché no anche spintonandolo un po' verso la direzione giusta.

 

Fa come se fossi a casa tua, bevi pure una birra se ti va

Come se nulla fosse Morgan andò in camera propria lasciando il dottor a guardarsi intorno, c’erano volte che l’agente di colore si comportava proprio come una pantera; invisibile e sinuosa spuntava da chissà dove, attaccava e senza quasi palesarsi scompariva!
L'uomo aveva lasciato l'altro pensando tra se che gli piaceva averlo tra i piedi, anche se sentiva quella sorta di malessere nel non poter dire ogni cosa e poi c'erano momenti in cui era lo stesso Reid ad avere slanci, voluti o meno, verso di lui, e in proprio in quei momenti faticava a rimanere lucido!

 

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Ora devi proprio dirmelo, sei sicuro di voler comprare un attico in centro? Sei davvero sicuro? Al cento per cento?

Certo! E poi è un Loft, non avevo mai provato questo genere di abitazione, sarà uno spasso ristrutturarlo! E poi… sai quando porti qualcuno a casa e gli fai vedere un appartamento del genere, beh il risultato a fine serata è garantito! 

Quando Derek Morgan voleva fare il sensuale e sedurre qualcuno, direttamente o indirettamente, scatenava imbarazzo, lusinghe e anche un po’ di invidia. In Reid scatenò una vampata di rossore sulle guancie, il ragazzino aveva immaginato immediatamente Morgan intento a mostrare la propria casa e poi concludere la serata al piano superiore, dove sarebbe sorta la camera da letto, il problema era che aveva proiettato la propria immagine al suo fianco, come suo ospite, come la persona sedotta! 
 

Ehm… ben, se sei deciso… piace anche a me, quindi hai il mio benestare

Perfetto!

Alla fine non avevano fatto molti giri, avevano visto solo tre appartamenti e l'ulimo, il Loft in pieno centro in uno dei palazzi più belli e rinomati della città, si erano fermati a lungo per studiarlo, Derek se n'era innamorato già dalle immagini e vederlo di persona lo aveva convinto più che mai. Reid aveva provato a tirar fuori un sacco di nozioni sulla pericolosità, livello di stress e inquinament del vivere in "condominio" in una grande città e altre cavolate buttando lì di tanto in tanto qualche statistica, ma il più grande lo ascoltava annuendo e poi iniziava con i propri elenchi: elementi architettonici, comodità dei servizi, pareti insonorizzate, impianti elettrici ed idraulici in perfetto stato. Un sogno! 

Erano tornati nella casa di Morgan dopo i sopralluoghi continuando a parlottare sugli appartamenti, la decisione era presa e Reid aveva gettato la spugna però si voleva assicurare che l'amico prendesse in considerazione le sue preoccupazioni!
Entrambe le sorelle di Morgan sarebbero ripartite nel giro di qualche giorno, ma avevano ancora molte faccende da svolgere per il fratello, come bollette non pagate e contratti da rescindere, la madre invece era ai fornelli intenta a preparare una delle sue piacevoli cenette.

Loro invece avevano appena varcato la soglia e il dottore aveva subito messo le mani avanti, prima che la donna li raggiungesse invitandolo a cena, cercò subito di tirarsene indietro!

 

Ora devo andare, domani mattina mi devo svegliare entro le sei per poi essere alle sei e trenta in ospedale, Inizieranno subito a raccogliere i campioni e io deve mettere la mia firma per il controllo sulla veridicità del materiale che arriverà ai laboratori di Quantico

Ok, se vuoi puoi mangiare qualcosa…

Appoggiato all’uscio di casa l’agente si inarcò mostrando il corridoio della villetta, invitandolo così ad entrare, ignorando completamente il discorso dell'altro sul fatto che "DOVESSE ANDARE" cercando invece di convincerlo a rimanere ancora un po' con lui, con "loro".

 

Beh, ma io

Quel giorno Morgan aveva lasciato da parte l’aspetto da bel palestrato di Chicago, o quello impeccabile dell’agente dell’FBI. Oggi aveva la barba incolta di tre giorni, una maglietta con lo scollo a V per nulla aderente e una semplice felpa con gli elastici ai polsi che ogni tanto portava fino al gomito, sotto un paio di jeans chiari, elasticizzati forse di una taglia più grandi di quella che portava normalmente. Insomma era un vero spettacolo per chi lo conosceva bene e Reid dovette pensare alle equazioni algebriche più complicate che ricordasse per distrarre la mente dalla presenza, ingombrante e quasi soffocante, dell’altro.

Mi spiace, ci vediamo domani pomeriggio… a no, hai la seduta di psicoterapia, facciamo dopo domani, devo solo presentarmi davanti alla commissione interna, poi posso passare da te… ok?

Sembrava quasi si stessero dando un appuntamento, Reid era la ragazzina impacciata che arrossiva e balbettava, Morgan il più bello della scuola che ha già fatto esperienze e sapeva perfettamente come si conquista qualcuno.
La realtà era molto diversa, loro erano amici. Quel genere di amico che non trovi spesso e che ti conviene non perdere per nulla al mondo. Morgan però quel giorno oltre all'aspetto "normale" aveva anche un umore e un comportamento fuori dallo schema agente/uomo sempre perfetto, quel giorno era soltanto Morgan che aveva una gran voglia di star con il suo amico, ma che sapeva bene che non avrebbe dovuto forzare la mano, alla fine parlò senza guardarlo negli occhi o avrebbe fatto intendere ben altro

Perfetto, grazie del pomeriggio passato insieme. Ci sentiamo...

Reid salì nella propria macchina, a scatti s’infilò la cintura e accese la radio mettendo frettolosamente in moto, stava succedendo davvero qualcosa fra di loro, avrebbe voluto dare un nome a quel qualcosa, ma gli bastava viverlo attimo per attimo. La sua mente aveva pronte decine di analisi per spiegare e riassumere quello che succedeva fra loro, ma il suo cuore, la sua anima, e perché no il suo “io interiore” gli dicevano di non razionalizzare nulla e lasciarsi trasportare. Il dottore insomma aveva accettato a mente lucida e con fare analitico che quel qualcosa tra loro stava prendendo forma, non gli rimaneva che comprendere il cosa attraverso i sentimenti. E qui veniva il difficile! Uno abituato come lui al sentire il mondo attraverso la mente non era in grado di affidarsi ad istinto ed emozioni!

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Saaalve. Ed ecco concluso il capitolo quinto. Lo so che c'è stata poca "azione" ma volevo davvero molto dare un piccolo angolo a "loro due" perchè questa storia dopo tutto è per loro quindi c'erano davvero troppe poche scene con loro protagonisti. Poco a poco continuerò il racconto  giallo, tranquilli, scoprirete tutto ciò che c'è da sapere sul caso, ma perchè privarsi di un po' di momenti di normalità?
Siamo solo all'inizio il loro rapporto si evolverà, ve lo prometto!
Se vi va di recensire a me  farebbe molto piacere leggere i vostri pareri!

RINGRAZIO CHI SEGUE, METTE TRA I PREFERITI E RECENSISCE!!!

bye bye
Ombra

   
 
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