Vorrei ricordare che i personaggi non mi appartengono, non ne detengo i diritti e non scrivo assolutamente a scopo di lucro.
In più vorrei fare piccole precisazioni, sulle questioni mediche ci sono parti che ho preso da wikipedia o siti simili, quindi sono per lo più verosimili altre cose le ho inventate, cose tipo procedure mediche. Per la questione chimere beh capirete poco a poco, ma se fate un po' di ricerche su internet vi accorgerete che esistono davvero!
Buona lettura, a presto!
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5°
capitolo
Quindi
dovrai rimanere notte e giorno in ospedale?
Domandò
Morgan alla fine del lungo e intricato
racconto appena esposto dal dottor Reid. Era piombato nella sua
villetta nel primo pomeriggio,
la madre dell'uomo di colore era al centro commerciale per rifornire la
dispensa, mentre le sorelle
erano andate a recuperare degli scatoloni vuoti da usare per il
trasloco dalle fabbriche di vestiario nel
quartiere industriale perchè l’agente aveva
già
iniziato ad impacchettare le
proprie cose, aveva venduto a tempo di record il proprio appartamento
in
centro, e presto avrebbe concluso le trattative anche per quella
villetta in modo da poter entrare nella nuova abitazione a breve.
Uhm,
no, non credo. Ma dimmi… è vero che vuoi
ricominciare con i corsi alle reclute?
Non ti sembra un po’ presto?
No,
sono passati molti giorni. E io sto bene, mi sembra che tutti voi mi
stiate
sottovalutando, Hotch non è forse tornato pochi giorni dopo
la morte della
moglie? Rossi? Dopo il suo ultimo divorzio? JJ dalla malattia e
E
io
dalla mia dipendenza?
Tutta
l’irritazione e nervosismo
dell’agente di colore si spense, avere di fronte quel
ragazzo, perché era
ancora un ragazzino ai suoi occhi, lo metteva sempre di ottimo umore in
qualsiasi situazione si trovassero.
Ok,
vi preoccupate delle mie condizioni e mi sta bene, ma ritornare ad
allenare
fisicamente le reclute è un modo per tornare
gradualmente. E poi ho chiesto un corso aggiuntivo, potrebbe essere
già
stanziato nei prossimi trimestri
Di
che si tratta?
Reid
cercò di sollevare uno scatolone
stracolmo di attrezzi da lavoro e si ritrovò a ondeggiare
per lo sforzo.
Di
certo non di piccoli geni a lavoro! È un programma per
l’illustrazione delle
nuove tecniche di tortura. Non pensare male, voglio solo che gli agenti
del
“futuro” capiscano che non solo negli eserciti di
tutto il mondo possono
accadere queste cose, e voglio che siano preparati
Iniziava
finalmente a riconoscere Morgan in
quelle parole, forte deciso, e con quella cadenza anche seducente.
“Seducente?!”
Il
dottore aveva aiutato il padrone di casa
a liberare il salotto dagli scatoloni in modo da avere più
spazio per mostrare
tutti i documenti del caso, voleva il parere di Morgan, voleva
sapere… se
quella fosse la strada giusta da intraprendere.
So
che non devi lavorare, quindi… non sforzarti. Voglio solo un
tuo parere
Sulle
deduzioni sei più in gamba di me, no?
Ma
solo tu sai entrare nelle menti degli assassini…
Il
silenzio calò pesantemente nella stanza.
Nessuno riuscì più a dire una parole, persino il
genietto
pieno di pensieri
sempre da esprimere e discernere non riuscì a proferir
alcuna
parola. C?era tensione nell'aria e qualcosa simile al disagio, finche
non avessero parlato di quello che era accaduto in quel posto, nessuno
dei due sarebbe davvero riuscito a toccare l'argomento senza ridursi in
quello stato.
Un’ora
più tardi i due avevano sfogliato
referti, resoconti, trascrizioni di interrogatori e le perizie dei due
“esperti” della difesa, non che il materiale
fornito da
Garcia sulla
letteratura medica sulle chimere. Tutto quel materiale avrebbe dovuto
fare luce sulla situazione e dare un quadro generale della questione,
almeno così sperava il dottore.
Mi
spiace, non ho un’idea chiara su tutto questo.
Però sono
sicuro che se tu ritieni indispensabile
accertarsi se vi sono o meno due DNA nel corpo del signor McFarlan e
che addirittura
uno di esse possa influenzare l’altro… allora sono
d’accordo sul procedere e diciamocelo se c'è
qualcuno che
può fare una scoperta simile, beh quello sei tu!
Non
era riuscito a concentrarsi del tutto,
ogni giorno di più sentiva la presenza di Reid in maniere
fisica, l’odore, i
movimenti, il calore, e anche i suoni del suo corpo, tutto insomma e la
cosa
diveniva quasi disturbante, non poteva estraniarsi e immedesimarsi
perché
improvvisamente nella sua mente si insinuava il volto del castano che
sorridente gli allungava la mano e lo stringeva a se e…
Penso
dovremmo farlo
Come?
Avevi
detto che volevi fare dei sopralluoghi alle case che intendi
ristrutturare!
Bene io non so che altro fare, e se ci fosse qui Gideo mi direbbe che
devo
concentrarmi su qualcosa, su qualsiasi e liberare la
mente, poi
con la dovuta calma e mente libera ricominciare. Quindi visto che
abbiamo… hai scartato gli scacchi! Che ne dici se chiamiamo
l’agenzia?
Mani
in tasca, capelli arruffati e
camminata altalenante il ragazzo iniziò a marciare per la
stanza, come se fosse
in preda a un’attesa troppo snervante, sembrava quasi che gli
fosse costato molto dire quella frase, come se avesse voluto chiedere
ben altro all'uomo.
Sempre
che tu non abbia cambiato idea
Certo
che no! Ok, allora io vado a vestirmi e faccio una chiamata
tu… guardati un po’
di tv e calmati!
Uscito
dal salotto, per dirigersi verso la
propria camera, Morgan si ricordò di non aver offerto
neanche una birra
all’amico, tornò indietro e si affacciò
oltre lo stipite, Reid sedeva sul bordo
del divano, ginocchia unite, gambe separate e gomiti sulle ginocchia,
un’espressione imbronciata e le immagini della televisione
che inquadravano un
cucciolo di pantera.
Faticava a ricordarsi che quel ragazzino aveva 28 anni,
possedeva diverse lauree, ma soprattutto era capace di cose
inimmaginabili. Sorrise
e si concesse qualche minuto per poterlo osservare. Ormai aveva
accantonato le
scuse, dopo i due giorni al Medical Center aveva capito e accettato che
provava
un affetto profondo, sincero e incommensurabile verso Spencer. Prima o
poi,
forse lo avrebbe capito anche lui, fino ad allora gli sarebbe stato
accanto,
punzecchiandolo, sorreggendolo e perché no anche
spintonandolo un po' verso la direzione
giusta.
Fa
come se fossi a casa tua, bevi pure una birra se ti va
L'uomo aveva lasciato l'altro pensando tra se che gli piaceva averlo
tra i piedi, anche se sentiva quella sorta di malessere nel non poter
dire ogni cosa e poi c'erano momenti in cui era lo stesso Reid ad avere
slanci, voluti o meno, verso di lui, e in proprio in quei momenti
faticava a rimanere lucido!
Ora
devi proprio dirmelo, sei sicuro di voler comprare un attico in centro?
Sei
davvero sicuro? Al cento per cento?
Certo!
E poi è un Loft, non avevo mai provato questo genere di
abitazione, sarà uno
spasso ristrutturarlo! E poi… sai quando porti qualcuno a
casa e gli fai vedere
un appartamento del genere, beh il risultato a fine serata è
garantito!
Quando
Derek Morgan voleva fare il sensuale
e sedurre qualcuno, direttamente o indirettamente, scatenava imbarazzo,
lusinghe e anche un po’ di invidia. In Reid
scatenò una
vampata di rossore
sulle guancie, il ragazzino aveva immaginato
immediatamente Morgan
intento a mostrare la propria
casa e poi concludere la serata al piano superiore, dove sarebbe sorta
la
camera da letto, il problema era che aveva proiettato la propria
immagine al suo fianco, come suo ospite, come la persona
sedotta!
Ehm…
ben, se sei deciso… piace anche a me, quindi hai il mio
benestare
Perfetto!
Alla fine non avevano fatto molti giri, avevano visto solo tre appartamenti e l'ulimo, il Loft in pieno centro in uno dei palazzi più belli e rinomati della città, si erano fermati a lungo per studiarlo, Derek se n'era innamorato già dalle immagini e vederlo di persona lo aveva convinto più che mai. Reid aveva provato a tirar fuori un sacco di nozioni sulla pericolosità, livello di stress e inquinament del vivere in "condominio" in una grande città e altre cavolate buttando lì di tanto in tanto qualche statistica, ma il più grande lo ascoltava annuendo e poi iniziava con i propri elenchi: elementi architettonici, comodità dei servizi, pareti insonorizzate, impianti elettrici ed idraulici in perfetto stato. Un sogno!
Erano tornati nella casa di Morgan dopo i
sopralluoghi continuando a parlottare sugli appartamenti, la decisione
era presa e Reid aveva gettato la spugna però si voleva
assicurare che l'amico prendesse in considerazione le sue
preoccupazioni!
Entrambe le sorelle di Morgan sarebbero ripartite nel giro di qualche
giorno, ma avevano
ancora molte faccende da svolgere per il fratello, come bollette non
pagate e
contratti da rescindere, la madre invece era ai fornelli intenta a
preparare
una delle sue piacevoli cenette.
Loro
invece avevano appena varcato la
soglia e il dottore aveva subito messo le mani avanti, prima che la
donna li
raggiungesse invitandolo a cena, cercò subito di tirarsene
indietro!
Ora
devo andare, domani mattina mi devo svegliare entro le sei per poi
essere alle sei e trenta in ospedale, Inizieranno subito a raccogliere
i campioni e io deve
mettere la mia firma per il controllo sulla veridicità del
materiale che arriverà
ai laboratori di Quantico
Ok,
se vuoi puoi mangiare qualcosa…
Appoggiato
all’uscio di casa l’agente si
inarcò mostrando il corridoio della villetta, invitandolo
così ad entrare, ignorando completamente il discorso
dell'altro
sul fatto che "DOVESSE ANDARE" cercando invece di convincerlo a
rimanere ancora un po' con lui, con "loro".
Beh,
ma io
Quel
giorno Morgan aveva lasciato da parte
l’aspetto da bel palestrato di Chicago, o quello impeccabile
dell’agente
dell’FBI. Oggi aveva la barba incolta di tre giorni, una
maglietta con lo scollo a V
per nulla aderente e una semplice felpa con gli elastici ai polsi che
ogni
tanto portava fino al gomito, sotto un paio di jeans chiari,
elasticizzati forse di una taglia più grandi di quella che
portava normalmente. Insomma era un vero spettacolo per chi lo
conosceva bene e Reid dovette pensare alle equazioni algebriche
più complicate
che ricordasse per distrarre la mente dalla presenza, ingombrante e
quasi
soffocante, dell’altro.
Mi
spiace, ci vediamo domani pomeriggio… a no, hai la seduta di
psicoterapia,
facciamo dopo domani, devo solo presentarmi davanti alla commissione
interna,
poi posso passare da te… ok?
Sembrava
quasi si stessero dando un
appuntamento, Reid era la ragazzina impacciata che arrossiva e
balbettava,
Morgan il più bello della scuola che ha già fatto
esperienze e sapeva perfettamente
come si conquista qualcuno.
La realtà era molto diversa, loro erano amici. Quel genere
di
amico che non trovi spesso e che ti conviene non perdere per nulla al
mondo. Morgan però quel giorno oltre all'aspetto "normale"
aveva
anche un umore e un comportamento fuori dallo schema agente/uomo sempre
perfetto, quel giorno era soltanto Morgan che aveva una gran voglia di
star con il suo amico, ma che sapeva bene che non avrebbe dovuto
forzare la mano, alla fine parlò senza guardarlo negli occhi
o
avrebbe fatto intendere ben altro
Perfetto,
grazie del pomeriggio passato insieme. Ci sentiamo...
Reid salì nella propria macchina, a scatti s’infilò la cintura e accese la radio mettendo frettolosamente in moto, stava succedendo davvero qualcosa fra di loro, avrebbe voluto dare un nome a quel qualcosa, ma gli bastava viverlo attimo per attimo. La sua mente aveva pronte decine di analisi per spiegare e riassumere quello che succedeva fra loro, ma il suo cuore, la sua anima, e perché no il suo “io interiore” gli dicevano di non razionalizzare nulla e lasciarsi trasportare. Il dottore insomma aveva accettato a mente lucida e con fare analitico che quel qualcosa tra loro stava prendendo forma, non gli rimaneva che comprendere il cosa attraverso i sentimenti. E qui veniva il difficile! Uno abituato come lui al sentire il mondo attraverso la mente non era in grado di affidarsi ad istinto ed emozioni!
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Siamo solo all'inizio il loro rapporto si evolverà, ve lo prometto!
Se vi va di recensire a me farebbe molto piacere leggere i vostri pareri!
RINGRAZIO CHI SEGUE, METTE TRA I PREFERITI E RECENSISCE!!!
bye bye
Ombra