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Autore: aleale00    21/09/2013    4 recensioni
Matthew Bellamy è Matthew Bellamy, rockstar o padre come tanti che dir si voglia,,,,
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La colpa è della Nai, donna eccezionale, (che ringrazio infinitamente) e delle sue idee brillanti! Io mi  sono solo divertita a  scriverla e ancora di più a sentirla leggere e commentare in  buona compagnia..

Non penso assolutamente tutto quello che ho scritto di Matthew Bellamy e compagni, queso è come al solito il mio modo di dimostrare loro affetto

                                                                                           THE GOOD FATHER

Il minuscolo paio di converse a stelle e strisce, gli sfioravano il petto e ogni tanto quei piedini non mancavano di colpirlo con qualche involontario calcetto entusiasta, ogni qual volta suo figlio avvistava qualcosa di particolarmente interessante,“Fighe come quelle di tuo fratello!” aveva dichiarato Kate  entusiasta, quando le aveva comprate. Del resto trasportare sulle spalle un bimbo di due anni, magari non era comodissimo, ma era decisamente il metodo più pratico e sicuro in mezzo alla ressa di un festival rock. Eventualmente, quando il fardello si sarebbe fatto troppo pesante da portare, c’era sempre Dom, lo zio Dom, nanny Dom che dir si voglia, disposto persino a rischiare di farsi sporcare la T shirt modaiola per il figlio del suo miglior amico.

Avevano approfittato di quella pausa dal tour di un paio di settimane, per andare a fare i turisti ad uno dei più importanti festival inglesi, il Reading, e visto che l’ultima volta che ci erano stati li aveva visti protagonisti della mitica commemorazione di Origin Of Simmetry, quello che i fan dei Muse considerano una specie di testo sacro, l’idea di gironzolare indisturbati senza la tensione dello show sembrava quasi una cosa piacevole. Certo a vederli da fuori sembravano più un gruppo di profughi dell’est, che delle rock star in libera uscita, ma il lato positivo era che poteva essere utile per non attirare eccessivamente l’attenzione. Kate short, canottiera, stivali e cappellino, era perfettamente mimetizzata, con il viso coperto da un paio di enormi occhiali da sole di un tenue color cipria a forma di cuore, che le davano un tocco particolarmente glamour.  Accanto a lei Jacklyn esibiva un fresco abito a fiori, cappello di paglia enorme e occhiali scuri.  Matthew non era riuscito a rinunciare al suo innato buon gusto, con bermuda e camicia di due tipi differenti di quadri e gli occhiali da sole rossi.  Il più innegabilmente riconoscibile era Dominic, che al solito anche nella sua T shirt nera  attillatissima e bermuda di jeans, non aveva un capello fuori posto. Ovviamente la comitiva era completata da Chris, Tom e gli inseparabili Dom Anderson e Glen Rowe.

Il gruppetto animato da spirito vacanziero, dopo essersi aggirato tra le bancarelle del merchandising dei vari gruppi in cartellone, si era diretto verso l’area riservata agli artisti che dovevano esibirsi, se ti chiami Muse non hai bisogno del pass per entrare e lì, era stato tutto un susseguirsi di saluti, abbracci, rinvangare ricordi di episodi condivisi, con amici e colleghi  di sempre.

Nella ressa colorata dei tendoni che fungevano da dressing room in quell’enorme back stage, si erano sprecatii gli “in bocca al lupo” e i consigli dell’ultima ora per ragazzi come I Bastille, o gli Arcan Roots che avevano supportato una parte del Tour appena finito, mentre la mente andava sempre con un po’ di emozione, agli esordi, quando erano loro in una situazione simile. “Sembra una vita fa!!” aveva commentato  Dom sottovoce, strappando un sorrisino di nostalgico assenso al suo cantante.

Poi avevano incontrato I Biffy e con Simon  e compagni, le parole scambiate erano diventate un po’ più di due.

Kate e Jackylin, dopo un po’ si erano sentite escluse dal discorso, cominciando a dare segni di impazienza, ansiose di ricominciare il giro. Kelly non c’era, in compenso aveva lasciato Alfie a tenere compagnia a Rayder e ad uno dei figli di Glen, affidato alle amorevoli cure di Chris. Così all’ennesima risata sguaiata di Matt, la sua fidanzata aveva sbuffato, sventolandosi con un giornale che qualcuno le aveva mollato in mano, pensando seriamente  di defilarsi in modo elegante

-Matt, tesoro ti spiace se noi andiamo a fare un giro intanto che voi chiacchierate? – Sorriso radioso stampato sul viso lievemente accaldato.

- Ma si certo…- Il chitarrista si era girato tutto spigoli e  dentino storto ben in evidenza, testimone della  risata che ancora aleggiava sul suo viso,  esprimendo il suo assenso, con il sottofondo delle risate di Tom e Dom. Le due ragazze avevano alzato quasi simultaneamente gli occhi al cielo “maschi!!”” era decisamente meglio cambiare aria e lasciarli alle loro cose.

-Kate aspetta portati  Jack, sono più tranquillo! – Il suo fidanzato, le aveva rivolto uno sguardo premuroso, scambiandosi un cenno d’intesa con il corpulento  uomo  della security, che si erano portati appresso per tutto il tour. A Matt non piaceva affatto essere costretto a girare con una guardia del corpo al seguito, ma a volte il successo, ti obbliga a vivere in modi che non avresti mai nemmeno immaginato e poi, la presenza di Kate e dei ragazzi, la rendevano una condizione praticamente indispensabile per potersi muovere tranquillamente.

-Bing te lo lascio ok? E anche i ragazzi, tanto sono lì tranquilli…- Rayder e Alfie si erano seduti su una transenna intenti a giocare con l’I Phone, dotati dell’incrollabile accanimento verso i videogames tipico dei ragazzini della loro età.

- Si certo va bene! – aveva acconsentito distrattamente, immerso in quella che non sembrava proprio una discussione ad alto contenuto culturale, cosa che aveva contributo a smorzare i sensi di colpa dell’attrice per aver mollato suo figlio a Matt. Dieci minuti di libera uscita non potevano far del male a nessuno, si era detta alzando le spalle. Dom l’aveva salutata con un sorrisino distratto che aveva un che di  vagamente irritante, a volte Dom, per poi tornare ad immergersi nella loro conversazione.

Dopo qualche minuto di calma apparente dove Matt e compagni avevano potuto godersi in santa pace e senza pudori, scherzi e sghignazzi, Bing aveva cominciato a dare segni di impazienza. Aveva sputato con veemenza il suo ciuccetto, facendo capire che si era stufato di starsene lì immobile sulle spalle di suo padre scalciando come un disperato

-Ok piccolo, adesso ti faccio scendere! – Matt lo aveva tirato giù dalle spalle con una smorfia dovuta al leggero sforzo, appoggiandolo con attenzione a terra e la mente da un’altra parte.

-No no no…Bing, stiamo qui! – Dominic lo aveva riacciuffato al volo mentre il piccolo cercava di svignarsela e Bing lo aveva ricambiato di un sorriso aggrappandosi alla sua gamba.

 

I ragazzi avevano tutti un bicchiere di birra, rigorosamente di plastica, in mano e stavano brindando non si sa bene a che cosa. Il batterista intanto aveva rimediato un paio di bandierine colorate che aveva dato in mano al bambino per tenerlo buono, guadagnandosi un sorriso tra il grato e l’intenerito del suo cantante.

L’allegra convention improvvisata era continuata, Matt nel frattempo ogni tanto si girava a dare uno sguardo ai ragazzini un po’ più grandicelli per assicurarsi che non si fossero allontanati, “Chi li smuove quelli?” aveva pensato guardandoli totalmente presi dal loro gioco.

Per Bing invece, aveva smesso di preoccuparsi, praticamente gironzolava intorno alle sue gambe, aggrappandosi alle bermuda, tutte le volte che il finiva per terra perché il culetto diventava più pesante della testa.

Dom si era girato, registrando  qualcosa di mancante nel suo campo visivo.

Il cervello lo aveva costretto a girarsi ancora di scatto, mentre gli si stringeva lo stomaco per il panico.

-Matt dov’è tuo figlio? –

- Li’! – era stata la risposta distratta, data senza nemmeno girarsi

-No…è sparito! – Matt Bellamy era scattato come una molla, sgranando enormemente gli occhietti azzurri e il cuore gli era immediatamente saltato in gola. Improvvisamente la conversazione aveva perso qualsiasi attrattiva.

-Bing…- aveva chiamato istintivamente, guardandosi intorno come un forsennato.

Dominic era attonito, come poteva essere sparito in un secondo, un bambino di due anni alto come un soldo di cacio.

-Era qui, non può essere sparito! – aveva dato voce ai suoi pensieri per respingere il panico che lo stava assalendo.

-Un cazzo Dom! Dov’è finito? Non potevi avvertirmi prima! – Matt gli aveva puntato un dito addosso istericamente, si sentiva il respiro stretto in gola, l’angoscia gli aveva attanagliato le budella ed probabilmente aveva perso un anno di vita in un secondo.

-Hey Bells calma! Tu sei responsabile di tuo figlio! – Gli aveva urlato contro il batterista, anche se quella dell’amico era una reazione era più che comprensibile

-Calma ora lo troviamo! Ricordi quando Kelly ha perso Buster al supermercato? – Chris aveva provato ad essere rassicurante, ma Il loro frontman non lo stava nemmeno ascoltando, mentre Dom gli lanciava un’occhiata assassina

Cosa poteva essergli successo? Provò razionalmente a pensare che non lo avevano rapito gli alieni, ma magari qualche pazzo mitomane che voleva il figlio di Kate Hudson, no facciamo di Matthew Bellamy per chiedere un riscatto, quello era plausibile? E se lo avesse rapito qualche ladro di bambini, per venderlo? O un pedofilo peggio ancora…No!! Rigettò quello scenario spaventoso sforzandosi di stare calmo.

-Matt…Chris rimane con i ragazzi, noi ci dividiamo e andiamo a cercarlo? – si era riscosso a fatica dal  film dell’orrore  che si stava facendo, cercando di capire cosa gli stava dicendo Tom, trovando un minimo di conforto nella pronta solidarietà di tutti, componendi dell’altra band compresi.

-Vedrai che lo troviamo subito…non può essersi allontanato molto-

Quali rischi correva oggettivamente un bambino che parlava appena, in mezzo a tutta quella gente? Cercò di non pensarci, ma come faceva a non pensare a Kate, se fosse successo qualcosa a suo figlio, non glielo avrebbe mai perdonato. MAI!

 Cercarono di organizzarsi per coprire tutto il circondario, Matt e Dom insieme, perché lasciare solo il chitarrista nello stato di confusione in cui si trovava era assolutamente controindicato,  gli altri invece, ognuno per conto suo, telefono alla mano e occhi dappertutto.

Un giovanissimo indomito esploratore in libertà intanto, si era infilato nella fessura di un tendone a righe rosse e blu, attirato da un suono che gli era famigliare.

Quello che vide scatenò freneticamente il suo interesse, visto che, un bimbo poco più altro di lui stava battendo con tutte le su energie sul tamburo di una batteria semi smontata. L’urlo di gioia e le manine tese avevano attirato l’attenzione del musicista in miniatura, che si era momentaneamente interrotto guardando in cagnesco il nuovo arrivato. Bing con gioia si era lanciato con una corsetta traballante, verso l’oggetto dei suoi desideri: i drumstick che aveva in mano il suo nuovo compagno, non vedeva l’ora di fare anche lui rumore. Ne era seguita una disputa per il possesso delle bacchette a suon di “Anch’io!!” “Mio!!” e “No!”, che aveva visto soccombere il piccolo Bellamy scoppiando in un pianto disperato.

-Ma che succede qui? – Tom Meighan aveva fatto irruzione, allarmato dal pianto isterico del bimbo.

-Hey ma tu chi sei? – era accorso immediatamente, guardando stupito il nuovo arrivato

- Sergio tuo figlio ha rimediato un nuovo amico! – Il chitarrista dei Kasabian,  insieme alla sua compagna, fissavano attoniti il bimbo in lacrime ai piedi della batteria, mentre loro figlio continuava imperterrito ed orgoglioso, a produrre tutto il rumore possibile.

- Io non ho idea di chi sia questo? – aveva detto preoccupato guardandosi in giro, magari sua madre è fuori che lo cerca, vado a vedere

Tom intanto si era accucciato al livello del piccolo ancora in lacrime e lo aveva delicatamente preso in braccio per consolarlo

-Su dai non piangere, adesso troviamo la tua mamma…- Ma Bing dopo aver manifestato un attimo di diffidenza nei confronti del nuovo arrivato, si era strofinato il musetto tutto bagnato sulla sua T – shirt . Aveva un bel sorriso e sapeva di buono, aveva deciso alla svelta di concedergli la sua fiducia,  manifestando di nuovo il suo interesse verso la batteria, esplicitato in un “Anch’io!!” tra lacrime grosse come pozzanghere.

- Ah ma allora vuoi suonare! Aspetta…bastava dirlo subito !- Tom lo aveva deposto in terra, consegnandogli un paio di bacchette nuove di pacca. Gli occhietti azzurri e vispi, si erano animati illuminandosi di colpo come non mai, mentre serio e concentrato si metteva a battere con tutta la forza che aveva in corpo, instaurando una tregua momentanea con l’altro bambino.

Tom lo osservava pensieroso,l’espressione accigliata, gli occhi,  gli ricordava qualcuno, ma non avrebbe mai saputo dire chi. Maah!

-Dobbiamo trovare i genitori…saranno disperati, avvertiamo l’organizzazione intanto! –  Sergio era di ritorno preoccupato, fosse capitato a lui sarebbe stato nel panico totale

 

Matt ormai non sapeva più a che santo votarsi. Avevano chiesto  a tutti, ripetendo decine di volta la solita filastrocca

-Avete visto un bambino di due anni, biondino, alto così, con addosso la maglia di Spyder man e un ciuccetto rosso appeso al collo…-

L’ansia si stava trasformando in autentica disperazione, quale padre riuscirebbe a perdere suo figlio nel giro di due minuti.

-Bisognerebbe inventare una App che funzioni in questi casi..magari c’è già ti devi informare! – Dom provava a sdrammatizzare, ma si era guadagnato solo un

-Vaffanculo!! –

Non esisteva più un buco nel raggio di cento metri in cui non avessero messo il naso, guardato dietro ad ogni cespuglio, chiesto ad ogni venditore ambulante, ad ogni persona  che era entrata nel loro campo visivo, con un affanno quasi penoso.

-Senti Matt non può essersi volatilizzato ha due anni, non può avere fatto dei km da solo in 10 minuti…- Il batterista anche se non si trattava di suo figlio era visibilmente angosciato,un po’ per il bambino e un po’ perché il suo migliore amico in quello stato gli dava l’ansia come al solito, mentre Matthew ormai aveva i capelli ridotti ad un ammasso informe a furia di passarci in mezzo le mani

-Mio Dio Dom, me l’hanno portato via da sotto il naso, mentre facevo il coglione!! – si era abbandonato un momento seduto su un muretto con la testa tra le mani, si sentivano uno più impotente ed angosciato dell’altro.

-Tu sei sempre coglione! – Dom gli aveva passato la mano tra i capelli con tenerezza.

Il batterista aveva approfittato di quella pausa, per chiamare Tom, e per comprare una rinfrancante bottiglietta d’acqua fresca, che aveva offerto anche all’amico. Niente di nuovo!

-Ok..- aveva sussurrato chiudendo scoraggiato la conversazione

Proprio in quel momento, un suono insistente e scoordinato di tamburi era arrivato alle orecchie allenate del biondo, ricordandogli qualcosa.

-Aspetta…- L’amico aveva alzato la testa con aria interrogativa

-Bells vieni muoviti… - lo aveva incitato mentre stava già attraversando la strada di corsa, con  speranza ed entusiasmo rinnovati.

Avevano seguito quel suono, scostando la falda di una tenda colorata, davanti il biondo e dietro il moro. Gli occhi avevano fatto fatica ad abituarsi al cambiamento di luce nel passare dall’esterno all’interno, ma la visione che  gli si era presentata davanti era stata gioia e sollievo allo stato puro. Due bambini, uno biondissimo e uno scurissimo, facevano gara a chi batteva più forte su quel tamburo alla loro portata.

Il sospiro di sollievo sincronizzato che era scappato ai due compagni di band era stato enorme, per poco non si erano abbracciati.  Dominic sorriso enorme si era fatto prendere da una specie di euforia, invece Matthew, si era passato una mano sul viso, con gli occhi che si erano riempiti involontariamente di lacrime.

-No aspetta…- Il batterista lo aveva trattenuto per un braccio, invitandolo a godersi ancora un attimo quello spettacolo indisturbati.

-Diventerà come me!! – Aveva detto con orgoglio

-Anche No! Dio ci scampi!! – Era stato il commento ironico di Matt che aveva lentamente ricominciato a respirare, con gli occhi però diceva il contrario.

-Bing….tesoro, cosa fai! – aveva detto avvicinandosi con calma, frenando l’impulso di stringerselo addosso e soffocarlo di baci, ma il piccolo era così preso dal suo passatempo che l’aveva quasi ignorato.

-Allora è tuo figlio! – Solo allora si erano accorti del gruppetto che sconsolato era seduto su un divanetto in una zona d’ombra sul fondo della stanza

-Mi sono girato e non c’era più…credo di aver perso 10 anni di vita! – Sembrava quasi una giustificazione, come se sentisse in colpa,  Tom si era alzato dandogli una pacca sulla spalla, Matthew era visibilmente scosso.

 – Non so davvero com’è potuto succedere… – aveva balbettato senza togliere gli occhi da suo figlio

-Ma nooo… una volta o l’altra capita a tutti!! -

-Grazie comunque!! – Dom aveva stretto con energica gratitudine,  la mano del frontman dell’altra band e di Sergio

-Bellamy, vuoi qualcosa da bere!! – il cantante sembrava visibilmente traumatizzato  e Tom era stato gentile, ma lui aveva rifiutato con un cenno del capo e questa volta non era riuscito a resistere, aveva preso in braccio suo figlio, affondando il viso in quel corpicino che sapeva di zucchero e borotalco, coprendolo di baci,  prima per il sollievo e poi per gioco, quasi mangiandosi quel pancino delizioso, ricevendo come ricompensa una risata melodiosa che era risuonata per tutta la stanza

-Non farlo mai più! – aveva esclamato consapevole che il piccolo non poteva capire appieno il significato delle sue parole

 

-Quindi tutto è bene quel che finisce bene… - aveva fatto appena in tempo a declamare con enfasi Kirk, al ritorno dei suoi due compagni, Bing ancora sulle spalle di suo padre entrambi con in bocca un lecca lecca.

- La prossima volta ti regalo un guinzaglio!! – Chris gli aveva dato una pacca sulla spalla con un sorriso incoraggiante, chi conosceva meglio di lui la difficile professione dell’essere padre.

-Tienilo un secondo…- Matt aveva mollato in braccio a Dom, il bambino, mentre si chinava ad allacciarsi una scarpa.

-Bells non esagerare, adesso non è che scapperà tutte le volte che mette i piedi in terra…-

-Meglio non correre rischi! – sorrise facendo l’occhiolino al bassista

Bing intanto era tutto sorrisi per il biondino, e addirittura aveva tirato fuori il suo lecca lecca, offrendolo con entusiasmo e generosità allo zio adottivo.

-MMM… buonissimo graaazie!! – Dom si era ritrovato con quella caramella dolce e zuccherosa in bocca contro la sua volontà – Matt mi tocca pure ciucciare le bave di tuo figlio! Che schifo! – In realtà  era tutto smorfiette e risolini, con e per il bambino.

 

Kate  e la fidanzata di Tom si stavano avvicinando con incedere elegante, in mano qualche sacchetto e un bicchiere di Diet Coke , seguite a discreta distanza, dall’uomo della sicurezza.

Davanti a quell’immagine Matt e compagni si erano fatti improvvisamente seri, scambiandosi uno sguardo circolare “E adesso che si fa?”

-Non una parola!! – Matt era stato categorico, quasi minaccioso

-Ma…non c’è niente di male se…- Dom aveva provato ad obiettare

-Non è un problema tuo! Non una parola… - lo aveva freddato con uno sguardo di ghiaccio il cantante.

-Amore siamo tornate,  ho comprato un cappellino nuovo e degli splendidi braccialetti tutti colorati, poi ti faccio vedere…tutto bene? – Kate aveva passato in rassegna attentamente, le facce del quartetto che avevano un che di innaturale, mentre Jackyn dava un tenero bacio a Tom.

-OOOh Benissimo!! – Tom sghignazzava, semi incenerito dallo sguardo di Bellamy

-Tutto ok! – Per Matt in certe situazioni non era così facile sfruttare le sue note capacità di affabulatore, e si era augurato di cuore di essere più credibile di come si sentiva.

-Ringrazia che tuo figlio non è ancora in grado di raccontare quanto sia pessimo suo padre!! – questa volta lo sguardo pungente era indirizzato a Chris!

Kate non sapeva che pensare, era evidente che c’era qualcosa di “sbagliato” ma non avrebbe saputo dire che cosa!

-Non ti  preoccupare Kate, Bing è stato bravissimo, anzi dovrebbe essere lui a fare da baby sitter a suo padre! – Dom sorrideva solare e convincente come al solito. Kate si era ripresa il bambino che era ancora tra le sue braccia, con uno sguardo un po’ ammorbidito.

- Mamma Tum Tum, abbiamo suonato il tamburo!! – aveva detto con la sua vocina squillante

Kate aveva guardato istintivamente Dom, per associazione di idee, ma il biondo era l’immagine dell’ingenuità,  e lei si era domandata se c’era qualcosa che stavano nascondendo.

-Ray ma sei ancora lì …muoviti! – aveva urlato nella direzione di suo figlio maggiore ancora rapito dal suo giochino.

-Ma mamma uffa!! Tanto è fino ad adesso che aspettiamo Matt che ha perso mio fratello…- Era stato come se fosse calata un folata di vento gelido su tutti i componenti della scena. Rayder si era messo una mano sulla bocca davanti alla faccia sconvolta e disorientata di sua madre . Beata ingenuità infantile!

Il momento di epico imbarazzo che si era generato nel gruppetto impegnatissimo ad evitare lo sguardo di Kate, sarebbe stato da immortalare con una foto.

Matt se avesse potuto sarebbe sprofondato sotto terra, pur di evitare quella situazione

- Tesoro ne parliamo dopo…- aveva sussurrato  Kate, all’orecchio del fidanzato, con aria angelica ed un sorriso inquietante, mentre Dom ridacchiava senza pudore godendosi la scena e l’aria da cane bastonato di Matthew.

- Com’era Tom? Tutto è bene quello che finisce bene…-  Il batterista aveva fatto l’occhiolino alla bionda, che alla fine si era sciolta in un sorriso nella sua direzione

Dopo tutto non dovrebbero essere le cose come queste che fanno di lui un cattivo padre, aveva tentato di auto convincersi con un sorriso dolce un po’ divertito verso il suo fidanzato.

-Andiamo … - gli aveva teso la mano con amichevole pazienza - Ma Bing lo tengo io stavolta! –

 

 

 

 

 

 

 

   
 
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