21/09/2013
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“Spiegami meglio per favore” ripeté Zayn spostandosi il ciuffo con una mano.
“Va bene – disse la ragazza mettendo le gambe accavallate – spara!”.
“Puoi piantarla per favore di giocare con quella matita” sbuffò il ragazzo, poggiando un gomito sulla scrivania, posta in un angolo della sua stanza.
“Ma è troppo carino questo... come dire pinguino?” domandò continuando a fare facce buffe all’oggetto inanimato.
“Quel pinguino – sospirò – è una papera!”.
Turbata dal suo tono di voce, mise su un tenero broncio, che invece di addolcirlo lo fece diventare più nervoso e schizzato.
“Sentimi bene bambolina” fece una voce da duro.
“Dimmi bambolino” disse sghignazzando la ragazza.
“Quando ti ho disegnato, mi aspettavo una ragazza timida e dolce, e invece... mi sono ritrovato uno scaricatore di porto!” disse lui gridando, facendo sobbalzare la giovane dalla sedia.
“Mi dispiace se non sono come mi volevi tu, ma si dia il caso che io avrei voluto avere come protetto Justin Bieber, oddio quanto è...” stava finendo la frase quando la interruppe.
“No, non lo voglio neanche sapere!” urla muovendo le mani in segno di protesta.
“Quello, è un bellissimo ragazzo!” protestò lei.
“Si certo” disse sbuffando lui.
“Sei solo geloso!” disse impuntandosi e guardandolo con fare di chi la sa lunga.
“Credi che io lo sia, insomma non per vantarmi ma...”.
“Ti stai vantando...” dice lei sotto voce.
“Cosa?” chiese Zayn.
“Ti stai vantando” ripeté a denti stretti.
“Cosa?” richiese il ragazzo.
“Ciupa!” urlò incavolata Maya.
“Oooooh” fece il coro lui.
“Non. Farmi. Arrabbiare.” Disse a scatti più rossa che mai.
“Se no?” domandò puntiglioso Zayn.
“Non ti lavo più i piatti!” urlò facendo la bambina.
“Tu non me li hai mai lavati!” disse ridendo.
“Appunto! Non lo farò mai!”.
“Oh che palo!” disse mimando con le labbra e mettendosi la mano sulle labbra, con un gesto un po’ effemminato.
“Ah!”.
“Ce cosa è successo?” domandò in agitazione lui.
“Quello” disse Maya indicando il cane.
“Non ti fa niente! E poi non mi da fastidio sai se scendi dalla sedia?” rise sonoramente prendendo il cucciolo tra le sue braccia.
La ragazza scese piano piano.
“Dai toccalo!” la incitò.
“Fa male?” chiese.
“No” disse roteando gli occhi.
“E se mi morde?” domandò di nuovo.
“Mordicchia, ma non fa male” chiarì il moro.
“Grazie, così mi aiuti molto” disse facendo ridere il ventenne.
“Che sarà mai” disse lui.
“Tu non sai niente” disse facendo una voce inquietante.
“E cosa non so?” domandò ridendo.
Vide la ragazza incupirsi.
“Ho detto qualcosa di sbagliato?” chiese allarmato.
“No, non ti preoccupare” disse tirando sul capo, e facendo comparire un sorriso.
“Senti...ormai mi puoi dare una mano no?” chiese rimettendo giu il cagnolino.
“Che tipo di cosa?” chiese lei.
“Trovareunregalopermiasorella” disse velocemente.
“Zayn, io sono i-n-v-i-s-b-i-l-e” chiarì.
“Come? Non sei un disegno?” domandò in confusione totale.
“Mi puoi vedere, sentire solo tu, perché sei il mio disegnatore” spiegò semplicemente.
“Bella merda, quindi se una persona passa, praticamente vede me parlare da solo” Disse facendo una considerazione ad alta voce.
“Esattamente” disse dandogli una pacca sulla spalla.
“Possiamo andare my lady?” disse usando un tono elegante.
“Certo” disse superandolo.
“Hey!” protestò lui.
“Cavolo come sei noioso, comunque se diventi un pochino più simpatico, forse potrei farlo anche io... e dimostrarti il mio vero carattere.. ecco!” disse incrociando le braccia al petto.
“E come sarebbe?” disse stravaccandosi sulla sedia.
“Quello che tu non potrai mai immaginarti” disse facendogli gelare le vene.
“Hai mai pensato di fare l’attrice?” chiese ridendo.
“Si, ma durante il corso ho fatto incacchiare un pochino la professoressa, e diciamo che le ho...” disse abbassando pian piano la voce.
“Hai?” chiese ridendo.
“Dato fiamme ai capelli della prof” disse ridendo, mentre aggiunse ridendo.
“Ci raccontiamo un pò di figure di merda?” chiese Zayn ridendo.
“Inizio io o tu?” ciese lei.
“Tu” disse indicandola.
“Ero in classe e una mia amica, aveva una matita con un pulcino di plastica. Io avevo preso molta confidenza con lui, e avevamo pure una relazione, allora durante la lezione parlavo con questo pulcino e gli dicevo: “ti prego non mi lasciarmi io ti amooo”, dopo cinque minuti di conversazione mi accorgo che la professoressa mi stava guardando” finì ridendo, mentre anche Zayn si teneva la pancia dal quanto rideva.
“Ora tocca a Vanity” disse pizzicando il braccio del moro.
“Stavo girando per un negozio, quando prendo una spallata contro una persona. Mi giro e chiedo scusa. Intanto la commessa rideva. Mi giro, era un manichino” scoppiò a ridere, mentre anche lei si era buttata giù dalla sedia per le risate.
Dopo pochi attimi, Zayn si ricordò il motivo per cui stavano discutendo all’inizio.
“Però mi devi spiegare ancora cosa ci fai tu qui...” le ricordò, sperando in una sua risposta concreta.
“Ho il compito di aiutarti a trovare una ragazza, o meglio, la felicità” disse usando un tono angelico.
“Cosa significa?” chiese visibilmente in confusione Zayn.
“Sono delle tappe della tua vita, sei rimasto troppo chiuso in te stesso” spiegò addolcendosi sempre di più.
La preferisco dolce, pensò Zayn con occhi sognanti.
“Lo so, grazie” disse vantandosi.
“Eh?” chiese in totale assenza il moro.
“Mi hai fatto un complimenti e ti ho ringraziato” disse fissandosi le unghie.
“Ehm...ok”disse grattandosi la nuca in segno di imbarazzo.
“Faremo un viaggio, in ogni parte del mondo, per ritrovare la tua felicità”.
“Ritrovare...” lasciò in sospeso la frase.
“Il tuo charma” finì Maya chiudendo leggermente gli occhi.
“Scoprirai cose che non credevi possibili...”continuò fino a dissolversi.
“Sono pronto!” urlò alzandosi dalla sedia.
“Allora iniziamo...” disse una voce nell’aria, appartenete al suo angelo.
“Prima però possiamo cercare il regalo?” chiese speranzoso.
“Io volevo fare un uscita di scena!” urlò Maya.
“La prossima volta” le promise.
Mentre la sua risata echeggiava tra le pareti bianche di quella piccola stanza, un piccolo sorriso comparì sulle carnose labbra del ragazzo, che pian piano si stava dirigendo verso la porta.
La ombra si proiettava sul pavimento limpido, che era stato accuratamente pulito, finchè la sua ombra scomparì dietro di essa.
Siete pronti per una nuova avventura?
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“Va bene – disse la ragazza mettendo le gambe accavallate – spara!”.
“Puoi piantarla per favore di giocare con quella matita” sbuffò il ragazzo, poggiando un gomito sulla scrivania, posta in un angolo della sua stanza.
“Ma è troppo carino questo... come dire pinguino?” domandò continuando a fare facce buffe all’oggetto inanimato.
“Quel pinguino – sospirò – è una papera!”.
Turbata dal suo tono di voce, mise su un tenero broncio, che invece di addolcirlo lo fece diventare più nervoso e schizzato.
“Sentimi bene bambolina” fece una voce da duro.
“Dimmi bambolino” disse sghignazzando la ragazza.
“Quando ti ho disegnato, mi aspettavo una ragazza timida e dolce, e invece... mi sono ritrovato uno scaricatore di porto!” disse lui gridando, facendo sobbalzare la giovane dalla sedia.
“Mi dispiace se non sono come mi volevi tu, ma si dia il caso che io avrei voluto avere come protetto Justin Bieber, oddio quanto è...” stava finendo la frase quando la interruppe.
“No, non lo voglio neanche sapere!” urla muovendo le mani in segno di protesta.
“Quello, è un bellissimo ragazzo!” protestò lei.
“Si certo” disse sbuffando lui.
“Sei solo geloso!” disse impuntandosi e guardandolo con fare di chi la sa lunga.
“Credi che io lo sia, insomma non per vantarmi ma...”.
“Ti stai vantando...” dice lei sotto voce.
“Cosa?” chiese Zayn.
“Ti stai vantando” ripeté a denti stretti.
“Cosa?” richiese il ragazzo.
“Ciupa!” urlò incavolata Maya.
“Oooooh” fece il coro lui.
“Non. Farmi. Arrabbiare.” Disse a scatti più rossa che mai.
“Se no?” domandò puntiglioso Zayn.
“Non ti lavo più i piatti!” urlò facendo la bambina.
“Tu non me li hai mai lavati!” disse ridendo.
“Appunto! Non lo farò mai!”.
“Oh che palo!” disse mimando con le labbra e mettendosi la mano sulle labbra, con un gesto un po’ effemminato.
“Ah!”.
“Ce cosa è successo?” domandò in agitazione lui.
“Quello” disse Maya indicando il cane.
“Non ti fa niente! E poi non mi da fastidio sai se scendi dalla sedia?” rise sonoramente prendendo il cucciolo tra le sue braccia.
La ragazza scese piano piano.
“Dai toccalo!” la incitò.
“Fa male?” chiese.
“No” disse roteando gli occhi.
“E se mi morde?” domandò di nuovo.
“Mordicchia, ma non fa male” chiarì il moro.
“Grazie, così mi aiuti molto” disse facendo ridere il ventenne.
“Che sarà mai” disse lui.
“Tu non sai niente” disse facendo una voce inquietante.
“E cosa non so?” domandò ridendo.
Vide la ragazza incupirsi.
“Ho detto qualcosa di sbagliato?” chiese allarmato.
“No, non ti preoccupare” disse tirando sul capo, e facendo comparire un sorriso.
“Senti...ormai mi puoi dare una mano no?” chiese rimettendo giu il cagnolino.
“Che tipo di cosa?” chiese lei.
“Trovareunregalopermiasorella” disse velocemente.
“Zayn, io sono i-n-v-i-s-b-i-l-e” chiarì.
“Come? Non sei un disegno?” domandò in confusione totale.
“Mi puoi vedere, sentire solo tu, perché sei il mio disegnatore” spiegò semplicemente.
“Bella merda, quindi se una persona passa, praticamente vede me parlare da solo” Disse facendo una considerazione ad alta voce.
“Esattamente” disse dandogli una pacca sulla spalla.
“Possiamo andare my lady?” disse usando un tono elegante.
“Certo” disse superandolo.
“Hey!” protestò lui.
“Cavolo come sei noioso, comunque se diventi un pochino più simpatico, forse potrei farlo anche io... e dimostrarti il mio vero carattere.. ecco!” disse incrociando le braccia al petto.
“E come sarebbe?” disse stravaccandosi sulla sedia.
“Quello che tu non potrai mai immaginarti” disse facendogli gelare le vene.
“Hai mai pensato di fare l’attrice?” chiese ridendo.
“Si, ma durante il corso ho fatto incacchiare un pochino la professoressa, e diciamo che le ho...” disse abbassando pian piano la voce.
“Hai?” chiese ridendo.
“Dato fiamme ai capelli della prof” disse ridendo, mentre aggiunse ridendo.
“Ci raccontiamo un pò di figure di merda?” chiese Zayn ridendo.
“Inizio io o tu?” ciese lei.
“Tu” disse indicandola.
“Ero in classe e una mia amica, aveva una matita con un pulcino di plastica. Io avevo preso molta confidenza con lui, e avevamo pure una relazione, allora durante la lezione parlavo con questo pulcino e gli dicevo: “ti prego non mi lasciarmi io ti amooo”, dopo cinque minuti di conversazione mi accorgo che la professoressa mi stava guardando” finì ridendo, mentre anche Zayn si teneva la pancia dal quanto rideva.
“Ora tocca a Vanity” disse pizzicando il braccio del moro.
“Stavo girando per un negozio, quando prendo una spallata contro una persona. Mi giro e chiedo scusa. Intanto la commessa rideva. Mi giro, era un manichino” scoppiò a ridere, mentre anche lei si era buttata giù dalla sedia per le risate.
Dopo pochi attimi, Zayn si ricordò il motivo per cui stavano discutendo all’inizio.
“Però mi devi spiegare ancora cosa ci fai tu qui...” le ricordò, sperando in una sua risposta concreta.
“Ho il compito di aiutarti a trovare una ragazza, o meglio, la felicità” disse usando un tono angelico.
“Cosa significa?” chiese visibilmente in confusione Zayn.
“Sono delle tappe della tua vita, sei rimasto troppo chiuso in te stesso” spiegò addolcendosi sempre di più.
La preferisco dolce, pensò Zayn con occhi sognanti.
“Lo so, grazie” disse vantandosi.
“Eh?” chiese in totale assenza il moro.
“Mi hai fatto un complimenti e ti ho ringraziato” disse fissandosi le unghie.
“Ehm...ok”disse grattandosi la nuca in segno di imbarazzo.
“Faremo un viaggio, in ogni parte del mondo, per ritrovare la tua felicità”.
“Ritrovare...” lasciò in sospeso la frase.
“Il tuo charma” finì Maya chiudendo leggermente gli occhi.
“Scoprirai cose che non credevi possibili...”continuò fino a dissolversi.
“Sono pronto!” urlò alzandosi dalla sedia.
“Allora iniziamo...” disse una voce nell’aria, appartenete al suo angelo.
“Prima però possiamo cercare il regalo?” chiese speranzoso.
“Io volevo fare un uscita di scena!” urlò Maya.
“La prossima volta” le promise.
Mentre la sua risata echeggiava tra le pareti bianche di quella piccola stanza, un piccolo sorriso comparì sulle carnose labbra del ragazzo, che pian piano si stava dirigendo verso la porta.
La ombra si proiettava sul pavimento limpido, che era stato accuratamente pulito, finchè la sua ombra scomparì dietro di essa.
Siete pronti per una nuova avventura?
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Immaginate che quel cagnolino è un pastore tedesco di nome Jack ;)