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Autore: Like an Undead    22/09/2013    0 recensioni
Ci troviamo alla fine della quarta guerra ninja.
Tutto è finito per il meglio e Naruto è riuscito a ritrascinare a casa Sasuke, ormai stanco.
La pace è tornata a Konoha e, a parte le urla di Tsunade e Sakura, tutto è tranquillo e sereno, quando il rimpatrio di una certa persona e famiglia renderà le cose un tantino più difficili.
Genere: Azione, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo Personaggio, Sasuke Uchiha, Un po' tutti
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: Non-con, Violenza | Contesto: Dopo la serie
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Target Uno: Il finale di una storia, l’inizio di una tortura da leggere.

 
Quel giorno a Konoha stava per verificarsi l’evento che, più di tutti Naruto, stava attendendo da ormai tre lunghissimi anni (e più di seicento dannatissimi capitoli): la quarta grande guerra ninja s’era conclusa e le povere orecchie dell’ultimo Uchiha rimasto stavano per essere tirate a morte prima da Kakashi e poi da Tsunade.
Insomma tutto si poteva dire sistemato, e finalmente ‘sta volta non si poteva dire il contrario.

Com’era finita con Obito/Madara/Tobi, Kabu-Orochimaru e compagnia bella? Oh, beh…diciamo che la furia del quinto Hokage era passata anche di lì, ma consiglio alle persone deboli di cuori di sorvolare su questa piccola parentesi, anzi…evitiamo di parlarne…anche perché anch’io che racconto sono debole di cuore. Il succo del discorso è che la bella cinquantenne con la pelle-culettodineonato le aveva suonate sonoramente sia al suo vecchio compagno di squadra assatanato che all’Uchiha nato nella famiglia sbagliata, in quanto ai “non morti” del gruppo, beh…tutti tranne l’Akatsuki (schiavizzata sotto Tsunade) ritornarono nelle loro belle e confortevoli bare prima di passare dai loro parenti leggermente incavolati per i danni subiti.
Tralasciando il villaggio mezzo distrutto, tutto era OK come prima della fuga del bel Sasuke/Emo-disperato (non fraintendiamo, io adoro questo tizio, solo che mi ha fatto patire le pene dell’inferno, quindi ora che posso, un po’ mi vendico anch’io x3) e quindi dell’inizio di questa specie di “guardie e ladri” durato un’infinità di tempo (e manga).
Ma cominciamo con questa cosa (non so come altro chiamarla) e tiriamoci ‘sto dente!
*^*^*^*^*
-Ohi, Sakura-Chan! Sono qui! Sakuraaaaa-Chaaaaan!- gridò il biondo ninja rientrando in quel momento dalla conclusione della fatidica guerra.
Si diresse verso di lui una specie di tornado in combustione sterile (non chiedetemi cos’è, non ne ho idea neanch’io) –SHAANNNARROOOOOOOOO!- che lo colpì in pieno volto come saprete bene immaginare –Perché devi sempre urlare razza di imbecille?!-
-Ma Sakura-Chan…perché mi colpisci sempre?- la domanda razionale di Naruto venne spontaneamente ignorata dalla rosa che si buttò sul terzo povero soggetto in questione
-Sasuke-Kun! Mi sei mancato così tanto!- urlò la Haruno.
Lui fece una faccia davvero…indescrivibile, diciamo un misto tra lo schifato e il seccato –E se ti dicessi che non è lo stesso, Sakura?- ovviamente venne ignorato anche lui facendo la figura del pesce lesso.
-Ehi, Naruto!- lo raggiunse una voce a lui familiare, era il caro e vecchio –Ero-Sennin! Come mai da queste parti?- chiese il ragazzo palesemente contento (ah, già dimenticavo…anche Jiraya è rimasto in “vita” grazie al jutsu di Kabuto).
-Pensavo di mangiare del ramen, ma non so proprio dove…che ne dici, vieni con me?- fece l’albino sorridendo al suo allievo che a sua volta s’allargò in un sorriso grande quanto un campo da calcio, di cui solo lui era capace -Certo!-
-Ah, che seccatura…odio dovertelo chiedere, ma…Naruto, liberami di questa...cosa- lo pregò Sasuke con avvinghiata Sakura alla vita.
-Ahahahahahahahahah, d’accordo…su, Sakura-Chan, staccati da Sasuke!- gridò invano l’Uzumaki che la tirava mentre il malcapitato la spingeva, non c’era nulla da fare, era peggio della colla Vinavil (ma dai, perché no? Facciamo spam della colla! …ok, sto impazzendo ^^’).
-Questa si che è gioventù!- non serve neanche dire che a parlare fu il maestro più idiota della storia –Ha proprio ragione Sensei! Ma Sakura-Chan, perché non vieni da me?- e il suo allievo altrettanto stupido.
Improvvisamente la rosa si staccò dal moro ed iniziò a scappare dal sopracciglione, allora il finalmente libero affermò convinto –Devo ricordarmi di chiamare Rock Lee in queste situazioni…- ed aveva ragione da vendere.
-Già, Lee è come un repellente per Sakura-Chan! Ahahahahah!- confermò il biondo ridendo stupidamente –Beh? Sasuke, io e Ero-Sennin andiamo da Ichiraku, ti unisci a noi?-.
-Ne farei volentieri a meno, ma lo stomaco reclama cibo, quindi vi farò il favore.- disse l’Uchiha facendo cadere a pezzi la sua immagine di vero duro.
-Sasuke-Teme! A chi è che faresti il favore?!- si surriscaldò Naruto.
-A te, non è ovvio? Ma forse la tua mente da usuratonkachi non c’arriva, non dovrei stupirmene- finì il moro camminando seguito da un Naruto imbestialito e un Jiraya pacifico come al solito.
 -Sasu-Chan?!- una voce femminile lo raggiunse alle spalle, il moro si girò e si ritrovò al cospetto di una bellissima donna bionda dagli occhi verdi, alta poco più di lui e con un sorriso palesemente finto sul volto –Ma si, non mi sbaglio! Sei proprio Sasu-Chan!-.
Lui la fissò per un po’, poi capì con chi parlava e chiese –Angelica-San?-  ricevendo in risposta un cenno della testa e un sorriso.
-A…Angeli…Angelica! Dove sei finita??- si sentì chiamare la donna che rispose –Caro, sono qui!- la raggiunse – Sai caro, ho incontrato Sasu-Chan! Ti ricordi?-
-S…Sasu-Chan?- si chiese l’uomo appena comparso, lui era davvero alto. Aveva dei lunghi capelli rossi raccolti in una coda laterale, gli occhi neri ed indossava un kimono tradizionale con il simbolo del fuoco ricamato sopra –S…Sasuke Uchiha?!- gridò.
-Si, sono io…e lei non sarà mica…Seya Shizuku?! Questo significa che…- disse incerto il moro cominciando a guardarsi intorno come per cercare qualcuno.
-Se è mia figlia che cerchi è andata prima verso la residenza Uchiha…Sasu-Chan!- esclamò la donna.
In men che non si dica Sasuke s’era volatilizzato –S…Sasuke?! Dove vai?!- urlò Naruto invano per poi seguirlo.
-Uh-uh, sviluppo interessante…- mormorò tra sé e sé la Shizuku ridacchiando –Era da un po’ che non ci vedevamo…eh, Jiraya-San?-
*^*^*^*^*
-Sasuke! Teme, dove stai correndo, eh??!- gli strillò dietro il biondo inascoltato.
“Se Seya-San e Angelica-San sono qui significa che c’è anche…deve per forza esserci!” pensò il moro correndo verso casa Uchiha. Quando la raggiunse vide la porta aperta, non aveva il coraggio di entrare, non la vedeva da molti anni, troppi anni, con quale faccia l’avrebbe guardata in faccia dopo tutto quello che era successo? Dopo tutto quello che aveva fatto…decise di infischiarsene e di entrare.
La casa era come al solito ordinata ed impolverata, nulla di nuovo, nulla di strano.                       Diede uno sguardo un po’ dappertutto, poi s’affacciò sul giardino. Lì di fuori c’erano ancora i segni degli allenamenti di suo fratello maggiore, era troppo tempo che non entrava in quella casa, come faceva ad essergli tutto così estraneo? Era come se avesse dimenticato l’amore e l’attaccamento che aveva provato per quella casa, per quelle persone, per quel villaggio che fino a qualche settimana prima voleva distruggere, com’era potuto accadere? Come aveva fatto a perdere il controllo della situazione il quel modo? Proprio in quel momento, quando le domande lo sommergevano e la testa gli stava per scoppiare, la vide. Era lì, davanti a lui.
Non riusciva a muoversi, poteva solo guardarla.
Quei capelli rossi lunghi e ribelli, quegli occhi verdi come smeraldi, quelle labbra rosee che tanto si divertivano a giocare con i denti, quelle dita affusolate, quelle gambe lunghe e magre come le braccia e quell’espressione furbetta, allegra e capricciosa che le era disegnata in volto, tutto di lei gli sembrava unico ed insostituibile, come aveva potuto dimenticarla anche solo per un secondo? Come aveva potuto mettere al primo posto una stupida vendetta quando aveva ancora così tanto? Quelle domande avevano preso il posto delle vecchie e lo perseguitavano, l’unica cosa che poteva fare era guardare.
–Yo, Sasuke…come te la passi?-.
 
Fine Target Uno: Il finale di una storia, l’inizio di una tortura da leggere.
 
   
 
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