QUELLO CHE NON VORRESTI…

 
“Come è andata, tesoro?” chiese impaziente l’anziana appena il nipote varcò la soglia.
Neville sorrise. Gli faceva tenerezza: era una settimana che non parlavano (e soprattutto non parlava!) d’altro. Aveva organizzato tutto lei: lo aveva trascinato e consigliato a comprare l’abito; aveva prenotato il locale ed era addirittura andata nel giardino di casa a raccogliere i fiori per poi disporli in un mazzo armonioso.
Se fossero riusciti a combinare, la nonna sarebbe stata la persona più felice del mondo… Ma Neville doveva procedere con cautela. Non erano ancora pronti: Luna forse non aveva capito bene che quello era stato un appuntamento; sua nonna si faceva prendere troppo la mano; e lui… lui era davvero pronto?
“Bene, è stata una bella serata!”
Guardò sua nonna che gongolò soddisfatta, esplodendo in un sorriso smagliante.
Quanto era che non la vedeva così ilare? Settimane, mesi, forse anni… Da quando i medici le avevano detto che per suo figlio e sua nuora non ci sarebbe stato più nulla da fare, che avrebbero continuato per sempre una vita da “vegetali”, la Signora Paciok, una donna sempre attiva e inarrendevole, era caduta in una profonda depressione. Non si era mai aspettata che i due ex Auror sarebbero tornati quelli di prima, ma aveva continuato ad augurarselo, e, ascoltare chiaramente, nero su bianco, quello non avrebbe mai voluto sentire, era stato un colpo basso. Bassissimo, infimo, che le aveva frantumato la speranza.
Neville questo lo sapeva. Lui era rimasto meno sconvolto dalla notizia: un po’ perché la sua memoria aveva rimosso i ricordi dei suoi genitori “attivi” e un po’ perché, dentro di sé, l’aveva sempre saputo. Gli dispiaceva che la nonna non si sfogasse il suo disagio con lui ma, d’altra parte, avevano così tanta differenza! E poi sua nonna non voleva che le sue debolezze trasparissero: in tutta la sua vita, per esempio, non l’aveva mai vista piangere!
Anche per quest’ultimo motivo era seriamente preoccupato per la depressione dell’anziana. Avrebbe voluto aiutarla, sollevarla, riportarla a tanto tempo prima… Ma come?
Allora capì… Sì, lui era pronto…