Anime & Manga > Keroro Gunso
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Autore: DeltAmb3r    22/09/2013    3 recensioni
Di tutte le storie lette qui, ci sono solo storie che parlano del plotone di Keroro trasformato in Pekoponiani, ma invece perchè non fare tutto alla rovescia? È così che è nata questa romantica e divertentissima fan fic. Ci saranno incredibili colpi di scena tra i quali, il cambiamento di carattere di molti personaggi; Keroro lascerà perdere i suoi modellini per dedicarsi un po' di più alla conquista di Pekopon, assumendo una onnipotente gelosia nei confronti di un membro del plotone, Tamama si accorgerà di essere cresciuto (non letteralmente), Kururu si sentirà attratto dalla persona che più temeva, Dororo e Giroro si sentiranno gli alieni più felici del mondo, Angol Mois dovrà compiere una scelta importante, mentre Fuyuki e Momoka scopriranno i loro sentimenti nascosti.
Cosa succederà ancora? Ma sopratutto...come vivrà d'ora in poi, la famiglia Hinata e gli amici umani del plotone sotto le vesti di simpatici extra-terrestri? Detto questo vi auguro buona lettura ^^
Spero di avervi incurisito >.O
Genere: Avventura, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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-M…ma non può essere, quella è davvero Angol Mois…?- si lamentò Keroro, facendo cadere da mano la lettera. Nella stanza tutti ne rimasero shoccati, la piccola Angol Mois era legata da fili sottilissimi, e intrappolata nella pietra Angol che le impediva di muoversi, svenuta con gli occhi chiusi. Non dava segni di vita.
-Non sembra nulla di buono…- continuò Fuyuki, guardando la figura nella pietra
-Oh, povera…- sussultò Natsumi -Presto! Qualcuno la tiri giù di lì!-
Appena dette queste parole,  Dororo spiccò un lungo salto con la sua affilata spada pronto per tagliare la pietra Angol in due, ma qualcuno lo precedette. Una figura balzò sopra la sua testa, facendolo cadere, con un solo pugno, ruppe la pietra che imprigionava la girina rosa, infine la prese delicatamente in braccio per poi poggiarla al suolo, e cercare di liberarla dai fili che le avvolgevano il collo. Rimasero stupiti a vedere chi fosse, non era Keroro, (poco ma sicuro) ma neanche i ragazzi attenti a fissare la scena.
-Kururu! Ma… come diamine hai...?- disse a malapena il sergente confuso su quello che aveva appena visto. Kururu non avrebbe mai fatto una cosa del genere!
-Ku ku ku, tutto a posto. Mois sta bene. È solo svenuta.- rispose rivolgendosi agli altri, poi si accorse che lo stavano guardando .Che c’è?-
-E ce lo chiedi anche?!?!?- strillò Tamama in preda alla collera -Avrai fatto un salto di non so quanti metri e ci dici anche “che c’è”?-
-Non sono come Keroro.- rispose l’alieno giallo. Il sergente ci fece caso ma non si arrabbiò. Piuttosto ordinò a Giroro e a lady Natsumi di portare Angol Mois in infermeria. Finché non si sarebbe svegliata dovevano rimanere calmi. Poi avrebbero chiesto il perché del suo comportamento strambo.
Passò un  giorno dopo il fatto accaduto. Si ritrovarono tutti in soggiorno ad attendere che Angol Mois si svegliasse. Keroro andava avanti e indietro per la stanza. Tamama non aveva voglia di mangiare nulla. Giroro e Natsumi erano seduti sul divano con sguardo perplesso. Terara distraeva Shion e Momoka in buffi giochetti con delle palline colorate, ma il trucco sembrava non funzionare. Kururu era sparito chissà dove, mentre Saburo, Dororo e Koyuki non facevano nulla. Aki era ai fornelli con un piccolo grembiule bianco che gli copriva gran parte della maglia nera.
-Suvvia ragazzi!- intervenne la mamma -La vostra amica starà bene. Perché intanto non vi distraete con una bella cena?-
-Sarebbe il minimo che possiamo fare…- rispose il caporale.
-Almeno il cibo ci distrarrà abbastanza da non pensarci.- sussultò  la girina arancione.
-Questo è lo spirito giusto!- esclamò Aki portando i piatti in tavola. Vi erano piatti colmi di piccoli gamberetti avvolti dalle alghe.
-Ehm… davvero mamma, non ci va proprio di mangiare…- rispose Fuyuki  seduto sul divano. Ad un certo punto cominciò a sentirsi il rumore  di una ricetrasmittente, infatti Keroro la tirò fuori dal nulla.
-Si pronto? Kururu sei tu? Come? No, aspetta! Non riaggancia…- subito dopo riattaccò -Che sfacciato! Riattaccare al telefono così! Signorsì!-
-Ehm, che cosa ti ha detto Kururu?- domandò la girina color miele, scendendo dalla sedia.
-Kururu mi ha detto di radunare tutti in infermeria. Pare che Angol Mois si sia svegliata.-
-Davvero?- domandò contenta Natsumi.
-E ce altro. Lei stessa vorrebbe dare una spiegazione chiara a tutto.-
Dororo scattò in piedi -Che aspettiamo, vogliamo andare?- gli altri annuirono e si precipitarono verso la botola. Tutti tranne Aki che si sedette su una sedia.
-Reale madre, lei non viene, signorsì?-
Aki scosse la testa -È meglio che io rimanga qui Keroro, e tienimi aggiornata, va bene?-
-Sarà fatto, signorsì!- e con un ultimo saluto militare, il sergente scese per ultimo verso la stanza segreta. Era parecchio agitato, e come lui anche il soldato semplice e il sergente maggiore. Arrivarono in fretta e furia, evitando i corridoi per fare il prima possibile. Erano davanti alla porta dell’infermeria che si aprì di scatto, all’inizio quello che videro fu una ranocchia gialla che accarezzava dolcemente la testa della girina rosa. Ella aveva gli occhi chiusi e malinconici. Era triste. Quando sentì che i suoi amici erano arrivati, li salutò con voce malinconica.
-Ciao, ser Keroro…- disse con gli occhi chiusi, e una voce preoccupata.
-Ciao lady Angol Mois. Stai bene?- chiese poi il Keroniano verde, avvicinandosi di più a lei. Kururu fece segno al sergente di non avvicinarsi troppo -Come ti è saltato in mente di farmi prendere uno spavento simile?- disse poi, a voce bassa, per evitare di disturbarla, ma comunque per il gesto poco cordiale, Kururu gli strinse una spalla provocandogli dolore, anche se Keroro non mostrò alcuna smorfia di sofferenza. Era intento a fissare un punto preciso.
-Mi dispiace ser Keroro. Non volevo farti prendere uno spavento. Adesso sto bene, più o meno…-
Fu Dororo a interrompere i due -Ora che stai meglio, perché non ci dai una spiegazione del “perché” hai fatto una cosa simile?- chiese il ninja. Angol Mois annuì perplessa. In realtà non vorrebbe far preoccupare nessuno, in particolare Keroro, ma almeno era contenta che qualcuno si preoccupava di lei, o almeno le prestava un po’ di attenzione.
-Tutto ha inizio una settimana fa, la data in cui esattamente ci siamo trasformati in Keroniani. Ricevetti una lettera che avrete letto sicuramente. Dovevo ritornarmene a casa, ma non volevo abbandonare tutti voi, amici miei…- aveva cominciato a piangere e a sorridere -Quando rifiutai di tornare mi dissero che sarebbero venuti a prendermi. Uno dei primi problemi che ho avuto è stata una ramanzina da parte di mia cugina Angol Fear, la quale si è arrabbiata moltissimo con me. Poi c’è stata questa trasformazione che mi ha letteralmente lasciato a bocca aperta, infine il problema più grande che ho avuto…-
-Sarebbe?- chiese Koyuki, con un filo di curiosità. La girina alzò le mani, e con le dita si sfiorò le palpebre. Lentamente ella cominciò ad aprire gli occhi, finché non li aprì completamente. Keroro, Tamama e tutti gli altri, rimasero shoccati, quando videro che gli occhi della girina, erano completamente bianchi, ne un filo di colore, né di luce, né nulla. Erano solamente bianchi.
-Ho… perso la vista. Nei miei occhi vedo solo il buio. È successo così, tutto  all’improvviso, che mi sono spaventata. Non sapevo cosa fare, per cui ho deciso di imprigionare me stessa nella pietra Angol per evitare che la mia famiglia mi vedesse in questo stato. Non voglio e non vorrò mai essere di peso a nessuno, scusatemi se vi fate preoccupare, non volevo…-
Angol Mois sentì stringere la mano. Qualcuno la stava trattenendo.
-Non dire così…- rispose una voce, la voce di Keroro -Troveremo un modo per farti ritornare la vista, signorsì. Non permetteremo che ti portino via, signorsì.-
La piccola girina rosa sorrise. Anche se in quel momento non vedeva più nulla sapeva che anche i suoi amici ricambiavano.
-Grazie ser Keroro…- rispose Angol Mois serena. Come se non fosse accaduto nulla in quei pochi cinque minuti.
Tamama intanto era in un angolino e osservava la mielosa scenetta. Era geloso, ma questa volta, la prima in assoluto, non era geloso di lei. Era geloso di qualcun’altro, anche se nemmeno lui sapeva di chi. Questa almeno era la sua impressione, possibile che…? Si grattò la testa confuso, ma cosa diamine andava a pensare?!? Era la sua rivale per la miseria!! Non poteva succedere questo proprio a lui!
I suoi pensieri vennero distorti da un gemito di Kururu che sudava freddo, non lo aveva mai visto così terrorizzato, ma… terrorizzato da cosa?
-Ku ku ku, bene, adesso se non vi dispiace, vorrei fare alla mia paziente qualche domanda “in privato” se non vi è di troppo disturbo?-
-A me il disturbo lo dà, signorsì!-
-Anche a me!- tutti si voltarono verso il soldato semplice, tremendamente imbarazzato. Adesso in testa aveva due Tamama. Il primo diceva di rifiutare e tornare ad adulare il suo sergente, l’altro invece, voleva assolutamente mollare tutto e aiutare quella povera ragazza che aveva bisogno disperatamente di aiuto.
-Ragazzi, calmi, per favore!- intervenne Giroro. Shion, Natsumi e Momoka si ritrovarono ad annuire.
-Andiamo, lasciatela riposare! Poi, quando tutto si sarà calmato, potremmo parlarle in pace, va bene?- rifletté la girina arancione. I tre, dopo una lunga riflessione, si ritrovarono ad annuire e si tesero la mano.
-Bene, adesso che tutto è risolto perché non torniamo di sopra?- gemette Natsumi.
-Lady Natsumi, perché tutta questa fretta, signorsì?- le chiese il sergente.
-Beh, io avrei delle cose urgenti da fare. Devo… portare fuori il bucato e  portare fuori la spazzatura.-
Keroro la guardò strana. Poi si sentì toccare una spalla
-Anch’io devo andare.- disse il caporale -Ho da lustrare e costruire altre armi necessarie per interventi militari…-
-Come scusa? Che interventi militari?!?- si bloccò non appena vide l’occhiataccia dell’alieno rosso.
-Devo andare…-
Keroro sospirò -Uff, va bene.- rispose in ultimo. Giroro e Natsumi gemettero dalla gioia e, velocemente uscirono dalla stanza. Keroro  si grattò il capo mentre gli altri guardavano confusi i due appena usciti.
-Mah…più  passa il tempo, più quei due mi sembrano più strani di prima, signorsì!-
-Questa volta ti do ragione sergente…-  disse il girino blu. Momoka era vicino a lui e quasi non se ne accorse. Appena questa si rese conto della situazione si ritirò subito dalla sua posizione.
-Cosa c’è Momoka?- gli chiese il girino blu con fare preoccupato.
-N…nulla Fuyuki, nulla…- rispose lei. Nella sua testa echeggiò la voce del suo lato più aggressivo.
“Insomma! Perché una volta tanto non ti decidi?!?”
“Perché nel problema in cui siamo adesso non c’è tempo per l’amore!”
“Ma non hai ancora capito che questa è un’ottima occasione per rivelargli i tuoi veri sentimenti?!?”
“…”
La girina ritornò in sé, e continuò a guardare il suo beneamato Fuyuki. Dororo intanto era vicina a Koyuki e la fissava con i suoi occhi azzurri. Anche se in quel momento la ninja era diventata una della sua stessa specie anziché una terrestre, il suo affetto per lei non era cambiato, anzi, era come se i suoi rapporti con lei fossero stretti molto di più. Percepiva una strana aura che proveniva dalla girina, ma non riusciva a spiegarsi cosa fosse.
-Insomma, vogliamo starcene ancora qui? Oppure vogliamo far riposare la povera Angol Mois, signorsì?-
Angol Mois si sentiva al settimo cielo. Finalmente si sentiva piena di attenzioni. Era felice. Cominciò a sorridere.
-Grazie Keroro!- disse poi entusiasta. Keroro divenne rosso, mentre Kururu e Tamama rabbrividirono. Uno alla volta, salutarono Mois che ricambiava con gesti.
-Grazie ragazzi! Se solo potessi vedere i vostri volti in questo momento. Sarei ancora più felice.- detto questo, richiuse gli occhi per riposarsi e si accucciò sotto le coperte. Gli ultimi ad uscire furono il trio di Kururu, Keroro e Tamama, che si fermarono a guardarla prima di richiudere la porta e lasciarsela alle spalle.
 
-Allora? Come sono andata?- chiese Natsumi al suo nuovo insegnante di tiro. Quest’ultimo scosse la testa. La girina arancio abbassò il capo, e con lei, abbassò anche la canna ancora fumante del fucile  con cui aveva sparato il bersaglio.
-Dai non ti abbattere. Ti do delle dritte. Uno: un soldato non si abbatte, né si vanta di un colpo di fucile andato o non andato. Due: i soldati hanno l’abitudine di pensare intensamente a qualcosa per riuscire a colpire in pieno il bersaglio. Fidati, funzionerà.-
Lei sorrise -Allora tu a cosa pensi quando devi colpire in pieno il tuo bersaglio?- l’alieno si sentì raggirato ma allo stesso tempo felice. Erano solo loro due, insieme. Gli venne normale arrossire di colpo.
-A… a una persona molto importante nella mia vita…- non riuscendo a rispondere alla domanda, il caporale si lasciò sfuggire quelle parole.
-E chi?- chiese con un filo di curiosità.
-Non entriamo nei particolari. Un soldato non rivela mai i suoi segreti, neanche ai suoi amici!- Natsumi sbuffò dopo aver sentito la risposta del ranocchio rosso -Su dai, continua ad allenarti!- rispose ad alta voce il caporale con durezza, ma subito dopo cominciò a sorridere senza che lei se ne accorgesse. A parte la situazione in cui si erano cacciati, Giroro era contento. Finalmente poteva rimanere assieme a Natsumi. Assieme alla persona per lui più importante della sua vita.
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