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Autore: Domithilda    22/09/2013    4 recensioni
[GrayxJuvia]
"Gray non ragionava più lucidamente avrebbe voluto uscire dalla gilda e dare il via alle ricerche urlando per tutta la città quello che era successo voleva correre via, voleva assimilare tutte le gocce della pioggia..della lluvia....della sua Lluvia"
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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BuonSalve a tuutti! La scuola occupa spazio e tempo ma..eccomi ancora a rompervi le balle con l'aggiornameento! Perdonatemi se ci saranno alcuni errore, anche se non dovrebbero, purtroppo ho un raffreddore che mi distrae ogni tre per due(?) l'ho riletta 4-5 volte, ma non si sa mai...D: spero vi piaccia ugualmente(?) U_U 
8D Buona lettura! 8D
Amore.
ormai erano tutti accorsi là, laddove lui l'aveva trovata. Gli istanti, passati troppo velocemente, continuavano a tormentargli la mente. Rivedeva e rivedeva quelle ciocche azzurre, sporche di sangue, vedeva, il suo corpo camminare in quella direzione, come se lui fosse un fantasma, come se fosse un mero spettatore,  voleva fermarlo, dirgli che  doveva prima chiamare gli altri, che il dolore l'avrebbe ucciso..che avrebbe ucciso lui, uno spettatore che provava i sentimenti dell'attore.. eppure continuava a camminare, anche se lui urlava, perché non voleva riprovare quelle sensazioni, non lo poteva fermare e i sentimenti tornavano, spietati. Gli sembrò ingiusto, perché se poteva guardare impotente, doveva provare le sensazioni? quello che rivide non cambiò: ad aspettarlo c'era solo un corpo esanime, a terra. Una larga macchia cremisi acceso si allargava sotto quella pelle candida, intaccava i vestiti sporchi,  quel viso dai lineamenti dolci, un rivolo di sangue sgorgava anche dalle labbra semi aperte, per qualche secondo il suo corpo rimase immobile, poi, lentamente, si avvicinò, sempre più vicino, sempre più disperato e allora l'attore e lo spettatore si fusero e i pensieri sgorgarono, . Prima pensava che avrebbe gioito nel ritrovarla ora..era tutt'altro che felice, una voragine si era aperta sotto i suoi piedi, ingoiandolo, divorandolo. Aveva iniziato a urlare, o così credette. Perché non riusciva più a sentire la sua voce, tutto quello che vedeva era il corpo esanime, ai suoi piedi. Quel corpo che finalmente aveva capito di amare.

Natsu fu il primo ad accorrere sulla scena: quello che trovò lo traumatizzò non poco. Gray era in piedi, immobile, il viso rivolto al cielo, la bocca spalancata, urlava. Urlava come mai l'aveva sentito. La voce era deformata dalla disperazione. 
Gli occhi, spalancati, erano inondati di lacrime, che scendevano sul mento, sul collo.
si mosse ancora di qualche passo, poi la vide; Lluvia era distesa in terra, tutto intorno era allagato di sangue: si chiese che cosa avesse potuto provocare una ferita così ma non si diede del tempo per rispondere. Si avvicinò all'amico e gli toccò una spalla, si voltò, continuava a urlare, ma ben presto gli urli si trasformarono in singhiozzi sommessi, per sfociare in un pianto incontrollato. Scivolò a terra continuando a piangere come un cane disperato. 
Natsu chiamò tutti a gran voce, in pochi secondi si erano ritrovati lì, ma senza esserlo davvero perché tutti erano rimasti scioccati dallo spettacolo che si era presentato davanti, l'attenzione di molti, però, era rivolta al povero Gray, posseduto da un pianto disperato, che aumentava il suo volume ogni secondo che passava, ricominciando a urlare.

Lyon osservava la scena, incredulo. Non avvrebbe mai immaginato che quello che aveva architettato sarebbe diventato così tragico, la sua povera Lluvia era in un bagno di sangue per colpa sua! E quel cretino di Gray continuava a urlare come un demente! Peggio di così non poteva andare. Dovevano sbrigarsi a portare la sua ragazza in un posto sicuro, e dovevano farlo in fretta. Dovevano anche far zittire quello stupido! Non si riusciva più a ragionare con quel trambusto...

-Avanti! Portate una barella! Fate qualcosa!- Gridò stizzito per sovrastare gli urli di Gray; in risposta ricevette uno sguardo fulminante accompagnato da lapidari parole di Erza.

-Non ti è bastato quello che hai fatto? Vuoi anche comandare?-

La guardò un po stupito e un po irritato, ma non ribattè. Poi Erza, urlò a sua volta.

-Avaanti! Portate una barella per spostare Lluvia!-

Un tacito assenso si sparse per tutti gli uomini e donne presenti, che si misero subito al lavoro. Solo allora il povero Gray parve destarsi, accorgendosi di quello che stava succedendo; guardò i maghi portare via la sua Lluvia con occhi sbarrati, increduli. Provò a chiedere spiegazioni alla persona più vicina a lui, ma un prurito insopportabile alla gola non gli permise di parlare, allora si tirò su, in piedi, e si guardò spaesato attorno. Poi tentò di seguire la barella, ma si fermò appena il suo sguardo si scontrò contro quello freddo di un ragazzo, che aveva notato solo ora. La sua mente ripercorse tutti gli avvenimenti delle ultime ore, tornò a fatica a mente lucida, un velo brillante di sudore gli imperlava la fronte, le lacrime si erano fermate, anche se i resti continuavano a scendere sul collo. Ne aveva il gusto salato in bocca.

-Tu..- Riuscì a pronunciare col tono strozzato.- Tu..è tutta colpa tu..a...- Lo sguardo, da spaesato, divenne sorpreso e infine infuriato.

-È TUTTA COLPA TUAA!!- Esplose, con voce deformata dal pianto di poco prima, avvicinandosi pericolosamente a Lyon, che lo guardava con disprezzo.

-Io..non ho fatto niente. Ho solo cercato di ottenere ciò che vole-

-Quindi volevi la morte di Lluvia? È questo che volevi?- Lo prese per la maglietta, attirandolo a se'.

-No.- Il suo tono era calmo, lo guardava negli occhi.

-E allora che volevi? l'hai quasi uccisa, non puoi passarla liscia! Sei stato spregevole, stupido, ripugnante, idiota!- Gli urlò in faccia, con disprezzo.

-E mi dispiace! Penso che anche tu sei stato male quando l'hai vista a terra! Mi sono sentito morire!- Gli sembrò sincero. Non lo avrebbe perdonato ma sembrava essersi pentito.

-Parla.-

- Volevo il suo cuore.- Un'ondata di benessere, si impossessò di Gray, allentò la presa, abbassò lo sguardo. Si rese conto che quello che aveva detto l'altro, lo pensava anche lui. Ormai l'aveva compreso. Lui voleva il cuore di Lluvia, lui voleva amare Lluvia.
Fu proprio come aveva descritto Natsu: una libertà eppure una condanna. L'idea che lei lo avrebbe accettato lo rendeva più che felice, ma..il pensiero che lei avrebbe scelto qualcun altro lo devastava, ugualmente se lei lo avesse rifiutato. Dentro di sè, tuttavia, sapeva che lei non poteva rifiutarlo, perché lei lo aveva desiderato per tanto, troppo tempo, e lui non si era reso conto di ricambiare appieno i suoi sentimenti. Era stato uno stupido, ma ora poteva rimediare, ora che aveva scoperto di amarla tutto sarebbe stato più facile, perché non ci sarebbero state più incomprensioni. L'avrebbe protetta, l'avrebbe amata, per sempre.
Ma c'era un ultima cosa prima, che doveva sistemare, ovvero Lyon.

-..allora? Dov'è la tua grinta iniziale? Hai capito che il mio amore per lei è molto più profondo e giusto di quello che provi tu?-  Gray alzò lo sguardo e lo fissò negli occhi scuri del ragazzo di fronte. Una nuova forza lo aveva riempito, una nuova sicurezza lo aveva motivato, una nuova consapevolezza lo aveva spronato.

-No. Tu non puoi capire. Quello che provi non è amore..- Disse con voce ferma.

-Ah, no? E tu come lo sai? Sbaglio o sei tu che l'hai ferita, ignorandola? Sei tu il primo a non capire- 

Quelle parole lo ferirono, ma non si diede per vinto.

-Se pensi ai suoi occhi che ti viene in mente?-

-Eh...? Che domande sono?-

-Rispondi.- Lo guardava sempre, lo sguardo fermo.

-Penso a quanto sono belli e mi viene in mente il suo viso..e a te che viene in mente, invece?- Chiese con tono di sfida.

-Il mare. Il blu, il profondo oceano, pieno di pesci, ricco di cose rare. Rare come la sua bellezza, come le sue fine labbra, leggiadre, danzanti, piene di vita, piene di dolcezza. Mi viene in mente la sua pelle. Quasi bianca, indifesa, ma potente. Pronta a proteggere e a salvare. Pronta a tutto per i suoi amici. Mi viene in mente l'unica persona che mi rende completo, che mi rende felice, libero, arrabbiato, geloso, triste, dolce.. solo per lei provo questo. Tu, non sai che cos'è l'amore ma spero che un giorno potrai assaporarlo anche tu, perché è una cosa bellissima, perché quando ti accorgi di  provare amore non hai più bisogno di sentirti felice per qualcosa, ti basterà averla vicino, solo questo, e ti sentirai come mai ti sei sentito, perché avrai qualcuno che ti capisce, che ti sorreggerà se cadrai, che ti accoglierà bagnato o ferito, che non potrà mai farti del male, e che proprio per questo tu l'amerai ancora di più, perché ti sentirai in eterno debito con lei, perché avrai l'impressione di non amarla abbastanza, eppure lei non te ne farà carico, perché lei ti ama, e ti accetta, qualunque cosa tu faccia, senza dimenticarsi di darti consigli, ti sembrerà che lei sia perfetta, senza difetti, la più bella, la più dolce, la più stupida.- 

Un applauso si sollevò intorno a loro, voltarono le teste, e entrambi videro tutti accerchiati su di loro, probabilmente avevano sentito tutto. Gray non se ne preoccupò: era quello che provava e non se ne vergognava. Lyon, invece era diventato paonazzo e balbettava, poi si rivolse ancora a Gray, forse non tutto era perduto.

-Ammettendo che quello che hai detto sia vero, non avrai problemi a far entrare anche me nella stanza di Lluvia. Perché se quello che provo io non è amore, sarà una cotta, resta di fatto che a me piace Lluvia, e non potrei sopportare di non poterla assistere...-

Gray, ci riflette' per qualche minuto. Infondo non poteva essere sicuro al cento per cento che quello che provava Lyon non era amore, però, se fosse stato così, non poteva di certo lasciarlo parlare con Lluvia prima di lui, perché non sapeva che cosa avrebbe potuto combinare. Tuttavia negarglielo non poteva.

-Mh. Ok, ma entrerò io per primo, poi quando ho finito, potrai venire anche tu, va bene?-

Natsu aveva osservato la scena. A quanto pare, finalmente, si è reso conto di quello che prova. Pensò compiaciuto.

-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_

La stanza in cui Gray entrò era accogliente quasi casalinga, gli piacque. C'era un che di tranquillità lì dentro, era calmo.
Lluvia era distesa sul letto al centro della stanza, beatamente addormentata, poteva sentire il suo respiro flebile disperdersi nell'immensità della stanza, pervasa da un dolce profumo di incenso. Sul comodino, accanto al letto, c'era una bacinella con dell'acqua e una pezza immersa. Distaccata, qualche cibaria, inutile, visto le condizioni di Lluvia. 
Si avvicinò lentamente, come se avesse paura di svegliarla si sedette sulla sedia di legno accanto al letto.

-Lluvia..- Nessuna reazione. Non si stupì, ma per un secondo aveva sperato che si svegliasse.

-Sono stato uno stupido. Ero incapace di ascoltare dentro di me. Lyon è stato davvero cattivo: come ha potuto farti questo? - La guardò. Le labbra erano rilassate, gli occhi, chiusi, sembravano immersi in sogni rilassanti, lontani dalla crudele realtà che li circondava.

-Sei..così bella...-Sussurrò rapito dai suoi lineamenti, uno strano desiderio di alzarsi, avvicinarsi a quel corpo indifeso, a quelle labbra così morbide, abbassandosi su di esse lo pervase, abbindolandolo come un serpente al flauto. Si stava già sporgendo in avanti quando, si fermò. Ma che stava per fare? Si diede dell'idiota, Lluvia era tra la vita e la morte e lui se ne approfittava? Spregevole. Se lei non avesse voluto? Scosse la testa con violenza per allontanare quei pensieri.

-Lluvia..sono davvero stupido, anche ora stavo per fare qualcosa di male. Sono davvero uno stupido! Stupido! Stupido.- la guardò. Non aveva subito variazioni. Sperava, però, che riusciva a sentirlo, in qualche modo.

- Sai....per tanto, troppo tempo, tu mi hai amato, ma io non capivo, ora, però, lo so. Io...ti amo. Tanto, troppo. Ti amo come mai mi era successo. Mi sembra di non poterlo esprimere a parole. È un sentimento troppo grande per essere espresso, lo si può solo sentire.- La sua voce era un soffio, udibile solo a distanza ravvicinata. Ovvero, solo lei poteva udirlo. Se fosse stata sveglia.
Gray, aveva lo sguardo perso. Lo aveva finalmente detto. Eppure sentiva di non essere riuscito a esprimere tutto quello che provava.
Gli serviva una pausa. Uscì, ma davanti  si trovò Lyon.

-Allora? Ora posso entrare?- Chiese annoiato.

-...-

-Allora?-

-..Si.-

Si allontanò senza voltarsi, vederlo entrare lo avrebbe fatto arrabbiare troppo.

Appena entrò,  notò subito la sedia su cui sedersi, non gettò nemmeno un'occhiata all'ambiente si diresse dalla sua Lluvia e basta, si sedette sulla sedia che poco prima aveva occupato Gray.

-Tesoro...ma che ti è successo? Povera la mia piccola!- Gli accarezzò una guancia. Ebbe l'impressione che Mosse gli occhi impercettibilmente.

-Eh..? Ti..stai svegliando? O ma che bello! Io lo sapevo che siamo fatti per stare insieme!- Disse alzandosi e chinandosi su di lei, posandole piccoli baci sulla guancia, fino ad arrivare alla bocca, si fermò un attimo ad osservare quel viso indifeso, poi, si calò e gli posò un leggero bacio sulle labbra. Si ritirò su' quando sentì un mugolio provenire dal corpo steso.

-Si? Tesoro? Che c'è?- Chiese con un sorriso malizioso, anche se lei non poteva vederlo.

-G..ra..y....- Ancora quel maledetto nome. Una perfida rabbia lo riempì. Decise che era giunto il momento di attuare il suo piano.

-No, amore. Gray non c'è.- Lluvia aprì lentamente gli occhi.

-Gray..?-

- No, piccola. Sono Lyon. Gray se ne è andato cioè è qui, ma non ha nemmeno partecipato alle ricerche, non gli importa niente di quello che provi, è una persona spregevole. Ti ha abbandonata al tuo destino. Io, invece sono qui, e sono pronto ad amarti. Ricomincerai con me.

Dagli occhi della piccola Lluvia, una lacrima cristallina, scese, involontaria, un dolore profondo era visibile, dipinto sui suoi bei occhi.

-Gr..azi..e.. Lyon- Disse sorridendo amaramente, mentre una tristezza infinita e un dolore all'altezza del cuore l'avevano inghiottita. Lyon si apprestò ad asciugarle le lacrime con dei piccoli baci, fino a che lei si riaddormentò, ringraziandolo ancora.



*spunta dietro il computer*
Aaaaaaallora?? Com'era questo capitoloo?? Vi è piaciuto?  
Il povero Gray ne passa di tutti i colorii UwU 
sono perfida, si, lo so. :D
Alla prooossima!
Ciaaooo,
YukiCchan~



  
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