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Autore: Ginny    24/03/2008    2 recensioni
Una ragazza alla ricerca di un passato che non può più ricordare.
Un susseguirsi di flashback interminabile, la paura di scoprire troppo, la voglia di andare avanti in una vita che non sarebbe dovuta essere la sua.
Perché è stata costretta a questa vita?? Da chi??
Ma soprattutto, prima o poi tutto finirà?
A VOLTE RITORNANO:
Ch. 29:
“La vita è lotta e opposizione.
Polemos è padre di tutte le cose, di tutti i re.
Senza guerra non c’è pace.
Senza morte non c’è vita.
Un essere eterno non potrà mai vivere veramente,[…] mentre noi, poveri umani, noi sì che sappiamo vivere fino in fondo ogni istante di vita, noi che temiamo più di ogni altra cosa la morte.”
Genere: Generale, Avventura, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Akatsuki, Kakashi Hatake, Nuovo Personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: Spoiler!
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24° Chap

Salve! Eccomi con il 24° capitolo. Scusatemi! *me si inchina in segno di perdono* sono in terribile ritardo! Lo so! Dovete scusarmi! Però… non avevo tanta ispirazione per questo capitolo, perché avevo in mente mille altre cose! Scusate ancora! Comunque, °-° sarò ripetitiva ma non ci posso credere di essere arrivata così avanti…anche se pian piano (e sottolineo PIAN PIANO)…wow … ringrazio di cuore quelli che continuano a seguirmi! Però, a quelli che leggono e non recensiscono, che vi costa lasciare qualche parolina ogni tanto? Non dico ogni capitolo… va bhe, così sembro paranoica! =P vi lascio alla vostra lettura!

Rec:

Lelly87:^0^ grazie mille, grazie mille! Come vedi arrivo, ogni tanto! XD ciau

gio93: Prima di tutto io non ucciderò Gaara, anche se la tua affermazione era ironica. ù_ù non lo farei mai! Poi, tornando a noi, GRAZIE! ^_^ finalmente la rec che mi dovevi, dopo che ti ho shockata con il capitolo di Kabuto e non hai voluto commentarmi. <.< Non provarci mai più, ok? Io ho sempre recensito le tue, e non ho mai perso colpi… lasciamo stare. ^___^ Lo sai che mi piacciono tanto le situazioni tragiche, non me le toglierai per nulla al mondo! ]XD mi sento perfida… ok ok. Allora ci si vede, bye! Kiss

kakashina93:ok, kk93 XD ti chiamerò come più ti piace. In effetti è strano vedere Gin così triste, però volevo fare un colpo di scena, e penso mi sia venuto coi fiocchi. XD Però mi dispiace di non poter toglierti il tuo dubbio, sarebbe spoiler per la storia! Però puoi farci un pensierino… XD alla prossima, bacioni!

_Eleuthera_: Ciao Ele! In effetti anche io sono sempre occupata con lo studio! Non ti preoccupare, la cosa più importante è la scuola, poi vengono le altre cose. Grazie comunque per riservare anche a me quel poco tempo che hai per girare su EFP! Te ne sono tanto tanto grata! ^.^ Ora ti lascio al capitolo, Sayonara!(come dici tu xD)

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Alla Scoperta Del Passato

Capitolo 24: Otto giorni al 17 Giugno

Stringo le ginocchia al petto e abbasso il viso appoggiando la fronte alle braccia.

E’ strano… non penso di aver mai provato nulla del genere. Come svuotata da qualcosa. Un qualcosa che si fatica a trovare ma è così semplice da perdere.

Sento il cuore battere lento, nel silenzio della stanza, seguendo il mio respiro. Il buio oscura tutto. Non vedo nulla nemmeno a pochi centimetri dal mio naso. Le ante sono chiuse quasi ermeticamente alle finestre, perché non facciano entrare né il sole estivo né il caldo asfissiante.

E’ irrimediabilmente silenzioso, questo luogo. Forse perché non c’è nulla che possa fare veramente così tanto rumore da interrompere questi miei flussi di pensiero che non comprendo e che mi fanno sentire sempre più vuota.

Forse è così.

La porta si apre, lasciando entrare nella stanza un filo di luce fastidiosa che mi costringe a chiudere gli occhi. Poi li riapro e vedo sulla soglia la sagoma di Kakashi.

-Ehi, ti sei svegliata!- Esclama, stupito.

-Sì…- Dico, guardandolo con gli occhi socchiusi dal fastidio della luce.

-Ma che ci fai qui a buio?- Domanda.

-Nulla di ché.- Rispondo con semplicità. Dopo tutto è vero. Non sto facendo niente!

Lui fa qualche passo verso il centro della stanza e accende di scatto l’interruttore. Mi copro con una mano, per non rimanere mezza accecata.

-Ti senti…bene?- Chiede, sedendosi sul letto accanto a me.

-Mh.- Torno a stringermi le ginocchia al petto, con lo sguardo sul copriletto.

-Su, che è successo ora? Ti sei appena svegliata e già qualcosa non va?- Alza una mano, scostandomi un ciuffo di capelli dal viso.

-Sta mattina presto sono uscita. E ora mi sento strana, ho un peso nel petto che è comparso e non vuole andarsene più. Penso di aver appena perso un amico, forse per sempre.-

Probabilmente mi farà bene sfogarmi. Parlare con Kakashi mi è sempre servito a togliermi di dosso un sacco di pesi.

-Chi?-

-Rock Lee.-

Dire il suo nome mi fa venire un gran groppo alla gola. Ma perché tutto è così complicato nella vita? Niente mai è perfetto come dovrebbe. A volte sembra che lo sia, e invece non lo è per niente.

-Come mai avete litigato?-

-N-non abbiamo litigato…- Singhiozzo, non riuscendo a trattenermi del tutto. –E’ solo che… lui… non sopporta di starmi accanto… e sapere che saremo sempre solo amici…- Più forti di me, un paio di lacrime mi rigano il viso. –Mi sento male.-

Kakashi sorride leggermente, posandomi amichevolmente la mano sulla testa.

-Solo questo? Beh, allora dovrai abituarti. Tu di cuori ne spezzerai tantissimi nella tua vita, credimi. Questa è soltanto la prima di tutte quante. Nella vita si può scegliere soltanto una persona a cui donare il proprio cuore, perché dividendolo in tante parti, ognuna di esse non potrebbe colmare tutto quello che la persona che l’ha ricevuta vorrebbe.-

Alzo un poco lo sguardo, incrociando l’occhio scuro di Kakashi.

-Non voglio soffrire così ogni volta! Perché è così dannatamente doloroso perdere una persona cara?-

-Quando si impara a sopportare diventa tutto più semplice. Ma ci vogliono tempo e pazienza. So come ti senti, anche a me è successo, anche se non per lo stesso motivo.-

Spalanco un po’ gli occhi.

-Hai perso qualcuno?-

-Tutti, in pratica.- Dice, con un sorriso triste che gli orna le labbra coperte dalla maschera.

C-cosa? Come è possibile?

-Non me lo hai mai detto.- Esclamo con voce acuta, cambiando improvvisamente stato d’animo. Io l’ho detto. Parlare con Kakashi mi distrae da tutto, pure da me stessa. Cosa che accade molto poco spesso per i miei gusti.

-Lo so. Però anche la prima volta che ci siamo visti, mi pare di averti detto che prima o poi avrei dovuto dirti tutto.- Dice, senza che quel suo sorriso triste gli lasci il viso.

Lo squadro un po’ e poi, come mossa da una forza esterna, lo abbraccio.

-Se davvero io ho sofferto una piccola parte di ciò che hai provato tu… non voglio che nel raccontarmi tutto tu riviva quelle sensazioni. Non lo voglio assolutamente, quindi non parlare, ti prego.- E stringo, perché oltre a dare sollievo a lui cerco di darne anche a me, emerita pirla che crede di soffrire più di chiunque altro.

Socchiudo gli occhi, con la testa appoggiata comodamente al suo petto. Poi sento le sue mani appoggiarsi sulla mia schiena.

-Cos’è questo moto d’affetto improvviso?- Ride, senza però rinnegare il piacevole contatto.

-Nulla.- Rispondo, senza la minima voglia di muovermi.

Lui tace, forse sorridendo come sempre. Poi però rompe di nuovo il silenzio.

-…Gin, ti ricordi? Fra otto giorni è il 17 giugno. Sarà l’anniversario di quando ti ho trovata. Ti rendi conto che sono già cinque anni da quel giorno?- Mi divido da lui, sedendo sul materasso a gambe incrociate.

E’ già questo periodo dell’anno?

-Hai ragione!!- Esclamo, svanita come sempre. –Cavolo… sembra veramente ieri quando aprii gli occhi e vidi le fronde degli alberi muoversi al vento… E poi quel giorno è stata la prima volta che ho visto la tua faccia senza maschera!-

Tu ridi portandoti una mano alla testa e dandoti una scossa ai capelli.

-Questo però non centra nulla!-

Ti guardo portando un dito alle labbra. –Invece sì! Ti avrò visto senza maschera sì e no tante volte quanto se ne contano su una mano! E’ da ricordare anche la prima!- E rido. Lo so, non ha senso che io rida così per un nonnulla del genere però… almeno sono tornata in me!

Di certo io non sono la fredda e cupa Ginny, ma la sprizzane e solare Ginny! E Kakashi, anche senza dirmelo apertamente, me lo ha fatto ricordare.

-Grazie.-

Spalanchi un po’ gli occhi.

-Di cosa?-

-Di tutto. Di questi cinque anni passati assieme non mi pentirò mai di nulla, perché avevo te al mio fianco e questo mi è bastato a resistere! Sai, Kiba questa mattina mi ha fatto riflettere su una cosa. Io dicevo che non avrei mai voluto avere un passato del genere: nessun ricordo, solo qualche immagine flashback e null’altro. Però mi ha fatto ragionare.- Esclamo, non riuscendo a smettere di sorridere pur sentendo le guance andare in fiamme dall’imbarazzo. –Se non avessi mai avuto questo passato, se nulla fosse successo otto anni fa… ora non ti conoscerei e sarei una persona diversa da quella che sono diventata. Per questo ti ringrazio.-

Lui rimane lì qualche secondo, con un’espressione stupita in viso. Per un enorme sbaglio mi perdo nel fissarlo, così, quando me ne accorgo, porto distrattamente lo sguardo al copriletto blu scuro.

Forse ho un po’ esagerato… sembrava una di quelle antiche e romantiche dichiarazioni d’amore che fanno di solito nei film… Dannazione! Spero non abbia frainteso le mie parole! Io…

-Grazie anche a te, Gin-chan.-

Con uno scatto alzo di nuovo gli occhi. -Come?-

-Anche io ti ringrazio di tutto quello che hai fatto per me in questi cinque anni! Probabilmente sono state più le cose che hai fatto tu per me che quelle che ho fatto io per te!- Risponde, con quel suo sorriso dolce. Così bello…

NO! EHI GIN, CHE DIAVOLO VAI A PENSARE?! NON PROVARCI MAI PIÙ, OK?!

Uffa… sono stressata. Parlo da sola, pure…

Comunque mi riprendo, e abbassando gli occhi rispondo con voce molto flebile.

-Non è vero, ‘Kashi… Io non ho mai fatto nulla per te. A parte qualche volta essere andata a fare la spesa o robe del genere…-

Sento la sua mano scompigliarmi i capelli.

-Senza di te non sarei nemmeno io, probabilmente. Mi sei stata sempre accanto, mi hai fatto compagnia, hai trasformato la mia vita da cupa e inospitale ad allegra e vivace. Questa è la cosa di cui ti ringrazio di più.-

Taccio, ora. Perché non so cosa ribattere.

-Forza, Gin. Andiamo. Dobbiamo ancora preparare il pranzo.-

Rimango un attimo con lo sguardo perso nel vuoto, poi sorrido, strizzo un po’ gli occhi sentendoli appena gonfi. Poi salto giù dal letto al seguito dell’Hatake ridendo.

-Hai ragione, ho una fame da lupi. Lo stomaco richiede assolutamente cibo.-

Però… c’è qualcosa che non va in me. Un’altra delle tante, che però è nuova e sconosciuta…

 

***

 

-Bene, Gin. Io torno al lavoro.- Esclama Kakashi, dirigendosi verso l’ingresso.

-Lavoro? Ma se mancheranno non so quanti giorni alla terza prova per l’esame chuunin!- Dico, buttando nel cestino della cucina dei rimasugli del pranzo e quindi urlano per farmi sentire da lui.

-Sì. Lavoro. Cosa che tu non dovresti ancora fare, per cui ti ordino di non sforzarti troppo oggi.-

Sbuffo offesa, ricordando che ho sempre tutti i fascicoli sugli Uchiha da guardarmi.

-Signorsì, signore! Ai suoi ordini…- Dico, uscendo dalla cucina sogghignando. –Tanto fuori c’è un caldo della madonna e io non ho la minima voglia di uscire di nuovo rischiando di sciogliermi sotto il sole.-

La sua voce mi raggiunge appena prima che la porta sbatta per la corrente alle spalle dell’Hatake: -Bene Gin. Allora ciao.-

-Ciao…- lo congedo. Faccio pochi passi lungo il corridoio e fisso la porta. Sorrido semplicemente, e con passo saltellante salgo le scale che portano al piano si sopra per tornare in camera.

Appena entrata accendo la luce e giro attorno al letto trovandomi ai piedi la montagna di fascicoli sul clan Uchiha.

-Ok. Non devo perdermi, questa volta. Devo solo sapere di più su Itachi Uchiha.-

Uno a uno li lancio sul materasso e poi mi ci lancio anche io.

-Bene. Si parte.-

 

***

 

-Lo Sterminio Del Clan Uchiha.- Leggo il titolo del tredicesimo incartamento che mi è passato fino ad ora tra le mani. –Lo…sterminio…?-

Con mano incerta lo apro cominciando a leggere.

- Responsabile del genocidio: Itachi Uchiha.

  Sopravvissuti: Sasuke Uchiha(fratello minore).

  Indizi sull’ubicazione del assassino: ignota.-

Diamine, sterminio? Ha ucciso tutti gli appartenenti al suo clan e mi ha accudito come fossi una sorellina? Non ha senso…

Mmh. Che confusione!!

Mi gratto la testa con impeto. E’ tutto così complicato, dannazione! Perché avrebbe dovuto accudirmi così se è un assassino che ha addirittura ucciso tutti i suoi parenti più stretti?

Con gesto seccato butto i fogli disordinatamente sul letto, mischiandoli con altri e altri ancora.

Poggio i piedi nudi sulla moquette, fissando il terreno con strano interesse. Stringo le ginocchia scoperte per metà dai pantaloncini blu, chiudendo gli occhi in cerca di qualsiasi risposta che mi verrebbe utile in questo momento.

Voglio soltanto un ricordo! Soltanto uno! Possibile che non ne arrivi nemmeno uno ora che ne ho bisogno?!

Una frase mi balza alla mente, nonostante l’abbia detta Kakashi solo un’oretta fa.

-…Gin, ti ricordi? Fra otto giorni è il 17 giugno!-

Oggi è il 9 giugno, quindi.

Il…compleanno di Itachi…

Senza farci caso comincio a correre lungo i corridoi della casa fino ad arrivare di fronte alla porta d’ingresso, che apro e chiudo in pochi secondi fiondandomi senza indugi verso il luogo visto questa mattina.

Ecco l’insegna in lontananza, il grande ventaglio bianco e rosso, le sbiadite fasce gialline.

Ecco perché è tutto così silenzioso, qui attorno.

Fermo la corsa di fronte all’entrata del quartiere. Do un’occhiata in giro per assicurarmi di essere sola ed entro, superando tutte le fasce di precauzione con la scritta NON SUPERARE – POLIZIA ripetuta per tutta la loro lunghezza.

La polvere alzata dal terreno dal vento caldo delle regioni del sud rende il luogo ancora più macabro di quello che è. Proprio come nelle città fantasma, dove il silenzio permanente rende gli unici rumori presenti- come scricchiolii e sbattiti di ante- ancora più amplificati, da far venire i brividi al più impavido ninja.

Faccio qualche passo lungo la strada principale. Uno sguardo a destra, uno a sinistra. Case in rovina a perdita d’occhio.

Comincio ad inoltrarmi di più, non proprio del tutto convinta della mia stramba idea di farmi un giretto nel quartiere dove si era consumata la strage a opera del mio sensei. A proposito di sensei, dato che devo tenermi impegnata nel pensare a qualsiasi cosa che non sia il senso di terrore che ha già cominciato a frenare il moto dei miei piedi: chissà qual’era casa sua.

Un moto di innata curiosità mi spinge ad addentrarmi ancora di più.

Casa dopo casa, dappertutto simboli del clan, tutto con un’aura di disuso attorno.

Ogni singolo oggetto trasmette una grande tristezza, una muta richiesta: Vattene! Non darci fastidio, abbiamo patito abbastanza.

Così, istintivamente, mi viene da rispondere loro, in un pensiero non proprio del tutto volontario e consapevole: faccio in un attimo, continuate a dormire.

Poi però scuoto la testa, sorridendo tristemente. Che idiota sono. Peggio di quanto pensassi.

Così, continuo a camminare con il tedioso movimento ondulatorio delle braccia ogni tanto interrotto per fermarmi ad osservare qualunque cosa attorno a me.

Ma non c’è nulla che possa ricordarmi Itachi.

E come potrebbe? Io qui non ci sono nemmeno mai stata. Cosa pensavo di trovarci, un’autobiografia della mia vita con inserto fotografico dei momenti migliori?

Sospiro, portando lo sguardo al terreno polveroso.

-Mh.- Attonita, mi stupisco dal profondo della mia agghiacciante imbecillità.

Sono uscita senza scarpe. E non ho preso la chiave prima di chiudermi fuori.

-Vaffanc…mmh- Mi trattengo dall’imprecare malamente verso me stessa.

Il colmo sarebbe che ora si mettesse a piovere a dirotto, così non ho nemmeno l’ombrello.

Ma non credo succederà, anche perché in cielo c’è quel fantomatico sole che spacca le pietre di cui parlavo prima con Kakashi. Non ci starebbe male, però, una bella tempesta estiva, con tanto di tuoni e fulmini!

-Ma veramente non hai paura dei tuoni e dei fulmini?-

-Si, a me piacciono. Perché, non ci credi?-

-No, è che… è inconsueto, secondo me.-

-Beh, sai. Nel mio paese io ci convivo da quando sono nata.-

-Capisco. Ma ci deve essere qualcosa di cui hai paura, no?-

-Mh, beh… non so…probabilmente…-

-Davvero non ne hai idea?-

-Stavo dicendo, probabilmente ho paura di perdere le persone care.-

-Ma…tu hai già perso persone care, no?-

-Si, ma non erano veramente care, come per esempio ora lo siete tu e Itachi-sensei.

Posso dire con sicurezza di volervi un mondo di bene, a voi. Io i miei genitori li vedevo

Molto raramente perciò non mi ero legata a loro nonostante il legame di sangue.-

-…Diavolo…-

-Cosa?-

-Il tuo è un ragionamento che io non sarei mai riuscito a fare.-

-Perché tu sei scemo, Deidara-senpai.-

-Scemo? Io? Come ti permetti, piccoletta?-

-Eheh, ma lo hai detto tu che non saresti riuscito mai a fare un mio ragionamento.

Per cui sei scemo, dato che hai quasi il doppio dei miei anni.-

-Ehi! Non sono così vecchio!-

-…-

-…-

-Allora li porti male.-

____________________________________________________________

E con questo è tutto per questo capitolo! Al prossimo (speriamo presto) aggiornamento! E BUONA PASQUA anche se in ritardo di oramai due giorni! =P
E mi raccomando, recensite! >3<
   
 
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