Entro
nel suo
ufficio e mi chiudo la porta alle spalle. Non mi sono mai sentita
così agitata.
Il cuore mi batte forte e il respiro è rapido, ansimante.
Lui alza leggermente
gli occhi dal suo libro e mi fa segno di avvicinarmi.
-Buongiorno- riesco a
balbettare mentre mi avvicino.
Mi
siedo di
fronte a lui e tiro fuori i fogli dalla borsa. E’ la mia tesi
ed io sono qui
per questo. Devo scacciare via ogni altro pensiero. Non posso lasciarmi
trascinare via da una stupida fantasia. Lui è il mio
professore e non può farmi
questo effetto, punto. Appoggio i fogli sulla scrivania. Sono
accuratamente
rilegati. Poi finalmente alzo lo sguardo e lo vedo. I suoi occhi mi
penetrano
ed io sento un brivido attraversarmi la schiena.
-Le
ho
stampato l’ultima parte della mia tesi-
comunico sforzandomi di guardare altrove.
Lui
sorride.
E’ la prima volta che lo vedo con la barba un po’
lunga. Di solito è sempre
perfettamente curato. Qualcosa si smuove nel mio stomaco, mentre
analizzo con
attenzione il suo viso e i capelli leggermente spettinati. Allunga
inaspettatamente una mano in cerca dei fogli che ho portato. Glieli
porgo
meccanicamente. Quando li afferra un altro brivido mi attraversa la
schiena. Inizia
a sfogliare il mio lavoro. Lo fa distrattamente, senza guardarmi bene
in viso e
senza fissare attentamente nemmeno i fogli che ha davanti.
All’improvviso li
getta sulla scrivania con un tonfo. Alza lo sguardo e mi fissa
intensamente.
Stringe gli occhi e piega la testa di lato come per analizzarmi meglio.
-E’
buono- sentenzia
poi -Il
lavoro è buono-
Io
annuisco e
chino il capo per evitare che si accorga che sto arrossendo. So che
mente. Deve
aver letto sì e no un paio di parole.
-Cosa
ha in
mente per il futuro?- chiede
all’improvviso.
Io
alzo la
testa di scatto, quasi spaventata.
-Beh- comincio imbarazzata -vorrei…-
-Le
piacerebbe
diventare la mia assistente?-
mi
interrompe bruscamente.
Si
alza in
piedi e mi viene incontro. Io non mi muovo. Sono completamente
pietrificata dal
suo sguardo che percepisco alle mie spalle.
-Sarebbe
un
onore- rispondo,
ma la mia è più una
risposta di cortesia. Non sono certa di aver realizzato davvero
ciò che mi ha
chiesto.
-Si
alzi-
Il
suo tono
diventa improvvisamente severo, autoritario. Questa sua richiesta suona
più
come un ordine.
Eseguo
meccanicamente. Lui si avvicina sempre di più. Sento il suo
fiato sul mio
collo, sento il profumo della sua acqua di colonia. Mi appoggia una
mano sulla
schiena e inizia a fare su e giù molto lentamente. Mi
accarezza con dolcezza ed
io divento sempre più piccola ad ogni suo tocco. Indosso una
camicetta sottile.
E’ estate, fa caldo. Sento i suoi polpastrelli sulla mia
pelle e chiudo gli
occhi come per gustare meglio questo momento. Si avvicina ancora e mi
posa le
labbra sul collo. E’ dietro di me ed io sono incapace di
muovermi.
-Spogliati- mi sussurra
all’orecchio.
Io
mi volto a
guardarlo confusa. Sono convinta di non aver capito.
-Togliti
i
vestiti- ribadisce
prima di
allontanarsi da me.
Va
a sedersi
in fondo allo studio, sul divano di pelle. Lo vedo estrarre un
pacchetto di
sigarette dalla tasca interna della giacca. Io esito soltanto un
attimo, poi
comincio a sentirmi completamente disinibita. Prendo a sbottonarmi la
camicetta. Lo faccio lentamente, avida delle sue attenzioni. Lui ha
un’espressione
beata sul volto, mentre fuma tranquillamente la sua sigaretta. Getto la
camicetta sul pavimento e, dopo qualche inutile moina, mi sbottono i
pantaloni.
Li tiro giù dopo aver gettato via le scarpe con due calci e
resto lì davanti a
lui soltanto con la biancheria intima addosso. La sua espressione non
cambia.
Lo vedo attraversare il mio corpo con gli occhi. Si sofferma sul
ventre, sul
petto, poi sui piedi. Dopo un’attenta analisi, finalmente, lo
vedo alzarsi. Si
sfila la giacca, poi la cravatta. Sbottona leggermente la camicia e
viene verso
di me.
E’ bellissimo. Il
sogno di ogni studentessa. Ho
sempre provato degli strani impulsi in sua presenza, ma ovviamente ho
cercato
in tutti i modi di nasconderli, di sopprimerli. Lui è il mio
professore ed io
non posso sentirmi attratta da lui. E’ sempre stato una
calamita per me. Non
appena l’ho visto ho capito che lui era esattamente il tipo
di uomo per il quale
una donna farebbe di tutto. Mi sono nascosta, ho cercato di negare a me
stessa
queste sensazioni, del tutto ignara che anche lui provava lo stesso per
me.
Si
avvicina
lentamente e finalmente mi raggiunge. Ho il cuore in gola, ma tengo la
testa
alta. Mi sento libera, senza freni, spavalda. Lui mi accarezza il viso,
poi un
braccio. Si posiziona nuovamente alle mie spalle e lo sento sganciarmi
il
reggiseno. Uno strano calore mi invade e chiudo nuovamente gli occhi.
All’improvviso
diventa tutto nero ed io mi sveglio.
Sono
sudata. Sono in camera mia, nel mio letto.
E’
stato solo un sogno, purtroppo, e ciò che è
peggio è che stamattina
ho appuntamento proprio con lui.
ALOOOOOOHA
Spero vi sia piaciuta.
Payne mi è apparso in sogno l'altra sera quindi ho pensato di scrivervi questa OS.
RECENSITE RECENSITE RECENSITE.
Ily a tutti. <3
Absolouis.