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Autore: Puragu Chan    22/09/2013    3 recensioni
Kevin è un normale liceale a cui piace studiare e giocare a tennis, ma non è consapevole del fatto che, in un altro mondo, vive una ragazza uguale a lui. I due dovranno affrontare un lungo viaggio ricco di incontri e pericoli per recuperare il cristallo di Mag e salvare i loro mondi da Evil, intenzionato a distruggerli per vendetta.
Angolo dell'Autrice:
Non siate troppo cattivi con me >.< vi auguro una buona lettura e spero che il mio lavoro abbia dato i suoi frutti.
Laelia__
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo VII
-Ira-
 
Fred aveva ascoltato con estrema attenzione la storia di Kevin: l'incontro con Cathy ,che nel frattempo aveva girato in lungo e in largo tutto il primo piano della casetta nel bosco. La notte passata al tempio del villaggio di Three Souls, il racconto della sacerdotessa Nhiira, la scoperta di essere un Mago degli Elementi.
Il maggiordomo si lisciò i baffoni, pensieroso.
-Be', signorino: quello che mi avete appena raccontato è a dir poco incredibile...-
Il ragazzo sussultò, temendo che Fred non avesse creduto ad una sola parola di ciò che gli aveva detto, ma quando vide un sorriso comparire sul volto dell'uomo, fu felicissimo di capire che si era sbagliato.
-Le credo. E le darò tutto l'aiuto possibile.- disse l'uomo, come se gli avesse letto nella mente -Fino a quando la signorina Cathy resterà qui, però, credo che dovrebbe frequentare anche lei la scuola.-
-Ma come possiamo fare? Non passerà di certo inosservata con quelle.- chiese Kevin, guardando le orecchie da gatto.
-Basterà coprirle con qualcosa.- rispose tranquillo Fred -Il punto è un altro: sua nonna sa che è scappato e, soprattutto, sa che è qui. Le persone che mi stavano accompagnando prima erano agenti di polizia: se un giorno di questi la Signora decidesse di mandarli a farle una visita di controllo, chissà cosa potrebbero pensare vedendo la signorina Cathy.-
-Be', direi che è un'amica che ospito.- azzardò il ragazzo.
-Un' amica con delle caratteristiche feline e una forza sovrumana? No, rimango del parere che sia meglio farla passare per una ragazza come le altre. Fortunatamente dopodomani cominciano le vacanze di Pasqua, quindi avremo abbastanza tempo per iscriverla a scuola e trovare tutto il necessario per la sua momentanea permanenza qui nel nostro mondo.-
Fred guardò l'orologio: erano quasi le sette. Si alzò dalla sedia e chiese -Signorino Kevin, mentre io vado a prendere qualcosa da mangiare, potete mostrare alla signorina la casa?-
Senza aspettare una risposta, salutò i ragazzi con un piccolo inchino e uscì.
 
-Accidenti, quant'è comodo!- Cathy era sdraiata su un lettino coperto da una graziosa trapunta blu.
Kevin lasciò cadere sul pavimento lo zainetto rosso sporco di fango.
La cena era stata veloce: Fred aveva recuperato un po' di viveri dal fornitissimo frigorifero delle cucine della villa. Tutti insieme, avevano mangiato un po' di affettati e del formaggio, e per la colazione del giorno dopo avevano latte e biscotti.
-Buona notte.- il maggiordomo aveva salutato i due ragazzi con un inchino ed era scomparso nel bosco in compagnia di una torcia.
-Era proprio necessario farti vedere ogni singola stanza del piano superiore?- chiese.
-Se dovrò vivere qui per un po', dovrò pur sapere dove mi trovo.- ridacchiò lei.
Il ragazzo si lasciò sfuggire un sospiro rassegnato.
Gli occhi di Cathy si spalancarono: prese a fiutare l'aria sotto lo sguardo esterrefatto del giovane.
-Sento...odore di cibo.-  e si guardò attorno.
Kevin ebbe un'illuminazione: prese lo zainetto rosso e lo lanciò sulla coperta, sporcandola.
-Lì dentro c'è metà panino, mangialo pure se vuoi.-
La ragazza si avventò famelica sull'avanzo di panino e, mentre lo mangiava,  cominciò a frugare nello zaino.
-E quefti cofa fono?- chiese tra un morso e l'altro, tirando fuori il notes e la penna blu.
-Questo- e Kevin prese il blocchetto -serve per disegnare o segnare degli appunti, mentre questa- e prese la biro -serve per scrivere.- fece uno scarabocchio su un foglio -Così.-
-E quefto?- domandò osservando curiosa il portafoglio.
-Serve per tenerci i soldi: è un portafoglio.-
-E quefta qui?-
Il ragazzo ebbe un tuffo al cuore vedendo la lametta stretta nella mano di Cathy.
La giovane si bloccò e, lasciando cadere sul letto il panino, annusò l'oggettino.
-Ho già sentito questo odore...- disse, continuando ad annusare la lametta.
Kevin cercò di nascondere il braccio dietro la schiena, ma Cathy, fulminea, si alzò, gli prese con forza il polso e tirò su la manica della maglia.
Non mi sbagliavo... pensò lei, osservando le croste di sangue sul braccio del ragazzo. Anche se secco, l'odore era ancora forte.
-Posso sapere- ringhiò -perché ti diverti ad affettare il tuo braccio come se fosse un cavolo?-
Kevin aveva un nodo in gola, tremava. Aprì la bocca, ma non uscì nessun suono.
-Allora?- La voce della ragazza era furiosa.
-I-Io...sono debole.- sussurrò lui.
-Hai sconfitto un emissario di Evil, ti sei schierato con noi per aiutarci a sconfiggerlo e mi dici che sei debole?- ringhiò ancora Cathy -Sei un'idiota.-
-Tu non puoi capire: ho perso tutto, vivo con un mostro, sono solo...- farfugliò Kevin con voce tremante.
-Ah! Io non capisco?!- urlò Cathy -Sai che ho perso entrambi i miei genitori?! Che sono costretta a vivere come se fossi un mostro?! Sai che quella bastarda di mia sorella si è unita a Evil e mi ha tradito?! SAI CHE, PER COLPA MIA, TUTTO IL POPOLO DI THREE SOULS STA MORENDO DI FAME?!-
La stretta sul polso del ragazzo si fece più salda.
-Credi di essere l'unico ad avere dei problemi? Be', sappi che ti sbagli. E sappi anche che questa- la giovane alzò la lametta -è ancora più sbagliata.-
-Come puoi dire che è sbagliata se non sai neanche perché... - Kevin fu colpito in pieno volto da uno schiaffo.
-Non me ne frega. Non m'importa del perché usi questa roba.- disse lei -Riguarda qualcosa legato al passato, vero?- gli chiese.
Il ragazzo era scosso da tremiti di rabbia e paura. Si morse con forza il labbro, cercando di soffocare i singhiozzi, mentre le lacrime cominciavano a bagnargli il viso.
-Come immaginavo... .- sussurrò Cathy.
Gli occhi ambrati dei due ragazzi s'incrociarono.
-Io non ho la minima idea di quello che ti è successo, ma una cosa la so: farti del male in questo modo è la cosa più stupida che tu possa fare.
-Quel che è successo è successo, è inutile continuare a pensare al passato: non si può tornare indietro. Per quanto possa essere difficile e doloroso, si può solo andare avanti.-
Kevin riuscì a liberarsi dalla presa della ragazza e si allontanò.
-Ma smettila!- gridò lui -Non hai nessun diritto di dirmi quello che devo o non devo fare! La vita è mia, e ci faccio quel che voglio!-
Lo sguardo della ragazza era gelido. Le sopracciglia inarcate. La lametta stretta nella mano rigata dal sangue, uscito dalle piccole ferite che l'oggettino le aveva procurato.
-Ma ti rendi conto delle scemenze che stai dicendo?- ringhiò lei, afferrandolo per il collo -Stammi bene a sentire: se scopro che continui con questa idiozia, la prossima a farne una sarò io. E sappi che non sto scherzando.-
E con il pollice spaccò in due la lametta.
 
Angolo dell'Autore:
Buona sera ciurma :) mi spiace non essermi più fatta sentire.
Purtroppo sono sempre impegnata e faccio fatica a trovare il tempo di andare avanti.
Ho deciso di riscrivere il settimo capitolo: non mi piaceva com'era venuto (e non centrava niente con la bozza che mi ero fatta nella testa.)
Cercherò di organizzarmi meglio con tutto e per tutto.
Buon weekend a tutti!

Laelia__
  
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