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Autore: chopin    25/03/2008    0 recensioni
Salve...sentivo l'esigenza di scrivere qualcosa sugli avvenimenti che stravolgono la vita,sulle amicizie che restano tali e su quelle che cambiano,in bene ed in male...perchè,se non ci fosse un po' di dolore,che senso avrebbe la felicità,quella improvvisa,intensa ed indimenticabile? per il mio fratellone,che tante volte mi ha chiesto di scrivere qualcosa del genere ispirato alle nostre vite...senza il quale non sarei rimasta la persona che sono(con pregi e difetti)...buona lettura,se vorrete.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo primo.

 

Il vento le soffiava fra i capelli, costringendola a muovere la mano gelata dalla tasca del giubbotto al viso per spostare quelle fastidiose ciocche nere. Il cielo stava pian piano diventando più scuro, mentre enormi nuvoloni preannunciavano un gran bel temporale.

“ Allora bambina vuoi muoverti o no? Ti ricordo che la macchina non l’abbiamo parcheggiata per niente vicino… Non so te, ma noi la doccia non vorremmo farcela…di nuovo!”

Sempre il solito: un momento di pace rovinato dalla sua voce petulante. Ma rimaneva il suo migliore amico, il suo fratellone: si conoscevano da tanto, forse troppo, lei e Gerardo.

Tanto uniti e complici da sembrare più fidanzati che migliori amici… una coppia mancata.

-Tanto meglio… l’amicizia è più sicura dell’amore!-

Nicol si avviò verso Gerardo e Sara. Ancora non capiva come un ragazzo di 21 anni potesse mostrare tanto interesse per una ragazzina di 15.

Certo, Sara era intelligente, simpatica e una bella ragazza, ma aveva sempre pensato che, dopo la tormentata storia con Stefania, Gerardo cercasse una persona più grande… o meglio, più matura.

Anzi, a onor del vero, non lo pensava, lo sapeva: glielo aveva detto lui stesso.

Ma tant’è, non si dice sempre che l’amore è ceco?!?

Non fecero in tempo ad arrivare a casa di Gerardo che si scatenò l’acquazzone previsto. L’amico la guardò con lo sguardo ironico del ‘te l’avevo detto’ che Nicol faceva ancora fatica a sopportare.

Si misero davanti al camino, beandosi del caldo e della cioccolata: era arrivato il momento delle confessioni. Il brutto di stare a casa con lui: poteva scappare dal suo sguardo indagatore finché c’era gente in giro, ma quando erano da soli non c’erano santi né in cielo né in terra.

“ Come mi nascondi, sorellina?”

Diamine se la capiva al volo!!!

Nicol sbuffò: mentire o perdere tempo facendo finta di nulla non sarebbe servito a un bel niente.

“ Voglio qualcuno come ce l’hai tu… Chiedo troppo? E’ tanto difficile trovare un ragazzo che non sia un deficiente cronico?”

Gerardo la guardò con un sorriso triste.

“ No, per essere difficile non è difficile… ma ricordati sempre che non parliamo di una persona normale… parliamo di te… li metti in soggezione i ragazzi… li allontani…”

Strabuzzò gli occhi: ora ricominciava con la solita storia. Si mise comoda sul divano, pronta a sentire parole belle per il suo ego ma che le disegnavano un futuro tutt’altro che roseo, anzi piuttosto solitario.

“ Il problema è che sei una ragazza diversa dalle altre, moooolto diversa: sei troppo matura per la tua età e stare con te non è una cosa facile. E’ come se i ragazzi non si sentissero abbastanza intelligenti, spiritosi, maturi e quant’altro… insomma, non sono mai ABBASTANZA per stare con te e reggere il confronto. Mi capisci?”

“ Certo che ti capisco… è la solita cosa che mi ripeti sempre… insomma sono destinata a stare sola a vita? Bella prospettiva…”

“ Non sola, con tanti amici… e poi qualcuno capace di stare con te, a parte me ovvio, secondo me c’è…”

“ Si, so anche questo… l’unico in grado di sopportare questo enorme ‘peso’ è Ivan… storia vecchia anche questa…”

“ Peccato che stavolta non mi riferissi a lui…”

Sconvolta. A dir poco. Questa era nuova.

“ E chi sarebbe questo raro esempio di virtù?”

“ Quel mio compagno di squadra… Daniele.”

Nicol cercò di fare mente locale; facile a dirsi ma gli amici di Gerardo erano tanti e in una squadra di pallavolo ci sono minimo una decina di giocatori…

Lei li aveva conosciuti tutti, ma da qui a dire che associava ad ogni ragazzo il suo nome ce ne mancava.

Gerardo la vide arricciare il naso nel tentativo di capire a chi lui si riferisse. Scosse la testa: fatica sprecata. La mente di Nicol era una pattumiera di ricordi e cose varie; spesso e volentieri le persone si confondevano e i dettagli si perdevano.

“ Non ti scervellare più di tanto… lo vedrai stasera. Anzi, iniziati a cambiare…”

La ragazza scosse le spalle, gli diede un bacio sulla guancia e si avviò verso la camera da letto, mentre Gerardo la immaginava fra le braccia di quello che stava diventando il suo migliore amico…

Sorrise. Non avrebbe dovuto lavorare molto per farli diventare intimi…

Quando aveva approfondito il rapporto con Daniele, aveva subito capito che era il tipo adatto alla sua sorellina e dove Giacomo, suo grande amico nonché ex ragazzo di Nicol, aveva fallito, Daniele avrebbe trionfato alla grande.

E lui avrebbe messo a segno un’altra sboronata fenomenale.

L’adrenalina stava iniziando a scorrere nelle sue vene.

Gerardo

  
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