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Autore: Fang    23/09/2013    2 recensioni
pre-game (piccolo accenno LightningxSnow)
L'ultimo contatto che ho con lui è quasi impercettibile. Lui mi sfiora la pelle con la punta delle dita, mi lascio andare un sospiro. Sento che la vecchia me stessa sta per tornare, riportata in vita dal contatto con Snow, riportata in vita dalla sua stessa presenza.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Snow Falling '
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snow falling series

Determination



*



Sono passati quasi due anni da quando ho incontrato Snow. Mi capita ancora di vederlo, a volte, ma lui non sembra riconoscermi.
"Lightning!", mi chiama Serah "Guarda qui che bella!", esclama facendomi vedere una collana.

Il ciondolo è a forma di fulmine. E' delicato, ha dei brillatini, nel complesso mi piace. Mi ricorda il mio nuovo nome, mi ricorda Snow e la sua gentilezza di quel giorno. Quella dolce gentilezza che poche persone sembrano possedere.

"E' bella", le dico io sorridendole.
"La vuoi?", domanda lei con un sorriso splendente.
"Costa così tanto, Serah. Lo sai che non possiamo fare spese eccesive"
"Non ti preoccupare", mi rassicura lei "Ho lavorato un po' in estate, quindi ho messo da parte qualche soldo. Voglio comprare questa collana per te, perchè sei la mia sorellina e perchè ti voglio bene... e poi mi ricorda il tuo nuovo nome"
"Va bene", dico io "Ok, puoi prendermela"

Lei mi sorride e prende la collana, sempre sorridente da i soldi alla commessa.
"E' un regalo, cara?" chiede lei
"In teoria", ridacchia Serah "Ma è per mia sorella che è quella lì", dice indicandomi "Quindi puoi fare a meno di fare un pacchetto.

La commessa hai i capelli scuri e uno sguardo dolce e gentile. Così simile a quello di Snow, mi fa pensare che pure lei abbia subito il suo stesso destino, probabilmente è orfana dalla nascita. Il mio cuore batte in modo doloroso, appena il pensiero verte sui miei genitori,  cerco di trannere le lacrime che minacciano di offuscarmi la vista.

"Ecco", mi dice Serah allegramente "Puoi metterla?"
"Sì, certo sorellina", le dico io con un sorriso forzato.
"Che succede?", chiede.
"Niente, Serah", dico io "Tranquilla"
"Sai... Claire", comincia a dire lei "Comincio a pensare che dovresti... smettere di farmi da mamma, almeno ora. Io ne avevo bisogno prima, ma ora ho bisogno solo della mia sorellina", sussurra lei con le lacrime agli occhi.
"Sei ancora così giovane"
"Be', tu non sei di certo nell'età della pensione", ribatte "Ti prego, sii mia sorella, non mia madre"
"Va bene", dico "ok"
"Potrei presentarti una persona?"
"Sì, certo", rispondo sorridendole.

Ha bisogno di una sorella. Devo lasciarmi andare un po', almeno con lei. Non devo essere troppo fredda o dura, devo essere un po' Claire.

"Lui è Snow"

Sgrano gli occhi sotto choc. Snow.

Gli occhi azzurri sono esattamente come li ricordavo. Caldi, intensi e gentili. Ricordo con chiarezza il suo abbraccio, così rassicurante, mi sentivo a casa tra le sue braccia. Mi sentivo protetta e difesa.

"Snow Villiers"
"... E chi sarebbe?", chiedo con voce dura.
"E' un mio amico", risponde Serah "Un mio caro amico. Sai è un ragazzo gentilissimo, molto educato"
"Immagino", ribatto con asprezza.

Lui non da segno di riconoscermi. I suoi occhi sondano il mio viso e poi il suo sguardo si incatena al mio, mi scava nell'anima, prima di sorridermi. Quel suo sorriso mi riapre il cuore e manca poco che la vera me stessa esca dalla gabbia nella quale è rinchiusa da anni. Il suo sorriso, la sua gentilezza, il suo abbraccio e le sue parole.

"E lei chi è?", chiede Snow.
"E' Cl- cioè Lightning"
"Lightning", sussurra lui.
"Sì e..."
"Serah!", mi volto di scatto e vedo la migliore amica di mia sorella.
"Arrivo", dice "Ehm... scusate e non azzanatevi, vi prego"

Ci lascia soli e non posso far altro che guardarlo.

"Allora sei tu",  sussurra lui.
"Io?", chiedo facendo finta di niente.
"Tu. La ragazza che ho incontrato quel giorno", dice " Quando nevicava, mi avevi detto che tua sorella stava male"
"Oh", sussurro io.
"Quella è tua sorella", sussurra "Serah è tua sorella"
"Sì, è mia sorella", dico "E tu non devi metterle le mani addosso"
Perché sono così cattiva? Mi balena una stranissima idea in testa. Cioè che loro due possano mettersi insieme e subito il mio cuore batte in modo meno dolce. I miei occhi sondano il suo viso e sembrano non averne abbastanza.

"Non ho intenzione di metterle le mani addosso, Lightning"
"Sarà meglio per te", dico "Perchè lei è l'unica persona che mi rimane, non voglio perdere anche lei"
"Non voglio alzare le mani su di lei", dice "Sono solo un suo amico"

"Snow, Light", ci interrompe Serah
"Sì?", rispondo.
"Insomma, sono consapevole che dovrei stare con voi, ma potrei andare con la mia amica? Presto si trasferirà e non credo che avrò altre occasioni per stare con lei"
"Certamente", le dico "Vai pure. Mi dispiace che vada via"
"Anche a me", sussurra.

Ci lascia nuovamente soli, non so cosa fare, mi sento fragile e forte allo stesso momento.

Serah è senza dubbio innamorata di lui. Noto il suo sguardo, noto il suo sorriso e il lieve rossore che le tinge le guance ogni volta che gli occhi di lui si fissano su di lei. Non posso ferire Serah in questo modo, non posso e non voglio. Posso trincermarmi nella mia maschera di finto odio, di finta antipatia e tutto andrà bene. Perchè tutti interpreterebbero le mie azioni come quelle di una sorella gelosa e preoccupata, forse una sorella un po' stronza, ma comunque gelosa e preoccupata per la propria sorella minore.

"Non ho motivo per restare qui con te, Snow", dico con voce acida come un veleno "Me ne torno a casa, mi dispiace averti rovinato la giornata con Serah"
"Non eri così acida,  qualche anno fà"
"I tempi cambiano", sussurro io.
"Ma non tu", risponde con un debole sussurro.
"Non io? Tu non mi conosci, Snow", ribatto "E sinceramente non ci tengo nemmeno a farmi conoscere, ora scusa ma devo tornare a casa"
L'ultimo contatto che ho con lui è quasi impercettibile. Lui mi sfiora la pelle con la punta delle dita, mi lascio andare e sospiro. Sento che la vecchia me stessa sta per tornare, riportata in vita dal contatto con Snow, riportata in vita dalla sua stessa presenza.
"Ciao, Snow"

Corro fuori dal negozio, senza nemmeno voltarmi, corro per arrivare a casa il prima possibile, per poter lasciare andare il dolore che minaccia di farmi scoppiare il petto. Apro la porta di casa senza quasi rendermene conto, mi chiudo a chiave e entro nella mia stanza.
Serah è innamorata di Snow. La mia sorellina è innamorata di lui. Cosa devo fare?  Semplice, la risposta è semplicissima. Devo farmi da parte, anche perché anni che non vedo Snow, dubito che vedrò Snow di nuovo, quindi posso farcela. Posso riuscirsi e semmai dovesse mettersi insieme a mia sorella, be' cercherò di farmi forza e fingerò di essere ostile e cattiva.

Quando sento delle lacrime solcarmi le guance capisco che non sarà così facile, mi sono innamorata di Snow senza nemmeno rendermene conto. Dopotutto come avrei potuto farlo? Apro il cassetto del mio armadio e sotto magliette e pantaloni, ritrovo la giacca che, quel giorno, Snow mi ha dato. La indosso, come se potesse darmi un po' di sollievo, invece ha l'effetto contrario, mi metto a piangere più di prima. Appena smetto mi alzo e vado in bagno, mi lavo il viso con l'acqua fredda in modo di rinfrescarmi un poco,  sospiro prima di arrendermi.
Niente potrà darmi una possibilità con Snow. E niente potrà darmi la forza di fare così male a mia sorella. Tra l'altro non vorrei una forza del genere.
Decido di rompere la sua felpa e buttarla via per sempre, in modo da liberarmi di tutto e di tutti. Ma appena ritrovo quel semplice pezzo di stoffa tra le mani,  capisco che non posso. Riapro il cassetto del mio armadio e seppellisco la felpa sotto  magliette, pantaloni e molto altro, quando chiudo il cassetto, certo di chiudere anche il mio cuore.

Mi piace Snow, forse potrei anche amarlo, ma questo non conta niente.

Niente.
   
 
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