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Autore: Alis Grave Nil    23/09/2013    0 recensioni
“Alla morte del sole tu farai vendetta, un lupo ti vedrà piangere. Le tue lacrime cadranno su colui che sarà ucciso. Troverai un vecchio ricordo ma ne lascerai altri. Il tuo sangue la vita di qualcuno macchierà. La sorgente mai più guarirà. Abbraccerai la fine. Ne ucciderai l’origine. Uno zaffiro morirà. Un diamante annerirà. Un cuore si sgretolerà. La fonte del dolore sparirà. La battaglia guidata da te sarà. La vittoria ti aspetterà, la delusione e la sconfitta con lei. La solitudine mai ti coglierà. Il freddo ti snebbierà. L’odio ti corroderà. Il nero ti coprirà. Diventerai dolore. Ti trasformerai in fame. La vita ricomincerà. Nulla si ricorderà. Solo la sorgente non guarirà”.........
Genere: Azione, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Lo presi in mano e si illuminò di una tenue luce azzurra: un canto lieve si disperse nell’aria, e la rosa sbocciò, rendendo il canto  più distinto, e le parole cominciarono a definirsi “ Alla morte del sole tu farai vendetta…. Un lupo ti vedrà piangere…. Le tue lacrime cadranno su colui che è stato ucciso….” soffocai un urlo, e richiusi la rosa. La luce si spense e le voci smisero di cantare. Tenendomi una mano sul petto, mi alzai dal letto e zoppicai fino al letto di Beth. La svegliai con uno strattone. – Ehi Beth! Svegliati ti devo raccontare una cosa. Stanotte ho fatto un sogno incredibile!- Beth si tirò seduta e brontolando mi disse che andava a far colazione. Tornò su con due tazze di thè in mano, ne diede una a me, e poi cominciai il mio racconto. Alla fine le mostrai il bocciolo e lei mi fissò sbigottita. – Cavolo! È una cosa seria allora! Ascolta, adesso chiamo anche gli altri, così avremo più cervelli da utilizzare…- Beth telefonò a Peter, che a sua volta telefonò a Daniel, che contattò Harry, che chiamò Jennifer. In un quarto d’ora erano tutti nella mia camera dell’ospedale. Sentita la storia, Harry cominciò subito con le sue teorie assurde – Allora, la morte del sole potrebbe significare la morte di qualcuno che è per te un mito, ma se avrai la vendetta, questo mito deve averti fatto un torto, perciò la mia domanda è questa: hai un mito con cui sei arrabbiata?- ci pensai. – Non ho nessun mito con il quale dovrei essere arrabbiata- il suo entusiasmo si spense –Allora la morte del sole vorrà dire la fine del mondo: la fine del mondo cancellerà tutte le persone che detesti, o no?- riprovò Harry – Non è corretto. Se finisse il mondo, anche lei verrebbe cancellata, quindi non è la fine del mondo- disse Jennifer– Basta !!! Mi arrendo! Cos’è questa morte del sole???- esplose Harry, mettendosi le mani in testa. – Potrebbe essere semplicemente il tramonto. – disse Daniel – In molte poesie quando il sole tramonta, viene definita “morte del sole”. Può essere?- Peter si rallegrò e fece un salto di gioia – Ma certo! La tua vendetta avverrà al tramonto. – concluse. – Ma la vendetta su chi?- domandò Jennifer - Su Cheung naturalmente! – rispose trionfante Harry. - Aspettate un attimo: vi sfugge una cosa. Io sono su un lettino dell’ospedale. Come faccio a vendicarmi di Cheung qui?- domandai. Il silenzio calò nella stanza. – Ha ragione… A questo non avevamo pensato - detto questo l’infermiera entrò con in mano una cartella e un sorriso smagliante sulle labbra. – Il dottor Jhonson ha fatto gli esami,  e tu signorina sembri in ottima forma. Ti facciamo una radiografia per accertarci delle condizioni delle tue costole, poi, se tutto è a posto, potrai tornare a casa – Fece uscire i miei amici e mi passò con una macchinetta sul costato. Sorrise ancora, e pensai che quell’infermiera era la migliore che avessi mai conosciuto. Rimise tutto in ordine, mi diede una borsa con su scritto “Hospital = Home sweet Home” dove riposi tutta la mia roba. Salii sulla moto di Peter e, seguiti dagli altri in bici, arrivammo a casa mia. “ Non fare movimenti troppo bruschi o cose troppo pericolose. Le costole si sono stranamente sistemate, ma non devi sforzarle. Sono ancora deboli” mi aveva raccomandato l’infermiera. Entrammo, e mio padre ci accolse con un caloroso abbraccio - Potevi dirmi Peter che tua sorella era tornata. Sarei venuto a prendervi in macchina! Ma prego, entrate pure piccoli pulcini bagnati a scaldarvi attorno a fuoco!- mio padre aveva ragione sul “bagnati”. A metà strada era cominciato a piovere, e noi non avevamo ombrelli al momento. Ci radunammo attorno alla fonte di calore. Non avevo intenzione di parlare a mio padre della rosa. Non ancora. Andai in camera mia, e rovistando fra le mie robe ritrovai l’oggetto al quale tenevo più di ogni altra cosa: i miei genitori mi avevano sempre raccontato che quella spada era una eredità di un vecchio zio, che a sua volta l’aveva ricevuta da suo padre, che a sua volta l’aveva ricevuta da suo padre che gli era stata donata per la sua nomina di cavaliere.  La forma iridescente della spada brillò fra le mie mani, mentre l’elsa sembrava aspettare solo che io la impugnassi. Posai la mano sulla lama, e la feci scorrere fino al manico. Accarezzai il diamante purissimo che vi era incastonato, e mi sentii pervadere da una energia che non avevo mai avuto fino a quel momento. La riposi nel fodero e attraversai il salotto di corsa. – Dove stai andando? Mary!- Peter si frappose fra me e la porta. – Voglio vedere il mare in tempesta- la risposta mi era così naturale che mi stupii di averla detta. – Ti accompagno-  aggiunse mio fratello voltandosi per prendere l’impermeabile, ma io ero già uscita. Mi diressi di corsa verso la costa. La pioggia mi sferzava il viso, ma non mi dava fastidio, anzi: era una sensazione molto gradevole, come la carezza di qualcuno. Raggiunsi il mare, e lì mi fermai. Camminando mi avvicinai ancora di più al bagnasciuga, e mi tolsi le scarpe, immergendo i piedi in acqua ed estraendo la spada, che era diventata il punto più luminoso di tutto l’oceano. L’acqua si posava su di lei in piccole gocce che si trasformavano in brillanti. Inspirai l’aria salmastra, il profumo della tempesta, ascoltai il rumore delle onde che sbattevano contro gli scogli, lo starnazzare dei gabbiani in mezzo alle correnti. Le nubi incombevano oscure su tutta New York alle mie spalle, mentre in lontananza un raggio di sole illuminava un tratto piccolissimo di mare. – Mary!! Che stai facendo? Ferma!- la voce di un ragazzo mi chiamò, ma io non gli badai. Era tutto un’armonia di tuoni, e lampi, mentre le gocce diventavano grandi quanto una nocciola. Non mi voltai finché non sentii lo sparo. Il proiettile mi passò sulla spalla sfiorandomi per un pelo. Mi voltai e vidi Cheung con una pistola e due poliziotti che lottavano contro i suoi scagnozzi. Cheung ricaricò la pistola e si preparò a sparare ancora. Premette il grilletto, ma non ebbi paura. Cosa diceva la profezia? “Avrai la tua rivincita” molto bene! Deviai il proiettile con la spada e corsi verso di lei. Cheung non si perse d’animo: ricaricò e stavolta continuò a sparare nella mia direzione. Feci un salto oltre il guardrail, e mi gettai sulla mia nemica. La buttai a terra, premendole la faccia sull’asfalto della strada con la spada. I suoi occhi erano colmi di pazzia -Muori!- mi lanciò di lato, e rialzandosi fece tempo a prendere la pistola. Rideva con una espressione folle negli occhi, imprecando in cinese cose che non riuscivo a capire. A un tratto cadde a terra girando gli occhi, e Daniel comparve alle sue spalle con un bastone in mano:- Ti serviva una mano?- mi rialzai e lo guardai negli occhi piena di gratitudine - Grazie… Vieni, ci sono i due poliziotti da aiutare!- gli dissi correndo incontro alla mischia che si era creata. Stendere gli scagnozzi fu abbastanza semplice: li mettemmo in discussione fra loro, mentre le guardie si rialzavano stravolte. Mi voltai verso Daniel, e vidi che si piegava in due per poi cadere a terra: si reggeva il fianco e mandava lamenti terribili, e mi chinai su di lui in preda al panico; con la coda dell’occhio vidi Cheung con la pistola in mano che rideva come una pazzoide. Daniel respirava a fatica, mentre sulla maglietta bagnata si allungava una macchia rossa. Tossì leggermente e io gli presi la mano: -Chiamate un medico!- urlò uno dei due poliziotti. Daniel si rilassò, smise di agitarsi e la sua mano divenne rigida nella mia. Un rivolo di sangue gli uscì dalla bocca semichiusa. –No. Daniel, Daniel svegliati! Rispondimi! Daniel! No….No!- mi stesi sul suo petto. Le mie lacrime si mescolavano alla pioggia che cadeva a dirotto. Mi voltai di scatto verso Cheung che se la rideva della grossa - L’ho ucciso! Hahahah! Ho sbagliato miraahahahaha.- sentii una grande rabbia che mi montava dentro.Mi girai verso di lei con tutto il corpo camminando gattoni mentre lacrime di rabbia e di dolore correvano veloci lungo le guance. Emisi un ringhio sordo e avvertii un formicolare su tutto il corpo, percepii che i miei denti si allungavano, e che facevo meno fatica a camminare così chinata. Quando il formicolare finì mi ritrovai a un metro da terra sorretta da due zampe di lupo. Non ci badai, come se fossi sempre stata un animale, e saltai sulla mia nemica: la buttai a terra e le ringhiai in faccia. Lei era lì che rideva, rideva perché Daniel era morto, perché l’aveva ucciso. Le aprii uno squarcio sul fianco e lei si agitò, sempre ridendo. Non riuscii a controllarmi, e le mollai un morso sulla spalla, un altro sul braccio, un altro sulla gamba. Ormai era praticamente grondante di sangue, ma non la smetteva di ridere. Mi allontanai da lei e la lasciai a ridere in mezzo alla strada. Passai sopra una pozzanghera e mi vidi riflessa: un lupo grigio con le labbra insanguinate, delle zanne che gli spuntavano dalla bocca, la pelliccia di un grigio strano, che piangeva. In quel momento mi venne in mente la profezia “Un lupo ti vedrà piangere”. Rimasi a fissare il mio riflesso, e vidi che il mio viso stava tornando umano. Le zampe si allungarono e il pelo sparì. Mi ritrovai in ginocchio in una pozza a cercare un lupo inesistente. Mi rialzai, e tornai da Daniel. La pelle era diventata biancacea, e le labbra viola. Sembrava dormire. Già, in un sonno da cui non si sarebbe più svegliato.


Ehilà!!!! La storia prosegue, e qui abbiamo la prima perdita... Vi avevo avvisato che ci sarebbero state delle scene un po' cruente, ma alla fine state tranquilli!!! Tutto si risolverà per il verso giusto!! :) vi aspetto cari lettori per il prossimo capitolo!!!!!
Ciao!!!

Alis Grave Nil
 
  
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