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Autore: shellby    23/09/2013    2 recensioni
Raccolta di episodi inventati -o per meglio dire campati in aria- ed introspezioni sui fratelli Uchiha, soprattutto su Itachi (L'Itachi XD)
Il genere è vario, può andare dal fluff all'angst, quindi aspettatevi di tutto se decidete di leggerla. Inoltre lo stile cambia molto dall'inizio alla fine, io vi avvisai nel caso non vi potesse piacere.
Enjoy, if possible!
Genere: Fluff, Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Fugaku Uchiha, Itachi, Mikoto Uchiha, Sasuke Uchiha, Shisui Uchiha
Note: Missing Moments, Raccolta, What if? | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Contesto generale/vago
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VI.Ammalati

Finita la missione del giorno, Itachi salutò frettolosamente Shisui e si diresse rapido verso la sua dimora, incurante della pioggia che scendeva piano su tutta Konoha e che rendeva la città ancora più oscura del solito.
Arrivò a destinazione in meno di un minuto ed un attimo dopo stava già bussando alla porta della stanza di Sasuke, impaziente.
"Avanti" gli rispose la voce velata della madre da dentro.
Lui la salutò educatamente, per poi avvicinarsi al letto del fratellino, che sentiva respirare a fatica. Il cuore gli si contrasse dolorosamente.
"Come sta?" chiese apprensivo dopo che mamma Mikoto ebbe ricambiato il suo saluto.
La donna gli rivolse un sorriso rassicurante, informandolo che la febbre si stava lentamente abbassando. Itachi allora si concesse un piccolo sospiro sollevato, prima di riservare la sua completa attenzione all'otouto.
"Hai sentito Sasuke?" prese a parlargli con voce bassa e dolce, poggiandogli intanto una sua mano sulla fronte per misurarne la temperatura. "Ancora un po' e sarà tutto finito."
Non scottava più, ma era ancora calda.
La signora Mikoto sorrise, intenerita dal gesto del figlio. Poco tempo dopo se ne andò, lasciando il piccolo alle cure del fratello maggiore.
"E mi raccomando asciugati subito, Itachi" si era premurata di dirgli prima di varcare la soglia ed uscire definitivamente dalla stanza. "Non vorrei proprio che anche tu finissi come Sasuke."
Dopo essersi cambiato e lavato le mani come richiesto dalla madre, Itachi prese il suo posto sulla sedia affiancata al piccolo ammalato.
Raccolse il pezzo di stoffa che galleggiava sull'acqua fredda della bacinella, riposta sul comodino, lo strizzò e lo collocò con cura sulla piccola fronte calda.
Esitò un pochino prima di posargli la mano destra, nuovamente asciutta, sui capelli, per poi cominciare ad accarezzarglieli lentamente.
"Riprenditi presto, otouto" sussurrò senza staccare gli occhi dalla faccia leggermente rossa del fratellino, il cui respiro si stava gradualmente regolarizzando.
Calò dunque il silenzio, il penetrante silenzio di un'attesa snervante.

Dopo un quarto d'ora Sasuke si svegliò leggermente intorpidito ed accaldato.
Roteò gli occhi e vide che seduto di fianco a lui c'era il suo fratellone, col suo sorriso pacato.
Quando percepì il suo tocco leggero sui capelli, una sensazione diversa di calore pervase il suo corpo: era un calore gentile, che non faceva male.
"Come ti senti, otouto?" si sentì chiedere da Itachi, che intanto aveva ritirato la mano. Sasuke rispose con un mugugno insoddisfatto per segnalare il suo disappunto.
Il maggiore incurvò le labbra in un sorriso, divertito dall'atteggiamento del bambino.
"Vado un attimo ad informare la mamma," gli disse alzandosi mentre quello lo seguiva con occhi allarmati. "Devi mangiare qualcosa."
Sasuke saltò su di colpo. "No, non andare Nii-san!" Fu inevitabilmente colto da un capogiro, che lo fece pericolosamente oscillare in direzione del pavimento.
Il fratello senza pensarci due volte gli mise le mani sulle spalle per stabilizzarlo, e lui ne approfittò per aggrapparsi con forza alla sua maglietta. ...Oh no, pensò Itachi chiudendo gli occhi e dandosi mentalmente dello sprovveduto.
"Non andare, Nii-san!" lo supplicò il minore con voce lamentosa per un po', per poi cambiare tattica osservando che il maggiore rimaneva impassibile.
Sfoderò allora la sua arma migliore, ovvero gli irresistibili occhioni da cucciolo, ma tutto ciò che ottenne fu solo un sorriso tra il dispiaciuto e l'intenerito.
Non era facile per Itachi ignorare quelle suppliche insistenti da parte dell'otouto, ma era necessario.
Lo convinse con le buone a lasciarlo andare, dopo aver contrattato a lungo su un periodo massimo di assenza di 1 minuto.
"E tu promettimi che non ti allenerai più sotto la pioggia, va bene?" disse guardandolo con un cipiglio bonario, che però non ammetteva repliche.
"Sì, Nii-san," mormorò colpevole Sasuke abbassando lo sguardo. "Scusa." aggiunse prima che Itachi uscisse dalla stanza, che a quelle parole annuì rivolgendogli l'ennesimo sorriso.
La promessa, come c'era da aspettarsi, fu mantenuta, e così Sasuke non poté lamentarsi quando la madre entrò in stanza con una brodaglia per ammalati.
Due giorni dopo, grazie alle assidue premure dei suoi famigliari ed ai medicinali che fu costretto ad ingoiare, il piccolo di casa era tornato come nuovo: gli effetti di tale ricovero furono maggiormente sentiti da Itachi, che si ritrovò di nuovo con il paperotto alle calcagna ogni momento.
A lui però non dava per niente fastidio. Era davvero felice di riaverlo nel pieno delle sue forze, perché il suo otouto era l'unico a portare infallibilmente un po' colore nella sua vita grigia, a tratti bianco e nera.

Qualche tempo dopo...
"...Itachi?" Sasuke richiamò con voce flebile il suo fratellone, che stava uscendo per andare ad allenarsi.
Il cielo era grigio e minacciava pioggia. Itachi si fermò sulla soglia, girandosi a guardare il bambino.
Il minore si fece coraggio e prese la parola, evitando però di incrociare suoi occhi. "Nii-san... non mi sento tanto bene."
Lui allora si accigliò, dimenticandosi di star uscendo."Cosa succede?"
"Ho un po' di mal di pancia..." rispose impacciato il suo otouto fasciandosi subito la parte dolorante con le braccia.
"Lo hai detto alla mamma?" gli chiese Itachi inquieto tornando sui suoi passi.
Sasuke scosse il capo in segno di diniego, imbarazzato. "E' fuori a ritirare i panni, ed io non voglio disturbarla."
Il ragazzino gli lanciò uno sguardo indagatore, ma non commentò nulla. Si tolse le scarpe, rinunciando definitivamente al suo impegno, e condusse il fratellino in cucina.
Lo invitò a sedere mentre lui armeggiava coi fornelli. "Ti preparo una tisana." precisò posizionando la teiera sul fuoco.
Il bambino, sinceratosi che il fratello fosse di spalle, si lasciò dunque scappare un sorriso trionfante.

Quando la tisana fu pronta Itachi si sedette al tavolo, versandone una tazza piena a Sasuke e riempiendo una seconda per se stesso fino a metà.
Si trattenne a fatica dal ridere davanti al fratellino, che sorseggiava il liquido amaro con una faccia concentratissima e le guancie leggermente arrossate.
"Dì la verità, Sasuke," lo intimò appoggiando la tazza sul tavolo, imponendosi di controllarsi, "Tu non hai nessun mal di pancia, non è così?"
Il breve silenziò che seguì quella domanda ed il rossore che si dipinse sul faccino del fratellino furono abbastanza eloquenti per non necessitare altre risposte.
"C-certo che ho mal di pancia, Nii-san!" gonfiò allora le guancie scandalizzato il piccolo Sasuke, l'orgoglio ferito a morte.
Itachi preferì non insistere oltre. Se ci si metteva d'impegno, il suo otouto sapeva essere davvero testardo, così assecondò le sue pretese pacifico. "Va bene, ti credo."
Ripresero a bere in silenzio.

Fu Sasuke dopo un po' di tempo a rompere l'apparente quiete: "Nii-san?"
Il maggiore posò la tazza sulla sua mano, così da non metterla direttamente sul legno del tavolo visto che era ancora calda. Lo guardò in volto, in attesa. "Sì?"
Come risposta gli giunse un mormorio. "Non è vero che ho il mal di pancia..."
Itachi si aprì piano in un sorriso. In quel momento non poté astenersi dal pensare che il suo fratellino fosse adorabile.
Gli accarezzò i capelli mentre Sasuke lo guardava con le guanciotte rosse di vergogna.
"Non ti preoccupare, non lo dirò alla mamma" affermò con voce calma e dolce, rassicurando il bambino. Poco dopo starnutì.
"Hai preso il raffreddore, Nii-san?" gli chiese Sasuke aggrottando le sopracciglia.
Itachi non rispose, ma come si suol dire, chi tace acconsente.
"Questa volta allora tocca a me curarti!" esortò il piccolo contento all'idea di poter stare di più con il suo fratellone.
"Sì," replicò Itachi, sorridendogli, "Prima però ci penso io."
Sasuke protestò: alla fine riuscì comunque ad ottenere il posto da infermiere, visto che il termometro confermò subito che il maggiore aveva qualche linea di febbre.
Evidentemente quelle che pronunciò Mikoto furono le sue ultime parole famose.

Appurato ufficialmente lo stato di malattia di Itachi, mamma Mikoto non aveva voluto sentire ragioni: anche se non era niente di grave -probabilmente il giorno dopo la febbre sarebbe già scomparsa-, ordinò al primogenito di filare a letto e starci per tutto il pomeriggio.
A quell'ordine Sasuke sorriso compiaciuto, occupandosi personalmente di trascinarlo per una mano in camera.
La madre arrivò poco dopo con la bacinella indaco ed il panno per bagnargli la fronte, dopodiché si ritirò in cucina a preparare del riso in bianco, lasciando Sasuke a sorvegliarlo.
Il bambino non aprì bocca se non per chiedere come stava, limitandosi a posargli il panno sulla fronte di tanto in tanto e guardare il suo viso dispiaciuto per essersi fatto beccare e confinare a letto quando avrebbero potuto invece passare un pomeriggio piacevole.
Sasuke scoprì che non era poi così divertente come si era immaginato, ma almeno poteva stare in compagnia del fratello senza disturbi di nessun genere. O quasi.

Dopo che ebbe mangiato il riso, Itachi si sdraiò di nuovo sotto le coperte. Sentì che sarebbe presto scivolato nel sonno, ma cercò di resistere, non volendo dare quella delusione al fratello.
La cosa gli parve in seguito vagamente strana, visto che le medicine che la madre gli aveva somministrato non sarebbero dovute essere così potenti per farlo subito addormentare.
Guardò Sasuke, che se ne stava seduto su una sedia di fronte al letto e leggeva concentrato l'etichetta del contenitore bianco.
"Nii-san," lo richiamò ad un certo punto alzando gli occhi ingenui, "cosa sono i sonniferi?"
 Ma l'interpellato non fece in tempo a dirglielo che cadde in un sonno profondo. Sasuke...


Note dell'autrice:
Uhh, sto cominciando a sciogliermi da sola. Questi due sono diventati parte integrante della mia linfa vitale *^*
Non so se la mia interpretazione coincida veramente con i caratteri dei personaggi, se non vi sembra chiedo scusa XD
Sasuke sta uscendo fuori come un piccolo combina guai XD
Nell'ultimo pezzo ha invertito per sbaglio i medicinali, finendo per dare ad Itachi un sonnifero. Povero 'Tachi XD
Non è granché, ma spero che sia comunque di vostro gradimento. A me è piaciuto scriverla, quindi ve la prendete comunque, volenti o nolenti ù__u *ride*
Ringrazio di cuore, ma davvero di cuore, chi ha recensito/preferito/messo nelle ricordate e nelle seguite. Grazie! Buona settimana!
One Dya

 
  
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