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Autore: Kengha    23/09/2013    1 recensioni
DALLA STORIA:
- Oddio, che figura ci farò a presentarmi il primo giorno così? - Sbottò il nuovo arrivato, che continuava a portarsi una mano alla testa spaventato dai suoi stessi capelli.
Kurt rovistò nella sua borsa ed estrasse poco dopo una bottiglietta colorata. - Ecco qui! Fortuna che ne ho sempre almeno un tubetto a portata di mano! - Disse con un sorriso porgendo a Blaine il suo gel per capelli e un pettine.
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- Finn… - Sussurrò Rachel posando una mano sulla spalla del ragazzo, per consolarlo. Era chiaramente abbattuto e sconvolto, notizie del genere non erano facili da apprendere.
- Lei ha bisogno di te -. Disse con un filo di voce.
- Mi ha mentito! - Urlò improvvisamente il Grifondoro, con gli occhi carichi di rabbia - Mi ha mentito, Rachel! Sulla gravidanza e su tutto, tutto il resto -.
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Le arrivò al petto come una coltellata, fredda e tagliente. Rimase a fissarla con le gambe tremanti e gli occhi neri velati dalle lacrime senza rendersi conto di aver irrimediabilmente abbassato la guardia e sciolto l’incantesimo.
Venne spinta contro il muro da un corpo muscoloso e possente mentre la Maledizione Cruciatus echeggiava nell’aria.
- Lopez ma sei impazzita? Che accidenti pensavi di fare, eh? - Sbraitò Puck.
Genere: Commedia, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Blaine/Kurt, Brittany/Santana, Finn/Quinn, Finn/Rachel, Quinn/Rachel
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: Incompiuta, Triangolo
Capitoli:
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Nemici pt.2

Si era parlata della straordinaria esibizione di Blaine per tutta la settimana e il ragazzo, dopo tre giorni dal provino, era ancora al centro delle attenzioni scolastiche.
Che fossero più o meno desiderate.
<< Fabray, due zavorre! >> Ringhiò Sue, facendo scattare al suo fianco le due fedelissime ragazze.
<< Spiate i Tassorosso. Ci hanno soffiato la coppa una volta e quel tipo laggiù non mi piace per niente >>. Sibilò indicando Blaine, accompagnato dai compagni, poco distante.
<< E come? >> Domandò Quinn, piuttosto scettica riguardo il piano della sua Direttrice.
<< Questo è affar vostro, ma ci tengo a sottolineare che nel caso in cui Holly Holliday dovesse soffiarci il trofeo da sotto il naso anche quest’anno potete pure scordarvi le raccomandazioni per le squadre nazionali! >>.
La Sylvester si allontanò a passo deciso, spintonando qua e là studenti innocenti, lasciando che la sua ira divampasse. Che Quinn e Santana aspirassero alle squadre nazionali di Quidditch era ormai cosa nota e –che fosse un bene o un male- la loro Direttrice tirava spesso in ballo questa carta: era un bene quando la usava per avere delle ore extra nel campo o per esimerle dalle lezioni, era un male quando le minacciava di toglier loro tutti quei privilegi e delle comodissime raccomandazioni per gli anni futuri.
L’Ispanica sbuffò scocciata all’idea che Sue le avesse ancora in pugno, mentre Quinn si limitò a scuotere la testa, più sottomissiva.
<< Come accidenti pensa che riusciremo a spiare quel branco di rammolliti?! >> Ringhiò la Lopez, mentre riprendeva a camminare al fianco dell’amica.
<< Non ne ho idea, ma sarà meglio trovare una soluzione prima che ci sbatta fuori dalla squadra >>. Ribatté la bionda, che nel frattempo stava già elaborando qualche strategia ripercorrendo mentalmente i vari passaggi segreti del castello.
<< A proposito di rammolliti, dov’è Finnocenza? >> Se ne uscì d’un tratto Santana, con un ghigno che non prometteva niente di buono. Quinn si bloccò improvvisamente, venendo imitata dalla compagna che rimase a guardarla senza far scomparire dal volto il sorrisetto arrogante.
<< Basta nomignoli >>. Ringhiò la Cercatrice, ricordando vagamente per qualche istante una giovanissima Sue Sylvester.
<< Altrimenti, Fabray?! Oh, ma andiamo lo sanno tutti che voi due finirete in uno di quei conventi per maghi in Cina! >> Esclamò con nonchalance, riprendendo a camminare lungo il corridoio, ignorando palesemente le grida contrariate dell’altra Serpeverde.
<< Non mi hai ancora detto dov’è >>. Le fece notare quando Quinn finalmente chiuse la bocca.
<< Usa il cervello –sempre ammesso che tu ce l’abbia- e dimmi: in quali momenti della giornata, solitamente, io e Finn non siamo insieme? >> La schernì la bionda, guardandola con sufficienza.
<< E secondo te io non ho niente di meglio da fare che star a vedere i vostri programmi quotidiani? >> Sbottò la mora, mentre inceneriva con lo sguardo un ragazzino del secondo anno che l’aveva fissata per qualche istante di troppo.
<< Sai com’è, visto che stai sempre ad origliare le nostre conversazioni! >> Abbaiò Quinn, improvvisamente furiosa al ricordo dell’ amica –se mai si poteva definire tale- che la prendeva in giro per qualche cosa che s’illudeva di aver detto, in situazioni più o meno intime, al suo ragazzo.
<< Tks, ancora questa storia? Te l’ho detto, ci ho provato a spiarvi ma alla fine eravate così noiosi che non ne valeva neppure la pena. Sai quante ore di sanissimo sesso mi hanno fatto perdere quei pedinamenti? >>
<< Adesso sei anche una stalker?! >>
<< Se lo fossi davvero saprei dov’è il tricheco e non starei qui a sprecare fiato –e un’altra occasione di andarmene nello sgabuzzino delle scope con Puck- con te >>. Rispose la latina con ovvietà, facendo sbuffare l’altra purosangue sonoramente.
<< E’ al campo di Quidditch. Oggi i Grifondoro hanno i provini >>.
Santana si fermò tanto improvvisamente da costringere Quinn a tornare indietro di qualche metro:
<< Che accidenti ti ha preso? >> Strillò, confusa dal gesto dell’altra.
<< La plebaglia ha i provini e il mago panzone li sta monitorando >>. Ripeté con lo sguardo vago, quasi stesse elaborando lentamente le parole.
<< E’ quello che ti ho appena det- ehy! Non chiamarlo in quel modo! >> Esclamò l’altra di risposta.
<< Andiamo >>. Disse secca la Lopez, avviandosi verso il parco di Hogwarts.
<< Dove?! >> Urlò Quinn, faticando a starle dietro visto il passo improvvisamente rapido e deciso.
<< Al campo da Quidditch, ovvio! >>
<< Santana, no! È vietato spiare le altre squadre >>. Le ricordò Quinn, afferrandola con forza per la manica della camicia, costringendola a fermarsi e a girarsi.
<< Lascia che ti ricordi un po’ di cose, Fabray, va bene?
1- Strattonami un’altra volta per la manica della camicia e ti ritroverai trasformata in una lucertola ancora prima di esserti resa conto di avermi sentita pronunciare l’incantesimo;
2- I provini sono aperti, proprio per permettere a noi delle altre squadre di valutare i nuovi giocatori prima dell’inizio del campionato;
3- Non voglio mica spiarli! Cosa ci sarebbe da spiare, la Berry che cade dalla scopa e si rompe quel nasone? Semplicemente non voglio perdermi quello spettacolo che darà il tuo ragazzo facendo stare tutta quella pancia su una firebolt! >> Riassunse, illuminandosi sull’ultimo punto, poco prima di correre via per non perdersi neppure un ulteriore istante di quelli che si prospettavano dei provini da sbellicarsi dalle risate.
Quinn rimase interdetta qualche istante, prima di rendersi conto di una cosa che le era rimasta oscura fino a quel momento:
<< La Berry?! >>


<< Rachel Barbra Berry! >>. Sentire la voce di Finn pronunciare il suo nome fece venire il batticuore a Rachel, che spostò il peso da una gamba all’altra per un paio di volte e poi si guardò un’ultima volta nello specchio dello spogliatoio prima di uscire all’aperto e di addentrarsi nell’immenso campo da Quidditch, dove volteggiava l’Hudson.
<< Ciao! Sono Rachel Berry e faccio il provino per il posto di Cacciatrice della squadra di noi straordinari Grifondoro. Ruolo che ritengo di fondamentale importanza e di assoluta nobiltà in quanto uno dei più antichi e- >>.
<< Grazie ma, sappiamo la storia del Quidditch >>. L’interruppe dolcemente e, imbarazzato, Finn. Conosceva Rachel solo di vista: condividevano diverse lezioni e sicuramente si erano incontrati più volte nella Casa Comune ma non avevano mai tenuto una conversazione e il ragazzo non faticò neppure ad immaginarne una in cui avrebbe parlato solamente lei.
Rachel rimase scossa e leggermente interdetta: il suo piano stava andando a rotoli ancora prima di un vero e proprio inizio! Secondo i suoi piani avrebbe fatto una figura così strabiliante nel ripetere tutte quelle noiosissime date e quegli inutili avvenimenti opera dei Cacciatori del passato che Finn le avrebbe dato il ruolo anche senza il bisogno vero e proprio di montare un manico di scopa. Chissà, magari l’avrebbe anche invitata a sedere con lui a cena!
<< E poi… abbiamo appena affidato l’ultimo e unico posto da Cacciatore ancora disponibile a Rory Flanagan >>.
No, decisamente non si sarebbe seduta al suo fianco, quella sera a cena.
<< Che cosa? Ma mi sto preparando a questo ruolo praticamente da tutta la vita! >> Esclamò con teatralità la mora, sperando di convincerlo almeno con le sue lacrime sceniche.
<< Mi dispiace. Puoi sempre ritentare l’anno prossimo! >> Esclamò Finn, sinceramente dispiaciuto.
Non poteva andare così, “ritentare l’anno prossimo” non era tra le risposte possibili. Rachel Berry doveva entrare in squadra. Rachel Berry doveva mettersi con Finn Hudson. Rachel Berry non avrebbe aspettato un altro anno!
<< Mi offro volontaria come Cercatrice! >> Esclamò improvvisamente, facendo sbiancare Kurt e Chandler sugli spalti.
<< Le avevo detto di non leggere Hunger Games! >> Sbottò l’Hummel, portandosi le mani al volto mentre immaginava la ragazza volare giù dalla scopa dopo un vano tentativo di emulare le gesta di Blaine di qualche giorno prima. Chandler si ritrovò a dargli della pacche sulla schiena, comprensivo.
<< Guarda il lato positivo: almeno non sa usare arco e frecce >>.

<< Saresti davvero in grado di ricoprire quel ruolo? >> Finn si avvicinò a Rachel molto più interessato e la diva iniziò a ripetersi mentalmente che non poteva assolutamente permettersi di fallire, che se solo quella frase aveva attirato così tanto l’attenzione di Finn, il boccino d’oro stretto dalle sue mani l’avrebbe resa praticamente il suo sole.
<< Ovviamente >>. Disse secca afferrando senza esitazione la Firebolt del ragazzo e sollevandosi lentamente da terra.
<< Quello è il mio manico di scopa! >> Le ricordò l’Hudson, un po’ perplesso.
<< Scusami, ma credo che una Firebolt sarà una scopa migliore della mia per questo provino >>.
Il ragazzo si ritrovò ad annuire con un sorriso, forse un po’ di determinazione avrebbe fatto bene alla sua squadra.
<< Pronta? >> Chiese poco dopo, sul punto di liberare il boccino d’oro.
<< Sono nata pronta >>. Rispose la Berry, infilando un paio di occhiali da volo e lanciandosi verso il cielo appena un istante prima che la piccola sfera alata venisse liberata.
Rachel non sapeva molto del Quidditch, anzi non ne sapeva praticamente niente. Aveva assistito a qualche partita dal momento che Finn era entrato in squadra, l’anno prima, ma seguendo veramente poco il gioco in sé… essendo attratta da altro. Aveva studiato qualcosa a riguardo poco prima di recarsi al campo per il provino: ricordava che il ruolo del Cercatore era quello di prendere il boccino d’oro e che in qualche modo questo lo rendeva un giocatore di fondamentale importanza. Niente di più. Niente di meno.
In quell’occasione se lo sarebbe fatto bastare.
Era bravissima in tutte le materie, volo compreso –per quanto potesse essere importante saper volare in quella scuola se non eri un giocatore di Quidditch-, doveva solamente unire le sue capacità di volo a quelle mentali e riuscire a prevedere le mosse del boccino e quelle di eventuali avversari che avrebbe incontrato in una partita vera.
Smise di salire solamente quando si ritenne abbastanza in alto da poter avere sotto un’unica visuale l’intero campo: sarebbe bastato il più piccolo movimento, il minimo bagliore. Ad attirare la sua attenzione, però, non fu un qualche movimento improvviso nel campo, bensì un ronzio alle sue spalle.
Con un prontissimo giro della morte si lanciò all’inseguimento del boccino, imitando ogni singolo movimento della piccolissima sfera d’oro: ci fu prima una lunga discesa in picchiata, poi una corsa ad appena venti centimetri dal terreno ed infine un inaspettatissimo slalom tra le colonne di legno che tenevano in piedi le tribune.
Contrariamente a quanto avrebbe potuto fare, Rachel preferì seguire ogni singolo movimento del boccino anziché tagliare a dritto nel lato interno sotto le tribune: preferiva percorrerle in alternanza piuttosto che aggirarle correndo su un rettilineo che avrebbe potuto distrarla dal suo reale obbiettivo. Il boccino sterzò improvvisamente e la ragazza non si fece sfuggire l’occasione, dopo averlo imitato si lanciò dalla scopa con le braccia protese, ruzzolando per un paio di metri una volta riatterrata sul campo.
<< Rachel! >> Kurt fu il primo a precipitarsi sul campo per soccorrere l’amica, venendo presto imitato da Finn e da Chandler, mentre sugli spalti più alti della tribuna dedicata ai Serpeverde Quinn e Santana si godevano ridendo la scena.
<< Ehy, tutto bene? >>
La voce del capitano dei Grifondoro riscosse la Berry dal suo stato confusionario dovuto alla caduta, dandole un po’ di forza per rialzarsi in piedi.
<< Fortuna che avevi le ginocchiere, altrimenti ti saresti fatta un bel po’ male! >> Esclamò il ragazzo, che l’aiutò a sostenersi.
<< Se vuoi puoi andare in infermeria per una visita rapida, anche se non penso tu abbia nulla di rotto. Comunque non preoccuparti, il ruolo di Cercatore è il più difficile e in pochi riescono a soddisfare i requisiti necessari per- >>.
Finn venne interrotto dalla mano di Rachel, che gli sventolò davanti al volto, senza la minima esitazione, il boccino d’oro. Lo stringeva tra il pollice e l’indice, in maniera delicata ma decisa.
<< Non ci credo >>. Biascicò Kurt, poco prima di cadere a terra svenuto.
<< T-tu… tu hai… >>. Balbettò Chandler, sconvolto.
<< Hai appena battuto il record mondiale: hai afferrato il boccino d’oro in appena 6 minuti e 43 secondi! >> Concluse l’Hudson, scioccato, meravigliato e orgoglioso.

<< Chi l’avrebbe mai detto, la nana è molto più brava di te, Fabray >>. Constatò Santana, che seppur seccata dalla nuova minaccia che rappresentavano i Grifondoro, provava un bel po’ di soddisfazione personale in quel momento.
<< Non. Dire. Una. Parola. Lopez >>.


Erano passati cinque giorni da quando Rachel era diventata ufficialmente Cercatrice dei Grifondoro, ricevendo non solo il privilegio di poter sedere vicino a Finn tutte le volte che voleva, ma anche quello di essere allenata privatamente dal ragazzo, che assisteva con stupore ai suoi impressionanti progressi.
Se la prima volta che Rachel Berry aveva inseguito ed afferrato il boccino d’oro era potuta sembrare una forza della natura, adesso era un vero e proprio spettacolo, era così precisa e così veloce che spesso doveva essere l’Hudson a pregarla di ritardare di qualche minuto per poter permettere agli altri giocatori di poter partecipare almeno un po’.
Will aveva parlato a lungo con Figgins ed era riuscito ad ottenere un’ora extra di allenamento settimanale esclusivamente per Rachel e Finn, il tutto all’oscuro di Sue e dei Serpeverde, naturalmente. La notizia, però, era circolata velocemente e la Sylvester anche aveva combattuto per delle ore extra, ottenendone due riservate al suo capitano.
<< Ehy Berry, sei uno schianto oggi! >> Esclamò un Grifondoro del settimo anno, incrociando Rachel e Kurt per un corridoio.
<< Grazie… >>. Biascicò la ragazza, imbarazzata dalle inaspettate attenzioni.
Ormai era una sorta di celebrità, si parlava dei suoi record di continuo eppure ancora non si era abituata a questa “nuova vita”… per quanto potesse amare il fatto di essere costantemente sotto i riflettori, ovvio.
<< Sai Rachel sono davvero molto contento per te! E non lo dico solo perché da quando sei Cercatrice dei Grifondoro i Serpeverde non sanno più se doversela prendere con noi o con i Tassorosso e perché non mi lanciano più la burrobirra… ma soprattutto perché te lo meriti, davvero! Hai dimostrato il tuo valore e hai fatto vedere che non importa se si è Purosangue o Nati Babbani, che alla fine siamo tutti uguali >>.
La ragazza sorrise a quelle parole e fece per rispondergli quando l’amico l’interruppe poco dopo aver gettato una rapidissima occhiata al suo orologio.
<< Accidenti! Che ora si è fatta, devo proprio andare al campo… ci vediamo a cena, ok? >> Disse, facendo per allontanarsi ma venendo prontamente bloccato dall’amica.
<< Non sono l’unica a cui le cose stanno andando molto bene, eh Kurt? >> Notò con un largo sorriso la mora, mentre l’Hummel diventava paonazzo.
<< Vai sempre a vedere gli allenamenti dei Tassorosso e ti vedo spesso in compagnia di un certo ragazzo del quinto anno… >>. Aggiunse senza perdere né il sorriso né la malizia.
<< E va bene! E va bene! >> Si arrese Kurt << Io e Blaine ci stiamo “sentendo” >>. Annunciò con un sorriso.
La Berry sorrise ancor più genuinamente e prese a saltellare sul posto, eccitata << Sì! Lo sapevo! >> Esclamò, felice.
<< Forse avevi ragione tu, sta arrivando anche il mio momento di essere felice >>. Confessò Kurt con un sorriso dolce.
<< Ancora non hai imparato? Io ho sempre ragione! E adesso va’, non voglio che tu ti perda il tuo bellissimo Tassorosso che gioca a Quidditch! >> Lo spinse via, contentissima per lui.
Lo meritava. Dopo tutto quello che gli avevano fatto passare, Kurt meritava davvero una persona con cui essere sé stesso e poter essere felice tutta la vita. Si avviò con un sorriso verso la biblioteca, venendo improvvisamente bloccata da una voce che non credeva si sarebbe mai potuta rivolgere a lei.
<< Devi piantarla >>. Disse semplicemente, arrivandole come una coltellata dritta alla schiena.
Si girò lentamente e vide la Serpeverde uscire dalla penombra, probabilmente era lì da un po’ e stava aspettando il momento giusto per poterle parlare.
<< Mi seguivi? >> Chiese Rachel, ingenuamente.
<< Che vuoi che t’importi? Non sono qui per un’allegra chiacchierata, Berry >>. Ringhiò, avvicinandosi lentamente, con i fianchi che ondeggiavano e i capelli biondi stretti nella solita coda di cavallo che la Sylvester imponeva a tutte le sue giocatrici di Quidditch.
Quando finalmente fu a meno di un metro da lei, illuminata dalla stessa candela che illuminava il suo volto, Rachel poté guardarla bene per la prima volta e l’unica cosa che si ritrovò a pensare fu che si ritrovasse davanti ad una creatura semplicemente meravigliosa: la pelle liscia e curata era priva della più minima imperfezione, era alta e con delle forme invidiabili, si muoveva con fierezza e tutto nel suo abbigliamento era così ordinato e perfetto da far sembrare la sua uniforme diversa da quella di tutti gli altri studenti, le labbra carnose non avevano nemmeno una piccola screpolatura dovuta al vento –ed, essendo Cercatrice, di vento in faccia ne beccava sicuramente un sacco-, le sopracciglia perfette rendevano il suo sguardo ancora più distante e sarebbe stata decisamente inumana non fosse stata per la sofferenza nei suoi occhi. I suoi occhi verdi, profondi, furbi, incantatori… la tradivano per un velo di tristezza, un velo a malapena percettibile ma che confermava il fatto che anche lei aveva sofferto e soffriva per qualcosa.
Una sofferenza che, se captata, faceva capire che anche Quinn Fabray si poteva spezzare.
La più bassa distolse lo sguardo per prima, biascicando in risposta un << Che volevi, allora? >>.
<< Volevo avvertirti. Sta’ lontana dal mio ragazzo se non vuoi vedertela con me! >>. Ringhiò, avvicinandosi pericolosamente con la bacchetta in mano, costringendo la mora ad appiattirsi contro la parete più vicina.
<< Io non sto facendo assolutamente nulla al tuo ragazzo, si da’ il caso che siamo nella stessa Casa e che mi stia allenando per il Quidditch! Potevi farti smistare tra i Grifondoro! >> Ribatté Rachel, decisa a tenerle testa.
<< Forse la tua testolina non sa che il cognome Fabray viene prima di Hudson, comunque non mi sarei mai fatta smistare nel vostro patetico gruppetto di sangue marcio! Piuttosto Finn avrebbe dovuto supplicare il Cappello Parlante di smistarlo tra i Serpeverde, visto che è noto che suo padre fosse stato uno di noi. Oh, aspetta, sicuramente tu non lo sai visto che prima di qualche anno fa non sapevi neppure cosa fosse un Serpeverde! >> La schernì la bionda, giocando pesantemente sull’unico punto debole dell’altra.
Rachel rimase per qualche istante interdetta, poi decise che non si sarebbe fatta sottomettere da Quinn Fabray… nonostante fosse Quinn Fabray.
<< E con questo? A me sembra che Finn stia comunque passando molto più tempo con me con te, ultimamente. Non eravate fidanzati, una volta? >> L’attacco, con altrettanta pesantezza.
<< Attenta a te, sangue marcio, stai per superare un limite. Un limite che non deve essere assolutamente superato >>. La minacciò la Serpeverde, con gli occhi ridotti a due spilli
<< Oh, ma sul serio?! >> Chiese con falsa innocenza l’altra, spingendola leggermente così da avere più spazio.
<< Uff, non respiravo più con tutto quel peso addosso! >> Sbottò poco dopo, sistemandosi i capelli e ritornando al centro del corridoio.
<< Stai insinuando che sono grassa?! >> Squittì Quinn, punta su un nervo scoperto.
<< Assolutamente. Ma sai com’è, credo che il peso sia proporzionale all’altezza, magari Finn potrebbe preferire qualcuno di più minuto e leggero… non credi? >> Ghignò la mora, voltandole le spalle e ritornando finalmente sui suoi passi << Ci vediamo in giro, Quinn Fabray >>. Concluse.
<< Oh no, non così in fretta! Stupeficium! >>.
<< Protego! >>
Se Quinn era stata rapida nell’afferrare la bacchetta e lanciare l’incantesimo, Rachel lo era stata ancora di più e non aveva concesso alla bionda neppure quella soddisfazione.
<< Non si possono ingaggiare duelli non autorizzati all’interno delle mura scolastiche, cerca di ricordarlo la prossima volta o potresti finire nei guai! >> L’avvisò la Berry, facendo per andarsene nuovamente.
<< Ma una partita di Quidditch sì >>. Ringhiò la Fabray, furiosa dall’esito di quella discussione.
<< Il regolamento dice di no >>. La corresse la mora.
<< Il regolamento dice di no >>. L’imitò la bionda prima di continuare << Te la fai addosso, Berry? O non vuoi che io ti veda piangere quando verrai schiacciata? >>.
La più bassa si riavvicinò a grandi falcate e puntò i suoi occhi in quelli dell’altra << Rachel Berry non si tira mai indietro. Dimmi ora e giorno, i Grifondoro saranno lì >>.
<< Domani. Al tramonto. Avvisa i professori e sei morta, Berry >>.
<< Stessa cosa per te, Fabray >>.


<< Perché continuo a pensare che sia una pessima idea? >> Ripeté per la decima volta Kurt, mentre si trascinava a fatica dietro la squadra dei Grifondoro, che si dirigeva al campo come stabilito.
<< Taci, finocchio >>. Ringhiò Karofsky, prima di rivolgersi a Finn guardando trucemente sia lui che Rachel, mentre si trascinava dietro la scopa << Hudson sei il capitano, spiegami perché dai retta a questa novellina! >>.
<< Innanzitutto Rachel fa parte della squadra, David, poi smettila di rivolgerti così a Kurt perché è suo amico, infine… devo capire cosa ha in mente Quinn >>. Rispose il ragazzo con calma ed autorità, senza voltarsi neppure per guardarlo in volto.
<< Gelosia. Succede alle fidanzate con scarsa autostima >>. Riassunse Rachel, pungente.
<< E dai Rachel, non parlare di lei in quel modo. Capisco che sia stata poco carina, ma è sempre la mia ragazza >>. La riprese Finn, improvvisamente incapace di imporsi.
<< Va bene, come ti pare >>. L’assecondò la Berry.
<< Fermi un attimo! >>. Esclamò Rory, poco prima di porsi davanti a Rachel per squadrarla attentamente.
<< Tu vorresti tener testa a Quinn Fabray con una Nimbus 2000? >>
<< Cos’ha che non va la mia scopa? >> Ringhiò la ragazza, offesa dalla sfacciataggine del nuovo arrivato.
<< E’ esattamente quello che le dicevo io! >> S’intromise Kurt, suscitando l’ira della ragazza << Non può assolutamente tenere testa agli altri cercatori, in primis a Quinn –e a Blaine- con quel manico di scopa! >>.
<< Sta’ zitto, Kurt >>. Lo riprese brusca la mora, guardandolo truce.
<< Mi dispiace Rachel… ma Kurt e Rory hanno ragione, per quanto tu possa essere brava la tua scopa ti penalizza >>. Spiegò cautamente Finn, conscio di andare a toccare un tasto dolente.
<< Ne riparleremo quando avrò il boccino in mano! >> Esclamò stizzita la ragazza, prima di entrare nel campo in testa al gruppo.
I Serpeverde erano già lì, sfrecciavano sul campo con le uniformi perfette e gli sguardi concentrati; solo Quinn, Puck e Santana non erano sul loro manico di scopa, semplicemente perché erano in piedi ad attendere i rivali con le braccia conserte.
<< Fortuna che ti avevo detto di non avvisare nessuno! >> Ringhiò Quinn, lanciando a Rachel un’occhiata eloquente.
<< Oh, andiamo, Kurt è innocuo! >> Si giustificò subito Rachel.
<< Inventane un’altra. Il tuo amichetto ha sparso la voce >>. Abbaiò Puck, con gli occhi ridotti a due fessure e i denti digrignati.
<< Ma che cav- >>.
<< Rachel… >>. Quello di Finn fu un sussurro, ma bastò a bloccare la ragazza che, finalmente, si guardò intorno: le tribune erano piene di studenti di tutte le età e di tutte le Case, i professori sedevano tra loro e un arbitro era al centro del campo.
<< E’ una partita in piena regola >>. Annunciò Santana.

<< Sei stato tu?! >> Sbottò Rachel, lanciando delle occhiate assassine a Kurt.
<< I-io… potrei aver accennato qualcosa a Blaine e… a Chandler e… >>. Balbettò il ragazzo, in seria difficoltà.
<< Lo sapevo! Mai fidarsi dei finocchi, mai! >> Sbottò Dave, lanciando per terra la sua Firebolt.
<< Va’ in tribuna Kurt, non è colpa tua… non hai fatto niente di male >>. Finn lasciò tutti di sasso, di certo nessuno aveva previsto che potesse reagire in quella maniera e difendere un ragazzo che aveva sempre o ignorato o deriso.
<< Amico, che ti ha preso? Spaccagli la faccia! >> Lo incitò Puck, sbattendo un pugno contro il palmo dell’altra mano.
<< Non oggi, Noah. Siete voi i miei nemici, adesso >>. Ghignò l’Hudson, con un sorriso di sfida.
<< Speravo lo dicessi! >> Ribatté Puckerman, afferrando la sua scopa, venendo presto imitato dalle compagne.
<< Un momento! Da quando lei è un Battitore? >> Chiese Finn, notando Santana con una mazza in mano.
<< Da quando la Direttrice Sylvester ha deciso così! >> Ribatté la Fabray, facendola sembrare la cosa più ovvia del mondo.
<< Ma… Quinn è sleale! Sai che la squadra avversaria ha diritto di conoscere almeno  i ruoli di quella contro cui si andrà a scontrare: voi conoscevate i nostri! >> Esclamò l’Hudson, sconvolto dall’inaspettata novità.
<< Problemi, panzone? Non ti piacciono i fuori programma o sai già che neppure tutto quel lardo che ti porti dietro riuscirà a proteggerti dai miei bolidi? >> Ringhiò la Lopez, con un ghigno divertito in volto.
<< Sai, ho sentito che è lo stesso difetto delle tue tette >>. Ribatté Rachel, suscitando le risate dei suoi compagni di squadra.
<< Taci nana o ti ritroverai con la testa conficcata nel terreno prima dell’inizio della partita! >> Abbaiò l’Ispanica, che venne trascinata via da Puck prontamente… giusto per evitare che ci scappasse il morto e che i Serpeverde venissero squalificati.
Il primo fischio della Coach Beiste fece mettere tutti in posizione e al secondo la partita iniziò.
La stagione del Quidditch sarebbe cominciata solo diverse settimane più tardi e sicuramente quest’incontro tra le due Case rivali per eccellenza era stato un piacevolissimo fuori programma per tutti gli studenti.
Quinn e Rachel si ritrovarono in un baleno alla stessa altezza, entrambe alla ricerca del boccino d’oro; la mora era bravissima ad individuarlo ma questa era la sua prima vera partita e sicuramente tutte quelle figure sotto di lei che si muovevano e si lanciavano pluffe e bolidi non l’aiutavano sicuramente: tutte quelle sfere che saltavano da una parte all’altra le stavano facendo venire la nausea.
<< Paura Berry? >> La schernì la Fabray, sfrecciandole accanto con estrema semplicità, atteggiandosi in maniera più che evidente.
La Grifondoro si sforzò di ricacciare indietro il groppo che le era salito alla gola e  si affrettò a raggiungerla portando al massimo delle sue possibilità la Nimbus 2000:
<< Ti piacerebbe! >> Esclamò con decisione, superandola e gettandosi a capofitto verso il basso. Quinn non se ne accorse subito, le servì qualche secondo per capire che Rachel aveva visto il boccino d’oro e che quello non era affatto un bluff. La partita era cominciata da appena venti minuti e il vantaggio dei Serpeverde era minimo: se i Grifondoro avessero vinto lei sarebbe diventata lo zimbello della scuola.
Con uno scatto fulmineo si lanciò all’inseguimento, raggiungendo senza troppe cerimonie la rivale, grazie alle potenzialità del suo straordinario manico di scopa.
<< Sai, forse dovevi dar retta al tuo amichetto Irlandese e prendere una Firebolt! >> La prese in giro, mentre la superava di qualche decina di centimetri.
<< E tu dovresti farti spiegare che le Nimbus 2000 sterzano più facilmente! >> Ribatté poco prima di compiere una manovra improvvisa, dovuta ad un cambio di direzione inaspettato da parte del boccino. La ragazza accelerò ed iniziò a mollare la presa di una mano dal suo manico di scopa, pronta a lanciarsi per prendere la piccola sfera alata.
<< Santana! >>
Quinn non aveva neppure finito di gridare aiuto che la Lopez aveva già scagliato un violentissimo bolide contro Rachel, spezzando parte del manico e destabilizzandola. Quinn approfittò del tempo che la nemica spese per tentare di tornare in equilibrio per superarla e portarsi al comando della situazione. Il bolide scagliato dalla Serpeverde aveva spezzato gran parte della parte superiore della Nimbus 2000 di Rachel, che adesso non aveva più un appoggio per le mani. Tentò il tutto per tutto, mettendosi in piedi sulla sua scopa così come aveva sentito avesse fatto Blaine, tentando di cavalcarla come facevano i surfisti Babbani con le loro tavole sulle spiagge di Los Angeles, non le riuscì particolarmente difficile, ma sicuramente era una pozione ottimale. Si affrettò a raggiungere Quinn e proprio quando fu al suo fianco, molto più pronta della bionda a saltare per afferrare il boccino, la Fabray diede un calcio alla sua scopa facendole perdere il controllo e lasciando che si schiantasse a terra, mentre la partita veniva vinta dai Serpeverde.


<< E con questo direi che il messaggio ti è arrivato forte e chiaro: giù le mani da ciò che è mio, Berry! >> Gridò Quinn, poco prima di volare via acclamata da tutta la sua squadra.
I Grifondoro al completo, seguiti da altri amici, furono presto attorno a Rachel che era rimasta allungata sul campo, immobile.
<< Ecco cosa succede nell’avere una donna nella squadra! >> Sbottò Karofsky prima di allontanarsi a passo sostenuto verso gli spogliatoi.
<< Rachel stai bene? >> Il professor Schuester era piegato sulla sua alunna che, fortunatamente, non era troppo in alto quando era caduta dalla sua scopa.
<< C-credo di sì, ma immagino avrò un bel bernoccolo domani >>. Constatò la ragazza, che venne fatta sedere da Finn e Mercedes.
<<  Mi dispiace, Finn. Sono stata sciocca ad accettare una sfida senza prima consultare te o anche lei, professore >>. Aggiunse poco dopo, mortificata.
<< Sei stata bravissima, davvero, non devi scusarti di nulla. Sono cose che capitano! Con un po’ più di allenamento… >>. Finn venne interrotto da Kurt, che prontamente prese le difese dell’amica.
<< Quinn ha imbrogliato >>.
<< Che cosa? >> Sbottò l’Hudson.
<< Sì. Ha dato un calcio alla scopa di Rachel ed è contro il regolamento >>. S’intromise Blaine, indicando una riga precisa del manuale di Quidditch.
<< No, vi sbagliate, Quinn non farebbe mai… >>
<< L’ho vista anche io, Finn. Mi dispiace, ma dovrò fare rapporto al preside Figgins >>. Concluse Will, alzandosi in piedi e avviandosi a passo deciso verso l’edificio scolastico.
<< Beh, guardiamo il lato positivo: Rachel dovrà per forza comprare un nuovo manico di scopa! >> Esclamò Rory, provocando le risate del resto del gruppo mentre la Berry si voltò a guardare sconvolta la sua bellissima Nimbus 2000 che ormai era ridotta ad un ammasso di legna da ardere.
<< La mia povera Barbra! >>

-L'angolo di Kengha-
Ed ecco qui il quarto capitolo in cui mi sono divertita a mettere la storica citazione di "Harry Potter e la Camera dei Segreti" e aggiungendo anche un riferimento ad Hunger Games, altra saga che adoro :)
Non credo ci sia molto altro da dire... se non "a presto col capitolo 5"! 

Besos
   
 
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