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Autore: vivyonetake    23/09/2013    5 recensioni
Liz è introversa e ha pochi amici. Enigma è sicura di sé e di amici ne ha anche troppi.
Liz viene da una piccola cittadina che non conosce nessuno. Enigma viene dalla scintillante Orange County.
Liz non ha mai baciato un ragazzo. Enigma ha già baciato troppi rospi e ancora nessun Principe Azzurro.
Liz si è appena trasferita a Miami. Enigma anche.
Come potrebbero due ragazze così diverse diventare amiche?
E ce la faranno a trovare il vero amore?
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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ENIGMA- It’s Always a Good Time
 
Durante il viaggio in taxi Liz si accorse del mio malumore. Quando mi chiese cosa avessi non potei fare altro che sorridere e negare qualsiasi turbamento, rimanendo pur sempre irrequieta. Non poteva vedersi così tanto, no, o presto se ne sarebbero accorti tutti. E sarebbe iniziata la mia fine.
Arrivammo al ristorante, un posto sobrio ma okay, e un’apprensiva cameriera ci apparve davanti nel giro di qualche secondo. Domandai un tavolo per due, e subito fummo accontentate e condotte al nostro posto. Durante il tragitto, attraversammo il ristorante per quasi tutta la sua lunghezza e Liz osservava stupita, quasi divertita, i clienti del locale. Per un attimo pensai che forse non si sarebbe sentita a suo agio, invece sembrava tranquilla e pacata, come  suo solito. Se era nervosa, lo nascondeva bene.
Quando eravamo quasi giunte al tavolo, notai che lo sguardo di Liz era caduto su uno occupato da due ragazzi. Non mi ci volle molto ‒ anche vista l’espressione di Liz ‒ per capire che uno dei due era Aaron Acker.
E non ci volle molto nemmeno a capire chi era l’altro ragazzo seduto. I suoi capelli biondi e il suo modo di fare erano terribilmente familiari.
Improvvisamente si girò. E i miei occhi incontrarono i suoi.
Quell’attimo sembrò durare un secolo e un insieme di emozioni fortissime mi avvolse. Sentii un brivido percorrere la mia schiena e il mio stomaco si contorse, facendomi rabbrividire.
Lui contrasse il viso in una smorfia che non avrei potuto mai decifrare.
Probabilmente sarà di disgusto e rabbia, mi dissi.
Mi sentii impallidire a quel pensiero. Le forze mi mancarono un attimo, ma rimasi in piedi. Cominciai a scaricare il nervosismo sulle mie mani.
Mi girai verso Liz ed i suoi occhi verdi comunicarono più di mille parole. Aveva capito tutto, voleva solo una conferma.
Non gliela avrei data. Per nulla al mondo avrei permesso a qualcuno di compatirmi.
E poi doveva essere solo uno scherzo della mia mente, probabilmente era stanca. Non provavo nulla per quell’arrogante dell’aiuto-bidello. Zero. Nada.
Quanto avrei voluto che quelle parole fossero vere.
Ero così assorta nei miei dibattiti mentali quando Aaron ci fece cenno di avvicinarci ed ordinò alla cameriera di aggiungere due posti al loro tavolo.
Di male in peggio, mi dissi mentalmente.
Mi ridiedi un contegno. Sapevo di essere vestita bene, di essere perfettamente truccata e di avere i capelli a posto. Eppure mi sentivo come se tutto il mio mondo fosse messo in discussione durante quella cena. È inutile, mi dissi, e mi feci forza.
Sorrisi e mi accomodai aggraziatamente tra Liz ed Aaron. Lui, invece, era di fronte a me.
Non parve molto felice di vedermi. Se solo avessi potuto, me ne sarei andata. Potevo sopportare il rancore da parte di qualsiasi persona ma non il suo. Mi faceva un male estremo.
“Hey, bambola” mi disse Aaron, baciandomi sulla guancia.
“Sempre il solito” risposi lanciando un’occhiata in direzione di Liz. Sembrava tranquilla, ma io non mi facevo fregare facilmente. Le invocai il perdono con lo sguardo e lei mi sorrise.
“E tu anche, non cedi mai. Comunque, come mai qui?” domandò Aaron.
“Siamo state fuori il pomeriggio per un po’ di compere ed abbiamo deciso di venire qui a cena” replicai cercando di mantenermi tranquilla.
Ma non lo ero: non potevo fare a meno di guardare nervosamente il ragazzo biondo. E lui continuava ad alzare lo sguardo su di me ed abbassarlo.
“Beh allora dovreste andare a far compere più presto, se il risultato è questo” esclamò Aaron con malizia, alludendo a Liz, la quale arrossì immediatamente.
“Già” dissi, sorridendo tra e me. Mi sentivo già più sollevata, perché Aaron l’aveva notata e presto le avrebbe fatto delle avance.
“Beh, e io sono diventato invisibile ora che sono arrivate Miss Bellezza e compagna?” chiese ironicamente l’aiuto-bidello.
Mi sentii arrossire nell’udire quell’appellativo. Miss Bellezza. No, probabilmente l'aveva inventato Aaron, mi dissi.
“Ah sì. Lui è mio cugino, Eric. Ha due anni più di noi e aiuta il bidello della nostra scuola perché gli servono crediti per il college. O meglio, dovrebbe farlo” aggiunse e sorrise malizioso.
Mi sentii mancare. Si chiamava Eric, aveva un nome bellissimo...
Aspetta. Il cugino di Aaron?
Oddio.
Recuperai pian piano il controllo su di me, e sorrisi. “Ma davvero, e com’è che li guadagna, i suoi crediti? Leggendo giornali di automobili?” ammiccai.
Lui sorrise, ammaliandomi: “ E tu il tuo bel visetto come lo mantieni? Insultando le persone?”
Arrossii ancora di più e risposi per le rime.
Andammo avanti si e no per un paio d’ore, ridendo e scherzando, ma, ogni minuto che passava, mi rendevo conto che le speranze
Liz ed Aaron, mentre io e Eric battibeccavamo, si guardavano e si scambiavano sguardi e battute, un po’ su di noi ed un po’ sulla scuola.
Stavo già pensando che stesse facendo enormi progressi, ma, verso le undici, Liz decise di controllare l’orologio, diligente com’era.
Inutile dire che impallidì ed esclamò: “Oddio, dovrei già essere a casa da un bel pezzo! Scusatemi, devo andare!”
Aaron chiese immediatamente: “E come tornerai a casa?”
“Ehm, non lo so.” Mi lanciò un’occhiata incerta.
Feci per dirle che avremmo preso un taxi insieme, quando Aaron disse: “Tranquilla, ti do io un passaggio in moto.”
Liz impallidì ancora di più, per quanto fosse possibile. “Veramente...”
“Vai, Liz”, la incitai, sperando che non le venisse un attacco di panico.
La vidi aprire la bocca per ribattere, ma poi la richiuse. Le sorrisi incoraggiante e, infine, lei mormorò: “O-okay.”
Aaron apparve soddisfatto e si alzò, seguito a ruota da Liz. Ci salutarono, poi si avviarono e, presto, scomparvero dalla nostra vista.
“Bene, direi che ora dovremmo pagare ed andarcene anche noi” dissi timidamente.
“Sì, direi proprio di sì” concordò Eric. “Come tornerai a casa?” mi chiese, per la prima volta apprensivo.
“Chiamerò un taxi, suppongo, come mio solito” risposi brevemente.
“A quest’ora del venerdì sera non ne troverai libero nessuno. Ti do un passaggio io.”
Non scherzava, anzi era serio.
Arrossii. “Ma no, ne troverò uno” tentai di replicare.
“No, è inutile. Non obiettare oppure ti caricherò sulla moto con la forza” disse e sorrise.
Non avevo molta scelta. Dovevo dire di sì.
Non era possibile, io, Enigma, mai timida e mai intimorita ero messa al tappeto da un ragazzo qualunque.
Un po’ mi irritai con me stessa, perché non riuscivo a reagire.
Ci alzammo e lui pagò il conto. Uscimmo pian piano.
Faceva freddo nonostante tutto, ed in moto sarebbe stato peggio, con il vento. Ed io indossavo solamente una giacchetta leggera sopra il vestito corto. Avrei preso molto freddo.
“Tieni” mi disse, quasi leggendomi nel pensiero, e mi porse la sua giacca.
“Grazie.”
“Sono un gentiluomo, non lo sapevi?”
Ridemmo, poi lui alzò il sedile, estrasse i caschi e me ne allungò uno. Lo allacciai. Lui montò sulla moto ed io dietro di lui.
Non era una cosa nuova per me, ero salita dietro moltissimi ragazzi. Eppure sembrava la prima volta.
“Tieniti a me” mi disse voltandosi indietro.
Non ebbi altra scelta che cingergli la vita con le braccia attorno alla vita, sentendo l’addome muscoloso sotto la maglietta. Un brivido percorse la mia schiena, e per un attimo m’illusi di averne sentito uno anche in lui.
No, mi dissi, sarà il freddo. Oppure mi sto immaginando le cose.
Tuttavia non potei fare a meno di notare che, così abbracciata a lui, mi sentivo benissimo.
Forse, nonostante le nostre divergenze, per noi c’era una possibilità.


Angolo dell'autrice:
Scusate il ritardo a pubblicare il nuovo capitolo, ma sono stata un po' occupata!!! Inizio ringraziando i lettori (silenziosi e non), senza i quali non continuerei questa storia! Adoro il vostro entusiasmo e le belle parole che scrivete! <3
Oggi ho poco tempo per scrivere, ma spero che il capitolo vi sia piaciuto! Cosa pensate succederà nel prossimo? Fatemi sapere!!! Bacioni!!
 

 
   
 
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