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Autore: Nana_Hale    24/09/2013    0 recensioni
3 anni trascorsi nell'oscurità di un terribile ricordo che schiacca la luce e la bellezza di tutto ciò che hanno trascorso insieme. 3 anni che possono essere spazzati via in una frazione di secondo dalla persona giusta...
Genere: Dark, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: John Watson , Sherlock Holmes , Sig.ra Hudson
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1

 
The Pain of Two

La porta della casa di Baker Steet sbattè rumorosamente facendo sussultare la signora Hudson; erano quasi le 2 di notte e la donna si sollevò dal letto, afferrò la sua vestaglia ricamata e corse subito verso l'ingresso brandendo la lampada che aveva recuperato in tutta fretta dal comodino.
Un biascicare di parole scoordinato proveniva da dietro il suo uscio che lentamente la donna aprì; sbirciò fuori senza fare il minimo rumore vedendo un disorientato e stanco Dottor Watson trascinarsi su per le scale e dirigersi verso l'appartamento 221B.
Fece per aprire completamente la porta ed andargli incontro preoccupata com'era delle sue condizioni ma poi, come un flash, si ricordò di che giorno fosse.
3 anni.
Erano trascorsi esattamente 3 anni da quell'orribile momento e come ogni anno, il Dottore tornava in quella casa e vi rimaneva a dormire tutta la notte; non era più una questione di commemorazione, oramai sembrava diventata una distruttiva abitudine dato che ogni volta che la signora lo vedeva, l'uomo sembrava più debole, più stanco, più triste.
Ripose la lampada su di una sedia non appena sentì la porta dell'appartamento di sopra richiudersi e fece per tornarsene a letto quando improvvisamente un nuovo rumore, proveniente sempre da oltre la porta che aveva appena richiuso, la fece trasalire. Aggrottò le sopracciglia e tornò subito a guardare dallo spioncino.
Un'occhiata, una sola e fu sufficiente per farla indietreggiare e svenire, cadendo a terra con un nome sulle labbra, appena prima che la sua porta si aprisse dall'esterno.
John sentì un tonfo sordo provenire dal piano di sotto non appena ebbe poggiato la sua giacca sull'appendino dietro l'ingresso dell'appartamento; sbuffò pensando che di nuovo, uno dei gattacci randagi che vivevano dietro la casa avesse fatto cadere il bidone della signora Hudson.
Non aveva voglia di controllare, non era proprio la giornata giusta.
Si guardò intorno studiando minuziosamente ogni dettaglio della casa e verificando se tutto era come l'aveva lasciato l'ultima volta che era venuto lì; aveva specificatamente chiesto di non toccare nulla, di lasciare tutto esattamente com'era. 
Ogni vestito, ogni oggetto, ogni ricordo congelato in quella casa che, anche se vuota, era rimasta per lui l'unico vero luogo in cui riusciva a sentirsi a casa.
Sembrava tutto a posto.
Si diede un'ultima occhiata alle spalle e si diresse verso la cucina con passo trascinato; recuperò un bicchiere dalla credenza e dopo avergli dato una sciacquata se lo portò in salotto. Sul tavolino accanto alla poltrona stava una bottiglia già mezza vuota di liquore, probabilmente il più forte che si trovava in quella casa.
Si accasciò fra i cuscini mugugnando e senza nemmeno riflettere iniziò a riepirsi il un bicchiere e a tracannare l'alcohol ancora e ancora e ancora, ogni volta tentando disperatamente di non spostare lo sguardo dalla sue mani e di farle smettere di tremare.
Bevve fino a non avere più sensibilità alla gola.
Bevve fino a dimenticarsi quasi il suo nome.
Bevve fino a non vedere più l'immagine di Sherlock suonare il violino davanti a lui.
Bevve fino a svenire.


_________________
Eccomi con un breve intro per la mia prima Johnlock! Come al solito spero vi piaccia!
Un bacio!
Nana
  
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