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Autore: Heya Naya Rivera    24/09/2013    1 recensioni
Long Brittana... Ambientata sette anni dopo il diploma di San e Quinn.. tornate al Mckinley per aiutare i Glee..
Dal Prologo:
-Brittany Susan Pierce hai esattamente 2, e dico 2 minuti per alzarti vestirti e farti trovare nella mia macchina- disse la mora rialzandosi dal letto e dirigendosi verso la porta.
Genere: Drammatico, Romantico, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Brittany Pierce, Quinn Fabray, Rachel Berry, Santana Lopez, Un po' tutti | Coppie: Brittany/Santana, Quinn/Rachel, Quinn/Santana
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Non so per quale motivo o per quale strana forza misteriosa ma per una mattina riuscii a svegliarmi puntuale. Non so perché ma per qualche motivo oggi sembrava una giornata migliore delle altre. Era passata una settimana dall’inizio della scuola e Rachel era sempre più giù di morale. Mi dispiaceva così tanto per lei ma non sapevo cosa fare. Ho provato a parlare con Mr. Schuester ma non ha voluto ascoltarmi, penso che ormai non gli si possa far cambiare idea.

Sospirai mentre mi guardavo allo specchio. Tornai in camera e mi infilai la divisa dei cheerios mi feci la coda di cavallo e scesi le scale. Trovai mia madre a preparare la colazione che mi guardava con una faccia incredula

-Che mi venga un colpo- disse – chi sei tu e che ne hai fatto di mia figlia?!- chiese sgranando gli occhi

-Ah ah ah…. Ah- sorrisi sarcastica mettendomi a sedere a tavola

-Davvero sono sbalordita, non ti avevo mai visto sveglia così presto in 17 anni di vita- continuò mia madre

Stavo per risponderle, non la sopportavo quando cercava di fare la simpatica, quando suonò il campanello. Andò ad aprire ed entrò una malinconica Rachel.

-Dorme vero?!- domandò sospirando sapendo già quale fosse la risposta e, automaticamente si avvio verso le scale quando sentii mia madre

-No- disse –non dorme- continuò cercando di credere alle parole che stavano uscendo dalla sua bocca.

Rachel si volto di scatto incredula. Aveva la stessa espressione di mia madre. Girò gli occhi verso  la posizione dove ero seduta e mi vide. Notai che aveva sbattuto più di una volta le palpebre come si fa quando uno pensa di star sognando, si tirò anche qualche pizzicotto per vedere se era davvero sveglia. Giuro di averle visto anche spuntare una lacrima, poi correndo verso di me disse

-la mia bambina è diventata finalmente grande. È riuscita a svegliarsi puntuale. Da non credere- si mise a sedere accanto a me. Non risposi ma l’unica cosa che feci fu quella di mettermi a ridere facendo ridere finalmente anche la mia amica dopo una settimana.

Finii la colazione e ci dirigemmo a scuola.

-Vado ci vediamo dopo- mi disse la mora dopo avermi dato un bacio sulla guancia non appena varcata la soglia della scuola.

-Certo- dissi sorridendole e la vidi correre in classe.

Mi avviai anche io alla lezione di biologia. Passai per la presidenza e vidi che Sue stava prendendo l’ufficio del preside. Sospirai

-Dopo 3 anni ce l’ha fatta ad avere quel posto- dissi tra me e me e corsi a lezione sentendo la campanella suonare.

 

***************************************

 

-Non è cambiato nulla- mi disse la bionda accanto a me mentre guardava l’insegna del nostro vecchio liceo.

-Non so se sia un bene o un male- risposi

Quinn mi guardò accennando mezzo sorriso, mi prese la mano ed entrò dentro a quella che era stata casa nostra nei più bei 4 anni della nostra vita.

Per i corridoi non c’era nessuno.

-Wow forse sono cambiati gli studenti- dissi sorpresa –sono tutti a lezione- continuò la bionda guardandomi stupefatta.

-Andiamo a fare un giro- mi disse mettendosi a correre tirandomi per un braccio.

-Wow- dicemmo all’unisono. Questo si che è cambiato.

Facemmo un giro nella palestra, negli spogliatoi e nel campo dei cheerios ma non era cambiato nulla; quello che era cambiato di più era l’auditorium.

-Sarà perlomeno il doppio-

Annui a quella affermazione. Era grandissimo rispetto a quando ci esibivamo noi.

-Che ne dici di una performance?- propose la mia amica dirigendosi verso il palco

-Non—penso sia il caso.. e se arriva qualcuno?!-

-Non mi dire che la grande Santana Lopez ha paura di essere scoperta. O forse perché hai paura di non essere più in grado di cantare?- disse Quinn con la sua vecchia faccia da stronza da capo cheerleader.

Io senza farmelo ripetere due volte la raggiunsi sul palco

-Ho fatto vincere le nazionali al nostro gruppo penso di poter reggere una canzone con te Lucy- dissi con aria di sfida

-Perfetto- mi rispose inserendo uno dei tanti cd che erano li.

Partì la musica e subito dopo la voce di Quinn, sapevo perfettamente che canzone era, l’avevamo cantata la prima volta che tornammo qui dopo il diploma durante le vacanze di natale. Non mi sembrava cambiato niente.

I'm sitting in a railway station 
Got a ticket for my destination, oh oh 
On a tour of one-night stands 
My suitcase and guitar in hand 
And every stop is neatly planned for a poet and a one-man band 

This wave 

 

Aggiunsi la mia voce a quella di Quinn che mi sorrise. Mi muovevo su quel palco come se non fosse passato il tempo. Mi mancava da morire cantare e ora lo realizzavo davvero.

 Vidi la mia amica inchinarsi e mi lasciò continuare da sola.

Wave
Is stringing us along
Just know you’re not alone 
'Cause I’m gonna make this place your home 
Everyday's an endless stream 
Of cigarettes and magazines, oh oh 
And each town looks the same to me 
The movies and the factories 
And every stranger's face I see 
Reminds me that I long to be 
The trouble it might drag you down 
If you get lost, you can always be found 
Just know you’re not alone

Mi avvicinai a Quinn e la incitai a cantare ancora. Scesi dal palco e inizia a camminare tra i posti della platea assaporando tutti i ricordi che mi tornavano alla mente, mentre la bionda continuava a muoversi sul palco.


Cause I’m going to make this place your home 
Oh, oh, oh, oh, oh, oh 
Where my thought's escape me 
Oh, oh, oh, oh, oh 
Where my music's playing 
Oh, oh, oh, oh, oh, oh

I'm gonna make, I'm gonna make, make this place our home 
conclusa la canzone scoppiammo in una risata fatta anche di lacrime quando ci raggiunse da dietro un applauso. Ci girammo di scatto al suono di quella voce fin troppo famigliare

-Siete sempre fantastiche- disse mentre andavamo incontro al nostro vecchio professore per abbracciarlo.

-Lo sappiamo- dissi io con aria saccente.

Scoppiammo nuovamente in una risata mentre qualche lacrima di gioia ci rigava il volto.

Mr Schue ci guardò come si guarda i propri figli dopo che non li vedi da anni

-Siete veramente due bellissime donne- disse infine facendoci arrossire

-Grazie Mr Schue- rispose Quinn – lei invece non è cambiato per nulla-

Ridemmo ancora. Parlammo del più e del meno, rimase molto colpito da chi eravamo diventate e ci furono ancora diverse lacrime. Invece ci disse qual è il motivo perché ci ha voluto li

-Voi due e Puck siete le uniche che sono riuscito a rintracciare- disse con una faccia dispiaciuta –mi dispiace avervi fatto venire fin qui ma ho bisogno di voi. Non riesco più a trasmettere la passione giusta ai miei ragazzi, per la maggior parte di loro è l’ultimo anno e vorrebbero vince le nazionali. Abbiamo sempre partecipato ma con scarsi risultati- continuava a parlare, penso di non averlo mai visto così giù, mi risvegliai un secondo dai miei pensieri –i talenti ci sono, e se devo essere sincero sono anche più bravi di quanto non fossimo 7 anni fa- ci guardò come per scusarsi

- E allora dov’è il problema?- chiese Quinn come se avesse capito che non voleva essere un offesa a noi

-Penso di essere io. Sapete anche con voi ho sempre tirato fuori canzoni non troppo nuove-

-Può dire anche dell’età della pietra- intervenni io ricordando tutte le canzoni che ci aveva fatto cantare. Quinn mi guardò con disapprovazione

-Scusi- dissi e lui continuò

-Non c’è feeling tra me e loro, penso di essere troppo vecchio. È per questo che ho chiamato voi. Non c’è troppa differenza di età e magari potete riuscire a fargli tornare lo spirito giusto- finì e ci guardò con aria speranzosa

Io e Quinn ci guardammo per un secondo e poi annuimmo all’unisono

-Va bene- disse lei per entrambe

-Davvero?- chiese lui incredulo

-Davvero- dissi io per poi sentirmi abbracciare nuovamente da quell’uomo che ci aveva reso le donne che eravamo oggi.

Dovevamo farlo, cioè a me non importava nulla di questi ragazzini ma mi sentivo in dovere nei confronti di Mr Schuester.

Ci staccammo dall’abbraccio

-Allora ci vediamo alle 3 nella stessa aula. Parlerò con la preside Sue di questa questione ma non penso che ci siano problemi- ci disse per poi uscire.

-Sbaglio o ha detto Preside?- domandai io incredula guardando Quinn

Lei fece segno di no con la testa

-Finalmente ci è riuscita a prendere il posto di Figgins- disse con aria quasi compiaciuta la bionda.

Scoppiammo a ridere e ci incamminammo verso la classe del Glee.

Entrare in quella stanza mi trasmise un sacco di emozioni positive, era dove ero riuscita a mostrare la vera me ed ad essere apprezzata per come ero, dove io e Quinn ci siamo allontanate per poi riavvicinarsi per poi litigare ancora e infine per innamorarsi. Lei mi guardò come se stesse intuendo a cosa stessi pensando, e sorrise

-Vorrei tanto rivivere quei momenti passati qui- disse con un tono malinconico.

Io annuii semplicemente perché non sapevo bene cosa intendesse, e in quel momento non volevo approfondire.

Senza pensarci ci siamo sedute dove era nostra abitudine sederci, e solo pochi secondi dopo iniziarono ad entrare quelli che dovevano essere i nuovi membri delle New Direction, ed infine Mr. Schu

Nessuno fece caso a noi, era come se tutti fossero così presi dai loro pensieri da non riuscire a vedere cosa gli passava sotto il naso, poi finalmente si girarono verso di noi appena il professore ci introdusse

-Ragazzi oggi abbiamo due ospiti molto speciali che spero possono seguirci per tutto il resto dell’anno- ci indicò e ci fece cenno con la mano di scendere e di andare vicino a lui

-Loro sono due ex-componenti delle New Direction che sette anni fa vinsero il campionato nazionale- disse facendo partire un applauso che coinvolse il resto dei ragazzi

-Ha trovato rinforzi- sussurrò piano Rachel

-Speriamo solo che non lo appoggino nelle sue “idee”- disse Brittany esasperata. Non ne poteva davvero più di cantare quelle canzoni, che amava , ma che non avrebbero portato a niente.

-Lei è Santana Lopez- disse indicando la mora accanto a se che si limitò a fare un lieve cenno con la mano,

-mentre lei- e indicò l’altra –è Quinn Fabray-

-Ciao a tutti- disse sorridendo ai ragazzi che erano davanti a lei

-Loro ci aiuteranno..- iniziò Mr. Schu per poi essere interrotto da Kitty che si era alzata ed era andata di fronte a Quinn

-Ma te sei Quella Quinn Fabray?! La capo cheerleader più popolare e potente di tutta la scuola, che portò insieme alla sua spalla destra, alla vittoria le Cheerios per 4 anni consecutivi?!- chiese con uno sguardo di ammirazione

La bionda sentendosi messa in imbarazzo annuì

-Beh si.. sono io e questa- disse tirando a se Santana –sarebbe la mia spalla destra-. La mora sbuffo

-Sogna Fabray- le disse piano

Kitty emozionata l’abbracciò per poi riposizionarsi a sedere.

Il professore contento e allo stesso tempo un po’ sbalordito si riscosse e continuò il suo discorso

-Stavo dicendo che loro ci aiuteranno a vincere le nazionali, tirando fuori il meglio di ognuno di voi, e si anche di me- disse quest’ultima frase con un tono più scoraggiato

Ci furono delle urla di approvazione e anche qualche commento un po’ inopportuno da parte di qualche ragazzo, perché comunque la bellezza delle due donne non era passata inosservata.

L’ora passo velocemente, ci furono le presentazioni da parte dei ragazzi e nulla di più. Il Signor Schuester aveva dato il compito della settima e a turno ognuno di loro doveva portare un’esibizione dove avrebbe messo in mostra il loro punto di forza.

 

*************************

Ero tornata a casa distrutta da quella giornata e anche un po’ amareggiata. Non capivo perché il Signor Schu avesse preso quelle due invece di ascoltare direttamente noi. Eravamo a conoscenza del nostro talento molto meglio di lui e sicuramente di loro. Sono una ballerina fenomenale e non me la cavo male nemmeno nel canto ma avrei sicuramente potuto montare una coreografia, insieme a Mike certo, sicuramente migliore di quelle che ci faranno fare quelle due.

Sbuffai e mi gettai sul letto accanto a Rachel, che come me era assorta nei propri pensieri. Non avevo ben capito cosa ne pensasse lei di quelle due ma io non mi fidavo per niente. Non sembravano come noi, a quanto pare erano le regine della scuola, ed erano pure molto stronze. Invece anche io pur essendo una cheerleader ho una reputazione bassa a causa del Glee.

-Che stai pensando?- mi riscosse la voce della mia amica

-A quelle due, non so perché ma c’è qualcosa che non mi convince. Sono così.. –

-Perfette- concluse per me la mia amica con una voce mista tra il sognante e l’irraggiungibile

-Non era proprio quello che intendevo dire ma ho capito l’idea- continuai io appoggiando la testa sul cuscino e lasciandomi andare definitivamente rilassando ogni parte del mio corpo. Gli allenamenti delle Cheerios mi avevano distrutto anche se la coach Roz non era del tutto se stessa oggi, e ringrazio il cielo per questo sennò a quest’ora non sarei qui.

-Come sono andati gli allenamenti?-

-Mah.. direi che non sono andati, erano tutte distratte e non so perché, infatti mi hanno fatto cadere un paio di volte e fra poco non mi rompevo un ginocchio- sospirai al ricordo di quella caduta.

Sentii Rachel muoversi, mise un braccio sopra di me e si appoggiò con la testa sul mio petto. Sembrava proprio un cucciolo quando faceva così.

-Che ti passa per la testa?- le chiesi con aria dolce mentre le passavo le mani tra i capelli

Lei scosse semplicemente la testa. Sapevo che quando faceva così c’era qualcosa che mi nascondeva ma sapevo anche che non potevo insistere, me l’avrebbe detto quando se la sarebbe sentita.

-Non so cosa portare domani al Glee- sussurrò poi piano

-Nemmeno io- dissi un po’ in preda al panico. Mi ero dimenticata che domani avremmo dovuto esibirci, e non avevo provato assolutamente nulla.

Rachel si alzò leggermente e mi guardò con un aria afflitta.

-Ehi- le dissi tirandola a me per abbracciarla – sei una cantante eccezionale, la nostra migliore cantante, farai un figurone come sempre- dissi sorridendo cercando di tirarle su il morale

-Mmm… non lo so. So di avere una bella voce ma è tutto qui, non so ballare per niente e mi vuomo male sul palco- era disperata

-Rach.. Guardami- dissi tirando su il mento della ragazza in modo che i nostri occhi si incrociassero –tu hai molto di più di solo una bella voce, tu emozioni con la tua voce e se non sai ballare basta che me lo dici, ti darò qualche lezione- dissi con tutta la sincerità del mondo.

Lei mi guardò e annuì

-Grazie. Ti voglio tanto bene Britt- disse prima di ributtarsi giù e di addormentarsi

-Anche io- sussurrai piano per poi lasciarle un bacio sulla fronte.

Non avevo molto sonno e poi non riuscivo a smettere di pensare alle aiutanti del professore.

 

****************

 

Passammo il pomeriggio insieme in giro per Lima. Ridemmo e scherzammo tutto il giorno ricordando tutti i momenti più belli e più divertenti della nostra vita li.

Io e Quinn ci conoscevamo dalle scuole elementari. Ovviamente iniziò subito una bellissima amicizia tra di noi e facemmo il patto che qualunque cosa fosse successa io e lei saremmo rimaste sempre unite.

Fino al liceo tutto andò bene ma arrivati li iniziò la nostra gara. Dovevamo per forza essere più popolari l’una dell’altra, ci battemmo all’ultimo sangue per vedere chi doveva essere capo Cheerleader e quando vinse lei il nostro rapporto si iniziò ad inclinare del tutto, fino a quando non siamo dovute andare, per punizione, ad aggregarci al Glee Club. Fummo in conflitto anche li certo per vedere chi delle due doveva cantare più assoli e per chi delle due doveva stare con Puck. Eravamo arrivate ad un punto dove era quasi impossibile tornare indietro. Non riuscivamo a stare nella stessa stanza insieme, quando poi Mr. Schu con l’aiuto della signorina Holly Holliday ci riunirono insieme, e li capimmo che ce l’avevamo l’una con l’altra perché nessuna delle due accettava il fatto di essere innamorata dell’altra.

-Che stai facendo- disse una Quinn abbastanza scioccata arrivata alle mie spalle con due gelati in mano

Io sorrisi colpevole e poi dissi

-La voce fuori campo?!-

-Sei impazzita con gli anni. E poi tanto per la cronaca sei te che non accettavi il fatto di amarmi, e continuo a non capire il perché- mi disse passandomi il mio gelato

Scossi la testa e seguii la mia amica.

Tornammo a casa per cena e discutemmo un po’ sul da farsi

-Speriamo che questi ragazzi sappiano fare qualcosa- dissi io versando un po’ di vino nel bicchiere della bionda

-Non  è che mi vuoi far ubriacare così mi puoi portare a letto vero?!- mi rispose lei

-Non era proprio mia intenzione Fabray- la guardai maliziosamente – e ora torna seria e concentrati sul nostro impegno-

-Sinceramente non saprei. Ho visto la loro esibizione dell’anno scorso e a dire la verità facevano abbastanza pena. Cioè la passione ce l’hanno, il talento pure ma non hanno gli stimoli adatti, sembra che non siano connessi ne tra di loro ne tantomeno con la canzone che stanno cantando, e noi punteremo su quello- disse mentre io la guardavo incredula.

-Sembrano noi il primo anno- dissi io –quando Mr. Schue ci fece cantare tutte le canzoni dei Jurney. Certo erano delle ottime canzoni ma non avevano nulla a che fare con noi- conclusi io

Non pensavo che l’avesse presa così seriamente questa storia. Poi mi congratulai con lei per il suo splendido lavoro. Mi aveva risposto con un “Sono sempre avanti a te latina” sussurrandomelo nell’orecchio con una voce roca che mi aveva provocato mille brividi. Pur non essendoci più niente tra noi due riuscivamo sempre a provocarci finendo poi per andare a letto insieme come quella notte.

 

 

Ciao a tuttii.. questo è il secondo capitolo e come si può vedere è sempre introduttivo. Volevo prendere le cose con calma senza affrettare i tempi

Grazie a tutti quelli che leggono seguono e recensiscono questa storia.

  
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