Non so per
quale motivo o per quale strana forza misteriosa ma per una mattina
riuscii a
svegliarmi puntuale. Non so perché ma per qualche motivo
oggi sembrava una
giornata migliore delle altre. Era passata una settimana
dall’inizio della
scuola e Rachel era sempre più giù di morale. Mi
dispiaceva così tanto per lei
ma non sapevo cosa fare. Ho provato a parlare con Mr. Schuester ma non
ha
voluto ascoltarmi, penso che ormai non gli si possa far cambiare idea.
Sospirai
mentre mi guardavo allo specchio. Tornai in camera e mi infilai la
divisa dei
cheerios mi feci la coda di cavallo e scesi le scale. Trovai mia madre
a
preparare la colazione che mi guardava con una faccia incredula
-Che mi
venga un colpo- disse – chi sei tu e che ne hai fatto di mia
figlia?!- chiese
sgranando gli occhi
-Ah ah
ah…. Ah- sorrisi sarcastica mettendomi a sedere a tavola
-Davvero
sono sbalordita, non ti avevo mai visto sveglia così presto
in 17 anni di vita-
continuò mia madre
Stavo per
risponderle, non la sopportavo quando cercava di fare la simpatica,
quando
suonò il campanello. Andò ad aprire ed
entrò una malinconica Rachel.
-Dorme
vero?!- domandò sospirando sapendo già quale
fosse la risposta e, automaticamente
si avvio verso le scale quando sentii mia madre
-No- disse
–non dorme- continuò cercando di credere alle
parole che stavano uscendo dalla
sua bocca.
Rachel si
volto di scatto incredula. Aveva la stessa espressione di mia madre.
Girò gli
occhi verso la
posizione dove ero seduta
e mi vide. Notai che aveva sbattuto più di una volta le
palpebre come si fa
quando uno pensa di star sognando, si tirò anche qualche
pizzicotto per vedere
se era davvero sveglia. Giuro di averle visto anche spuntare una
lacrima, poi
correndo verso di me disse
-la mia
bambina è diventata finalmente grande. È riuscita
a svegliarsi puntuale. Da non
credere- si mise a sedere accanto a me. Non risposi ma
l’unica cosa che feci fu
quella di mettermi a ridere facendo ridere finalmente anche la mia
amica dopo
una settimana.
Finii la
colazione e ci dirigemmo a scuola.
-Vado ci
vediamo dopo- mi disse la mora dopo avermi dato un bacio sulla guancia
non
appena varcata la soglia della scuola.
-Certo-
dissi sorridendole e la vidi correre in classe.
Mi avviai
anche io alla lezione di biologia. Passai per la presidenza e vidi che
Sue
stava prendendo l’ufficio del preside. Sospirai
-Dopo 3
anni ce l’ha fatta ad avere quel posto- dissi tra me e me e
corsi a lezione
sentendo la campanella suonare.
***************************************
-Non è
cambiato nulla- mi disse la bionda accanto a me mentre guardava
l’insegna del
nostro vecchio liceo.
-Non so se
sia un bene o un male- risposi
Quinn mi
guardò accennando mezzo sorriso, mi prese la mano ed
entrò dentro a quella che
era stata casa nostra nei più bei 4 anni della nostra vita.
Per i
corridoi non c’era nessuno.
-Wow forse
sono cambiati gli studenti- dissi sorpresa –sono tutti a
lezione- continuò la
bionda guardandomi stupefatta.
-Andiamo a
fare un giro- mi disse mettendosi a correre tirandomi per un braccio.
-Wow-
dicemmo all’unisono. Questo si che è cambiato.
Facemmo un
giro nella palestra, negli spogliatoi e nel campo dei cheerios ma non
era
cambiato nulla; quello che era cambiato di più era
l’auditorium.
-Sarà
perlomeno il doppio-
Annui a
quella affermazione. Era grandissimo rispetto a quando ci esibivamo
noi.
-Che ne
dici di una performance?- propose la mia amica dirigendosi verso il
palco
-Non—penso
sia il caso.. e se arriva qualcuno?!-
-Non mi
dire che la grande Santana Lopez ha paura di essere scoperta. O forse
perché
hai paura di non essere più in grado di cantare?- disse
Quinn con la sua
vecchia faccia da stronza da capo cheerleader.
Io senza
farmelo ripetere due volte la raggiunsi sul palco
-Ho fatto
vincere le nazionali al nostro gruppo penso di poter reggere una
canzone con te
Lucy- dissi con aria di sfida
-Perfetto-
mi rispose inserendo uno dei tanti cd che erano li.
Partì
la
musica e subito dopo la voce di Quinn, sapevo perfettamente che canzone
era,
l’avevamo cantata la prima volta che tornammo qui dopo il
diploma durante le
vacanze di natale. Non
mi sembrava cambiato niente.
I'm sitting in a railway
station
Got
a ticket for my destination, oh oh
On
a tour of one-night stands
My
suitcase and guitar in hand
And
every stop is neatly planned for a poet
and a one-man band
This
wave
Aggiunsi la mia
voce a quella di Quinn
che mi sorrise. Mi muovevo su quel palco come se non fosse passato il
tempo. Mi
mancava da morire cantare e ora lo realizzavo davvero.
Vidi
la mia amica inchinarsi e mi lasciò
continuare da sola.
Wave
Is
stringing us along
Just
know you’re not alone
'Cause
I’m gonna make this place your home
Everyday's an
endless stream
Of
cigarettes and magazines, oh oh
And
each town looks the same to me
The
movies and the factories
And
every stranger's face I see
Reminds
me that I long to be
The
trouble it might drag you down
If
you get lost, you can always be found
Just
know you’re not alone
Mi
avvicinai a Quinn e la incitai a cantare ancora. Scesi dal palco e
inizia a
camminare tra i posti della platea assaporando tutti i ricordi che mi
tornavano
alla mente, mentre la bionda continuava a muoversi sul palco.
Cause
I’m going to make this place your home
Oh,
oh, oh, oh, oh, oh
Where
my thought's escape me
Oh,
oh, oh, oh, oh
Where
my music's playing
Oh,
oh, oh, oh, oh, oh
I'm
gonna make, I'm gonna make, make this place our home
conclusa la canzone scoppiammo in una risata fatta anche di lacrime
quando ci
raggiunse da dietro un applauso. Ci girammo di scatto al suono di
quella voce
fin troppo famigliare
-Siete
sempre fantastiche- disse mentre andavamo incontro al nostro vecchio
professore
per abbracciarlo.
-Lo
sappiamo- dissi io con aria saccente.
Scoppiammo
nuovamente in una risata mentre qualche lacrima di gioia ci rigava il
volto.
Mr
Schue ci guardò come si guarda i propri figli dopo che non
li vedi da anni
-Siete
veramente due bellissime donne- disse infine facendoci arrossire
-Grazie
Mr Schue- rispose Quinn – lei invece non è
cambiato per nulla-
Ridemmo
ancora. Parlammo del più e del meno, rimase molto colpito da
chi eravamo
diventate e ci furono ancora diverse lacrime. Invece ci disse qual
è il motivo
perché ci ha voluto li
-Voi
due e Puck siete le uniche che sono riuscito a rintracciare- disse con
una
faccia dispiaciuta –mi dispiace avervi fatto venire fin qui
ma ho bisogno di
voi. Non riesco più a trasmettere la passione giusta ai miei
ragazzi, per la
maggior parte di loro è l’ultimo anno e vorrebbero
vince le nazionali. Abbiamo
sempre partecipato ma con scarsi risultati- continuava a parlare, penso
di non
averlo mai visto così giù, mi risvegliai un
secondo dai miei pensieri –i
talenti ci sono, e se devo essere sincero sono anche più
bravi di quanto non
fossimo 7 anni fa- ci guardò come per scusarsi
-
E allora dov’è il problema?- chiese Quinn come se
avesse capito che non voleva
essere un offesa a noi
-Penso
di essere io. Sapete anche con voi ho sempre tirato fuori canzoni non
troppo
nuove-
-Può
dire anche dell’età della pietra- intervenni io
ricordando tutte le canzoni che
ci aveva fatto cantare. Quinn mi guardò con disapprovazione
-Scusi-
dissi e lui continuò
-Non
c’è feeling tra me e loro, penso di essere troppo
vecchio. È per questo che ho
chiamato voi. Non c’è troppa differenza di
età e magari potete riuscire a
fargli tornare lo spirito giusto- finì e ci
guardò con aria speranzosa
Io
e Quinn ci guardammo per un secondo e poi annuimmo all’unisono
-Va
bene- disse lei per entrambe
-Davvero?-
chiese lui incredulo
-Davvero-
dissi io per poi sentirmi abbracciare nuovamente da
quell’uomo che ci aveva
reso le donne che eravamo oggi.
Dovevamo
farlo, cioè a me non importava nulla di questi ragazzini ma
mi sentivo in
dovere nei confronti di Mr Schuester.
Ci
staccammo dall’abbraccio
-Allora
ci vediamo alle 3 nella stessa aula. Parlerò con la preside
Sue di questa
questione ma non penso che ci siano problemi- ci disse per poi uscire.
-Sbaglio
o ha detto Preside?- domandai io incredula guardando Quinn
Lei
fece segno di no con la testa
-Finalmente
ci è riuscita a prendere il posto di Figgins- disse con aria
quasi compiaciuta
la bionda.
Scoppiammo
a ridere e ci incamminammo verso la classe del Glee.
Entrare
in quella stanza mi trasmise un sacco di emozioni positive, era dove
ero riuscita
a mostrare la vera me ed ad essere apprezzata per come ero, dove io e
Quinn ci
siamo allontanate per poi riavvicinarsi per poi litigare ancora e
infine per
innamorarsi. Lei mi guardò come se stesse intuendo a cosa
stessi pensando, e
sorrise
-Vorrei
tanto rivivere quei momenti passati qui- disse con un tono malinconico.
Io
annuii semplicemente perché non sapevo bene cosa intendesse,
e in quel momento
non volevo approfondire.
Senza
pensarci ci siamo sedute dove era nostra abitudine sederci, e solo
pochi secondi
dopo iniziarono ad entrare quelli che dovevano essere i nuovi membri
delle New
Direction, ed infine Mr. Schu
Nessuno
fece caso a noi, era come se tutti fossero così presi dai
loro pensieri da non
riuscire a vedere cosa gli passava sotto il naso, poi finalmente si
girarono
verso di noi appena il professore ci introdusse
-Ragazzi
oggi abbiamo due ospiti molto speciali che spero possono seguirci per
tutto il
resto dell’anno- ci indicò e ci fece cenno con la
mano di scendere e di andare
vicino a lui
-Loro
sono due ex-componenti delle New Direction che sette anni fa vinsero il
campionato nazionale- disse facendo partire un applauso che coinvolse
il resto
dei ragazzi
-Ha
trovato rinforzi- sussurrò piano Rachel
-Speriamo
solo che non lo appoggino nelle sue “idee”- disse
Brittany esasperata. Non ne
poteva davvero più di cantare quelle canzoni, che amava , ma
che non avrebbero
portato a niente.
-Lei
è Santana Lopez- disse indicando la mora accanto a se che si
limitò a fare un
lieve cenno con la mano,
-mentre
lei- e indicò l’altra –è
Quinn Fabray-
-Ciao
a tutti- disse sorridendo ai ragazzi che erano davanti a lei
-Loro
ci aiuteranno..- iniziò Mr. Schu per poi essere interrotto
da Kitty che si era
alzata ed era andata di fronte a Quinn
-Ma
te sei Quella Quinn Fabray?! La capo cheerleader più
popolare e potente di
tutta la scuola, che portò insieme alla sua spalla destra,
alla vittoria le
Cheerios per 4 anni consecutivi?!- chiese con uno sguardo di
ammirazione
La
bionda sentendosi messa in imbarazzo annuì
-Beh
si.. sono io e questa- disse tirando a se Santana –sarebbe la
mia spalla
destra-. La mora sbuffo
-Sogna
Fabray- le disse piano
Kitty
emozionata l’abbracciò per poi riposizionarsi a
sedere.
Il
professore contento e allo stesso tempo un po’ sbalordito si
riscosse e
continuò il suo discorso
-Stavo
dicendo che loro ci aiuteranno a vincere le nazionali, tirando fuori il
meglio
di ognuno di voi, e si anche di me- disse quest’ultima frase
con un tono più
scoraggiato
Ci
furono delle urla di approvazione e anche qualche commento un
po’ inopportuno
da parte di qualche ragazzo, perché comunque la bellezza
delle due donne non
era passata inosservata.
L’ora
passo velocemente, ci furono le presentazioni da parte dei ragazzi e
nulla di
più. Il Signor Schuester aveva dato il compito della settima
e a turno ognuno
di loro doveva portare un’esibizione dove avrebbe messo in
mostra il loro punto
di forza.
*************************
Ero
tornata a casa distrutta da quella giornata e anche un po’
amareggiata. Non
capivo perché il Signor Schu avesse preso quelle due invece
di ascoltare
direttamente noi. Eravamo a conoscenza del nostro talento molto meglio
di lui e
sicuramente di loro. Sono una ballerina fenomenale e non me la cavo
male
nemmeno nel canto ma avrei sicuramente potuto montare una coreografia,
insieme
a Mike certo, sicuramente migliore di quelle che ci faranno fare quelle
due.
Sbuffai
e mi gettai sul letto accanto a Rachel, che come me era assorta nei
propri
pensieri. Non avevo ben capito cosa ne pensasse lei di quelle due ma io
non mi
fidavo per niente. Non sembravano come noi, a quanto pare erano le
regine della
scuola, ed erano pure molto stronze. Invece anche io pur essendo una
cheerleader ho una reputazione bassa a causa del Glee.
-Che
stai pensando?- mi riscosse la voce della mia amica
-A
quelle due, non so perché ma c’è
qualcosa che non mi convince. Sono così.. –
-Perfette-
concluse per me la mia amica con una voce mista tra il sognante e
l’irraggiungibile
-Non
era proprio quello che intendevo dire ma ho capito l’idea-
continuai io
appoggiando la testa sul cuscino e lasciandomi andare definitivamente
rilassando ogni parte del mio corpo. Gli allenamenti delle Cheerios mi
avevano
distrutto anche se la coach Roz non era del tutto se stessa oggi, e
ringrazio
il cielo per questo sennò a quest’ora non sarei
qui.
-Come
sono andati gli allenamenti?-
-Mah..
direi che non sono andati, erano tutte distratte e non so
perché, infatti mi
hanno fatto cadere un paio di volte e fra poco non mi rompevo un
ginocchio-
sospirai al ricordo di quella caduta.
Sentii
Rachel muoversi, mise un braccio sopra di me e si appoggiò
con la testa sul mio
petto. Sembrava proprio un cucciolo quando faceva così.
-Che
ti passa per la testa?- le chiesi con aria dolce mentre le passavo le
mani tra
i capelli
Lei
scosse semplicemente la testa. Sapevo che quando faceva così
c’era qualcosa che
mi nascondeva ma sapevo anche che non potevo insistere, me
l’avrebbe detto
quando se la sarebbe sentita.
-Non
so cosa portare domani al Glee- sussurrò poi piano
-Nemmeno
io- dissi un po’ in preda al panico. Mi ero dimenticata che
domani avremmo
dovuto esibirci, e non avevo provato assolutamente nulla.
Rachel
si alzò leggermente e mi guardò con un aria
afflitta.
-Ehi-
le dissi tirandola a me per abbracciarla – sei una cantante
eccezionale, la
nostra migliore cantante, farai un figurone come sempre- dissi
sorridendo
cercando di tirarle su il morale
-Mmm…
non lo so. So di avere una bella voce ma è tutto qui, non so
ballare per niente
e mi vuomo male sul palco- era disperata
-Rach..
Guardami- dissi tirando su il mento della ragazza in modo che i nostri
occhi si
incrociassero –tu hai molto di più di solo una
bella voce, tu emozioni con la
tua voce e se non sai ballare basta che me lo dici, ti darò
qualche lezione-
dissi con tutta la sincerità del mondo.
Lei
mi guardò e annuì
-Grazie.
Ti voglio tanto bene Britt- disse prima di ributtarsi giù e
di addormentarsi
-Anche
io- sussurrai piano per poi lasciarle un bacio sulla fronte.
Non
avevo molto sonno e poi non riuscivo a smettere di pensare alle
aiutanti del
professore.
****************
Passammo
il pomeriggio insieme in giro per Lima. Ridemmo e scherzammo tutto il
giorno
ricordando tutti i momenti più belli e più
divertenti della nostra vita li.
Io
e Quinn ci conoscevamo dalle scuole elementari. Ovviamente
iniziò subito una
bellissima amicizia tra di noi e facemmo il patto che qualunque cosa
fosse
successa io e lei saremmo rimaste sempre unite.
Fino
al liceo tutto andò bene ma arrivati li iniziò la
nostra gara. Dovevamo per
forza essere più popolari l’una
dell’altra, ci battemmo all’ultimo sangue per
vedere chi doveva essere capo Cheerleader e quando vinse lei il nostro
rapporto
si iniziò ad inclinare del tutto, fino a quando non siamo
dovute andare, per
punizione, ad aggregarci al Glee Club. Fummo in conflitto anche li
certo per
vedere chi delle due doveva cantare più assoli e per chi
delle due doveva stare
con Puck. Eravamo arrivate ad un punto dove era quasi impossibile
tornare
indietro. Non riuscivamo a stare nella stessa stanza insieme, quando
poi Mr.
Schu con l’aiuto della signorina Holly Holliday ci riunirono
insieme, e li
capimmo che ce l’avevamo l’una con
l’altra perché nessuna delle due accettava
il fatto di essere innamorata dell’altra.
-Che
stai facendo- disse una Quinn abbastanza scioccata arrivata alle mie
spalle con
due gelati in mano
Io
sorrisi colpevole e poi dissi
-La
voce fuori campo?!-
-Sei
impazzita con gli anni. E poi tanto per la cronaca sei te che non
accettavi il
fatto di amarmi, e continuo a non capire il perché- mi disse
passandomi il mio
gelato
Scossi
la testa e seguii la mia amica.
Tornammo
a casa per cena e discutemmo un po’ sul da farsi
-Speriamo
che questi ragazzi sappiano fare qualcosa- dissi io versando un
po’ di vino nel
bicchiere della bionda
-Non è che mi vuoi
far ubriacare così mi puoi
portare a letto vero?!- mi rispose lei
-Non
era proprio mia intenzione Fabray- la guardai maliziosamente
– e ora torna
seria e concentrati sul nostro impegno-
-Sinceramente
non saprei. Ho visto la loro esibizione dell’anno scorso e a
dire la verità
facevano abbastanza pena. Cioè la passione ce
l’hanno, il talento pure ma non
hanno gli stimoli adatti, sembra che non siano connessi ne tra di loro
ne
tantomeno con la canzone che stanno cantando, e noi punteremo su
quello- disse
mentre io la guardavo incredula.
-Sembrano
noi il primo anno- dissi io –quando Mr. Schue ci fece cantare
tutte le canzoni
dei Jurney. Certo erano delle ottime canzoni ma non avevano nulla a che
fare
con noi- conclusi io
Non
pensavo che l’avesse presa così seriamente questa
storia. Poi mi congratulai
con lei per il suo splendido lavoro. Mi aveva risposto con un
“Sono sempre
avanti a te latina” sussurrandomelo nell’orecchio
con una voce roca che mi
aveva provocato mille brividi. Pur non essendoci più niente
tra noi due
riuscivamo sempre a provocarci finendo poi per andare a letto insieme
come
quella notte.
Ciao
a tuttii.. questo è il secondo capitolo e come si
può vedere è sempre
introduttivo. Volevo prendere le cose con calma senza affrettare i tempi
Grazie
a tutti quelli che leggono seguono e recensiscono questa storia.