Storie originali > Avventura
Segui la storia  |       
Autore: A g n e    25/09/2013    0 recensioni
AVVERTENZA ESSENZIALE: questa storia è stata scritta dieci (10) anni fa, in pieno fangirlante delirio per Il Signore degli Anelli. Avevo 13 anni ed era la mia prima ff, quando ancora non sapevo cos'era una ff.
In un momento di nostalgia ve la propongo, sostanzialmente per dare al mondo un esempio di cosa NON si scrive. Il testo è quello che era 10 anni fa, non lo correggo nè lo rimaneggio. Le note sono odierne.
Tre ragazzi, nati nel nostro mondo e catapultati inspiegabilmente in una sorta di universo parallelo, con una missone da compiere...
I tre si spinsero contro il muro, mentre la “bestiaccia” sfrecciava sotto i loro occhi, era una bellissima tigre bianca di non più di tre anni che appena si accorse dei tre fratelli si fermò a fissarli ringhiando minacciosa.
“Secondo voi è innocua?” azzardò Andy con un filo di voce.
“Perché non vai a chiederglielo?” ribattè sarcastico Nicki.”Ritorna in cucina, bella, su...”
Genere: Avventura, Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

tRadiMeNto?

Era appena sorta l’alba e Marcus e gli altri avevano preso la loro decisione: Nicki, Andy, Marcus e Stephan si sarebbero diretti verso la fortezza dei Maden per liberare Max, mentre Sieva e Debora sarebbero rimasti a cercare Christian.

Marcus e i tre partirono poco dopo. Marcus aveva già avvertito Sieva di far attenzione: di lì a pochi giorni lauren avrebbe attaccato Hastfield, e sarebbe stato l’attacco definitivo.1

Nel frattempo, dentro la fortezza, Gahetan Burg percorreva a larghi giri la Sala Celeste2, pensando inquieto agli attacchi che Lauren stava preparando. Stava scrutando cupo il soffitto che si scuriva, a dispetto del nome della sala, nell’alto della sua imponenza, quando qualcuno bussò alla porta.

“Entrate”, brontolò burg, e subito la porta si porta si aprì, incorniciando3 la sagoma di uno degli uomini di Burg.

“Arcio, mio fido capitano! Qualche novità, nei dintorni della fortezza?”4. Il capitano delle guardie annuì e mormorò qualche parola. Un fremito di collera passò sul viso di re Burg. Poi sorrise e chiese: “C’è anche Stephan tra loro, hai detto?”. Arcio annuì. “Bene” e a bassa voce cominciò a spiegargli cosa avrebbe dovuto fare5.

Dopo qualche ora, Marcus e gli altri arrivarono vicino all’ingresso della fortezza. Stranamente, e anche in modo preoccupante, non c’era traccia di maden nei dintorni. Non uno. Avevano girato con ogni precauzione tutt’intorno, ma dei soldati nemici nessuna traccia. Sembrava che la fortezza nemica fosse stata abbandonata.

“Non mi piace, Stephan… è quasi di sicuro una trappola”. “Marcus, ti do ragione, ma non possiamo tornare indietro. Non ora”. Marcus, esitante, si girò verso Nicki e Andy, che scuoterono entrambi la testa. “Non… non so cosa dirti, Marcus” disse Nicki. “Io e Andy vogliamo solo ritrovare presto max. ci fidiamo di te. Decidi tu”. Marcus si girò verso Stephan, che si strinse nelle spalle. “Decidi tu”. Marcus sospirò, e si diresse verso l’ingresso.6

Pochi minuti dopo7, Marcus e i tre erano dentro la fortezza. Si muovevano cauti nel silenzio assordante che avvolgeva le stanze. All’improvviso, il pesante portone si richiuse con un tonfo. Marcus si girò di scatto e corse al portone, ma non riuscì ad aprirlo. Dai corridoi e dalle porte arrivarono correndo decine di guardie, che in pochi secondi accerchiarono i quattro. “Bene bene bene”. Una voce fredda e crudele di scherno arrivò alle loro orecchie. Re Burg sbucò alle spalle delle guardie e arrivò sorridendo vicino a Stephan. “Stephan”. Stephan si irrigidì, ma non disse niente, fissandolo con odio. “Bravo ragazzo. Vedo che ti sei dato da fare per portarli qui”. Stephan? Andy e Nicki si guardarono. No… non era possibile… non Stephan… “Io… io non… no, non credetegli, io…” “Via, via, Stephan, non fare il modesto…” disse sorridendo Burg. “CATTURATELI! Bravo Stephan, ci sei stato d’aiuto anche stavolta…” “TU!!!” urlò Marcus ribollendo d’ira “SCHIFOSO TRADITORE!!!!” “portateli via” ordinò con voce fredda Burg. Stephan in uno scatto disperato riuscì a fuggire. I soldati si mossero per fermalo, ma Burg li fermò: “Lasciatelo andare… non riuscirà a far niente da solo…” “Ma… mio signore, non temete che possa avvertire i suoi?” “Oh no, non lo farà… non vorrà far sapere che è stato l’unico ad essere risparmiato dalla cattura”.8

Proprio mentre Burg pronunciava queste parole, Stephan correva lontano dalla fortezza, per raggiungere un bosco lì vicino dove nascondersi.

***

“Non capisco… non può essere svanito nel nulla…”

Sieva si accasciò a terra, dopo aver finito per la ventesima di ripercorrere il tratto del Lever dove poteva essere finito Christian. Erano già passati alcuni giorni, e alla preoccupazione per il ritardo di Marcus e gli altri si era aggiunta la perdita di speranza di trovare Chris.9

Debora scosse la testa: “Temo che se non si farà vivo lui, non lo troveremo mai… ma dove sarà finito, quel benedetto ragazzo…” “Forse più vicino di quanto pensiate”. Sieva e Debora si girarono contemporaneamente di scatto. Davanti a loro c’erano… “C-Chistian?” “E-Elaine?” “Oh, questa poi…” Debora corse ad abbracciare la sorella, con le lacrime agli occhi dalla felicità.10

“E-Elaine? Debora, tu-tua sorella?!?” balbettò Sieva, convinto di aver preso un colpo in testa e di avere le allucinazioni. “Non è possibile…”

Tempo dopo, i quattro erano in casa, seduti intorno al tavolo.11

Christian aveva raccontato a Sieva e a Debora come Elaine lo aveva salvato. “Incredibile”, disse per la ventisettesima volta Sieva “E’ straordinario…” “Già”, assentì Christina “Ma voi non ci avete detto che fine hanno fatto gli altri…”.

Il sorriso sparì dalla faccia di Sieva e Debora quando raccontarono le ultime vicende. “Non sono ancora tornati, e ciò non ci fa pensare che al peggio….”12

Elaine guardò prima Sieva, poi Debora, infine Christian. “Forse posso aiutarvi a ritrovarli…”

Qualche minuto dopo erano tutti sulla riva del fiume. Elaine si era chinata, aveva tracciato dei strani segni nell’acqua e ora mormorava qualche parola. All’improvviso l’acqua del fiume si sollevò a formare uno specchio, che rimase ad aleggiare a mezz’aria.

“Specchio delle Acque, ti ordino di mostrarmi dove sono Marcus, Andy, Nicki e Stephan. ORA!”13

all’ultima parola di Elaine, lo Specchio si illuminò come trapassato da mille raggi di sole e al suo interno cominciarono a delinearsi vaghe figure che presero man mano forma. “Marcus! Nicki e Andy!” mormorò stupito Sieva quando vide i loro volti nello Specchio. I tre sembravano intrappolati in un’angusta cella di pietra. “Sono prigionieri nella fortezza. Non c’è altra spiegazione. Ma Stephan?”. Lo Specchio si illuminò ancora e mostrò l’immagine di Stephan solo, disperato, rannicchiato contro il tronco di un albero chissà dove. Lo Specchio si illuminò un’ultima vota, prima di dissolversi in mille goccioline iridescenti nella luce del mattino.

***

Rincantucciato nell’angolo più buoi della cella, Max contava i secondi succedersi con una lentezza impressionante. Sembrava che i suoi carcerieri avessero deciso di abbandonarlo lì, e non era una cosa che gli risollevava il morale.

Stava giusto pensando che di lì a poco sarebbe impazzito se non fosse successo qualcosa quando all’improvviso la porta si aprì. Un soldato entrò, lo prese sulle spalle e lo schiaffò con malgarbo in una delle celle vicine, poi si allontanò.

Max si chiese perché lo avesse portato lì, ma all’improvviso qualcuno gli saltò letteralmente addosso gridando di gioia. “Max!” Max si girò e per poco non gli prese un colpo. “Nicki? Andy?!?” I suoi fratelli erano proprio lì, ed insieme a loro c’era anche Marcus.

“Marcus? Ma…ma cos’è successo?” “E’ successo che Stephan non è altro che un dannato traditore”.14

 

Intanto Stephan stava girando tra i boschi nei dintorni della fortezza, senza sapere cosa fare. Tornare indietro era impensabile, così come andare da Sieva e gli altri. Correva qua e là come in preda ad una folle pazzia.15 Non poteva parlare, non poteva scappare e per giunta correvano voci di un’imminente azione di Lauren. Era molto probabile che se qualcuno l’avesse trovato, sarebbe stato arrostito in breve tempo.16 Si lasciò cadere triste, appoggiando la schiena al tronco di un albero17, chiedendosi cosa avrebbe fatto se fosse veramente arrivato Lauren.


NdA.

1. Ecco, gioia, vedi di metterti da parte e non disturbare i grandi.
2. Tipo Zio Paperone.
3. Sto poverino si è ritrovato incassato nella porta, tipo Wile Coyote.
4. "Siediti e prendi un the. Gradisci un pasticcino?" Arcio, tra l'altro, è il diminutivo di Arcioni, mio vecchio compagno di scuola. Considerando che ho conosciuto Arcioni in... *fa i conti* prima liceo? Quinta ginnasio? insomma, questa è un'aggiunta dei miei 15 anni. Giusto per.
5. Lui SI' che è un cattivo serio! Un po' bipolare, povera gioia, ma serio: non si declamano mai i progetti malvagi ad alta voce.
6. Aò, qualcosa bisognerà pur fare, non guardatelo così.
7. Questa scena sta diventando una telecronaca di una partita di calcio. "Siamo al 70esimo minuto e Marcus avanza deciso, vede Sieva aperto sulla fascia destra, passa, Nicki avanza... ed è GOOOOOL!"
8. Che pathos signori miei che pathos.
9. Massì, suo fratello e i soci spariscono per giorni interi, ma perché mai pensare siano stati catturati? Avranno trovato coda al casello, via.
10. Ed ecco che la storia perse qualsiasi filo logico avesse mai avuto.
11. Ehm, ragazzi? Gli altri sono ancora dispersi...
12. Sè, grazie del pregnante intervento, caro. Intanto siete seduti ad un tavolo a girarvi i pollici.
13. Questa cosa mette un'ansia spaventosa.
14. Eeeeh, come la metti giù pesante.
15. Rilassati, chico, eri "rannicchiato vicino ad un albero", ti ricordo.
16. Che cosa carina :3 arrostire. Arrostire ci piace! 
17. Bravo bimbo, ascolta la tua autrice. 

   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Avventura / Vai alla pagina dell'autore: A g n e