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Autore: Vavvina    26/03/2008    4 recensioni
Cosa succederebbe se Sango fosse costretta a recarsi in un'isola, e lì incontrasse un ragazzo (che per caso è moro, con il codino e gli occhi blu..XD)che le fa un effetto strano?? Leggete e lo saprete!! -- Chiedo scusa, il paring è naturalmente Sango/Miroku, ma il mio pc non mi fa evidenziare più di un personaggio!!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sango
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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...FINALMENTE NESSUNO AD INTERROMPERCI...


Alle quattro, il panico imperversava nella camera delle due ragazze.

-Kagome…ti odio!!- urlava una.
-Ma non è colpa mia se la sveglia non ha suonato!- si difendeva l’altra.
Le due si erano addormentate sul letto dopo esser tornate dalla visita alle grotte, e Kagome si era presa l’incarico di mettere la sveglia. Ma quest’ultima, causa ignota, non aveva suonato, ed ora Sango e Kagome si trovavano entrambe davanti allo specchio del bagno, a truccarsi, vestite a metà e sbraitanti.
Finalmente, una quarantina di minuti dopo, erano pronte, e tutte e due bellissime.
Sango indossava in vestitino stile impero nero che le arrivava sopra al ginocchio, stretto sotto al seno e lasciato poi cadere morbido sui suoi fianchi. La parte superiore le copriva solo i seni, come un bikini, con due laccetti neri annodati dietro al collo, dal quale pendeva una catenina d’argento terminante con un ciondolo a formi di fiore in madreperla, abbinato agli orecchini a quadratino che le brillavano sui lobi. Poiché aveva la schiena e le spalle completamente nude, aveva indossato un coprispalle, sempre nero, annodato sotto al seno, mentre ai piedi calzava un paio di scarpe con un leggero tacco, rosse, per rendere un po’ meno tetro il tutto. I capelli puliti, morbidi e ordinati, le incorniciavano il viso praticamente non truccato, se non per un filo di matita nera sugli occhi e un velo di lucidalabbra trasparente a rendere più luminosa la sua bocca.
Anche il vestito di Kagome era piuttosto semplice, celeste pallido, fino al ginocchio, con le spalline fine. In vita portava una fina cinta con un fiocco laterale celeste più scuro, abbinata allo scialle che le copriva le spalle. I capelli erano lasciati sciolti, appuntati di lato con una mollettina celeste, e ai piedi portava un paio di sandali con poco tacco. Il trucco era leggero: un filo di matita e un po’ di ombretto azzurro sulle palpebre.
-Ragazze, siete pronte?
Inuyasha si affacciò dalla porta, e rimase piacevolmente sorpreso.
-Siete fantastiche…
Le due sorrisero, poi si avviarono verso la chiesetta.
Nella piazza c’era un sacco di gente elegante, a gruppetti, che parlava allegramente; molti bambini correvano da una parte all’altra, scappando dalle mamme; la gente del villaggio era sulla porta di casa, attendendo la sposa, che tardava ad arrivare, come tutte le brave spose.
-Ragazzi!
Miroku, sorridendo, raggiunse gli amici. Indossava un completo nero, dal taglio classico e di fattura raffinata, con i primi due bottoni della camicia bianca sbottonati.
Quando Sango apparve da dietro Inuyasha, nella semplicità del suo vestito e con un sorriso imbarazzato, Miroku rimase un attimo senza parole per lo stupore.
-Sango…sei…sei davvero bella…- le disse, stranamente impacciato, baciandole il dorso della mano.
-Mirokuuuuuu!
Una donna, probabilmente la madre del ragazzo, a giudicare dall’aspetto, lo stava chiamando dall’altro lato della piazza.
Di malavoglia, Miroku fu costretto ad andare da lei, lasciando Sango che lo guardava allontanarsi.
Dovettero aspettare un altro po’, e poi Kikio fece la sua apparizione al termine della stradina che conduceva alla piazzetta.
Era davvero molto bella. Il vestito che indossava era molto semplice, nulla di troppo elaborato, ma le metteva in risalto il corpo ben formato. Il corpetto bianco, senza spalline e finemente lavorato, si apriva all’altezza della vita in un’ampia gonna bianca, lunga fino ai piedi, che copriva le semplici decolté con il tacco bianche. I capelli erano raccolti sulla testa, con due ciuffi lasciati ad incorniciarle il volto, ed un velo trasparente, appuntato sulla sommità del capo con due mollettone bianche con un fiorellino, creava un lungo strascico a terra.
Sango la vide sorridere radiosa a tutti, mentre suo padre, con le lacrime agli occhi, la conduceva all’altare.
Nel frattempo, tutti avevano preso posto nella piccola chiesa, addobbata per l’occasione con fiori bianchi e fiocchi celeste chiaro. Sango era seduta a bordo di una panca, accanto a Kagome ed Inuyasha. Involontariamente, durante la cerimonia, la ragazza si trovò a cercare con lo sguardo Miroku, che individuò dalla parte opposta alla sua, che lo guardava. Imbarazzata, distolse lo sguardo, tornando a guardare il prete che celebrava la funzione. Resistette,però, ben poco, perché la sua testa decise arbitrariamente di voltarsi di nuovo verso il ragazzo, che non aveva smesso di fissarla.
Incatenarono gli sguardi, incuranti della gente attorno a loro.
Solo loro due.
Non si sorridevano.
Non si parlavano.
Si guardavano e basta.
Ognuno perso negli occhi dell’altra.
Sango sentiva una tempesta dentro di sé. Non capiva cosa le stesse accadendo, perché le stesse accadendo. Era completamente in balia del suo cuore, delle sue emozioni. Non conosceva Miroku, ci aveva parlato pochissimo, e gli atteggiamenti che lui assumeva ne confronti delle altre ragazze non giocavano certo a suo favore. Eppure si sentiva irrimediabilmente attratta da lui. Attratta come non lo era mai stata da nessun altro.
La ragazza si ridestò dai suoi pensieri solo quando il prete pronunciò la fatidica frase “Ora può baciare la sposa”.
Naraku, dolcemente, prese il volto di Kikio tra le mani e la baciò con passione, tra gli applausi di tutta la chiesa.
Anche Sango si unì all’applauso, sorridendo felice a Kagome, con le lacrime agli occhi.
Quando la cerimonia fu terminata, uscirono tutti fuori per accogliere gli sposi con la consueta doccia di riso bianco.
A quel punto, il bar accanto alla chiesa aveva organizzato una sorta di aperitivo in piazza, con stuzzichini, dolcetti, moltissimi tipi di pesce e vini pregiati.
Sango e Kagome, con le lacrime agli occhi, corsero da Kikio, abbracciandola e congratulandosi con lei, al settimo cielo.
Poi, come per in tacito accordo, le due ragazze si allontanarono insieme.
-Dio, sto morendo in queste scarpe…-si lamentò Sango, avviandosi verso casa.
-A che lo dici…- concordò l’amica.
Una volta nella stanza le ragazze, come avevano programmato di fare, si cambiarono, per mettersi più a proprio agio.
Sango indossò un paio di pantaloni bianchi, le sue fedeli Converse, una canottierina nera e lo stesso coprispalle che aveva sul vestito.
Sagome, invece, optò per una paio di jeans, ballerine rosse e una magliettina, sempre rossa, con lo scollo a barca.
Quando tornarono nella piazza, notarono che si erano cambiati praticamente tutti: gli uomini portavano i jeans sotto alle camicie, le donne vestiti più comodi.
Sango individuò subito Miroku, bellissimo nei jeans scuri e nella camicia bianca, che gli valorizzava il fisico, come se ce ne fosse bisogno, che ancora una volta parlava con delle persone, facilmente parenti.
Anche lei, prima che avesse il tempo di realizzare, venne trascinata da tutti i suoi parenti, quelli che vedeva ogni passata di papa, che subito diedero sfoggio dei loro pizzicotti sulle guance migliori, facendole lacrimare gli occhi, e dei soliti complimenti, del tipo “Ma quanto sei cresciuta!”, “Ma come sei bella!”, “Sei una signorina, ormai!” e simili, dunque durante l’aperitivo non ebbe il tempo nemmeno di cercarlo, Miroku.
Assieme a Kagome ed Inuyasha, poi, venne praticamente trascinata in un ristorante lì accanto, dove vennero fatti sedere ad un tavolo con persone mai viste prima
Sango sospirò: non sapeva bene il motivo, ma le scocciava un po’ non aver nemmeno rivolto la parola a Miroku.
-Ehi, Sango, tutto bene?- le domandò Inuyasha, osservandola.
Sango sorrise:- Sì, tutto ok…sono solo un po’ stanca…
Bugia.
In realtà stava morendo, perché aveva il bisogno di parlare con Miroku.
-Basta che stai in forma per dopo…- commentò Kagome.
Sango cadde dalle nuvole:-Dopo…cosa succede?
-Oddio, Sango!- esclamò Inuyasha - Ma è mai possibile che il tuo cervello non è mai connesso sulla stessa frequenza del resto dell’umanità???
La ragazza gli fece una linguaccia, poi ascoltò l’amica.
-Dopo, al porto nuovo, ci sarà una specie di discoteca all’aperto, per tutti quanti, gente del villaggio compresa…
Sango sospirò: non adorava ballare, e soprattutto non era dell’umore adatto in quel momento.
La cena passò, tra chiacchiere e sospiri, e i tre si ritrovarono ad andare verso il porto.
-Credo che andrò a dormire…
-Sango, ma sei matta?- le chiese Kagome scandalizzata- Non puoi lasciarmi…
-Ma dai…tanto non ballo…
-Niente ma! Avanti!
Inuyasha prese sottobraccio le due ragazze e se le trascinò dietro.
Al porto, il gazebo sotto al quale erano stati accolti al loro arrivo era stato trasformato in una specie di pub, e il vasto spazio dinnanzi a questo era pieno di gente che ballava al ritmo della musica che veniva dalle casse situate ai lati del gazebo, musica scelta da due dj.
Sango notò Miroku, scatenato in mezzo alla pista e circondato da cinque ragazze, così, mentre Kagome trascinava il suo ragazzo a ballare, lei andò a sedersi, dopo aver preso da bere, su un muretto che colava a picco sul mare.
Non seppe per quanto tempo rimase lì, con le ginocchia abbracciate e il mento poggiato su di esse, a fissare il mare, immensa distesa di acqua salata resa nera dall’oscurità di una notte senza luna e senza stelle.
Fino a quando non sentì una mano grande e calda posarsi gentilmente sul suo fianco.
Sango si voltò di scatto, perdendosi in un mare altrettanto vasto, ma azzurro.
Miroku la guardava, sorridendole dolcemente, con una mano tesa.
-Balli con me?
La ragazza si trovò ad arrossire e ad annuire imbarazzata, sorridendo e ponendo la sua piccola mano in quella grande del ragazzo.
Senza parlare, lui la condusse in pista, fermandosi, fronteggiandola e guardandola negli occhi.
Poi iniziarono a muoversi a ritmo, seguendo la musica, ma senza sentirla davvero.
Miroku le si avvicinava sempre di più, cingendole la vita con le mani calde, sempre senza staccare gli occhi dai suoi.
Sango si sentiva persa, con le sue mani sul petto di lui. Non ragionava più, non sapeva più cosa le stesse accadendo, ma in quel momento si sentiva così bene che non lo avrebbe barattato con nessun altro.
Ballarono così, vicini, senza dire una parola, per un tempo indefinito.
Verso le tre, Kagome e Inuyasha si avvicinarono a loro.
-Sango, noi ci avviamo verso casa, va bene?
-Sì, Kagome…io torno tra un po’!
poco dopo, Sango si rivolse a Miroku:- Beh, io vado verso casa…mi accompagni?
Lui le sorrise e annuì.
Insieme, si avviarono attraverso una stradina.
Entrambi un po’ imbarazzati.
Nessuno sapeva cosa dire.
Dopo un po’, però, Miroku le passo un braccio attorno alla vita, attirandola a sé, sorridendole.
Sango ricambiò il sorriso, appoggiando il capo sulla sua spalla, e lasciandosi guidare da lui, dato che la sua volontà aveva momentaneamente preso le ferie.
Purtroppo per lei, il tragitto dal porto alla casa che le due ragazze occupavano era piuttosto corto, e cinque minuti dopo erano praticamente arrivati.
Ma Miroku, meno di un metro prima della porta, svoltò improvvisamente a sinistra, e la ragazza si trovò schiacciata tra il muro e il corpo perfetto di lui.
Senza preavviso, il ragazzo iniziò a baciarle sensualmente le spalle, scostando il coprispalle e facendola rabbrividire.
Con le labbra, Miroku si spostò all’incavo del collo, mentre con una mano le portava indietro i capelli e l’altra vagava sulla sua schiena.
Come per un riflesso incondizionato, Sango portò indietro la testa, tacito invito a continuare, e iniziò a passargli una mano tra i morbidi capelli, facendolo impazzire.
Miroku le lasciò una scia di baci sul collo, poi iniziò a mordicchiarle il lobo dell’orecchio, strappandole gemiti di piacere.
-Ti dà fastidio…?
Le domandò, roco e sensuale.
Sango non riusciva a rispondere, ma scosse la testa, facendo sorridere il ragazzo.
Non desiderava altro se non sentire il contatto delle labbra di Miroku sulle sue, e quello non tardò ad arrivare.
Un bacio a fior di labbra.
Semplice.
Leggero.
-Finalmente nessuno ad interromperci…
Sango sorrise, accogliendo nuovamente la bocca di Miroku sulla propria.
Un altro bacio.
Dolce.
Passionale.
Sincero.
Al sapore di mare.
Le lingue di entrambi fremevano, ansiose di conoscersi l’una con l’altra.
Miroku percorse con la sua l’intero contorno delle labbra della ragazza, che si schiusero, permettendo che quel bacio divenisse qualcosa di più profondo.
Ma senza fretta.
Con dolcezza.
Ma anche con passione.
Con desiderio.
Si staccarono, ancora affamati, soltanto quando i loro polmoni iniziarono ad urlare per mancanza di ossigeno.
Miroku, tenendo la sua fronte su quella di Sango, le sistemò i capelli dietro alle orecchie.
Poi sorrise.
E lei si sciolse.
Quel sorriso fantastico, che gli dava una luce nuova e diversa negli occhi, la faceva letteralmente impazzire.
Poi la prese per mano, e dolcemente la condusse per un violetto, dandole un bacio ogni tre passi, fino a giungere al vecchio porto.
Stettero lì, seduti su un muretto, a baciarsi e a coccolarsi, con la luna come unica spettatrice silenziosa, per un sacco di tempo.
Verso le quattro e mezza, Sango si staccò a fatica dalle labbra di Miroku, alzandosi in piedi e sistemandosi i vestiti.
-E’ tardi…- sussurrò.
-Ma…e mi lasci solo soletto ad andare a dormire?- le fece gli occhioni da cane bastonato, e lei rise.
-Scemo…
Poi lo prese per mano e lo costrinse a seguirla fino a casa sua.
Lì si fermò, e gli regalò un sorriso.
Miroku non resistette: si chinò e baciò ancora una volta quelle labbra rosee e gonfie.
-Buonanotte, piccola…
Le depositò un dolce bacio sulla fronte e si allontanò.
-’Notte, Miroku…
Silenziosamente, dato che Kagome già dormiva, la ragazza entrò in camera e, con un sorriso ad incresparle le labbra, si infilò nel letto.

**********

Penultimo capitolo di questa piccola fic...
Che dire? Sono contenta di aver trovato il coraggio di pubblicare qualcosa di mio, è una cosa che mi rende molto orgogliosa...e mi scuso molto per non essere troppo costante negli aggiornamenti...ma tra scuola, Pasqua e cose varie, il tempo da dedicare all scrittura non è molto!
Spero comunque che la fic piaccia, e invito sempre chiunque legga a lasciare un commentino...Vedo che le letture sono molte, ma i commenti sempre pochi...cambiate la situazione, per favore!!
...BACINI e al prossimo capitolo...

Dolce Sango91: Eccoti accontentata!! Finalmente i due piccioncini sono riusciti a stare un pochino da soli...e per l'immagine di Miroku in mare..beh...diciamo che me lo sono immaginato mooooooolto bene!! Spero che il chap non abbia deluso le tue aspettative....attendo commenti!! Bacissimi...

miss miyu 91: Perdono per il ritardo..il problema è sompre lo stesso!! Sono contenta di riuscire a trasmetterti qualcosa...e spero tanto che anche questo chap, nel quale finalmente succede qualcosa, ti sia piaciuto!! Spero in un tuo commentino......Bacini........

DenaDena: Che bello, una nuova commentatrice!! Sono tanto happy che la mia ficcina ti piaccia...ed eccoti accontentata!Kaggy e Inu finalmente non sopraggiungono..e i nostri piccioncini sono soli!! Mi auguro che questo chap ti sia piaciuto abbastanza da lasciarmi un commentino......Bacetti......
  
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