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Autore: esthernathalie    25/09/2013    3 recensioni
Hogwarts 1976, i Malandrini sono al Sesto Anno. Voldemort raccoglie sempre più seguaci, e fra le mura del castello gli studenti non Purosangue vengono regolarmente spediti in Infermeria. Silente è costretto a prendere una decisione drastica che coinvolgerà anche la scuola di Durmstrang. Ma un imprevisto sconvolge tutto, e quella che doveva essere una soluzione si trasforma in un incubo ed in un'odissea che sembra non aver fine.
Mangiamorte, amori impossibili, creature malvagie, sospetti fondati ed una nave che pare maledetta. Volete sapere come mai il Lago di Hogwarts fu ribatezzato con il nome "Lago Nero"? Benvenuti in Survival.
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Malandrini, James Potter, Lily Evans, Severus Piton, Sirius Black | Coppie: James/Lily, Sirius Black/Marlene McKinnon
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Hogwarts,
Ottobre 1976

Capitolo I: Ordinaria follia

 

 
Lily cammina veloce, stretta al petto con entrambe le braccia tiene la pesante borsa di stoffa marrone contenente quattro tomi sicuramente scritti tutti prima che lei nascesse, a giudicare dalle pagine ingiallite che ha notato quando li sfogliava in biblioteca. Si affretta nonostante non ce ne sia bisogno. Probabilmente sarà la prima ad arrivare nell’aula di pozioni, ma le ombre scure che si allungano sulle pareti dei sotterranei la inquietano abbastanza da indurla a non rallentare il passo. L’atmosfera cupa che pervade il corridoio la conduce inevitabilmente verso pensieri tristi e ricordi che preferirebbe dimenticare.
Riesce quasi a sentirla, come un sussurro malevolo che impregna l’aria, rimbalza tra i muri di pietra e la colpisce dritto al cuore.  Una parola può fare così male? Sì, ferisce il suo cuore di Grifondoro e si prende gioco della sua sete di giustizia, scavalcando i concetti di eguaglianza che il Preside non si stanca mai di ripetere nei suoi discorsi, specie negli ultimi tempi. E se pure il grande Albus Percival Wulfric Brian Silente è in allerta, allora la giovane Lily Evans ha tutte le ragioni per non stare tranquilla, soprattutto tenendo conto del suo stato di sangue.
Mezzosangue. Peggio, Nata Babbana. Come un macigno le rotola addosso il ricordo dell’anno precedente, l’anno in cui il suo migliore amico le si rivoltò contro e la tradì. Il rapporto stroncato con Severus Piton è una ferita ancora aperta che gronda sangue e fatica a chiudersi, gli avvenimenti che di recente hanno allertato l’intero castello di Hogwarts non sono che il classico dito nella piaga. Due sue compagne Grifondoro e un ragazzo di Tassorosso sono in Infermeria con contusioni ed escoriazioni dovute ad incantesimi che si possono trovare solo nel Reparto Proibito. I colpevoli sono a piede libero, ma tutti hanno un’idea abbastanza precisa di chi possa essere stato. Nomi come Mulciber, Malfoy, Nott e Goyle riecheggiano nella mente di tutti gli studenti, ma nessuno può far niente per fermarli, in quanto le prove a loro carico sono inesistenti.

“EVANS!” Urla una voce dietro di lei, facendola sobbalzare. La ragazza in questione si gira di colpo e i suoi occhi trovano quelli ridenti di James Potter, che la sta raggiungendo in poche grandi falcate.
“Merlino, Potter, sempre in mezzo ai bolidi! Che vuoi questa volta?” Domanda in tono aggressivo la rossa, senza degnarsi di salutarlo. Il giovane Grifondoro non ci bada più di tanto, e camminando al suo fianco con le braccia che ondeggiano ad ogni passo, risponde serafico.
“Beh, pensavo che avresti gradito la mia compagnia, e poi considerando gli ultimi eventi avvenuti in questi sotterranei ti fa comodo avermi come guardia del corpo! Sai, in effetti pensavo di diventare Auror una volta fuori di qui, ma se mi paghi a sufficienza potrei diventare il tuo Paladino Personale!” E detto ciò si esibisce nel suo solito sorriso a trecentonovantaquattro denti. Lily Evans gli scocca un’occhiata in tralice e non risponde, limitandosi a camminare al suo fianco. Sebbene non lo ammetterebbe mai neanche sotto tortura, una parte di lei è sollevata dal fatto che ci sia qualcuno con lei in quei luoghi bui. Ma la frase successiva del ragazzo le fa cambiare nuovamente idea e ritorna in lei l’istinto primordiale di uccidere quel pallone gonfiato.

“Allora, ci vieni ad Hogsmeade con me Evans?”

L’arrivo all’aula di Pozioni le evita l’incombenza di rispondergli o di affatturarlo. Senza degnarlo di uno sguardo si allontana da lui e va a mettersi di fianco ad un calderone di quelli in prima fila. Saluta cortesemente il Professor Lumacorno. Nonostante le feste del Lumaclub siano uno strazio, Lily trova che l’insegnante abbia un bel modo di fare lezione e di mantenere viva l’attenzione degli studenti.

Quaranta minuti dopo James osserva incerto il contenuto del suo calderone. Dopo l’essenza di fiori di Botubero il liquido dovrebbe virare verso un colore tendente al verde bottiglia, ma quello che è riuscito a produrre è una fumante sostanza gialla cremosa. A giudicare dall’odore, è assai improbabile che sappia di budino, nonostante le apparenze. Sospirando sconfortato, getta uno sguardo al lavoro della Evans, la sua pozione è di un verde perfetto. Come i suoi occhi, pensa lasciandosi andare alle fantasie che sono solite assalirlo da… beh, dagli ultimi tre anni almeno. Di malavoglia sposta lo sguardo dalla Evans per portarlo al suo calderone. Con la coda dell’occhio nota un movimento brusco e qualcosa partire dall’angolo dei Serpeverde. Un campanello d’allarme si accende nella sua testa e fa per afferrare la sua Bacchetta, ma non può far niente: vede distintamente delle radici di qualche pianta sconosciuta finire nel preparato della Evans con un plop appena udibile. La ragazza è immersa nella  lettura delle istruzioni e non nota nulla.

“Attenta Ev-!” Prova ad urlare James, ma il resto del suo avviso viene coperto da un boato che rimbomba cupo nei sotterranei e fa tremare la porta di legno dell’aula. C’è una densa fumata nera e per qualche istante nessuno vede più in la del proprio naso. Poi il professor Lumacorno sventola la Bacchetta e l’aria torna pulita per magia. Riversa a terra, di fianco al suo calderone sventrato, c’è Lily Evans, inerte.

Gran parte degli studenti si accalca vociando spaventata intorno al suo corpo, spintonando per vedere meglio la compagna. Solo i Serpeverde restano indifferenti, continuando il loro lavoro come se niente di importante sia successo.
“Fatemi passare!” Sbraita l’insegnante, e facendosi spazio arriva ad inginocchiarsi di fianco alla sua studentessa prediletta. “Innerva” mormora, e la ragazza apre gli occhi. Li sbatte un paio di volte e poi vede il professore. “Ho sbagliato ingrediente?” Chiede ingenuamente. Prova ad alzarsi ma improvvisamente ricade contorcendosi, lanciando un grido di dolore e stringendosi la gamba sinistra con una mano e il fianco destro con l’altra. Laddove i vestiti sono venuti a contatto con la Pozione rovinata ora c’è un buco fumante, e tutti possono vedere chiaramente la pelle bruciata della Evans, raggrinzita e piena di bolle.
“Non preoccuparti Lily, ti porto in Infermeria.” Dice il professore osservandola preoccupato, e poi la schianta. “Così non soffre…” spiega ai suoi studenti che lo fissano attoniti. Qualche Serpeverde ridacchia. Con un movimento di Bacchetta trasfigura una calderone in lettiga e vi adagia la studentessa. “Lettiga Locomotor” esclama raddrizzandosi, poi, prima di uscire dall’aula si volta verso la classe.
"Torno fra cinque minuti. Siete studenti del sesto anno, quindi mi aspetto che vi comportiate di conseguenza. Non tradite la mia fiducia!” Esclama, ed esce chiudendo la porta.
Immediatamente James si gira a fronteggiare i Serpeverde, spalleggiato dagli altri suoi compagni Grifondoro. Fra i Malandrini spicca l’assenza di Remus Lupin, ufficialmente ricoverato in Infermeria per Spruzzolosi.
“Siete i soliti vigliacchi!” Li aggredisce verbalmente James, e altri suoi compagni gli fanno eco, insultando le Serpi. Quest’ultime non si scompongono. Douglas Flitt, un ragazzo corpulento con il collo corto, si limita a sibilare a nome di tutta la sua Casata: “È quello che si merita quella Feccia. Non dovrebbe nemmeno essere in questa scuola quella sottospecie di Nata Babbana. Non ne è degna!”

Quelle parole sono sufficienti ad aizzare i Grifondoro, stanchi dei continui soprusi sempre più frequenti. L’aula di Pozioni si illumina alla luce delle fatture varie scagliate dalle due fazioni. Alcune studentesse e Peter Minus si nascondono dietro i Calderoni, limitandosi ad evocare un Sortilegio Scudo ogni qualvolta un Incantesimo va verso di loro. Quando il Professor Lumacorno rientra in aula, per un attimo prende seriamente in considerazione l’opzione di licenziarsi e cambiare mestiere. Poi si ricompone, sbraita e riporta la calma in aula. Nota con sgomento che due studenti sono riversi a terra in posizioni scomposte e che un James Potter furente sanguina copiosamente dalla fronte.
“È inammissibile! Vi comportate come animali! Dopo neanche cinque minuti che sono stato via! Dovreste vergognarvi! Non è questo quello che vi abbiamo insegnato in questa scuola. Trenta punti in meno ad entrambe le case! Potter, fila in Infermeria. Black, Prewett, accompagnatelo e portate gli studenti svenuti con voi, è evidente che io non posso lasciare la classe da sola. Una cosa da pazzi! Ma ne parlerò con il Preside, non si può andare avanti così, proprio no. Mi avete deluso, tutti voi.” Conclude Lumacorno, scuotendo la testa. “E ora cosa state lì impalati? Datevi da fare e rimettete in sesto l’aula. Senza magia!” Intima infine, lasciandosi cadere pesantemente sulla sua sedia ed asciugandosi la fronte. Di questo passo andrò in pensione a quarant’anni, rimugina esausto. Decisamente, dovrò andare a parlare col buon vecchio Silente. Lui saprà cosa fare. Lo sa sempre.
*

Lily apre gli occhi e li sbatte un paio di volte, confusa. Mette a fuoco le pareti bianche e si rende conto di essere in Infermeria. Mano a mano che i ricordi le riaffiorano alla mente, il suo sguardo si fa sempre più cupo. Si controlla il corpo e scopre di essere bendata in più punti. Gli occhi le si inumidiscono contro il suo volere. Odia essere debole, ma quell’episodio è la classica goccia che fa traboccare il vaso. Piange perché è stanca di quella guerra e perché teme per la vita della sua famiglia Babbana. Piange perché Hogwarts non è più un posto sicuro e non è più la scuola che amava.
Quando prosciugata rialza lo sguardo, Albus Silente le sorride comprensivo ai piedi del letto e le porge una caramella Mou.
 
 NOTE AUTRICE: Ecco il primo capitolo! Mi piacerebbe avere il vostro parere ed eventuali consigli. Questa storia si è formata nella mia mente mentre guardavo un catamarano in mezzo al mare dalla spiaggia di Lloret de Mar. Spero che vi incuriosisca abbastanza da continuare a leggerla! ~Esther Nathalie.
  
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