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Autore: Scarl_Bloom 94    25/09/2013    1 recensioni
Scarlett è una ragazza di 19 anni e il suo idolo è Orlando Bloom. Finiti gli esami di maturità parte con la cugina Perald, di 15 anni, e la cognolina Keira. Scarl incontra qui una persona che cambierà radicalmente la sua vita e le farà risvegliare sentimenti che non aveva mai provato prima. Il problema della differenza d'età però impedisce a Scarl di vivere serenamente la sua storia con Orlando.
Ha mille ragioni per non continuare questa storia e solo una , ma al contempo importante , per provare a lasciarsi travolgere dai sussurri del cuore...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 47 – Chiunque ami crede nell’impossibile
 


 
Io : Forza! Cosa stai aspettando??!
 
“Moglie “ : Ma questa è pazza, per favore William cacciale via!
 
Pery : Oh senti, cosa! Parla o ti sistemiamo per benino,ok?!
 
William : Non capisco, ma di cosa state parlando?
 
Charly : Se non glielo dici tu, glielo diciamo noi, va bene??!
 
Io : Esatto!..Eh? Glielo diciamo noi?
 
Pery : Glielo dici tu!
 
William : Ma si può sapere che cosa dovete dirmi??! Parlate accidenti!
 
*Oh Dio Dio Dio! Questa befanona pedofilia, usurpatrice di un trono non suo non parla non c’è niente da fare. Dovrò fare qualcosa io allora. Ma cosa accidentaccio gli dico???! Va bene, va bene adesso sparo a tutta velocità tutto quello che devo dire così non sentirò niente, cioè il peso, cioè la paura, vabbè s’è capito! In verità no, ma adesso parlooo!!*
 
Io : Tu non sei William! Tu sei Orlando Bloom, un attore famoso! Io ero, sono una tua fan accanita, sfegatata, ossessionata ecc ecc, ci siamo incontrati mesi fa a Buenos Aires e non so come ma ci siamo innamorati e anche se la differenza d’età è tanta non ci è  importato di nulla! Poi io me ne sono andata, tu sei venuto da me, poi tu te ne sei andato, io sono venuta da te, e poi me ne sono andata di nuovo e alla fine ci siamo incontrati a Roma e abbiamo deciso di non lasciarci più, però tu te ne sei andato, perché avevi delle cose da sbrigare a casa tua e l’aereo è caduto e tu per il resto del mondo sei morto! Ma invece sei vivo! E’ chiaro il concetto???
 
Pery : Io so tutta la storia, ma il tuo racconto mi ha confusa, da non credere!
 
Charly : A chi lo dici!
 
Orlando rimase in silenzio. Non capivo se mi aveva creduta o non aveva capito un’accidenti o peggio ancora che credeva fossi una pazza. Mi guardò per una decina di secondi con un’espressione indecifrabile sul volto. Io pregavo Dio affinchè Orlando mi credesse. Poi all’improvviso scoppiò in una risata scellerata.
 
“moglie” : E che ti dicevo io? E’ pazza questa!
 
William : *rideacrepapelle* Devo ammettere però che ne hai di fantasia!
 
Io : Cosa? Nooo ma quale fantasia è tutto vero!
 
Pery : Non ti crede, Scarl..
 
William : *ride* Io un attore famoso!!
 
Io : Sei Orlando Bloom! Il mio Orlando!! Perché non mi credi?!


“moglie” : Adesso basta,ragazzina! Ci hai disturbati abbastanza! Vedi di andartene adesso,su,su,vai!
 
Io : Sono io, sono Scarlett! *mi avvicino a lui* E’ possibile che non ti ricordi di me?
 
William : ..Io…*serio* non lo so, sono confuso!
 
“moglie” : Non le credere!  E’ una pazza !
 
Pery : Oh tu mi stai veramente rompendo i coglioni adesso! E vattene e che cavolo!
 
Io : …Io Ti amo! *gli prendo la mano*
 
Orlando mi guardò per qualche secondo, indeciso sul da farsi. Poi piano piano portò la sua mano ad accarezzarmi il viso. Non riuscì a trattenere le lacrime e cominciarono a bagnarmi le guancie.
 
William : Io, non ricordo, ma..
 
“moglie” : Adesso basta!! FUORI!!!   *ci scansa*
 
Io : Aspetta! Ma??
 
William : …*abbassa lo sguardo* .Io non sono Orlando…sono William, mi spiace.
 
Scoppiai a piangere all’udire quelle dure parole. Perald e Charly vennero accanto a me per sostenermi. Buttai un’ultima occhiata al mio Orlie, per poi uscire insieme a loro, col cuore spezzato.
Lungo il tragitto nessuna delle tre parlò. Io perché non avevo niente da dire, le altre perché non volevano essere inopportune. Ci fermammo per riposare. Il piano era fallito o ci eravamo arrese noi troppo facilmente. In fondo non era affatto facile far in modo che Orlando si ricordasse di tutto, lo sapevamo bene.
 
Pery : Dai, non tutto è perduto
 
Io : Ma come faccio? E se non si ricorderà mai?
 
Charly : Dobbiamo trovare un modo
 
Io : No,basta! Io me ne torno a casa..
 
Pery : Cosa???! No,no,no! Tu non sei in te! Dopo tutto quello che hai passato, finalmente lo ritrovi e che vuoi fare? Tornartene a casa?! Ma non se ne parla proprio!
 
Io : Io non so più che fare, arrivati a questo punto..
 
 
Tornammo a casa di zia Amelie distrutte. Io non volevo parlare con nessuno e volai a rifugiarmi dentro la  nostra camera. Non mangiai e non uscì per il resto del giorno. Mi sentivo persa, in un vicolo cieco, senza più vie d’uscita. Come facevo a riprendermelo? Si, la sera prima ci eravamo baciati, ma quanto poteva contare? Lui provava qualcosa per me, ma non sapeva spiegarsi il motivo. In un modo o nell’altro di me si ricordava, bisognava solo risvegliare questa sua parte assopita.
  Avevo bisogno di tornarmene a casa mia. Dovevo fare l’ecografia per sapere il sesso del bambino. Eh già, c’era anche il nostro piccolo. Non gli avevo detto niente a riguardo per non spaventarlo troppo.
 
Il giorno dopo non uscì nemmeno di casa. Non volevo vedere nessuno. Orlando non si era ancora fatto vivo e non credevo proprio sarebbe venuto da me. Forse dopotutto non gli importava veramente. Infondo non si ricordava nemmeno chi ero, sentiva soltanto uno stupido sentimento, nient’altro.
 
Pery : Su, dai,Scarl! Va da lui! Corri a riprendertelo!
 
Charly : Ha ragione tua cugina! Vuoi lasciarlo a quella usurpatrice? Lui è Orlando Bloom! E porca miseria quella pedofila ha sequestrato un attore! Devi riportarlo al resto del mondo,accidenti!
 
Io : Lui non si ricorda,ragazze! Che posso fare? Gli butto un pianoforte in testa?
 
Pery : No, per carità, così lo uccidi.
 
Charly : Comunque, lui prova qualcosa per te, ne è consapevole oramai. Quindi si farà vivo, ne sono certa
 
Io : No,non verrà! Avanti andiamo a casa, è inutile restare qui.
 
Pery : No! Restiamo per altri quattro giorni, dai, e se non si farà vivo ce ne andremo,ok?
 
Io : ….quattro giorni?...Uff…e va bene..
 
Charly : E adesso, usciamooo!
 
Io : No, io al suo bar non ci vado!
 
Pery : Ma nooo! Usciamo per conto nostro, andiamo a fare shopping! Dai così compri qualcosa per il bambino!
 
Io : Ufff,siete pesanti ragazze,però!
 
Pery : Mi stai dicendo che sono grassa?!
 
Charly : Ma è un modo di dire *rideacrepapelle*
 
 
Uscimmo e andammo “allegramente” in giro per il paese. Ci fermammo in vari negozi e comprammo un bel po’ di cose. Charly e Perald erano al settimo cielo. Mentre camminavamo notammo che il manifesto degli One Direction del concerto di luglio non era ancora stato tolto. Ricordai quel giorno per un momento. Le due coglione si fermarono ammaliate a guardare i loro beniamini- boy-friends. Charly si mise a roteare con le buste in mano, fino a quando non si scontrò con un passante.
 
Charly : Oh mi scusi,mi scusi,mi scusi!
 
Pery : *ride* Sempre figure di merda si deve sparare quest’altra
 
Il tizio, che in realtà era un ragazzo, più o meno della stessa età di Charly, le sorrise dolcemente e le disse che non importava. Si presentò, dopo che la cogliona smise di chiedere scusa. Si chiamava Mirko.
 
Io : Ohhh Mirko, quello di Kiss Me Liciaaa!
 
Charly : Io sono Charly, piacere! Loro sono due mie amiche!
 
Mirko : Piacere di conoscervi… Beh è stato bello conoscerti Charly, alla prossima!
 
 
Il ragazzo se ne andò via mentre Charly lo inseguiva con lo sguardo. Io e Perald la guardavamo scioccate.
 
Pery : Ma hai notato la somiglianza con Harry?
 
Charly : Siiiii, so uguali!!
 
Io : Solo io non noto mai niente?
 
Charly : Oh Dio! Ma è bellissimo,ragazze!
 
Io : Va bene, mentre voi sbavate io proseguo…
 
 
Ed ecco che mentre stavo per voltare l’angolo, spuntò fuori Orlando. Rimasi bloccata,pietrificata, immobile. Il mio cuore perse un battito o due.
 
Io : Ah ma non è possibile! Questa è sfiga allo stato puro!
 
William : Speravi di non incontrarmi?
 
Io : Beh, da come sono andate le cose ieri
 
William : Quello che mi hai raccontato…è….assurdo!
 
Io : E’ la verità! E tu se liberissimo di non credermi..
 
William : Anche che ..mi ami?...E’ la verità anche quella?
 
Io : Certo! Non ho timore di dirlo!
 
William : ma io non sono Orlando Bloom..
 
Io : Non m’importa. Se sei William, se sei Orlando, io amo te!
 
William : Accidenti….che confusione!
 
Io : Senti, io fra qualche giorno parto. Ti aspetterò ,ma dopo che prenderò quell’aereo non vorrò più saperne niente di te…
 
Pery : Scarl??!
 
Io : Zitta! Per favore,lasciami fare..
 
William : Parti? E perché?
 
Io : Torno a casa mia, qui non ho niente per cui rimanere..
 
Ripresi a camminare sorpassandolo. Perald e Charly mi seguirono. Trattenni le lacrime, dovevo essere forte.
 
I successivi 4 giorni trascorsero in fretta. Di Orlando nemmeno l’ombra. I biglietti erano pronti, presto saremmo tornate a casa. E così il nostro piano così geniale andò a farsi fottere.
 
Pery : Sei sicura di voler partire?
 
Io : Si, basta. Voglio tranquillità per il mio bambino. Lui praticamente qui s’è già fatto un’altra vita
 
Charly : Ma vi amate! Sei sicura di poter stare ancora senza di lui?! Io credo di no!
 
Io : Si vede che doveva andare così. Siamo stati sfortunati..
 
 
Pery e Charly si guardarono. Forse, avevano in mente qualcosa. Ma d’altronde loro avevano sempre in mente un piano di riserva. Verso sera ci apprestammo ad andare all’aereoporto. Il nostro volo aveva due ore di ritardo.
Ci mettemmo sedute ad aspettare. Quando all’improvviso un ragazzo dall’aria familiare si sedette accanto a Charly.
 
Charly : Ehi, ma noi ci conosciamo,vero? Mirko?
 
Mirko : Ah, ciao! Si, ci siamo scontrati tre o quattro giorni fa *ride*
 
Charly : Dove stai andando?
 
Mirko : Torno a casa mia, in Italia. Tu?
 
Charly : Che casualità! Anch’io!
 
Pery : Charly ti ricordo di Harry, non ci far fare figure del ca***!  *a bassa voce*
 
 
E così Charly si mise a parlare per le restanti due ore di attesa con quel ragazzo, Mirko. I loro discorsi erano così pallosi che mi misi ad osservare con gli occhi nel vuoto il pavimento in attesa di un miracolo dal cielo. Ormai avevo perso ogni speranza in un possibile arrivo di Orlando. Aveva avuto tempo 4 giorni per venire da me, si vede che non ero poi così importante per lui. Meno male che avevo con me il mio piccolo o piccola. Quando sarei tornata a casa avrei saputo se sarebbe nato un bimbo o una bimba, ero super emozionata.
 
Le due ore trascorsero molto lentamente. Finalmente arrivò l’ora di imbarcarci. Zia Amelie si mise di nuovo a piangere, cominciai a pensare che era davvero strano che non avesse esaurito le scorte di lacrime, dato che piangeva per ogni banalissima sciocchezza.
 
Amelie : Mi mancherete tanto!
 
Pery : Anche noi ci mancherem…cioè ci mancherai! Sono ancora confusa *ride*
 
Io : Torneremo,zia, non ti preoccupare..
 
Amelie :  Lo spero tanto!
 
Pery : Charly! Ndo ca*** sta a burina??!
 
Io : Cioè, perché parli in romano? Io non ti capisco
 
Pery : E me piace parlà così!
 
Io : Comunque Charly è completamente assorta nel discorso con quel…Licio…ehm..cioè.Kiss me Mirko *rido*
 
Pery : EH già , sta cosa a me non piace per niente! Speriamo bene!
 
 
Cominciammo a fare la fila. C’era tanta gente quel giorno. Quando arrivò il mio momento, sentì urlare il mio nome.
*No! Possibile?! Non può essere….*
 
 
Mi voltai e vidi un uomo correre come un matto verso di me. Divise la fila in due parti per raggiungermi. Appena arrivò si fermò per riprendere fiato.
 
Pery : E’ arrivato!! Sto sfigato! Era ora!
 
William : Io…Io….
 
Tutti : Tu????
 
William : Credo che …chiunque ami crede nell’impossibile…
 
Io : E quindi?
 
William : Quindi, anche se tutto quello che mi hai raccontato è assurdo, impossibile…
 
Tutti : Ehhhh….
 
William : Ti credo!!
 
Io : E come mai se è assurdo,impossibile, come dici tu, mi credi?
 
William : Perché…io..Ti amo!
 
 
Mi sentì morire sentendo quelle dolci parole. Era da tanto che non le sentivo dire da lui. Sorrisi e lui mi diede subito un bacio fra gli applausi di tutti. Lo strinsi a me forte, forte. Ridevo, piangevo, ero felice. Restava solo il fatto che doveva recuperare la memoria.
 L’importante alla fine era che io lo amavo e lui anche, il resto contava poco.
   
 
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