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Autore: Betty    21/10/2004    4 recensioni
Lord Diamond chiama presso il suo castello il dottor Averstone, per curare il mutismo della sorella Rose. Cosa farà quando si ritrova davanti la figlia del dottore, deceduto per una bronchite non curata? Sarà costretto ad assumerla sia per sua sorella, che per se stesso.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Mamoru Izawa/Paul Diamond
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Ringrazio Gemini, Rossy, Luxy Stormy, per le loro recensioni

Ringrazio Gemini, Rossy, Luxy Stormy, per le loro recensioni sono contentissima che la storia vi piaccia così tanto!

 

CAPITOLO 21

Il giorno dopo una carrozza giunse a Craincross, una donna elegantemente vestita scese correndo, Jenkins avvisato da alcune cameriere era sulla porta per conoscere l’identità della donna.

"Buon uomo, sono Lady Hutton, mio marito, il dottor Hutton, è venuto qui ieri." Disse Patricia.

"Milady, accomodatevi, non vi attendevamo."

"Lo so, ma non potevo restarmene a Londra." Disse la donna con un sorriso. Jenkins apprezzò molto la cordialità della donna, sapeva che le dame provenienti da Londra trattavano i servi con sufficienza.

"Avviso subito Lady Diamond, perché vostro marito è al capezzale della duchessina." Disse l’uomo e accompagnò Patricia nel salone dove la donna si accostò al camino per scaldarsi.

Osservò la sala, molto semplice ma elegante nel contempo, alcuni preziosi arazzi appesi alle pareti, sopra al camino uno scudo con lo stemma della casata e una spada sulla cui impugnatura c’era disegnato sempre lo stesse stemma. Rabbrividì all’improvviso sentendo un’aria gelida percorrerla lungo tutto il corpo, provò come la sensazione di essere osservata. Si guardò intorno ma non c’era nessuno, sentiva che c’era qualcosa che non andava in quel castello, ma non riusciva a capire cosa, i suoi pensieri furono interrotti dall’arrivo di Alexandra.

"Patricia, non aspettavamo il vostro arrivo! Oliver non ci ha detto nulla." Disse Alexandra avvicinandosi all’amica e abbracciandola.

"Oliver non ha detto niente perché non sapeva che sarei venuta, ma non potevo starmene a casa con le mani in mano. Come sta Rose?"

"La febbre non accenna a diminuire, nonostante le cure che gli sta somministrando Oliver." Disse con sconforto la donna.

"Ma cosa è accaduto per farla ammalare così gravemente?"

Prima che Alexandra potesse rispondere sentirono la voce della signora Pole "Milady, volete che serva una tazza di te?"

"Patricia, scusatemi non vi ho offerto niente e indossate ancora la mantella" disse dispiaciuta Alexandra.

"Non preoccupatevi, per essere quasi alla fine di maggio, al mattino fa ancora piuttosto freddo, la mantellina mi ha scaldato un po’. E poi poco fa ho sentito un’aria gelida percorrere la stanza, mi sa che avete qualche finestra rotta."

Miss Pole fece una rumorosa esclamazione "Ho detto qualcosa di sbagliato?" chiese Patricia.

"No, è una cosa strana da raccontare ma vi giuro, Patricia che è la verità." Disse gravemente Alexandra.

"La cosa sembra seria" disse Patricia.

"Accomodatevi, Miss Pole ci porti del te, grazie" la donna non si fece ripetere l’ordine due volte.

"Ditemi Alexandra, cosa succede in questo castello di così preoccupante."

"Forse alcuni particolari già li conoscete ma devo iniziare dall’inizio di questa storia, dovete sapere che la madre di Paul e Rose morì poco dopo aver partorito Rose, così Lady Christina mandò una istitutrice per seguire i due bambini. La donna Lucille Foster riuscì ad irretire Lord Diamond e a sposarlo. Lei puntava solo ai soldi e al prestigio del nome, vorrei aggiungere che Lady Christina aveva architettato tutto.

Trattava Paul e Rose in modo abominevole e costrinse Paul ad andarsene da Craincross, Rose così restò sola a subire le angherie di quella donna, poi successe l’incidente di cui avrete sentito parlare e il conseguente mutismo di Rose. Dopo quella notte, il fantasma di Lucille comparve qui al castello. Patricia non guardatemi così, anch’io non ci credevo ma poi ho visto con i miei occhi, quell’aria gelida era lei che vi stava studiando."

"Non può essere vero! Perché sareste tornati se c’è quel fantasma" disse sbigottita Patricia.

"Eppure è così, Rose ha insistito per tornare e noi l’abbiamo accontentata. Poi alcuni notti fa l’abbiamo salvata per miracolo, voleva uccidersi buttandosi dal bastione della vecchia ala, diceva che era l’unico modo per scacciare Lucille.." Alexandra dovette interrompersi perché non riuscì a trattenere le lacrime.

"Calmatevi, vi prego, altrimenti piangerò anch’io!" disse Patricia.

"Vi stavo dicendo che delirava, aveva la febbre, non sappiamo da quanto fosse sotto l’acqua e adesso ha la polmonite. Stiamo cercando di capire la connessione tra le parole di Rose e tutta la vicenda ma non ci riusciamo, solo lei potrebbe svelarci la verità."

"Forse Rose non vuole guarire, voi avete lottato, ma lei non né ha l’intenzione. Il suo desiderio è quello di liberarvi dal fantasma anche se quello dovrebbe costarle la vita." Disse Patricia.

"Forse avete ragione, ma se non riesce ad ascoltare noi, chi potrebbe ridarle la voglia di opporsi alla malattia?"

"Benjamine, penso che lui possa fare il miracolo." Disse sicura Patricia, sperava che l’amore di suo fratello potesse aiutare Rose. "Lasciate che lui le parli, anche se non è sveglia, penso che senta lo stesso il calore delle persone che le vogliono bene. Sapete anche voi che l’amore può fare miracoli."

"Ne parlerò a Paul, dopotutto è lui che deve decidere."

"Ma sapete bene che voi siete la sua più fida consigliera." Disse Patricia stringendo la mano dell’amica.

L’arrivo di Patricia sembrò ridare un po’ di speranza ad Alexandra che parlò a Paul dell’idea dell’amica.

"Non so, lasciarli soli.." disse Paul dubbioso, in quei giorni non aveva chiuso occhio e non riusciva a ragionare con lucidità.

"Suvvia Paul cosa vuoi che le faccia e poi gli si legge in faccia che sta soffrendo quanto noi. Proviamo anche questa strada, non voglio avere dei rimpianti." Disse Alexandra.

Paul ci pensò un attimo e poi disse: "Va bene, lasciamola con lei per tutto il tempo che vorrà."

"Sapevo che avresti acconsentito." Alex osservò Paul e continuò "Tesoro, non è meglio se vai a riposare?"

"Non posso."

"Se dovesse esserci qualcosa ti chiamerò personalmente. Non riuscirai a reggere ancora per molto." Disse dolcemente Alexandra accarezzando i capelli dell’uomo.

"Forse hai ragione. Non sono di alcun aiuto in questo stato." Disse l’uomo toccandosi il mento e notando quanto fosse cresciuta la sua barba. "Devo far paura" disse con un sorriso.

"Non più di tanto" gli rispose Alexandra con un dolce sorriso poi lo accompagnò nella loro camera.

****************************************************

Benjamine entrò nella camera di Rose, lei era sempre lì con gli occhi chiusi, pallida, gli si strinse il cuore. Sentì la mano di Alexandra sul braccio "Vi lascio soli" gli disse la donna uscendo dalla stanza.

Benjamine si avvicinò all’amata e le accarezzò i morbidi capelli, poi passò al volto, scottava ancora constatò con rammarico; si sedette sulla sedia posta accanto al letto e prese una mano di Rose tra le sue. Non sapeva cosa dire, in quel momento stava provando una miriade di emozioni, ma soprattutto amore e paura; paura di perderla per sempre e un amore enorme che non avrebbe mai pensato di provare. Avrebbe preferito non tenerla tra le braccia ma saperla sana, piuttosto che in una situazione del genere.

"Perché amore, perché sei voluta tornare qui? Cosa ti lega a quel fantasma? Vorrei tanto che mi rispondessi, vorrei sentire ancora la tua voce che mi infiamma l’anima e il cuore. Vorrei rivedere i tuoi splendidi occhi e il tuo sorriso timido, non pensavo che amare potesse far soffrire così tanto, mi hanno detto che forse io avrei potuto aiutarti, ma come? Come posso farti svegliare? Ti posso solo ripetere quello che già sai, che ti amo e che ti aspetto, non mi importa cosa sia accaduto nel tuo passato, quello che voglio sei tu." La voce di Benjamine era un sussurro.

Strinse più forte la mano e cercò di trasmetterle un po’ di calore, all’improvviso apparve un’ombra e l’uomo si trovò di fronte Lucille. "Lei è mia!" disse l’entità era la prima volta che qualcuno la sentiva parlare in tutti quegli anni.

"Non è vero, lasciala vivere! Perché vuoi ucciderla?" chiese Benjamine disperato, provava una grande paura ma cercava di mostrarsi calmo.

"Perché lei ha ucciso me, vuoi sapere cos’è successo? Mi ha uccisa e mi hanno seppellito in mezzo al nulla, riparata solo dalle fronde di un albero, suo padre ha già pagato, ora tocca a lei." La voce del fantasma riecheggiava nella stanza gelida.

"Come può una bambina averti fatto questo? Era solo una bambina!" urlò Benjamine disperato.

"Vuoi sapere cos’è accaduto, bene, allora saprai!"

Benjamine sentì una fitta lancinante alla testa e così vide tutto quello che era successo, ma quando tornò alla realtà non provò repulsione per Rose ma capì finalmente cosa provava, cosa l’aveva bloccata in passato, che anni terribili aveva trascorso in quel castello.

"Hai ancora il coraggio di amarla?"

"Anche più di prima, ha sofferto così tanto in questi anni."

"Lei ha sofferto? Mi ha ucciso, ucciso!" urlò Lucille, alle sue spalle la finestra di spalancò e un vento gelido invase la camera, il fuoco nel camino si spense.

"E’ stato solo un incidente, Rose era solo una bambina!" urlò Benjamine per farsi sentire mentre faceva da scudo con il suo corpo alla ragazza.

"L’ho maledetta e lo sarà per tutta la vita! Se sopravviverà." All’improvviso la porta di spalancò ed entrarono Alexandra, Patricia ed Oliver erano stati attirati dalle urla di Benjamine.

"Tu, se non fossi arrivata non sarebbe cambiato niente, ma poco importa Rose è mia per l’eternità!" disse Lucille rivolta a Alexandra poi sparì, il vento cessò e il fuoco ricominciò a scoppiettare nel camino.

"Cos’è successo?" chiese Oliver.

"Forse è meglio se ne parlo anche con Paul." Disse Benjamine ancora sconvolto.

"Cos’hai scoperto?" chiese Alex angosciata.

"Ho visto tutto, adesso so cos’è successo!"

****************************************************

Paul venne svegliato da Alexandra "Paul vieni presto!"

"Rose!" disse Paul.

"E’ stabile ma è tornata Lucille, l’ha vista Benjamine e lei ha parlato!"

"Parlato? È la prima volta che succede. Dov’è Benjamine? Devo sapere cos’è successo!"

"Ti sta aspettando in biblioteca, Miss Pole è rimasta con Rose."

"Andiamo!" disse l’uomo prendendo per mano la moglie; quando arrivarono in biblioteca, Benjamine stava bevendo del porto per cercare di calmarsi, era piuttosto pallido, come pure Patricia che per la prima volta vedeva un fantasma.

"Benjamine raccontami come sono andate le cose" disse Paul all’amico, Benjamine raccontò velocemente tutto il suo incontro con Lucille e descrisse anche come era morta la donna e il vecchio Lord Diamond.

Paul dovette sedersi per tutti quegli anni si era domandato cosa fosse successo quella fatidica notte ed ora lo sapeva, sapeva come era morto il padre, una fine orribile. Si sentì svuotato sperava solo che l’uomo non avesse sofferto, sentì il calore della mano di Alexandra sulla sua ed alzò lo sguardo, incontrò quello pieno d’amore della moglie e decise che non era il momento per compiangersi, doveva aiutare Rose.

"Dobbiamo trovare il posto dove è stata seppellita Lucille" disse Paul.

"Per quale motivo?" chiese Patricia.

"Un fantasma è tale perché due motivi, il primo è che ha lasciato in sospeso qualcosa nella vita, mentre il secondo motivo riguarda la sepoltura. Cioè se è stato sepolto in terreno non consacrato la sua anima non potrà trovare il riposo eterno, che esso sia in paradiso o all’inferno." Disse Alexandra.

"Quindi dobbiamo trovare le ossa della donna e seppellirle in luogo consacrato, così riusciremo a scacciarla" disse Oliver.

"Io lo spero, perché se non fosse così, non saprei più cosa fare per liberarmi di lei." disse Paul con voce grave.

"Ricostruiamo il percorso che ha fatto quella notte la carrozza" disse Benjamine "Abbiamo bisogno di una cartina del posto."

"Chiederò a Jenkins di trovarne una, poi batteremo palmo a palmo la zona e anche se dovessi rivoltare tutto il bosco troverò quelle dannate ossa!" disse Paul poi uscì dalla biblioteca.

Andò da Rose, la ragazza era ancora in stato comatoso, Miss Pole appena vide il duca uscì dalla stanza e rimase in attesa in corridoio.

Paul sorrise alla sorella e le accarezzò il volto "Rose siamo vicini, molto vicini, tra poco questo incubo sarà finito e tu potrai sposare Benjamine. Pensavi che non l’avessi capito? Poi lui ha confermato i miei sospetti, è un brav’uomo e ti renderà felice. Potrai finalmente andartene da Craincross, questi posti ti potrebbero ricordare solo cose brutte, sarai la più bella sposa di Londra ed io sarò onorato di accompagnarti all’altare. Anche nostra madre e nostro padre sarebbero orgogliosi di te, ne sono sicuro. Adesso devo andare torno più tardi a trovarti" Paul le diede un’ultima occhiata sperando che aprisse gli occhi ma non avvenne così uscì ed andò in biblioteca.

Quando vi entrò Benjamine stava studiando una carta con Oliver che conosceva alcuni di quei posti essendo cresciuto nelle vicinanze.

"Eccoti, abbiamo cerchiato il posto dov’è situato il ponte di Longriver, il problema adesso è che parametri prendere per cercare quell’albero." Disse Oliver.

"Comunque non possiamo in pieno giorno andare a scavare lungo tutta la strada, alcuni si domanderebbero cosa stiamo facendo." Disse Alexandra.

"Alex ha ragione, dovremo lavorare di notte, Benjamine, tu hai visto qualche riferimento, che so un cespuglio strano o qualche pietra." La voce di Paul era calma ma dentro di sé l’uomo era agitatissimo, stavano per arrivare all’epilogo di quella storia e non ne vedeva l’ora.

"Non so, dovrei pensarci, io non ho fatto molto caso al paesaggio"

"Rifletti con calma, tanto la prima uscita di perlustrazione la potremo fare solo tra qualche ora."

"Paul forse ci vorranno dei giorni e il fisico di Rose non può sopportare la febbre per così tanto tempo." Disse Oliver.

"Allora dobbiamo sbrigarci! " rispose Paul risoluto.

 

 

  
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