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Autore: vivyonetake    26/09/2013    4 recensioni
Liz è introversa e ha pochi amici. Enigma è sicura di sé e di amici ne ha anche troppi.
Liz viene da una piccola cittadina che non conosce nessuno. Enigma viene dalla scintillante Orange County.
Liz non ha mai baciato un ragazzo. Enigma ha già baciato troppi rospi e ancora nessun Principe Azzurro.
Liz si è appena trasferita a Miami. Enigma anche.
Come potrebbero due ragazze così diverse diventare amiche?
E ce la faranno a trovare il vero amore?
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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LIZ - Wake Me Up
 
La moto volava a tutta velocità per le strade di Miami. Eppure Aaron guidava diligentemente e non andava troppo veloce. Forse era la mia mente a correre veloce. Non riuscivo a godermi del tutto quel momento, che, probabilmente, non si sarebbe ripresentato mai più. Quella  serata aveva riservato molte sorprese, ma non riuscivo a credere di essere in moto con Aaron, il ragazzo più bello della scuola.
Mi ritrovai a pensare che forse non stavo poi così male con i nuovi vestiti. Magari Enigma aveva ragione, come sempre del resto.
Enigma. Ripensavo alla sua espressione quando aveva visto Eric, l’aiuto bidello. Sembrava impacciata come mai l’avevo vista, ma aveva mantenuto salda la voce durante tutta la conversazione con quel ragazzo.
Quando ci eravamo sedute al tavolo insieme ai due ragazzi, Aaron l’aveva baciata sulla guancia, ma lei non si era compiaciuta. Anzi mi aveva lanciato un’occhiata di scuse. E poi aveva iniziato a parlare con Eric, a litigare più che altro. Si erano lanciati continuamente sguardi glaciali e sfrecciatine, ma non ci voleva un mago per capire che provavano qualcosa l’uno per l’altra.
Io non li avevo persi di vista un secondo, anche se Aaron mi aveva impegnata in una conversazione vivace. Era partito con qualche battuta su Enigma ed Eric, poi aveva cominciato a parlare di altre cose, come la scuola, i suoi hobby, ecc. A ripensarci, aveva parlato quasi unicamente lui. Io mi ero limitata ad annuire e a fare qualche commento quando ce n’era bisogno.
Quella serata mi era servita per capire molte cose su Aaron Acker: era piuttosto egocentrico ed era visibilmente attratto da quasi ogni ragazza presente sul pianeta. Non mi era sfuggito nemmeno uno dei suoi sguardi languidi riferiti alla cameriere, anche se lui aveva cercato di nasconderli. Ma allora perché ero così contenta di trovarmi sulla sua moto, dietro di lui?
Guardai davanti a me, cercando di riconoscere una strada o un negozio, ma era impossibile. Vivevo a Miami da solo una settimana e ciò che mi circondava mi era completamente sconosciuto.
Mi ritrovai a sperare che avesse fatto un giro molto lungo per portarmi a casa. Mi piaceva stare stretta a lui, senza dovermi preoccupare di dire qualcosa di intelligente o spiritoso. In quel momento potevo essere solo me stessa.
Dopo circa dieci minuti, però, la moto rallentò e si fermò di fronte al mio appartamento.
Sospirai affranta, ma scesi giù in fretta dal veicolo, ricordandomi solo in quel momento di quanto fosse tardi.
“Beh, grazie del passaggio” dissi arrossendo leggermente.
Lui sfoderò il suo sorriso migliore. “È stato un piacere, Liz”.
Stavo per sciogliermi quando nominò il mio nome, ma cercai di mantenermi salda sulle gambe e feci per dirigermi verso casa, sperando di non inciampare nei miei stessi piedi.
Lui, però, mi prese il braccio e mi fermò. “Prima di scappare, Cenerentola, mi permetti di chiederti un ultima cosa?”
Sospirai impercettibilmente e ringraziai che Aaron non potesse sentire il mio cuore battere a mille. “Va bene, ma sono in un ritardo pazzesco, quindi...”
“Farò veloce, ti assicuro.” Mi fece avvicinare di più a sé. “Volevo chiederti se ti va di uscire con me un’altra volta. Da soli, stavolta.”
Ora stavo davvero per svenire.
Deglutii e farfugliai: “Ma certo, va bene.”
Quello che lui fece dopo mi lasciò senza fiato. Sentii le sue labbra posarsi sulle mie e fu come se quel millisecondo durasse per ore. Poi lui mi lasciò andare, facendomi un sorriso obliquo. “Ciao, Liz.”
Sorrisi come una scema e lo salutai con la mano. Lui montò sulla moto e si mise il casco. Mi fece l’occhiolino prima di abbassare la visiera e, infine, la moto ripartì nella notte.
Rientrai in casa frastornata. La luce in salotto era ancora accesa. Mio padre strimpellava con la sua chitarra e non sembrava preoccupato. Per fortuna.
Alzò la testa e mi vide. “Oh, sei tornata, tesoro. Com’è andata la serata?”
“Bene” risposi alzando le spalle e sperai con tutto il cuore che non avesse notato il rossore sulle mie guance. Poi aggiunsi: “Scusa il ritardo.”
“Non importa. Come sei tornata a casa?”
“In taxi. Enigma viaggia sempre in grande stile.”
Mi diressi verso la mia camera, sperando che non mi chiedesse altro, però mio padre mi rincorse.
“Ma sei sicura di star bene, Liz? Sei pallida più del solito!” mi chiese preoccupato.
Dannazione, mi conosceva troppo bene. “Tutto bene, papà. Sono solo stanca.”
“Sicura?”
“Sì” lo rassicurai e gli rivolsi un sorriso un po’ imbarazzato
“Sogni d’oro, allora” mi disse tornando alla sua chitarra.
“Anche a te, papà.”
Oh sì, saranno sicuramente dei sogni d’oro, pensai con un sorriso, poi chiusi la porta.
 

Angolo dell'autrice:
Buongiorno!!! Eccomi con il nuovo capitolo, questa volta dalla parte di Liz. Come al solito vi ringrazio per tutto il sostegno e le recensioni, siete fantastici!!!
Vi è piaciuto il capitolo? Cosa ne pensate di Liz e Aaron? Credete ci sia una possibilità tra i due?
Non anticipo nulla xD
Al prossimo capitolo, un bacio a tutti e tutte!
Se volete conoscere meglio me e le mie storie, aggiungetevi al mio gruppo Facebook https://www.facebook.com/groups/510725895682836/!! Vi aspetto!


 
   
 
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