Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: lenu88    27/03/2008    1 recensioni
Il professor Lumacorno affida un incarico a Blaise, ma questi non ne sembra molto felice. Ma, chissà,forse non tutte le scocciature vengono per nuocere!
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Rivelazioni





Blaise non sapeva di preciso perché  conoscere le cause della rottura tra Juliet e Sean fosse così importante per lui. La motivazione più convincente che riuscì a darsi fu quella di voler sapere se per se ci fosse qualche possibilità di recuperare la fiducia della corvonero. Se Juliet non voleva concedere una seconda possibilità al maledetto, voleva sapere che cosa questi le avesse fatto, se anche lui avesse perso la sua fiducia e con essa la possibilità di starle accanto.
"Due anni fà, un mio compagno di classe, ad una festa in sala comune mi presentò suo fratello maggiore, Sean. Era uno dei ragazzi più amati della nostra Casa: bello, simpatico, intelligente, ma ciò che più piaceva di lui era il suo essere ribelle. I ragazzi lo ammiravano e cercavano di diventare suoi amici, le ragazze, attratte del suo carattere fiero e dalla sua bellezza un po' rude, non facevano altro che corrergli dietro. Anch'io, come gli altri, sono rimasta colpita da lui, quel suo fare così indisponente e sprezzante delle regole aveva per me un senso di libertà tale da suscitare ammirazione e simpatia, verso quel ragazzo che si ritrovava in punizione sei volte alla settimana, ma che, nonostante questo, continuava per la sua strada senza dare retta a niente e a nessuno, solo a se stesso, ma senza per questo inimicarsi nessuno."
Juliet parlava in tono quasi ammirato, tanto che Blaise se ne stupì non poco. Doveva piacerle davvero molto quello sbruffone al tempo.
"Così, quando fu organizzato il Ballo del Ceppo, nonostante un mio iniziale rifiuto, alla fine riuscì a convincermi ad andarci con lui. Tra tutte le ragazze che avrebbe potuto scegliere, molto più grandi e con molta più esperienza, lui aveva invitato me e io per qualche strano motivo mi sentivo orgogliosa del fatto di aver attirato la sua attenzione. Per me era quasi un onore aver avuto la possibilità di stare con lui, che incarnava la forza della libertà che tanto, già allora, agoniavo. Questo e la promessa di una serata di disimpegnato divertimento, mi convinsero ad accettare il suo invito. Passai un bellissima serata, mi piaceva stare in sua compagnia. Così da quel giorno passammo molto tempo assieme e, alla fine riuscì a convincermi ad uscire con lui.
Seguirono molti altri appuntamenti, non sempre concordati per tempo. Un giorno, mentre sotto un albero vicino al lago stavamo ripassando, senza nessun preavviso, mi confidò di piacergli. Presa alla sprovvista non capii subito cosa volesse dire, tanto che inizialmente avevo pensato mi stesse dicendo che gli piacevo come amica. Ma quando gli sorrisi e lui mi baciò, non ebbi più dubbi."
Rigirandosi la tazza calda tra le mani, la corvonero si fermò un attimo, probabilmente per raccogliere le idee. Blaise la osservava intensamente, qualcosa era cambiato da poco prima, il suo sguardo non era più nostalgico come prima, era diventato malinconico, triste. Ora sarebbe arrivata la parte più importante, ne era certo.
"Feci resistenza e cercai di spiegargli che non sarebbe stata una buona idea. Ma dopo poco riuscì a convincermi a tentare."
"E vi siete messi insieme?!" tentò Blaise vedendo che la ragazza si era nuovamente bloccata.
Juliet annuì "All'inizio andava tutto bene. Stavamo insieme come sempre, non avvertivo cambiamenti sostanziali e mi piacque, poi però tutto questo non basto più a Sean, che voleva controllarmi in ogni momento. Io per contro invece cercavo di sfuggire al suo controllo, la mia indole non era certo cambiata e io mi sentivo costretta nel nostro rapporto. Iniziarono i problemi. Più lui mi seguiva più io fuggivo, era diventato davvero difficile. Finché un giorno..."
Un'altra pausa, forse più significativa delle altre. La stoccata finale.
"Non c'è bisogno che continui. Non farlo se non vuoi" nonostante non avesse aspettato altro dal momento in cui Juliet aveva iniziato a spiegare, ora Blaise non era tanto sicuro di voler sapere cosa avesse causato la loro rottura. Juliet sembrava provata da quanto stava raccontando, come se stesse rivivendo tutto un'altra volta. Non voleva vederla così.
La rossa si voltò incuriosita, sorridendo subito dopo. Un sorriso triste ma sincero.
"Sto bene. E' solo che... dopo Sophie non ho più voluto parlarne con nessuno. Avevo paura, neanch'io so di cosa. Ma ora mi sembra di stare togliendomi un peso. E' strano..." sospirò "sembra quasi che più ne parlo più si allontani nel passato. E'... non so, quasi piacevole"
Sorseggiò un altro po' di the e riprese "Lui... si è trovato una nuova compagnia... un giorno l'ho trovato in Sala comune in atteggiamenti intimi con un'altra ragazza"
"Ti ha tradita?" Blaise era confuso e arrabbiato nello stesso tempo.
"Lui ha detto che sopperiva alla mia mancanza. Si è giustificato dicendo che, dal momento che io non c'ero quasi mai, lui si sentiva solo e visto che io mi dedicavo esclusivamente a me stessa e non pensavo minimamente al nostro rapporto, lui aveva deciso di ricercare attenzioni altrove. Fu come un colpo in piena faccia. Io avevo cercato in tutti i modi di stare con lui, stavo cercando di abituarmi all'idea di avere un ragazzo, non era certo mia intenzione non dedicare il giusto interesse al nostro rapporto. Scappai nel dormitorio e piansi, piansi tutta la notte. Ma non era ancora finita"
Più andava avanti più Blaise stringeva i pugni cercando di non scoppiare e andare nel cuore della foresta per cercare Sean e riempirlo di calci e pugni. Cosa poteva aver fatto ancora quel verme, di peggio.
"Dal giorno dopo iniziò a comportarsi in maniera impeccabile. Aveva iniziato a riprendere, non solo gli studenti più giovani, ma anche i suoi compagni e i ragazzi dell'ultimo anno, anche per innocenti scherzi da adolescenti, che prima erano il suo pane quotidiano. Si era trasformato nell'esatto opposto di ciò che era prima. E a chi chiedeva cosa gli fosse successo rispondeva 'chiedilo a Juliet McDavis'. Un giorno stanca della situazione, gli chiesi di incontrarci per parlare, svogliato mi trascinò nel suo dormitorio. Gli chiesi il perché del suo comportamento e lui, dopo avermi lanciato un'occhiata di sufficienza mi rispose che, da quando stava con me, aveva capito che il suo precedente atteggiamento, e anche il mio, erano deleteri e che gli avevano causato solo guai. Se prima mi sentivo male, in quel momento potevo davvero affermare di sentirmi uno schifo. Non solo sosteneva che il mio comportamento avesse causato la nostra rottura, ma anche che esso era la causa della perdita del suo valore di libertà, io ero la causa della sua nuova condizione di uomo schiavo. Non riuscii più a guardarlo in faccia"
Poi il suo sguardo si fece duro. Anche se continuava ad essere triste, i suoi occhi erano diventati fissi e quasi glaciali.
"Un giorno però, lo sentii parlare con il fratello, Joseph, quel ragazzo che era nello studio di Silente ieri sera. Avevo sentito il mio nome e mi ero fermata ad ascoltare. Sean stava dicendo che aveva iniziato a comportarsi così per farmela pagare, sapeva che io ci sarei rimasta male se avessi saputo di averlo trasformato in ciò che più mi sarebbe dispiaciuto, e che in fondo gli piaceva anche essere così. I suoi erano solo capricci, anche quando non gli importava di infrangere le regole era solo un modo per assecondare le sue voglie, il suo bisogno d'attenzione. Ne rimasi shockata, delusa e arrabbiata"
Vuotò la tazza e fissò in lontananza oltre gli alberi della foresta, verso le montagne che circondavano il castello. "Pochi mesi più tardi cercò di convincermi che avevamo commesso un'errore, tutt'e due. Ma non lo ascoltai, non volli più ascoltarlo"
Finì e si girò a guardare Blaise. Il serpeverde aveva stretto talmente tanto i pugni da aver conficcato la unghie nella carne, lo sguardo assassino, non prometteva niente di buono.
"Blaise?" il moro si voltò di scatto "Cos'hai?" chiese preoccupata la ragazza.    
"Appena torna lo riempio di botte!"
Juliet allarmata si alzò in piedi "No! Non ti ho raccontato questa storia per essere vendicata. Ha già provocato troppi guai. Voglio solo lasciarmela alle spalle. Sean non è un tipo che va giù leggero, non voglio che ci vada di mezzo anche tu". Tremava e Blaise, vedendola così si impose di calmarsi.
"S-scusa. Non volevo" mormorò il serpeverde osservando i segni rossi a mezzaluna che spiccavano nei palmi delle sue mani.
La ragazza scosse la testa e, più tranquilla si risedette "Non fa niente." poi guardandosi intorno esclamò "Ehi! Ma che fine ha fatto il thestral? Non vedo più le fasciature da nessuna parte."
E già, di bende volanti non si vedeva l'ombra per tutto il mini accampamento. La bestia doveva aver approfittato della loro chiacchierata per defilarsi in tutta tranquillità.
Velocemente si tirarono su e iniziarono a ispezionare nei dintorni. Niente. Non una traccia della presenza della creatura invisibile. Neanche una miserrima impronta nel terreno che testimoniasse il suo passaggio. Probabilmente aveva spiccato il volo.
Dopo essersi dati per vinti decisero di aspettare il resto del gruppo nella tenda. Tanto valeva stare al caldo.
Un paio d'ore più tardi, furono avvisati del ritorno della squadra dalla voce di Paul che li chiamava.
Sospirando Juliet uscì per informare l'uomo della fuga del thestral, seguita subito da Blaise, naturalmente.
"S-signor Paul, non so... come sia successo. Ci siamo distratti un attimo e il thestral... non c'era più" Juliet si tormentava le mani, nonostante questo reggeva coraggiosamente lo sguardo del mago che... sorrise?
"Si... beh... in effetti senza bende era difficile per voi tenerlo d'occhio." Allo sguardo perplesso della ragazza, aggiunse "Il thestral è ancora là. Si è solo tirato via la fasciatura. Probabilmente gli stava dando fastidio"
Inconsciamente la rossa si voltò a guardare nella direzione dove si trovava la creatura, non pensando subito all'inutilità della cosa dal momento che per lei era impossibile vederlo. Emise un sospiro di sollievo, per poi ridacchiare, seguita a ruota dall'uomo.
Nel frattempo due paia di occhi lanciavano scintille. Non appena Blaise vide Sean, l'istinto di saltargli addosso e farne carne da macello poco prima assopito si era risvegliato, e il giovane assistente, notandolo, aveva ricambiato più che volentieri quell'occhiataccia al vetriolo. La tensione era palpabile.

To be continued...



Chiedo umilmente perdono per il ritardo ç_ç Purtroppo mi è capitata una cosa molto spiacevole e non mi sentivo molto in vena di scrivere. Probabilmente anche il capitolo ne risente... non mi convince molto. Vorrei sapere cose ne pensate e se è il caso che lo riscriva. Mi scuso se non si è rivelato di vostro gradimento.
Ringrazio immensamente bluesnaky per le sue recensioni, mi hanno davvero tirata su di morale; sono contenta che la storia ti piaccia e che tu abbia trovato il tempo per dirmi cosa ne pensi, spero continuerai a farlo, mi farebbe molto piacere. Sono contenta di aver reso al meglio Blaise!
Bene! Ora mi metto d'impegno per far arrivare presto il nuovo capitolo, o per aggiustare questo... in ogni caso lavorerò con impegno per farmi perdonare per il ritardo.
E ora scappo all'università!
Un kiss ^^



Lenù 
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: lenu88