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Autore: jake84    27/03/2008    2 recensioni
Da quando si è svegliato improvvisamente dal coma, per Scott sono cambiate molte cose.. cosa sono le voci che sente nella testa? e perchè tutti sembrano sapere qualcosa che lui non ricorda? Presto scoprirà verità che non poteva conoscere, troverà amici che non sapeva di avere... e nemici che non immaginava di affrontare..
Genere: Azione, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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5

La terza voce

Linus delle ombre

 

 

“ Sei diventato silenzioso”, notò Helen, mentre l’ascensore li riportava al piano superiore.

“ Eh… scusa. Stavo pensando. Ma da quant’è che siete qui? Voi cinque, voglio dire.”

“ Io sono stata la prima. È stato quasi cinque anni fa. Ian e Iago sono arrivati subito dopo. Sono cugini, penso di non avertelo detto.”

“ No. Sono molto… affiatati.”

“ Il paese in cui vivevano è stato raso al suolo. Secondo la tv è stato l’incendio del bosco accanto, ma noi sappiamo che non è così. Da quando sono qui hanno imparato a contare su loro stessi.” Spiegò Helen. Non c’era emozione nella sua voce, come se si stesse costringendo ad essere professionale.

“ Cosa è successo al villaggio?”

“ Penso che te lo dirà l’agente Norman. È da lui che devi andare dopo. E comunque, c’entra con il motivo per cui siamo qui.”

Posso fidarmi di lei?

È troppo carina per mentire! Rispose subito pund.

Smettila non mi serve un pagliaccio adesso!

Sì, sì. E comunque non ti sta dando informazioni vitali. E ti sta guardando, quindi non rimanere in silenzio.

Ma non mi sta guardando! È voltata in avanti!

Ti vede eccome, stupido jushi!

“ Sembrano forti” buttò lì, tanto per dire qualcosa.

“ Lo sono… e parecchio. Dovresti vederli in azione.”

“ Scusami Helen… ma come posso esservi d’aiuto? Ho scoperto solo qualche mese fa di avere questi… poteri. Non so nemmeno usarli!”

Helen sorrise. “ non preoccuparti di questo. È davvero l’ultimo dei problemi.”

Ci stanno seguendo. Era di nuovo la voce del terzo, così profonda e roca.

Ne sei sicuro? Chiese Scott.

Gar non sbaglia mai, jushi. Si intromise il secondo. Ora era l’unico di cui non conosceva il nome.

Sono in due. Ora sono in tre. Tieniti pronto. Disse gar.

Pronto per cosa?

Per fare il tuo dovere! La voce di gar gli metteva i brividi, non poteva evitarlo. Quando parlava, anche pund e l’altro tacevano.

Finora non avevano incrociato nessuno nei corridoi, il che ovviamente non significava che non c’era nessun altro lì. Gar aveva detto che li stavano seguendo… e gar non sbagliava mai. Era una stronzata, lo sapeva. Ma decise di fidarsi.

 

Helen girò l’angolo e Scott la seguì.

“ Penso che ci stiano seguendo… Helen?” Scott si fermò. Davanti a lui non c’era nessuno.

Che significa? È un’illusione?

No, tora sa vedere oltre le illusioni. E questa non lo è.

E allora dov’è Helen? Chiese di nuovo Scott.

Si guardò intorno. Non c’erano porte, non c’erano nascondigli. Solo infinite pareti bianche e il pavimento di cemento. Nessun rumore. Helen era semplicemente sparita.

 

Dietro di te! Gridò pund.

Scott si voltò di scatto, pronto a colpire. Ma il corridoio era deserto. Lui non aveva sentito niente. Che stava succedendo?

Sono veloci. Era la voce di tora.

Quanti sono? Chiese Scott.

Quattro.

Perché non li vedo?

Perché non ci sono, idiota! Starnazzò pund.

Sì, davvero non c’era nessuno lì. Forse erano dentro quelle stanze… ma non gli sembrava credibile. Attese, con ogni cellula del corpo pronta ad agire.

 

Ci stanno girando intorno.

Stavolta a parlare fu gar. E Scott ne fu contento. Era terribile, vero, ma sembrava sapere quello che faceva.

Riesci a sentirli?

Sì. Sono in quattro e sono veloci. Non possiamo rimanere qui.

Alla fine Scott si arrese: che devo fare?

Per un attimo credette che gar non gli avrebbe risposto. Ma alla fine fu lui a parlare:

C’è una sola cosa da fare. Dobbiamo uscire allo scoperto.

Quello che disse dopo era talmente pazzesco che Scott non provò nemmeno a contraddirlo. Era follia. E in quel momento, era l’unica cosa alternativa che aveva. Doveva fidarsi di gar.

Ora!

 

Scott corse in avanti. Doveva trovarsi al centro dei due corridoi che si intersecavano. Secondo gar, in quel momento sarebbe stato attaccato da tutti e quattro i lati contemporaneamente.

Scott si fermò al centro. Si guardò intorno. I nervi tesi, il cuore che batteva forte. Ma non vedeva niente.

Al mio segnale incrocia le mani davanti agli occhi, come se volessi parare un pugno, aveva detto gar.

Scott attese il segnale. All’improvviso sentì uno spostamento d’aria. Si voltò, terrorizzato.

Vai! Urlò gar.

Quando incroci le mani, lasciaci andare. Scott non sapeva cosa diavolo significava… ma in qualche modo lo fece. Li lasciò andare. Sentì qualcosa staccarsi da lui… come se gli avessero stracciato la maglia di dosso. O la pelle stessa. Non fu doloroso. Fu semplicemente irreale. E all’improvviso, le voci che sentiva nella testa, ora erano nella stanza accanto a lui.

Un istante dopo, un pugno colpì davvero le sue mani. Scott strinse, per fermare il nemico.

Pund, tora e gar erano accanto a lui, di schiena. Avevano formato un quadrato, ognuno di loro aveva di fronte un avversario. Scott non poteva voltarsi. Tutto sembrava essersi fermato.

Chiuse gli occhi e improvvisamente vide il mondo da tre punti di vista differenti. Vedeva gli altri tre corridoi, a destra, a sinistra e dietro. Ma la figure che vedeva davanti erano tutte identiche.

Riaprì gli occhi. Il ragazzo che aveva di fronte, ritirò il pugno.

“ Però, sei forte!”

 

“ Chi sei?” chiese Scott.

Gli altri ragazzi erano spariti e anche le voci erano tornate dentro di lui. C’erano solo lui e questo strano ragazzo.

“ Io sono Linus delle ombre, è un onore conoscerti” fece persino un mezzo inchino. Aveva degli orecchini neri a forma di croce ad entrambe le orecchie e un piercing sul labbro inferiore. Il taglio dei capelli era decisamente originale, ma adesso a Scott non importava niente.

“ Sai chi sono?”

“ Io penso di sì. Ma tu sai chi sei, Scott degli Spiriti?”

Scott fece un mezzo passo indietro. Era completamente disorientato. Disse la prima cosa che gli venne in mente.

“ Dov’è Helen?”

“ Oh, si è presa una pausa. Voleva che io scoprissi i tuoi poteri. Sei un fenomeno!” gli afferrò la mano e gliela strinse.

“ Sapevo che cinque non era il numero giusto, l’ho sempre detto. Comunque senti: sei uscito allo scoperto di proposito vero? Volevi che ti attaccassi.”

Scott fu indeciso se mentire o dire la verità. Ma quel ragazzino gli era simpatico. Non stava fermo un attimo, sembrava un bambino. E le voci tacevano.

“ Per la verità, non sapevo niente. Ancora non ho capito cosa è successo.”

Linus sgranò gli occhi. “ Graaaaande!!”

Le voci nella sua testa tacevano. Linus si avvicinò al suo volto, quasi a sfiorarlo con il naso. Lo guardò dritto negli occhi, ma Scott non si fece indietro. Poi Linus sbottò: “ tzè, non funziona!”

“ Cosa?”

“ Non riesco a leggerti nella mente. Sei davvero uno di noi, allora! I miei poteri non funzionano sugli altri cinque. E nemmeno quelli di Helen.”

“ E quali sarebbero i tuoi… poteri?” chiese Scott.

“ io sono Linus, il signore delle ombre, per servirti” fece un inchino in modo molto appariscente e Scott rimase incantato dalla sua ombra. Si muoveva autonomamente, si allungò, si divise in due e si staccò dal pavimento. In un attimo presero forma altri due Linus e anche loro si inginocchiarono. Erano identici a lui, solo gli occhi erano diversi: i cloni non avevano la pupilla.

Scott sorrise. “ Piacere di conoscerti, Linus.”

“ Adesso penso che dovrei accompagnarti dal maestro, altrimenti Helen mi scuoia vivo. Me e tutti i miei cloni.”

Si incamminarono per i corridoi e Linus si dimostrò l’esatto opposto di Helen. Non faceva che girargli intorno e fare domande.

“ Non ti sei ancora allenato qui, vero?”

“ No, nessun allentamento.”

“ Allora ti sfido. I miei cloni contro i tuoi fantasmi!”

“ Linus… io non so di cosa stai parlando…”

“ aaahh! Lo sapevo, non vuoi svelare i tuoi trucchi. E non posso nemmeno leggerti la mente. Che culo. Vabbè, tanto di batto lo stesso.”

Continuarono a camminare per un po’. Scott non riusciva a credere che quel posto fosse così grande. Aveva camminato per chilometri ormai! Ma aveva altro a cui pensare adesso.

Aveva lasciato la stampella da qualche parte indietro. Non ne aveva bisogno.

“ È stata Helen a chiederti di attaccarmi?” chiese Scott.

“ Sicuro. Voleva sapere che poteri avevi. Sai, girano strane voci su di te.” Disse Linus, sorridendo.

“ Su di me? Ma se sono appena arrivato!” disse Scott. Ma se era così, perché quel posto gli sembrava così familiare?

Pund? Chiamò.

Sono Tora. Ci sono solo io adesso. Era la prima voce.

Dove sono gli altri?

Non fare domande stupide.

Sono già stato qui?

Sì. In un certo senso… sei sempre stato qui.

Che vuoi dire?

O che non te ne sei mai andato davvero. Fai un po’ tu.

Perché pund voleva scappare?

Pund è un vigliacco. Tu non sei costretto ad assomigliargli.

“ Hey, tutto apposto?” gridò Linus, sventolandogli una mano davanti alla faccia.

“ Che c’è?” disse Scott.

“ Ti sei straniato. I tuoi occhi sembravano più grandi. Cazzo mi hai messo i brividi! Me l’aveva detto Helen che potevi fare questo effetto, ma non ci avevo creduto.”

“ Scusa. Stavo cercando di capire una cosa.”

“ Cosa?” chiese subito Linus.

“ Ho l’impressione di essere già stato qui. Non so perché.” Ammise Scott alla fine. Per qualche motivo, Linus gli era simpatico.

“ Certo che sei stato qui! Sei venuto insieme a tutti noi. Solo che poi sei sparito, non chiedermi perché.” Linus guardò l’orologio. “Ora però è meglio che ti porti dal professore. Già se la prendono sempre con me perché faccio tardi.”

“ Chi è il professore?”

“ Basta con le domande. Ti va una corsa? Ti avverto che sono molto veloce.” Poi senza aspettare risposte da Scott, gridò: “Via!”

 

Era incredibile. Sfrecciò via ad una velocità disumana. Ma quello che lo sorprese ancora di più, era che riusciva a tenere il suo passo! Gli sembrava di correre normalmente, ma vedeva i corridoi sfrecciare su entrambi i lati. Era pazzesco.

“ Ora si fa più difficile. Seguimi!” gridò Linus.

Spalancò le braccia. Distese le dita. Dal pavimento si alzarono due perfetti cloni di Linus. In un attimo si scambiarono di posto e Scott non riuscì a seguire il vero Linus. Improvvisamente i cloni imboccarono due corridoi diversi.

Scott stava per fermarsi. Non sapeva quale doveva seguire, quando una voce gli tuonò dentro la testa.

Destra! Era Tora. Quello che sapeva vedere attraverso le illusioni. Doveva tenerlo a mente. Per il momento si lanciò a destra.

Linus ripeté il trucco altre due volte. Tora gli gridò la direzione da seguire. Si fermarono alla fine davanti ad una porta.

“ Grande! Sei il primo che riesce a starmi dietro! Come diavolo hai fatto?”

Scott stava per rispondere, quando Linus lo fermò. “ Lo so, lo so, non me lo dirai. Sembri uno di quegli stramaledetti prestigiatori che non ti spiegano mai il trucco! Comunque non capisco perché Karen abbia detto che sei una schiappa. Per adesso sei andato alla grande.”

“ La ragazza con le pistole?”

Linus strabuzzò gli occhi. “ Karen ha il fisico di una dea… e tu ti ricordi le pistole!!”

“ Mi ha sparato.” Si giustificò Scott.

“ Dio, poi dicono che io sono quello strano.” Aprì la porta e Scott vide un’altra ascensore.

“ Il prof ti aspetta al piano superiore.”

“ Tu non vieni?” chiese Scott.

“ No, per carità. Già ho avuto la mia razione per questa settimana. Buona fortuna. È al piano di sopra.”

Linus corse via. Scott entrò nell’ascensore.

 

  
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