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Autore: Painting_Flowers    26/09/2013    5 recensioni
[Alex Gaskarth/Taylor Jardine]
Dall'ottavo capitolo:
- A volte ci penso. È buffo, abbiamo cominciato a odiarci e guarda dove ci ha portato tutto questo: siamo stesi sul prato di una casa sconosciuta coperti di...è gelatina? – disse Alex, assaggiando la sostanza zuccherina verde sul suo mento e Taylor rise.
- È tutta colpa di Jordan. Prima o poi lo soffocherò con il cuscino mentre dorme. – replicò lei con un sorriso dolce. Il cielo li sovrastava con le prime stelle che comparivano tra le sfumature blu scuro. Anche se credevano che sarebbe stato meglio tornare da quel gruppo di scalmanati, preferivano rimanere lì: non sapevano che in realtà era esattamente quello che i loro amici speravano.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alex Gaskarth, Altri
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 1




Baltimora, Campbell High School
 
- E’ carina, non lo pensi anche tu? –
- Sì. –
- Insomma, magari con lei riesco a combinare qualcosa, no?-
- Sì. –
- Forse dovrei chiedere a Rian. Lui e Cass sembrano andare alla grande. –
- Sì-
- ...Tutto ok, Lex?-
- Tutto a posto, a parte il fatto che mi stai rompendo le scatole con quella tipa da almeno tre giorni. Poi, quando uscirà con te, smetterai di essere così ossessionato, come al solito. –
- No, io non la vedo così. Uscivo con le altre solo perché ci stavano. Dici che questa è diversa?-
- Non la conosco neanche!-
 
Alex Gaskarth, diciassette anni e occhi castani appena visibili sotto i capelli biondo scuro, si trovava accanto al suo armadietto e ogni giorno doveva subire i discorsi del suo migliore amico.
Jack Barakat, il migliore amico già nominato, si distingueva per un ciuffo biondo che faceva a cazzotti con i suoi capelli neri, inoltre non era difficile notarlo sopra la massa degli studenti, data la sua altezza. Una sua pessima abitudine era cercare ragazze sempre diverse con cui uscire solo una volta e, nel frattempo, far disperare chiunque gli stesse vicino parlando della sua prossima preda.
 
Stavolta il mirino di Barakat era caduto su Taylor Jardine, una ragazza del corso di spagnolo.
Un grande pregio di Tay che si poteva subito notare era il suo bisogno di distinguersi dalla massa. Di certo nessuno l’avrebbe mai vista in giro con addosso una camicetta di pizzo o una collana con il simbolo dell’infinito. No, decisamente non era possibile.
Lei indossava jeans strappati, magliette vintage con il logo di alcune vecchie rock band e si metteva le felpe larghe per coprirsi dal freddo pungente d’autunno. Era a posto, stava bene così, e se lo ripeteva mentre passeggiava ascoltando i suoi gruppi preferiti, tutt’altro che commerciali.
 
- Dai, si vede subito che non è il tipo che ci sta per una sera e basta!-
- Hai intenzione di andarle a chiedere di uscire o devo farlo io?- domandò Alex con impazienza.
- Sei impazzito? Stavolta devo pensare bene a cosa dire e prepararmi. – Purtroppo Alex si era già avviato in direzione della ragazza, deciso a mettere un punto definitivo a quella faccenda.
 
 
La giornata non era cominciata nel migliore dei modi per Taylor: prima si era versata addosso il caffelatte e poi aveva perso l’autobus. Se il buongiorno si vede dal mattino, allora le aspettava una giornata a dir poco terrificante.
Fece una smorfia tra sé e sé mentre pensava e si accorse a malapena del ragazzo che si trovava accanto a lei, convinta che dovesse solo aprire il proprio armadietto. Così prese il suo MP3, ma prima che avesse avuto la possibilità di ascoltare una sola canzone, questo le venne sottratto dalla mano e l’anta del suo armadietto fu sbattuta violentemente e chiusa.
 
-Arriviamo al punto, Jardine. – disse Alex con irruenza.
- No, no. Per prima cosa, dammi l’MP3. Per seconda cosa, non abbiamo nessun punto a cui arrivare. Anzi, spiegami cosa diavolo stai facendo.– replicò lei, rispondendo a quell'attacco improvviso.
- Il mio amico mezzo biondo laggiù vuole invitarti a uscire. Accetti?- domandò lui, ignorando l'altra.
 
Taylor guardò oltre la spalla dell’altro, osservando un ragazzo molto alto che stava imprecando ed era indeciso se andare verso loro o restare dove si trovava. Alex in quel momento pensò che lei dopotutto era solo una come tante. Era un numero in più per Jack e una ragazza in meno di cui sentir parlare per lui.
 
- Sono i Blink? – chiese Alex ascoltando la musica che proveniva dall’oggetto nella sua mano.
- Ho qualche loro canzone. La cosa ti crea dei problemi?- disse acidamente la ragazza.
- Non hai le orecchie un po’ delicate per loro? –
 
Stella, la sua ex, si era appena messa insieme ad un idiota. Era amareggiato, frustrato, infuriato e...qualsiasi altro aggettivo potesse andare bene. Come se non bastasse, non sapeva cosa fosse peggio tra la scuola e i suoi genitori. Aveva solo bisogno di sfogarsi.
 
- Io ascolto quello che mi pare! Qual è il tuo problema? –si difese nuovamente Taylor.
- Il mio problema è che non posso lasciare la mia band preferita nelle mani di una come te. –
 
Le stava praticamente ridendo in faccia, notando la rabbia che stava montando la sua interlocutrice. Se l’avesse fatta arrabbiare, non sarebbe uscita con Jack e lui stesso almeno non sarebbe stato l’unico solo. Inoltre voleva prendersela con qualcuno, solo per togliersi qualche peso. Due piccioni con una fava.
 
La campanella trillò. I gruppi di studenti si divisero e andarono ognuno nella propria classe e il corridoio ben presto si svuotò.
 
- Devo andare, dammelo. – ordinò Taylor, allungando la mano e aspettando il suo lettore musicale. Alex però la guardava divertito e malizioso e le si avvicinò, lasciando pochi centimetri di distanza dai loro nasi.
- Oh, va bene, anche se non mi aspettavo una proposta così diretta.-
 
Jardine arrossì e dopo aver urlato un “Smettila, stronzo!” se ne andò infuriata, sicura di avere un conto in sospeso con quel tizio.
Dopotutto lo conosceva. Andava al suo stesso corso di spagnolo, no? Perfetto, lo avrebbe rivisto di lì a poco e, soprattutto, gliel’avrebbe fatta pagare.
 
Il suo zaino però fu bloccato prontamente dalla presa di Gaskarth, che si giustificò con un “Non ho finito con te.”
 
- Sì, invece, abbiamo finito. Se io non vado ora, la prof di inglese mi ammazza, quindi lasciami. Subito.-
- Che problema c’è? Vedi, è questo quello che intendevo: ti preoccupi troppo per la scuola e tutto il resto, sei troppo delicata per i Blink. E anche per i Fall Out Boy.– replicò il biondino, osservando la maglietta dell'altra.
- Pensa quello che ti pare. Tieniti anche l’MP3 se vuoi, non mi interessa. Lasciami andare. – disse lei in tono minaccioso.
Con questa frase Taylor abbandonò il ragazzo in mezzo al corridoio, sperando intensamente che non la seguisse.
 
- E per il mio amico? Esci con lui? – gridò Alex, incurante delle aule vicine. Infatti pochi secondi dopo una donna sui cinquant’anni, con un orribile tailleur grigio fumo aprì la porta accanto a Taylor e vide i due.
 
- Perché voi due non siete in classe? In vicepresidenza, ora!- sputò lei, scortandoli e controllando che non fuggissero.
 
- Bella mossa, Gaskarth! Una nota di demerito, questa me la paghi. – disse Taylor , appena i due furono usciti dalla vicepresidenza.
 
- Ma rilassati! Hai preso una nota, quindi? Muori? Non credo proprio, anche se adesso non potrei desiderare altro. – rispose lui con rancore. La ragazza sbuffò e controllò il suo nuovo orario, poiché l’anno era appena cominciato e non lo aveva ancora imparato.
 
- Devo andare a spagnolo. Mi tocca vedere la tua faccia per un’altra ora. – commentò lei, dirigendosi verso l’aula giusta, seguita dal ragazzo, che non sembrava entusiasta all’idea.
 
- Ieri mi è venuta un’ottima idea per un nuovo progetto in classe. – annunciò allegramente la donna seduta dietro la cattedra, appena tutti i posti ai banchi furono occupati. Attendeva una reazione da parte della classe, che non arrivò mai, così continuò il suo discorso con molto meno entusiasmo.
 
- In classe farete esercitazioni di spagnolo e inscenerete dei dialoghi da voi inventati. – disse, sperando di ottenere una risposta, ma anche stavolta dovette ricredersi. Gli unici rumori udibili era il picchiettio di qualche penna e alcuni sporadici sospiri dovuti alla noia.
 
- Molto bene. – aggiunse duramente. – Le coppie verranno fatte in ordine alfabetico. –
Nell’aula improvvisamente ci fu un silenzio di tomba, seguito da un brusio confuso. Coppie? Quando aveva parlato di coppie?
 
- Quindi adesso le formeremo e poi vi metterete subito al lavoro. – disse la professoressa ad alta voce, cercando di sovrastare i borbottii.
 
- Prima coppia: Aline e Barakat. –
 
A quella frase, Jack cercò nell’aula la persona che era stata chiamata con lui, incontrando lo sguardo di una mora dai grandi occhi neri che gli sorrise.
- Niente male questo metodo. – disse con un sorriso rapito al suo amico che si trovava nel banco accanto.
- Bah...- si limitò a dire Alex guardando il vuoto.
 
Taylor, all’altro lato della classe rispetto ai due, cominciò a contare mentalmente i propri compagni, cercando di capire con chi sarebbe finita, ma solo quando venne annunciata la terza coppia lo capì.
 
No…
 
-Quarta coppia: Dawson e Ellis. –
 
No...
 
- Quinta coppia: Fletcher e Fowler. –
 
Per favore, no...
 
Taylor teneva le dita incrociate, sperando di aver sbagliato a contare o che venisse saltata, ma le sue erano solo illusioni
 
- Sesta coppia: Gaskarth e Jardine. –
 
Ecco, il responso fatale. Taylor osservò Alex, risvegliatosi dal suo sonno catatonico, rimanere a bocca aperta inorridito per poi incontrare il suo sguardo. Erano indecifrabili, nessuno dei due sapeva cosa pensasse l’altro, ma ben presto si tolsero questo peso, tornando ai propri interessi.
 
- Al lavoro! E che non vi senta chiacchierare! –





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*Lo so, come storia non è un granchè, ma mi piaceva come idea, anche se è palesemente banale e fuori contesto perchè ho notato che nel fandom la Jalex regna sovrana e detta legge...
MAAA sto sviando il discorso! Proverò ad aggiornare presto e il prima possibile, ma tra la scuola (maledetto triennio...) e un'altra fanfiction da portare avanti credo ci metterò un po', ma prometto di sforzarmi! See you soon*
  
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