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Autore: AnneC    27/09/2013    5 recensioni
Si può abbandonare il proprio Paese e una volta all’estero cercare qualsiasi cosa che ti tenga aggrappato ad esso?
Si può ripartire da zero, iniziare una nuova vita, creare una nuova versione di te senza sentirsi spaesati e soli in una metropoli che ti attende oltre le finestre?
Riuscirai a ristabilire l’ordine o andrà tutto a rotoli?
Resterai o tornerai indietro?
In ogni battaglia serve qualcuno che ti copra le spalle nei momenti di difficoltà e che esulti con te della vittoria. Ma puoi trovarlo in mezzo ad una folla sconosciuta?
C’e chi riesce nel suo intento e chi invece rimane sconfitto.
Cos’è successo a me? Stavo precipitando, ma qualcuno mi ha portata in salvo.
Genere: Malinconico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 14

~•~

And it will be just like you were never gone.


Nessuno mi ha mai dedicato una canzone prima, o meglio, nessuno l’ha cantata in pubblico da sopra ad un palco di fronte a quasi cento persone. Ma c’è sempre la prima volta.
“Credo che dovremmo andare a fargli i complimenti” dice d’un tratto Rose, mentre ritorniamo al nostro tavolo.
“Sì, sono stati davvero straordinari” aggiunge Marisol appoggiandola.
“Beh, dopotutto il cantante sa giocare bene le sue carte. E’ un tipo che piace, è un musicista e già questo attira parecchie donne, poi scrive un pezzo sdolcinato,  si inventa una storiella ed il gioco è fatto” interviene Josh.
“Ma che dici? Tiri in ballo questi luoghi comuni solo perché sei un architetto e preferisci la razionalità alle emozioni” sbotto lasciandolo di sasso.
“Esatto” mi appoggia Marisol annuendo.
“Tre su tre” annuncia Josh. “Anna, non credevo che avrebbe abbindolato anche te” aggiunge scuotendo la testa.
Idiota.
Ma che vuole da me, perché devo essere io l’eccezione? Sono la regola e credo di esserne fiera.
“Piantala. Non credo che il tuo rigore possa sciogliersi con una canzone del genere” gli dico acida.
“Per canzone del genere intendi banale e scontata?”.
Gli spacco la faccia se non la smette!
“Smettetela voi due. Perché non andiamo da loro?” suggerisce la mia coinquilina, sentendo la tensione che aumenta.
“Sì, magari ci facciamo dire da quanto tempo usa questa tecnica per rimorchiare” insiste Josh.
“Perché invece non ti vai a fare un giro?”sussurro a voce bassissima.
Marisol mi ha sentita e non riesce a trattenere una risata. I due inglesi la guardano interrogativi, ma lei aumenta  ancora di più il volume, contagiando anche me, facendomi rilassare all’istante.
Quando arriviamo al bancone, i tre musicisti sono circondati da quel gruppetto di ragazze che prima erano davanti a noi e Josh non perde l’occasione per esporre di nuovo la sua teoria.
“Ha funzionato anche con loro” mi sussurra all’orecchio.
Non lo rispondo, credo che lo manderei a quel paese e  peggiorerei soltanto la situazione.
“Oh, eccovi” ci dice Mark, abbandonando le ragazze con gli altri due componenti della band. “Vi avevo di nuovo perse. Non credo di essermi presentato prima” aggiunge allungandoci la mano.
“Sei Mark” lo anticipa Marisol. “Lo abbiamo sentito tutti” conclude.
“Ah, giusto” dice grattandosi la testa. “Amico, non voglio assolutamente portarti via una di questa splendide ragazze” aggiunge rivolgendosi a Josh, che gli risponde che può benissimo sottrargli due ragazze.
“Beh, mi metti in difficoltà… Non saprei fare una scelta” afferma pensieroso, mentre un barista gli porge un’altra birra. Ma quanto bevono questi irlandesi?
Stranamente il nostro accompagnatore non proferisce parola.
“Cosa devi scegliere?” chiede il batterista, arrivando in aiuto.
“Glen, mi serve un consiglio. Posso scegliere solo due ragazze” dice indicandoci.
“Dovresti chiedere a O’ Donoghue, lui saprà consigliarti”. “Danny vieni un po’ qui” lo chiamano in coro.
Non so se sia la birra a farli comportare così, ma hanno un piano anche loro, ci metto la mano sul fuoco.
Il cantante abbandona le civettuole e mentre si avvicina, Marisol continua a tirarmi gomitate. La invito a smetterla con un impercettibile movimento delle labbra, prima che mi lasci qualche segno sul braccio.
“Che succede?” esordisce sorridente.
“ Mark può rubare due di noi a Josh” risponde Rose tagliando corto.
“E perché due e non tre?” chiede curioso.
“Sono le mie condizioni” risponde Josh cominciando a sorseggiare un altro bicchiere di birra.
“Non è che hai qualche asso nella  manica?” chiede Glen.
Questa situazione mi sta uccidendo e ho il presentimento che la cosa finirà male. Non ci penso due volte su e bevo un lungo sorso dal bicchiere dell’inglese, nella speranza che l’alcol mi addolcisca la pena.
Un mezzo sorriso appare sul volto dei tre musicisti, ma non ne capisco il senso.
“Voglio lei” dichiara Mark indicandomi. Io? “Abbiamo molto in comune” dice alzando il bicchiere.
Bingo. Hanno retto il gioco di Josh e sono caduti dritti nella sua trappola, anche se a dirla tutta, ce li ho condotti io col mio gesto impulsivo.
“Mi dispiace, ma credo che non sia possibile scegliere lei”.
“Hai giocato sporco, amico” afferma Glen.
Ma l’esuberante Marisol che fine ha fatto? Dov’è finito il suo tempismo che mi salva dalle situazioni sconvenienti?
“E perché lei no?” chiede Danny, guardando me negli occhi invece del ragazzo al mio fianco.
Merda. Marisol, perché non parli?
“Com’è che si chiama la band? Non credo di aver capito il nome” dico pensierosa, salvandomi in calcio d’angolo. Sono un genio.
“Siamo i The Script” annuncia Mark facendo il gesto di portare un microfono immaginario vicino alle sue labbra, provocando una risata generale. “Non avete mai sentito questo nome?” domanda alzando un sopracciglio.
“Dovremmo?” chiede Marisol, che finalmente parla. Allora non è diventata muta.
“Guarda un po’, incidi tre album,  giri due volte il Mondo in concerto e trovi ancora qualcuno che non ti conosce” aggiunge Glen retorico, sedendosi su uno sgabello libero.
Sono famosi quindi. Strano che in Italia non ne abbia mai sentito parlare e soprattutto non ho mai beccato un loro video in tv. Credo che Danny non mi avrebbe lasciata indifferente, mi sarei ricordata del suo volto anche dopo un milione di anni. Forse sono finiti nella porzione sbagliata del mercato discografico, quella che non trasmettono nel Bel Paese.
“Non conoscete neanche Hall of Fame?” domanda Mark sbigottito. “Non l’abbiamo suonata stasera, ma fa più o meno così” aggiunge, canticchiando la melodia e Danny comincia a cantare quello che credo sia il ritornello.
“Ma non era di will.i.am?” dice Rose, interrompendo la ricerca accurata che stavo svolgendo nei meandri della mia memoria.
“Perfetto” aggiunge Glen. “Fino a prova contraria è nostra” precisa Danny sorridendo.
Possibile che non l’abbia mai sentita? Meglio che continui a cercare, non si sa mai.
“Se siete così famosi, allora perché suonate ancora in un pub?” chiede Josh. Dopotutto è una giusta osservazione, forse l’unica cosa sensata che abbia detto finora.
“Ogni tanto ci piace improvvisare delle serate all’insegna dei vecchi tempi e cerchiamo di non rendere la cosa ufficiale, ma qualche fan sbuca sempre da qualche parte” risponde il batterista, facendo un cenno verso le ragazze che erano con loro prima.
“Certo, l’acqua!” esclamo facendo voltare tutti verso di me. Da come mi guardano, credo che mi reputino pazza o perlomeno ubriaca.
“In Italia la vostra canzone è la colonna sonora di una pubblicità di una marca di acqua” spiego, in modo da mettere in chiaro che sono ancora lucida.
“Davvero?” chiede Glen sgranando gli occhi.
“Perché dovrei mentire?”.
“Più che altro mi chiedo cosa c’entra l’acqua con la canzone” dice Danny pensieroso accomodandosi di fianco al batterista.
“A prescindere da questo” interviene Marisol “Siete stati grandiosi stasera. L’ultima canzone è stata magnifica” aggiunge sprizzando entusiasmo da tutti i pori.
Bene, questa sera la mia complice ha deciso di sabotarmi.
“E dov’è finita la ragazza alla quale l’hai dedicata?” chiede Josh, guardandosi intorno alla ricerca di quella misteriosa donna.
“Credo che sia qui con un altro” gli risponde mentre sorseggia la sua birra e posa i suoi occhi su di me.
Ha capito tutto nonostante ho evitato che l’argomento fosse tirato in ballo.
“Peccato. A quanto pare qualcuno non ha abboccato all’amo” aggiunge l’inglese, che tra poco verrà picchiato a sangue dalla sottoscritta.
“Di che parli?” domanda Danny stranito.
“Credo che usi questa tattica per fare colpo sulle ragazze. Su loro tre ha funzionato, ma sul tuo obiettivo no. Questa volta ti è andata male” insiste.
“Ci risiamo” mi lascio sfuggire, mentre mi allontano da lui e mi siedo sullo sgabello libero alla sinistra di Glen.
L’inglese mi lancia un’occhiataccia. Ma che vuole? In fin dei conti, siamo semplicemente due che si baciano, non è scritto su nessun contratto che devo appoggiare ogni sua convinzione o stare sempre incollata a lui.
“Non sei il primo che insinua una teoria del genere” risponde Danny calmo. “Forse approfitto un po’ della situazione, lo ammetto. Ma se questa sera lei torna a casa con l’altro, vuol dire che questa tattica non ha funzionato fino in fondo” aggiunge, spostando lo sgabello in avanti in modo da vedere perfettamente il cerchio che abbiamo creato. Improvvisamente la punta dei mie stivali mi sembra così interessante, ma soprattutto mi distrae da quegli occhi intensi che di sicuro si sono posati su di me.
“Visto? Ti ho dimostrato che avevi torto” mi dice Josh gongolante, facendosi sempre più vicino e mi scocca un bacio tra i capelli.
“Uno a zero” commenta Glen e non so se si riferisca realmente all’inglese e alla sottoscritta.
“Palla al centro” interviene Marisol e sono sicura che non si sta riferendo a me e Josh. C’è un’altra partita in atto qui ed io non sono nessuna delle due squadre, sono il premio finale.
“Quindi sei riuscito a beccare l’eccezione” aggiunge Rose, che a quanto pare ha già capito tutto.
E rieccoci con quest’eccezione e questa regola.
“Forse non si tratta di questo” dico alzando lo sguardo nella speranza che riesca a difendermi.
Danny ha quel sorriso a metà che lo ha accompagnato per gran parte della serata.
“Potrebbe essere che il ragazzo con cui è qui stasera abbia approfittato della tua assenza” aggiungo guardandolo dritto negli occhi. E’ la verità.
“Non fa una piega” commenta Mark posando il bicchiere ormai vuoto sul bancone.
“E che ne sai tu?” mi chiede Josh stranito.
“Danny ha detto che non si vedono da un po’ di tempo e che lei è qui con un altro. Ho fatto uno più uno”. No, ho semplicemente parlato di me stessa.
“Poi sono io quello razionale” mi canzona. “Che fine hanno fatto le tue adorate emozioni?”.
“Magari dipende anche dalla situazione” interviene Marisol, portandomi in salvo.
“Dovresti parlare con lei. Quando è sola intendo” dice a Danny, facendo risaltare la parola “sola”.
“E chi mi assicura che mi conceda un’occasione e non mi ignori come le altre volte?”
“Magari questa volta farà un’eccezione” dico tirandomi definitivamente la zappa sui piedi.
“E la puntata di Risolvi i problemi di cuore di Danny termina qui” annuncia Mark scimmiottando un conduttore televisivo.
“Ma smettila. L’alcol ha cominciato a fare effetto” afferma Glen rivolgendosi all’amico, il quale gli risponde che sta bene.
“Se domani mattina avrete i postumi di una sbornia, passate nella caffetteria qui vicino. Io ed Anna saremo lì fino ad ora di pranzo” aggiunge spavalda la spagnola.
“Il caffè è da evitare dopo una sbronza” controbatte Rose.
“Beh, allora niente caffeina per voi, ma passate a trovarci lo stesso” aggiunge Marisol, procurandoci una sorta di appuntamento coi tre irlandesi.
“Faremo un salto volentieri” dice Danny ammiccando verso di me.
“Ci dispiace lasciarvi, ma come sapete dobbiamo cominciare presto domani mattina. Pochi si ubriacano il lunedì sera e il resto viene a riscuotere la loro dose di caffè” conclude Marisol.
“E’ stato davvero un piacere conoscervi e ascoltare la vostra musica” commenta Rose, mentre io mi alzo dallo sgabello.
“E ve ne andate senza un abbraccio?” chiede Mark allargando le braccia. “Ci sono ragazze che sarebbero disposte a tutto pur di stringersi a noi” conclude.
“Ti è andata male, amico” dice Josh beffardo.
“Allora non sconvolgiamo le vostre abitudini. Devo piangere, urlare o strapparmi i capelli? Posso farlo se vi fa sentire meglio” aggiungo scherzando mentre mi avvicino a Mark.
“Non ci piacciono le fan isteriche” commenta Glen contrariato.
Il chitarrista ha una stretta decisa e fa durare più del dovuto l’abbraccio.
“Danny non ti ha reso giustizia quando mi ha parlato di te” mi sussurra all’orecchio e riesco a percepire l’odore forte della birra che ha ingerito. Lascia la presa e mi dirigo da un altro membro dei The Script.
“Quindi è a causa tua se sono stato svegliato nel cuore della notte” mi sussurra Glen senza destare sospetto.
“Mi dispiace, ma ha insistito lui” gli dico scusandomi.
“Non preoccuparti.  E’ stato meno fastidioso di doverlo ascoltare mentre si malediceva per non averti chiesto il numero” confessa prima di lasciarmi andare.
Ed eccomi di fronte a lui, a pochi centimetri da quegli occhi che non mi hanno mai abbandonata. Questa volta non si tratta della mia mente che li fa riemergere dai ricordi, sono davvero lì e non aspettano altro che stregarmi di nuovo. Il contatto con il suo corpo mi fa sentire in pace con me stessa, come non se ne fosse mai scomparso dalla mia vita.
“Ancora non riesco a credere che tu sia qui” mi sussurra tra i capelli. Non mi sono mai accorta che è più alto di me di una decina abbondante di centimetri. Appoggio la mia guancia alla sua spalla e il suo profumo mi riempie le narici.
“Questa volta non facciamo passare troppo tempo prima di rivederci”.
E’ tutto quello che riesco a dirgli. Potrei rimanere avvinghiata a lui per l’eternità.
Un colpo di tosse di Marisol mi riporta alla realtà, allora sciogliamo leggermente l’abbraccio e Danny mi sposta una ciocca di capelli che mi è finita sulla guancia. Attraverso quel breve tocco, riesco a percepire la morbidezza della sua mano, nonostante i calli dovuti a chissà quanti anni trascorsi a suonare e comporre testi.
Non riesco a trattenere un sorriso e lui ricambia inumidendosi impercettibilmente le labbra.
Stiamo per oltrepassare il limite, ne sono certa, e per evitare che accada, mi allontano definitivamente da lui.
Josh saluta i tre con una stretta di mano amichevole.
“Ti farò sapere come andrà a finire con la ragazza misteriosa. Sarai il primo a cui lo dirò” aggiunge Danny prima di stringere la sua mano.
“Che la sfida abbia inizio” sussurra Marisol al mio fianco.
Ci allontaniamo dal pub, lasciando i tre irlandesi al suo interno. La città è quasi addormentata e la temperatura si è decisamente abbassata.
“Ma quel Danny ci stava provando con te?” mi chiede d’un tratto Josh, interrompendo il silenzio che regnava tra noi.
“Quando?” domando cercando di sembrare disinvolta, mentre una nuvoletta mi esce dalla bocca a causa del freddo.
“Quando vi siete salutati. Il vostro abbraccio mi è sembrato più lungo rispetto agli altri” aggiunge stringendomi leggermente a sé.
“Ti sei messo a cronometrare gli abbracci ora?” chiede Marisol prendendolo in giro.
“Ti ha detto qualcosa?” continua ignorando la sua coinquilina.
“No, niente” mento spudoratamente.
Lui mi scruta attentamente, ma non insiste.


 

~•~

Ciaoooo! Ed ecco a grande richiesta
un nuovo capitolo fresco fresco...
Che ve ne pare? :)
Sono così emozionata che ci siano i The Script
al completo *-* E sono curiosissima di sapere se vi piace!
Ammetto che mentre scrivevo, avrei voluto
strangolare Josh con le mie stesse mani...
Beh, dopo avervi annoiato abbastanza con questo
sfogo, torno al mio odiato libro di Letteratura
Italiana e se tutto va bene il prossimo capitolo
sarà online lunedì sera, qualunque sia l’esito di questo
maledetto esame :) Beh, bando alle ciance…
Alla prossima,

~ AnneC

*Credits*
Hall of Fame - The Script ft will.i.am
Hall of Fame - Pubblicità acqua Vitasnella

   
 
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