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Autore: im a chubby girl    27/09/2013    4 recensioni
"Vi sarete anche liberati di Dan Humphrey, ma non vi libererete mai di me: ci sarà sempre qualcuno dal di fuori che vorrà intrufolarsi...
Chi sono io ora? È un segreto che non rivelerò mai!
Xoxo gossip girl."
Questa è l'ultima frase dell'ultima puntata di gossip girl, ma Solo perché Dan Humphrey è cresciuto e sposato non significa che ci sia un altro ragazzo di Brooklyn che si senta escluso e voglia entrare nel giro di chi conta.
Tutto cominciò quando lesse l'ultimo capitolo del secondo libro di Dan, fu folgorato da una idea che gli avrebbe rivoluzionato la vita: avrebbe creato anche lui un sito come gossip girl, le persone a Manhattan avevano ancora fame di gossip, e piano piano avrebbe scritto di se stesso fino ad integrarsi nelle élite di Manhattan.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Quasi tutti | Coppie: Blair Waldorf/Chuck Bass, Dan Humphrey/Serena Van Der Woodsen
Note: Lime | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Nel futuro
Capitoli:
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gg -tutto chiaro?- domandò stufa Blair Waldorf con in mano la solita cartellina dalla quale non si separava mai. Davanti a lei si poteva vedere, seduto su uno sgabello, un confuso e umiliato Dan Humprey che aggrottava la fronte più e più volte.
-... No- rispose, con il timore di essere divorato dalla figura dinanzi a lui. Blair fece un respiro profondo, cercando di inalare più aria possibile, e rispiegò tutto a Dan:
-io, con l'aiuto di Georgina, organizzeremo il perfetto debutto in società per Agata e faremo in modo che tutto sembri organizzato da te agli occhi di Serena.
-non credo sia una buona idea...- storse il capo Dan, conosceva bene i piani di Balir, e per quanto potessero sembrare indistruttibili detti dalle sue labbra, in pratica facevano tutti pena, perciò faceva fatica a fidarsi.
Blair, al limite della pazienza, volò la cartellina contro il muro e si avventò sul povero scrittore prendendolo per il colletto della camicia.
-ascoltami bene- minacciò con gli occhi colmi di odio -non ho intenzione di vedere la mia vita sfumata per colpa della tua pigrizia! Ora rispondimi: tu ami Serena?
-si- rispose senza esitare Dan, cercando di bloccare quei cinquanta chili che premevano contro le sue cosce.
-sei disposto a tutto pur di conquistarla?
-certo!
-e allora fai esattamente quello che ti dico!!

Dan rientrò in casa furtivamente, scalzo, con le scarpe in mano per non farsi sentire da Serena. Erano circa le nove del mattino. Si sbottonò il giacchetto cercando di non fare rumore muovendo la cerniera. Se lo tolse, e con la sua amata borsa a tracolla si avviò verso la cabina armadio. Aprì la porta di vetro e dentro, seduta su un comodo puff, trovò sua moglie in vestaglia da notte e con le gambe incrociate. Non era un buon segno.
-Serena...- salutò incerto Dan accarezzandosi i riccioli folti.
-ciao!- ricambiò lei incrociando le braccia e arricciando il naso, ogni volta che faceva così Humprey si sentiva tremendamente a disagio, non riusciva a non piegarsi a quello sguardo gelido.
-devo posare il cappot...
-dove sei stato?- domandò implacabile la bionda alzandosi di scatto e impedendogli di appendere il cappotto.
-dai, spostati!- la supplicò Dan cercando di superare quella bella figura asciutta che ad ogni suo movimento lo seguiva, come se stesse difronte a uno specchio.
-rispondimi!- ordinò Serena strappando il cappotto dalle sue mani sudaticce. Si girò, allungò la mani verso una cruccia, e lo appese.
-ero con Blair.
-ma non mi dire...- enfatizzò lei spostando alcuni dei suoi vestiti per fare spazio a quello che aveva in mano, non credeva a una sola parola di quello che diceva Dan.
-è così!- si difese disperatamente, Serena si girò e incrociò di nuovo le braccia spostando tutto il peso su un fianco:
-ah si? O magari eri con Frency?
-cosa? Ma è ridicolo!
-ridicolo è che tu abbia aiutato due poveri sfigati a farla franca!
Dan uscì dalla cabina armadio per non farsi prendere dalla rabbia, non aveva più voglia di litigare.
-sai che ti dico? Tu potrai pure non credermi, ma io ero insieme a Blair!
Scaraventò la sua borsa a tracolla sul divano e andò a passo svelto verso il suo studio, sbattendo violentemente la porta.
Serena, che aveva assistito alla scena, lì per lì le dispiacque per quello che aveva detto, avrebbe potuto credergli scusa, ma prima di scusarsi doveva essere certa di avere torto al cento per cento. In punta di piedi si avvicinò alla sua borsa e la aprì causando il minor rumore possibile.
Ci frugò dentro, tolse fazzoletti e libri che amava leggere in limousine, e prese in mano la sua agenda. Si accomodò sul divano e la sfogliò guardando che impegni aveva per la giornata.
"2.30 Pm.: ritrovo in Madison Avenue per il ballo delle debuttanti"
Ripose tutto dentro la bordar la posizionò in modo che non sembrasse che qualcuno l'aveva toccata, dopo di ché prese il suo iPhone e, digitando velocemente il numero, chiamò.
-pronto- rispose la voce.
-ciao, senti: che hai da fare a pranzo?
-ehm... Credo nulla perché?
-ti va di pranzare insieme?
-... D'accordo.
-perfetto allora ci troviamo alle 2 Pm. Da Serfer Gió.
-ci sarò.
-perfetto, grazie Nate.
E, contenta, riattaccò e si avviò verso camera sua per vestirsi.

Nate stava camminando sul ciglio della strada agiato e stressato.
Da lontano vide arrivare una figura snella che si ondulava da destra a sinistra e si faceva spazio tra la gente evitando di colpirli con la sua borsa della Ralph Loren.
Le si avvicinò:
-Serena...- la salutò incerto.
La bionda li diede un bacio sulla guancia e Nate si spostò.
- Nate che ti succede?- chiese lei mentre si avviavano verso il ristorante.
- è solo che sono sorpreso del tuo invito, insomma... Non ci vediamo più così tante volte come quando andavamo al liceo...
-questo non significa che l'amicizia sia svanita. Nate ho bisogno di parlare con qualcuno, e tu sembri essere il più affidabile.
Entrarono nel bar e presero una brioche a testa.
-e allora dimmi: qual'è il problema?- domandò il biondo mentre si accomodavano al tavolo.
-si tratta di Dan...- rispose timidamente Serena stringendo nelle sue mani la brioche alla nutella.
-ti riferisci alla litigata di ieri sera?
-ho paura- sibilò Serena guardando Nate dritto negli occhi, con lo sguardo annebbiato dalle lacrime e le labbra tremolanti.
-di cosa?- chiese premuroso Nate, gustandosi intanto la brioche.
-ieri Dan ha aiutato Frency e Austin a rovinare il piano ideato da Blair per salvare la propria vita. Ho paura che Brooklyn ci dividerà sempre, che verrà sempre prima Brooklyn dell'affetto per me.
-Serena come fai ad esserne sicura?
-beh perché aiutare degli estranei all'ora?!
-hai provato a parlarne con Dan?
Serena fece segno di no con la testa delusa. Nate, che intanto aveva finito la brioche, allungò una mano verso quella di Serena, la appoggiò sopra ma Serena la scostò subito.
-Nate, Dan è comunque mio marito.- affermò stizzita la bionda sistemandosi i capelli, Nate la guardò colpito:
-stai scherzando, vero? Mi hai fatto rinunciare a una riunione per venire a consolarti e non vuoi che ti consoli?!
Serena rimase in silenzio, offesa nell'orgoglio e piccata. Guardava fuori dalla finestra in silenzio, fece di finta che seduto davanti a lei non ci fosse nessuno.
Ma Nate si era stancato del suo comportamento da bambina piccola, poteva andare bene quando avevano quindici anni, ma dopo un po' stanca quel desiderio di voler aver ragione a tutti costi. Si alzò dal tavolino mettendo dieci dollari sul banco infuriato:
-allora sai che ti dico?! Tornatene pure dal tuo amato marito, ma non venire più a cercarmi quando ti abbandonerà per due comuni ragazzini di Brooklyn!
Serena lo seguì furiosa fin fuori al bar per ritrovarsi a litigare.
-Dan è la persona più buona e leale del mondo, non ti permettere mai più di dire una cosa del genere!
- ma ti stai ascoltando?!- sbottò Nate- fino a due minuti fa dicevi che era uno sporco traditore e ora? Hai già cambiato idea?!
Serena, che voleva a tutti i costi avere ragione, rigirò la frittata a modo suo, portandosi la cosa a suo vantaggio:
-ah si? Dan uno sporco traditore? Adesso vedremo se lo è!
Lo prese per un braccio e lo trascinò fino al luogo dell'incontro che aveva letto sulla agendina di suo marito.
Dan era dentro l'edificio, parlottava con Blair del più e del meno, quando gli squillò il telefono.
-scusa, devo uscire- annunciò alla sua "compare" ed uscì dall'edificio per rispondere al telefono.
-pronto?- disse mentre stava uscendo, chiuse la porta e si sistemò sul ciglio della strada.
-ciao Dan- salutò l'uomo.
-ciao papà, dimmi.
-volevo sapere come stavi, e se la prossima settimana potevate venire tu e Serena a cena da noi, mi mancate così tanto.
-credo si possa fare, ti farò sapere al più presto.
-d'accordo, ciao figliolo.
-ciao papà.
Buttò giù e bloccò il telefono quando una figura femminile gli si avvicinò.
-ciao Dan- lo salutò incerta. Il ricciolo si voltò e sorrise sorpreso.
-non credevo di trovarti qui- affermò sincero, la ragazza si accarezzò i lunghi capelli e fece spallucce:
- Blair mi ha costretta a venire... Ed eccomi qui!
Dan si portò due dita sugli occhi, stanco delle prepotenze di Blair, ne aveva piene la tasche, ma lasciò perdere quella volta, perché infondo lo stava aiutando a riconquistare Serena, anche se lo faceva solo per se stessa.
-ok, è dentro che ci sta aspettando
-allora entriamo- propose allegra Frency, sistemandosi la borsa sulla spalla.
Dan le mise una mano intorno alle spalle e si avviarono dentro.
Dall'altro lato della strada Nate e Serna avevano assistito alla scena perplessi, stupiti.
-io... Non volevo avere ragione..- affermò a bocca asciutta, scrutando incredulo la ragazza davanti a lui che respirava con fatica.
-non ci posso credere...- sussurrò- mi sta davvero traendo con Brooklyn!
-non dire così...- Nate si avvicinò mettendole una mano sulla spalla, la guardò dritta negli occhi- non ne abbiamo le prove.
In quel momento i loro telefoni vibrarono facendoli trasalire. Si affrettarono a prenderli dalle loro tasche e li guardarono, era un messaggio di Good Night New York:

"La regina di Yale, Frency è stata segnalata da Butter per prenotare un tavolo per due per la prossima settimana. Chi sarà il suo accompagnatore?"

-visto?!- Serena sbatté il telefono in faccia a Nate che rilesse il trafiletto un paio di volte per accertarsi che non era tutta una finzione.
Batté un paio di volte le ciglia, inorridito da quello che aveva letto.
-ma Dan non è un pedofil..
Non fece in tempo a finire la frase che si ritrovò le labbra di Serena appoggiate alle sua. Si scostò subito irritato.
-ma che stai facendo?!- chiese sconcertato.
-non è ovvio?- rispose sorpresa Serena, e si avvicinò nuovamente per baciarlo ancora ma le possenti braccia di Nate non le permettevano di superare il metro di distanza.
-so che è ovvio ma Dan è comunque tuo marito.
-beh le cose possono cambiare...
-non starò ancora una volta al tuo gioco, sono stanco di essere sfruttato il tempo che tu ti renda conto che Dan in realtà è l'amore della tua vita- e nell'ultima parte del discorso gesticolò, facendo ribollire ancora di più il sangue nelle vene della bionda che lo guardò impietrita e affranta. Nate girò i tacchi e se ne andò.

-Frency, sai ritoccare i vestiti?- domandò Blair, facendo ondeggiare nell'aria il suo vecchio vestito Dior, che però non stava ad Allegra la quale aveva una figura più esile.
-abbastanza...- annuì la rossa -credo di poter fare qualche ritocco.
Blair appoggiò il vestito sulle spalle di Allegra, che si specchiava nello specchio ammaliata da quello che vedeva.
-perfetto, perché sono più che sicura che farà la sua fantastica figura al ballo delle debuttanti- enfatizzò entusiasta di se stessa.
Blair stava dando un sacco di consigli alla futura cittadina dell'Upper East Side, e quando si accorse che Frency era ancora lì, le fece segno sgarbatamente con la mano di andarsene fuori con Humphrey, che stava lì con loro solo per trovarsi una scusa con Serena.
Frency scostò le tende dei camerini e si sedette sul puff accanto al suo amico.
-ehi- lo salutò con poco entusiasmo.
-ehi- rispose lui, annoiato a morte dalla giornata inutile e femminile che aveva appena passato.
-credi che Serena sospetti qualcosa?
-da una parte lo spero, così quando saprà la verità sarà ancora più contenta... A te come va?- cambiò velocemente discorso, per distrarsi un po'- con Austin?
-abbiamo il nostro primo appuntamento lunedì prossimo da Butter, c'è anche un post su Good Night New York.
-oh si... Credo di averlo guardato di sfuggita...
Frency gli sorrise e il suo sguardo si posò su una ragazza mora con i capelli lunghi fino alla schiena, e degli occhiali da sole che le coprivano metà faccia.
-oh no...- sospirò, poiché il suo incubo non aveva mai fine. Dan si voltò e appena la vide ebbe la stessa reazione di Frency.
-non dirmi che anche Jenna partecipa al ballo delle debuttanti!- sbottò.


SPAZIO AUTRICE
ciao a tutte devo scappare perchè ultimamante non ho tempo per niente! volevo solo ringraziarvi per le recensioni e dirvi che vi voglio un bene dell'anima <3<3
ci vediamo!! ;)
  
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