It's not where you start. Is where you finish.

“No Gemma, non lo possiamo tenere!”, dice mia mamma, girando per la cucina.

Stiamo discutendo da più di un'ora se tenere o no Blake. E' ovvio che lo terremmo. Non posso certo darlo a qualcuno!

“Ma dai mamma, è solo un gattino. Guardalo!”, dico, prendendolo in braccio e mettendoglielo davanti al viso. “E' troppo carino!”.

“Gemma, ti ho già detto che non possiamo. Vuoi che ti faccia un disegno? Tanto per cominciare è un costo in più, e poi bisogna prendersene cura...”

“lo farò io! Faccio tutto io! Ma ti prego, fammelo tenere!”, la supplico, stringendo Blake.

Lei ci guarda. Prima me poi lui. Lui, me. Me, lui. Poi sospira.

“Va bene, ma mantieni la tua promessa!”, dice.

Io salto in aria felicissima. “Si! Grazie mamma, ti adoro!”.

Prendo in braccio Blake e lo faccio volteggiare. Prima o poi questo povero gatto mi vomiterà addosso.

“Ancora però non mi hai detto di che razza è...”, continua mia mamma.

“Lo so. Ma te l'ho detto, è una razza rara, giapponese, non mi ricordo il nome...”, bugia.

“Si, ma per avere due code deve essere molto rara!”, commenta.

Si, non sapevo cos'altro dirle. Cioè, non esistono gatti con due code! Una scusa la dovevo pur trovare...

Vado in salotto e infilo nel lettore DVD Harry Potter e il calice di fuoco. Adoro quel film, e adoro Harry Potter. Non so se lo sapete, ma sono una PotterHead.

Mi siedo sul divano, Blake corre subito ad accoccolarsi sulle mie gambe. Ogni volta che lo guardo penso a Trunks, e sono felice. Poi però ricordo a quello che mi ha detto Genio, e la felicità svanisce. Sto veramente male a pensare alla scelta che presto dovrò fare e che continuo a rimandare. E' solo che io non mi sento pronta a lasciare tutto e tutti, non ce la faccio.

“Meow”, Blake mi morde i brillantini sulla maglia. Me ne ha già staccati un bel po'.

Bip bip

Mi è arrivato un messaggio sul telefono. E' Shion. “Hey, usciamo oggi? C'è anche Yuri!”.

Yuri è il ragazzo di Shion. Si sono messi insieme da poco, e io non l'ho ancora conosciuto. Da un po' di tempo a questa parte esce solo e sempre con sue cugina, Yuri e gli altri suoi amici, lasciandomi un po' da parte, e questo mi da fastidio. Prima dice che sono la sua migliore amica, e poi mi scarica per un ragazzo. Insomma, la chiamavano coerenza...

Ma stasera non ho voglia di vederla. Credo che appena finisce Harry Potter andrò a trovare Trunks. Si, vai, farò così. “Mi spiace Powerful. Non posso oggi, ho da fare”. Invio.

Mia sorella si siede accanto a me. “Non possiamo guardare qualcos'altro?”, chiede.

“Senti Cosa, sono già a metà del film. Anche se non ti piace Harry Potter, non vuol dire che non piaccia a nessuno. Quindi, sciò!”. Mi da nervi quando fa così. Pretende sempre di fare ciò che vuole. Non la reggo.

“Ma lo hai visto un sacco di volte!”, continua, prendendo il telecomando.

“Ti ho detto di no! Smetti di rompere!”, le strappo il telecomando di mano. Dio mio, ha 14 anni ma si comporta come una bambina di 2!! Si alza dal divano col muso e esce dal salotto. Oh! Finalmente sola!

Bip Bip

“Ah. Va bene... Ci sentiamo”, Shion. Ecco. Un'altra cosa che mi da fastidio è questa: non è la prima volta che le dico che non ci possiamo vedere perché ho da fare quando non è vero. Perché non si preoccupa di sapere se ho davvero qualcosa da fare, o no? Eh... Ora ho da risolvere pure questa...

* * *

“Hola”, sussurro.

Trunks balza in piedi spaventato. Si stava allenando sul prato davanti a casa sua, e sono arrivata di soppiatto, come un gatto. Meow!
“Oh mamma, Gemma! Mi hai fatto prendere un infarto!”, dice, riprendendo fiato.

“Scusa”, dico sorridendo, e mi avvicino.

Lui mi stringe e mi da un bacio sul collo. E' sudato, significa che si allena da tanto.

“Come mai ti stai allenando tanto?”, domando, sedendomi a terra.

“Non lo so. Mi annoiavo, così ho deciso di allenarmi un po' di più oggi. Perché, ti da fastidio se continuo?”.

“No, è che puzzi”, lo stuzzico.

“Che vuol dire che puzzo?!”.

“Che sei tutto sudato, e il sudore puzza. Quindi tu puzzi!”, sorrido.

Lui mi guarda, facendo un mezzo sorriso. Poi mi si butta addosso, spalmandomi il suo sudore sui vestiti, sul viso, ovunque.

“Dai Trunks! Ti prego, lasciami! Che schifooo!”, grido, mentre inizia a farmi il solletico. Ridiamo insieme, finché non si stende accanto a me. Ora forse puzzo più di lui.

“Guarda che hai fatto! Ora i miei vestiti puzzano e anche io!”.

Si volta su un fianco e mi guarda. “Bhe... Potremmo farci una doccia insieme...”, dice malizioso.

“Scordatelo!”, dico, spingendolo e correndo via. Lui si alza e mi corre dietro. Così iniziamo a passeggiare intorno alla Capsule Corporation.

Inizio a pensare che forse lui dovrebbe essere al corrente, dovrebbe sapere quello che dovrò fare, sapere quello che mi ha detto Genio. E se lo sapesse già? No, non credo. Però bo. Forse si è accorto che io non faccio parte del suo mondo. Certo, e se non sapesse che ci sono più 'mondi'? Uno come glielo spiega? O magari lo sa, e ha deciso di far finta di niente perché ci tiene davvero a me. Dio, speriamo sia così. Però non posso certo andare avanti così...

“Gemma?”, mi chiama, riportandomi alla realtà. “Tutto ok?”.

“Si, scusa. Stavo pensando...”

“Ah, ok. Ma è tutto a posto?”, chiede.

“Si, cioè no. Cioè, non lo so! Ah!”. Mi infilo le mani tra i capelli nervosamente.

“Gemma? Sicura di stare bene?”.

“Dobbiamo parlare Trunks”.