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Autore: Viola e Kuro    27/09/2013    7 recensioni
{Storia ad oc} {Ispirata alla serie tv "Pretty Little Liars"} {Iscrizioni ufficialmente chiuse}
thriller-psicologico | forse horror | romantico | AU | OOC | tematiche adolescenziali
|Scritta a quattro mani da Violaine e Halloween_❤|
Un avvenimento sconvolge un'intera cittadina.
Che è successo? Chi ci sarà dietro?
Ma soprattutto, tu sai mantenere un segreto?❤
°°°
D’altronde, la loro adolescenza era finita quando Megumi era scomparsa.
Loro sapevano.
In paese tutti ne vociferavano.
Ma loro erano diverse.
Per loro la morte aveva una lettera precisa.
-ℳ
Genere: Dark, Suspence, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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{The Liars ≺≻ Mistery of


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Secret n.2.


La mattina a scuola era stata a dir poco stressante: Rie, grazie al messaggio del giorno prima, aveva i nervi a fior di pelle.
Inizialmente l’aveva preso come uno scherzo di cattivo gusto, una stupida presa per i fondelli di qualche spiritoso, senza nulla da fare di più interessante nella vita però, Ai le aveva confidato di aver trovato lo stesso identico messaggio attaccato alla porta di casa, il pomeriggio precedente.
Preoccupante e notevolmente bizzarro.
La bionda mordicchiava con fare assente il fondo della matita, gli occhi fissi alla lavagna senza davvero vederla, troppo persa nei suoi pensieri per ascoltare davvero l’insegnante; tant’è che non si accorse della campanella.
«Hana-san c’è l’intervallo, vuoi stare imbambolata ancora a lungo?»
Qualcuno agitò una mano davanti al viso di Rie che si trovò a fissare un paio di grandi occhi grigi come il cielo di quei giorni nevosi.
«Nagase!» la bionda, si alzò di scatto «Ero solo un po’ sovrappensiero.» uscì dalla porta: in corridoio c’erano le Liars ad attenderla.
Kiku Nagase sospirò scostandosi i capelli viola e scuri dal viso, lasciò anche lei l’aula in cerca del suo fidanzato.
Le cinque ragazze zizzagarono tra la folla di studenti spostandosi sulle scale antincendio, in un angolo riparato e lontano da orecchie indiscrete; si accomodarono sulle fredde scale con il venticello invernale, che passava dalla fessura sotto la porta, come tanti fastidiosi spifferi.
«Allora?» domandò Rin sfregandosi le mani, nel tentativo di scaldarle un poco. Rie strizzò l’occhio destro –sintomo che era nervosa- e cominciò a spiegare «Ieri ho ricevuto uno strano SMS.» fece passare il cellulare, così che ognuna potesse leggere. «Ripeto: allora?»
Ai si schiarì la voce per attirare l’attenzione «Ehm, quando sono ritornata a casa, c’era lo stesso messaggio indirizzato a me, appuntato sulla porta d’ingresso.» estrasse un foglietto stropicciato e l’aprì con cura, mostrandole alle ragazze.
«Strano.» bofonchiò Panji mordicchiandosi le unghie già corte delle mani, saettando con gli occhi sui visi delle presenti all’incontro.
«M? Come…» Yuki ingioiò, la gola improvvisamente secca, ma nessuno aveva il coraggio di pronunciare quel nome, in quel momento sembrava potesse attirare sfortuna il solo suono di quelle sillabe.
«Megumi.» soffiò Rie, e il silenzio spettrale s’infranse come vetro.
«Non può essere lei.» decretò Rin alzandosi con i rossi ricci che le ondeggiavano attorno.
Una chioma colorata fu scossa con decisione «Dev’essere uno scherzo stupido.» Yuki fece per scendere le scale, ma, un messaggio, la bloccò prima che potesse farlo una delle Liars. Estrasse il cellulare con lentezza esasperante «Numero sconosciuto.» mormorò.


“Piccola Yuki, invece le cose dovrebbero essere sempre ricordate.”
-ℳ


«Hm, davvero una faccenda interessante.» la figura se né andò, tornando alla sua classe prima di essere notata.
La campanella suonò.
Il rientro nelle aule fu lento e pesante, l’ansia iniziava a invadere le viscere di ognuna delle cinque ragazze.
Rin, fu accolta da una zazzera di allegri capelli blu «Ehi, Rin-chan, c’è una busta sul tuo banco; cos’è, hai un ammiratore segreto?» ammiccò ridendo di gusto mentre sullo stomaco della rossa si depositava un macigno.
Hikaru Amano osservava preoccupata i movimenti rigidi d Rin, la tensione evidente che le irrigidiva i muscoli.
Scruto la normalissima busta, bianca e immacolata con i suoi occhi verdi; si sedette sentendo un brivido di freddo sulle cosce e afferrò con mani tremanti il pezzo di carta. La rigirò per un tempo che parve interminabile –non si accorse nemmeno che l’insegnante era già entrato- infine l’aprì e per un istante si sentì svenire.
La lametta cadde con un tonfo sordo sul banco nel momento in cui il professore, la chiamò.
«Presente.» disse debolmente ficcando la lama nello zaino e ricacciando l’urlo di terrore indietro. Non badò al foglietto, lo fece solo sparire insieme alla lametta argentata.
Le ci vollero minuti interi per calmarsi.


«Uffi Chiharu! Davvero non hai capito? Eppure è semplicissimo.» sbottò una ragazza dai lunghi capelli mori e la pelle bronzea, rivolta a un’altra, dalla carnagione chiara e con una treccia rosso ramato posata sulla spalla.
«Se lo dice Arissa-chan allora è grave.» ridacchiò una terza studentessa dai grandi occhi azzurri e capelli neri tra cui spiccava un cerchietto dorato.
«Meiko, è fisica. Io odio fisica.» borbottò Chiharu Owari fissando il foglio pieno di formule con astio, come se volesse incenerirlo con uno sguardo.
La porta dell’aula si spalancò permettendo l’ingresso a una ragazza dal fisico magro e medi capelli ramati, con occhi celesti che fissavano interdetti le tre sedute attorno a un banco.
«Ancora qui siete?» domandò sedendosi con loro.
«Buon pomeriggio Kairi-chan.» salutò Meiko Todoira con un enorme sorriso. Kairi Nakamura abbozzò un sorriso «La campanella è suonata da un pezzo, dovreste andare a casa.»
«È quello che dico anch’io tanto, fisica non mi entra in testa comunque.» sbuffò scocciata Chiharu richiudendo il quaderno.
Pochi minuti dopo erano fuori dalla scuola, strette nei loro cappotti per difendersi dal gelo invernale; fortuna che almeno non nevicava più.
«Oh, giusto. Ho visto Minamino-chan durante il turno di pulizia della classe; ha detto se la puoi chiamare più tardi.» fece Kairi rivolta alla mora.
«D’accordo.» Chiharu svoltò l’angolo, diretta a casa sua salutando le altre con un semplice gesto della mano.
Anche le altre poco dopo si divisero: ognuna diretta a casa propria.

Panji corse fuori dalla scuola, stringendo i denti per il freddo. Stette attenta a non scivolare per le scale ghiacciate, facendo gli scalini lentamente e con cautela.
Rabbrividì, infreddolita; la neve continuava a cadere dal cielo, formando grossi strati a terra; gli stivali della ragazza erano tutti inzuppati e sporchi: Panji non vedeva l’ora di arrivare a casa.
Svoltò l’angolo e diminuì il passo, come suo solito.
L’enorme casa degli Hoshikubo s’intravedeva in lontananza, con il tetto già pieno di neve.
La ragazza sentì il solito groppo al cuore, mentre si avvicinava.
La strada era piena di macchine della polizia con le sirene lampeggianti. Panji le guardò curiosa, aumentando il passo.
Le porte della casa di Megumi erano spalancate e la polizia era ovunque, nel giardino e dietro la casa.
La bionda spalancò gli occhi e corse davanti all’abitazione, con il cuore che le esplodeva nel petto.
«Megumi è tornata vero? E’ dentro? Sono la sua migliore amica, voglio vederla!» gridò ai poliziotti nel giardino.
Un uomo la guardò con aria seria, poggiandole una mano sulla spalla. «Perché è dentro, vero?» ripeté piano Panji.
«Ragazza, è stato appena ritrovato il corpo di Megumi Hoshikubo in questo giardino. Mi dispiace.»
Panji non disse niente. Rimase immobile, con le sirene rosse delle macchine che illuminavano tutto il vicinato.
Le passò davanti una barella, sopra cui era adagiato il corpo di una persona, coperto da un pesante telo nero.
Alla ragazza sembrò di vedere dei folti capelli biondi. Una lacrima le scese giù dagli occhi color cielo e Panji iniziò a singhiozzare, inginocchiandosi a terra.
Per lei, fu come veder morire se stessa.


«Mi dispiace, Rie.» disse Suzuno alla sua fidanzata, stringendole la mano. La chiesa brulicava di persone vestite a lutto, e i telegiornali della zona erano tutti lì per il funerale.
«Dispiace anche a me.» mormorò Rie, osservando tutti gli abitanti di Denbe accomodarsi sulle panche.
«Hana-chan, il signor Hoshikubo ci vuole davanti. Dice che anche Megumi avrebbe voluto così.»
Ai Ukita comparve alle loro spalle, stretta nel suo abito nero.
«Arrivo Ukita. Non ti dispiace, vero Suzuno-kun?»
Il ragazzo alzò le spalle, con indifferenza «E perché dovrebbe? Vai pure con le tue amiche, Rie.»
La ragazza gli sorrise riconoscente e seguì Ai per la navata della chiesa.
Sull’altare, la bara nera di Megumi Hoshikubo catturò subito il suo sguardo. Rie deglutì sonoramente e chiuse per un attimo gli occhi azzurri.
«Ciao, Honda.»
Rin, Panji e Yuki erano sedute sulla panca, tutte vestite a lutto.
«Salve ragazze.» disse Rie sedendosi accanto a Yuki, imitata subito dopo da Ai.
Yuki guardò il viso sarcastico di Megumi stampato sulla foto vicino alla bara.
Sembrava che i suoi occhi verdi le fissassero, irritati.
«Figlioli, alzatevi in piedi, s’inizia la celebrazione.»

Le cinque ragazze si ritrovarono fuori la chiesa, nel mezzo di tutte le persone che cercavano di uscire.
«Mia madre mi ha appena detto che un detective ci vuole interrogare.» disse Panji guardando il marciapiede.
«Cosa gli potremmo dire?» Rin scosse i lunghi capelli rossi, guardando le Liars una a una «Abbiamo già informato la polizia di tutto quello che sapevamo il giorno dopo che Megumi è scomparsa.»
Un silenzio innaturale calò sulle ragazze, smorzato solo dal vociare delle persone intorno a loro.
All’improvviso tutti e cinque i loro cellulari iniziarono a suonare contemporaneamente e le ragazze rabbrividirono.
Presero una dopo l’altra i telefoni e un’espressione di puro orrore si dipinse sulle loro facce.


«Sono ancora qui stronzette e so tutto.»
-ℳ


Yuki lasciò cadere il cellulare a terra e lo schermo s’infranse, rompendosi in mille pezzi.











Buondì nuvoloso a tutti!
Finalmente, ecco che arriva il secondo capitolo. c:
Speriamo tanto vi piaccia, davvero. uwu
Ah, il messaggio finale di ℳ è quello originale della serie Pretty Little Liars.

Lista OC:
_ Kiku Nagase è la mia OC e a me appartiene.
_ Hikaru Amano è l'OC di LaylaThePirate e a lei appartiene.
_ Chiharu Owari è l'OC di gjinger e a lei appartiene.
_ Meiko Todoira è l'OC di SecretKeys e a lei appartiene.
_ Kairi Nakamura è l'OC di Summer38 e a lei appartiene.

Perfetto, non mi dilungo oltre. c:
Alla prossima!

Kuro
  
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