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Autore: parveth    28/09/2013    3 recensioni
Jefferson e Michelle riusciranno a mettere su famiglia? Gioie e dolori di questa nuova coppia
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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daily life Finalmente Michelle e Jefferson avevano finito di sistemare la nuova casa, certo all'inizio era stata dura: per una settimana erano rimasti senza gas (fortuna che sia le zie sia Ruby e sua nonna si erano prodigate ad aiutarli con i pasti) e la corrente andava e veniva ma essendo ancora estate non era ancora tempo di preoccuparsi per il riscaldamento.

Ora pero' era settembre, Grace aveva ricominciato la scuola e Michelle si divideva tra la farmacia, la biblioteca dove dava una mano a Belle il sabato mattina e il controllare il lavoro degli operai che quotidianamente entravano a casa loro e Jeff aveva ripreso il lavoro all'ospedale.

Insomma ne avevano di cose da fare anche se uno dei momenti piu' difficili fu probabilmente il giorno dopo la cerimonia quando la mattina a colazione Grace le chiese  "Ora dovro' chiamarti mamma?"


Lei e Jeff si erano guardati e si erano affrettati ad aggiungere  "no se non lo vuoi" e il discorso si era chiuso li' ma mentre portava la piccola a scuola in macchina Michelle ci aveva rimuginato e mentre scendevano le disse "ascolta: tra noi non e' cambiato assolutamente niente, se vorrai chiamarmi mamma puoi farlo ma non mi arrabbiero' se non lo farai, non sei obbligata".

Grace dopo averla ascoltata le sorrise e le disse "d'accordo, ciao Michelle" baciandola sulla guancia ed avviandosi verso il portone della scuola, lei rimase a guardarla aspettando che entrasse quando vide avvicinarglisi Eliza la compagna di classe con cui aveva litigato tempo prima e alla cui madre la giovane farmacista sarebbe stata ben lieta di assestare un paio di ceffoni da quanto era snob.

"Ehi Grace, non ti ha accompagnato tuo papa' stamattina?" l'apostrofo' in tono volutamente derisorio anche se celato da un'apparente cordialita'.


Ma stavolta la piccola non raccolse la provocazione e le rispose in tono sostenuto: "no, sono venuta con mia MAMMA"  scandendo bene l'ultima parola e ad alta voce in modo che tutti sentissero.


Michelle sorrise e risali' in macchina orgogliosa di quella che considerava come figlia sua ben prima del matrimonio.


La sua giornata lavorativa si svolse abbastanza tranquillamente e all'ora di pranzo torno' a casa, come capitava quasi tutti giorni era sola: Jeff il piu' delle volte aveva il turno fino a meta' pomeriggio e le zie andavano a prendere Grace a scuola tenendosela fino a sera, a quanto pareva la piccola aveva contribuito non poco a far cessare le ostilita' nei confronti del neomarito della nipotina e la farmacista non poteva che esserne felice.


La loro vita da neosposini era pressoche' perfetta nonostante stessero com'e' ovvio entrambi sempre in campana perche' a Storybrooke non si poteva mai sapere cosa succedeva e si erano raccomandati anche con Grace affinche' facesse attenzione.


Dopo aver mangiato Michelle usci' in veranda, era una bella giornata d'inizio autunno e il sole risplendeva in un cielo terso, la temperatura era ancora mite percio' non si premuro' neppure d'indossare il giubbotto, fatti pochi passi vide qualcuno al di la' della siepe che separava il loro giardino da quello di Rumpel e Belle.

Avvicinandosi ulteriormente dovette reprimere una risata vedendo il suo migliore amico chino su una pianta di rose rosse e bianche con un lungo grembiule da giardinaggio sul completo scuro.

"Ma lo sai che ti dona quel grembiule? Non e' che sistemeresti anche il nostro di giardino? Dimmi quanto vuoi all'ora" disse in tono scherzoso, in realta' da un pezzo aveva smesso di essere esoso sugli affitti e non solo sul loro, non che avesse smesso di farseli pagare ma ora la gente non temeva piu' la fine del mese come un'apocalisse imminente,  una volta Grace le aveva chiesto una spiegazione sul cambiamento del signor Gold: ovviamente aveva notato che era successo in seguito alla presenza di Belle,  Michelle le aveva spiegato che lui aveva molto sofferto nella sua vita e che tutto quello che aveva visto e subito nel corso degli anni lo aveva spinto ad essere cattivo verso gli altri ma che non era colpa sua " il modo in cui ci comportiamo verso gli altri ha delle conseguenze e non sono sempre piacevoli: al signor Gold e' stata tolta la persona che amava per ventotto anni e lui ne era dispiaciuto al punto che non gl'importava piu' niente degli altri ma ora sono di nuovo felici ed e' questo che conta"

"E' successo lo stesso anche alla mamma di Henry?"  le aveva chiesto la piccola riferendosi a Regina.

Sospirando Michelle aveva proseguito "si, anche lei ha molto sofferto ma si e' fidata troppo della persona sbagliata e pensava che l'avere potere sugli altri la compensasse ma alla fine si e' resa conto che non era cosi"   e nel frattempo meditava sul fatto che se quella "persona sbagliata" non avesse avuto la magia e lei avesse potuto a quest'ora sarebbe finita sulla cima di un lampione da un pezzo.


"Certo che devono essere stati una bella coppia ai loro tempi" aveva commentato Jefferson una volta che da soli discutevano dell'argomento.

"Ti prego! Ho appena mangiato" aveva risposto Michelle con una smorfia di disgusto pensando al suo migliore amico tra le braccia di quella megera.


"Molto spiritosa dearie, ti piace?"  le chiese Rumpel indicando la rosa bianca accanto alla rossa che era li' da piu' tempo.

"Oh si, ottima scelta, vieni ti offro un caffe'" gli rispose lei facendogli cenno di entrare.


Stettero un po' a chiaccherare e verso le 17 Jefferson rincaso'  "oh salve Rumple come va?" chiese in tono cordiale,   le malelingue avrebbero sicuramente detto che ognuno di loro era geloso delle rispettive mogli quando le vedevano esternare affetto all'uno o all'altro ma tutti e quattro ormai ne ridevano: il loro legame era unico e indissolubile, dopotutto Jeff aveva liberato Belle e Michelle era stata per Rumple l'unico sostegno che avesse per molto tempo quindi si erano reciprocamente grati e inoltre la giovane farmacista nonostante conoscesse l'infermiere da sempre aveva capito di essere innamorata di lui proprio dopo la "liberazione".

Mentre parlavano Rumple e Jeff avevano mangiato un paio di biscotti presi da un piatto che pero' Michelle non aveva messo in tavola per il caffe' ma lei in quel momento gli dava le spalle e non se n'era accorta.

Quando si volse rimase di sasso.

"Ma che fate, vi mangiate i biscotti?"

"Si perche'? Erano li..."  ribatte' suo marito.

"Veramente erano per zia Sally"

"Oh perdonami, beh ma non credo che li' ci siano tutti, puoi aggiungerne altri no?" chiese Rumpel.

"Non e' questo il punto...sono contro la stitichezza"  rispose la ragazza trattenendo a fatica la voglia di ridere.

Gli altri due ci rimasero cosi tanto che a Rumpel cadde di mano il bastone.

"Non preoccupatevi, due non fanno niente"  disse Michelle raccogliendolo.

"Vorrei ben vedere! Beh buona serata!"  saluto' Rumpel uscendo.


Una volta a casa lo racconto' a Belle che rise fino alle lacrime per ore.

Effettivamente entrambi non ebbero conseguenze spiacevoli.


"Quasi quasi io li terrei di scorta...c'e' tanta di quella gente qui da mandare a...." comincio' Michelle mentre caricava la lavastoviglie.

"C'e' la bambina!"  soffio' Jeff indicando Grace che guardava la tv sul divano.

"...oltreconfine! Pero' si potrebbero fare entrambe le cose" ridacchio' lei vedendo il coniuge sbiancare.

  
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