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Autore: perrysplugs    28/09/2013    2 recensioni
[Pierce The Veil, Sleeping With Sirens]«Sto per entrare, devo stare calmo, salire su quel maledetto palco e cantare. Nessuno se la prenderà con me e saremo tutti felici.» si ripetè Kellin. Stava per sfiorare un attacco di panico e lo sapeva, l’idea di scappare si insinuò nella sua mente un paio di volte, ma non poteva, era scappato per troppo tempo.
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: nessuno
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«Paaapppà! A casa!!»
«Sì amore sono tornato.» rispose Kellin alla figlia. Non ebbe nemmeno il tempo di mettere piede dentro casa che la piccola gli era corsa incontro, cadendo e gattonando per proseguire. L’amore della sua vita in una parola: Copeland. Katy nel frattempo li guardava sorridente vicino allo stipite della porta della cucina: era splendida nei suoi pantaloni vintage e nella casacca marrone che indossava. Raggiante, forte e originale. E’ una donna da ammirare, per tutto ciò che fa. Spesso si tende ad ammirare e considerare eroi solo chi ne ha passate di tutti i colori nella propria vita, ma non è così, puoi essere un eroe del tuo quotidiano, della tua vita da comunissimo essere umano.
«Kell, ci sei mancato tanto.» gli rivolse lei la parola per prima.
«Ora sono qui per voi, per te.» e la abbracciò stretta, respirando il profumo dei suoi lucenti capelli.
«Ehi, mi dispiace interrompere questo adorabile momento di familiarità, ma io che faccio? Vado via?» a parlare fu Matty Mullins, storico migliore amico di Kellin. Lui si era infatti preso “l’incarico” di portare l’amico dall’aereoporto fino a casa.
«Amico figurati. Ehm, allora ci vediamo stasera? Andiamo a bere qualcosa come i bei vecchi tempi, non voglio sentire ragioni!» rispose Kellin.
«Alzo le mani. – disse Mullins mimando il gesto con le mani – Ah, e Kate, stai benissimo, ti saluta tanto Brittany.»
«Tesoro, ringraziala tanto da parte mia e di Kellin.»
E continuando a sorridere Matty si diresse fuori proprietà Quinn salutando la sua seconda famiglia.
«Siamo finalmente un po’ soli amore, non vedo l’ora di riprendere il gioco della famiglia felice per un po’. Rendeva tristemente felice anche me.» sussurrò la donna all’orecchio del giovane per far sì che Copeland non la sentisse. Anche se magari non poteva capirli, era sempre preoccupata che potesse crescere male senza una figura delle due presente, figuriamoci se aveva intenzione di turbare la tranquillità in casa.
Kellin riprese leggermente scosso udendo quelle parole: aveva sempre sofferto. «Siamo qui adesso, insieme, non roviniamo il tutto pensando a quanto ci siamo fatti del male.»
«Hai ragione. Dimmi un po’ qualcosa, è tanto che non ci sentiamo.» disse lei cambiando argomento e cullandosi tra le braccia del marito.
 
 
«E poi si è fatto quello stronzo del suo bassista mentre ero con lui. Capisci?» disse Kellin visibilemente turbsto e ubriaco al tempo stesso, ma tutto sommato quasi divertito dalla situazione.
«Sai cosa dovremmo fare ora?» chiese Matty già ridendo sotto la barba.
«Non lo so, mi vengono in mente parecchie cose diverse.» biascicò l’altro avvinandosi.
«Io direi … un altro giro grazie!» urlò il rosso al barman.
«Tu sì che sai risollevare un amico.» scoppiò a ridere Kellin dandogli pacche sulla spalle.
«Mah, ora però come stai?»
«Come vuoi che io stia? Di certo non è il mio momento migliore, ma andiamo, Kellin Quinn è superiore a queste stronzate. Ti pare che ci perda ancora tempo?»
«Beh, in realtà sì, non hai fatto altro che parlare di Vic ma ok, ti credo.» rispose Mullins buttando giù l’ennesimo shot. Lui sì che reggeva l’alcool, non come l’amico, che era sicuro vedesse già doppio. La cosa lo aveva sempre divertito. Una cosa che invece non lo divertiva affatto al momento invece era quello che vide esattemente di fronte a lui intento a prendere un drink da solo.
«Kellin per favore, te lo chiedo da amico, non girarti.»
«Cattiva mossa Mullins, non si devono mai dire queste parole, soprattutto ad un tipo curioso come me. Motivo per cui, io adesso mi girerò per sapere cos’è che ti preoccupa così taan … CHE CAZZO CI FA LUI QUI? ANDIAMO VIA. Aaanzi noo, ora gli vado a paarlare.»
A queste parole il rosso si preoccupò sensibilmente, ma i suoi tentativi di dissuadere Kellin furono così deboli che si sorprese di voler davvero vederli discutere. Vide il suo amico barcollare fino all’altro lato del bar e dire: «E così siamo entrambi qui eh?» diretto proprio all’indesiderato, che rispose:  «Avanti Kellin sei ubriaco. Sono venuto qui per parlare con te, ma non in queste condizioni. Non ti reggi in piedi.»
«Sono abbastanza sobrio da sentire cosa mi rispondi se ti chiedo come è scopare qualcuno che prima l’ha infilato dentro di me.»
«Ma per favore Kellin, riprenditi che così sei solo patetico.» rispose Jaime con una palese espressione disgustata sul viso.
«Rivoglio Vic chiaro?» disse il cantante cercando di darsi un tono serio ma a quanto pare non ci riuscì perché il messicano gli svuotò il contenuto di un bicchiere d’acqua gelida in viso urlando: «KELLIN CRISTO NON TI FACEVO COSI’ STUPIDO. E’ passato un mese e ancora non ti sei accorto di niente? Non ti sei fatto domande vero? Magari perché non ci tenevi così tanto come facevi credere … Quanto ci metterai a capire che Vic in realtà non ha mai voluto lasciarti perché non ti ama, ma perché stavi morendo con lui? Non saremmo mai stati insieme, non dopo aver visto il modo in cui vi guardate. E’ tutta una fottuta bugia, lui ci sta di merda adesso, nel bus, cercando di non scoppiare a piangere durante i concerti e tu sei a divertirti con il tuo amichetto. Lui voleva questo per te, ma io no. Sono il suo migliore amico, ho il dovere di dirti queste cose e di fare ciò che più ritengo opportuno per non vederlo cadere a pezzi. Si sono invertite le situazioni eh, Quinn? Ho preso il primo volo che ho trovato quando mi sono reso conto che non posso consolarlo ogni notte che si presenta nella mia cuccetta in lacrime, disperato. Voleva te, te e lui insieme, come in uno di quei film d’amore che non avete mai potuto sopportare ma che continuavate a guardare la domenica pomeriggio, ma non ti avrebbe mai più cercato, me l’ha detto soffrendo, e quando soffre è sincero come non mai. Sono volato fin qui e chiamando Kate mi ha detto dove trovarti. Non mi ha neanche chiesto perché. Quella donna ormai sembra essersi rassegnata ad avere un’adolescente alle prese con il fidanzatino come marito.»
All’inizio Kellin non capì, si poteva facilmente intuire dal modo in cui sbatteva le palpebre e scuoteva la testa, ma poi si accasciò su uno sgabello con la testa appoggiata al bancone. La rivelazione ebbe la potenza di mille pugni, come una mandria sul suo corpo, come se l’avessero aperto e ci avessero rimesso gli organi rimescolati al contrario dentro. Avrebbero dovuto dire “Confuso come un Kellin Quinn.” da quel giorno in poi. In effetti la cosa non gli sarebbe dispiaciuta.
«Dimmi che scherzi.» riuscì a biascicare una volta ripreso.
«Non sono mai stato così serio. Sai come è Victor, è quel tipo di persona che pensa sempre prima agli altri e poi a sé stesso. Ti ripeto che tutto quello che ha fatto di recente per cui tu hai passato il tempo ad odiarlo in realtà è stato fatto per il tuo bene.»
«C-cosa devo fare o-ora Jaime? Io non sono un bambino, affronterò le cose con più maturità ora, lo prometto, non ho bisogno di essere protetto, ho imparato ad essere il mio stesso eroe.» esordì quindi singhiozzando Kellin dopo un paio di minuti.
«Se lo ami e sei forte abbastanza da sopportarlo allora va da lui, ti prego. Ti sto pregando Kellin, non è una cosa che faccio spesso, figurati se volevo pregare te, che stai facendo stare così Vic, ma lui ne ha bisogno. Lo faccio per Vic, ricordalo. E’ il migliore amico che potessi capitarmi, sto cercando di ricambiare il favore. Digli ciò che vuoi, non posso aiutarti, non sono bravo con le parole, sei tu che le scrivi le canzoni strappalacrime. Magari vai lì e gli dici che il suo per sempre è tutto ciò di cui hai bisogno e altre stronzate così.» rispose dapprima serio e poi ridacchiando.
«Giusto.» fu la sua pensierosissima reazione.
«No coglione, guarda che scherzavo.»
«E invece no, quand’è che torni dove state?»
«Ehm, non so, abbiamo un concerto tra due giorni. Li raggiungo direttamente lì.»
«Prenota un biglietto anche per me. Possibilmente non vicino a te, sono ancora incazzato.»  ordinò Kellin con tono decisamente regale, quando ci si metteva riusciva davvero a essere preso sul serio.
«So che è l’alcool che parla, ma lo farò lo stesso perché quel dannato Vic ne ha bisogno. Potresti ritrovarti in terza classe, sappilo.» rispose Jaime, senza il tono scherzoso che ci si sarebbe aspettato dall’ultima frase.
«E’ Victor che conta.» fu la risposta allegra di Kellin che si mise a canticchiare e saltellare per la sala.
Sì, era decisamente ubriaco.
 
Nel frattempo però Matty aveva raggiunto il limite della sopportazione: e andava bene fare il tassista e portalo a casa dall’aeroporto, e andava bene uscire insieme e sentirlo parlare delle sue scopate con Vic ormai giunte al termine, ma ora basta, non puoi perdere la serata a parlare con il primo che incontri, lasciando il coglione, giustamente, al tavolo a bere da solo sperando che finisse presto. Adorava Kellin, ma era un tale rompicazzo certe volte che Matty si stupì come in tutti quegli anni non lo avesse ancora mandato a quel paese per davvero.
A questo punto però lasciato detto al barista che se ne stava andando mise piede fuori da quel buco. Magari stavolta avrebbe imparato; ne dubitava.


scusate per la prolungata assenza, ma ora siamo tornati e ZAN ZAN - un capitolo riassunto in due parole.
Allora ragazze, ecco svelato il "mistero". Ringrazio chi legge, chi recensisce, chi è qui a leggere ciò che scrivo nonostante vari impegni, chi segue assiduamente la storia e chi ci torna ogni tanto, insomma tutti. Vi prego, lasciate anche una piccola recensione in modo che io possa sapere cosa ne pensiate, mi accontento anche di un "Ehi tu, la tua idea fa schifo." perché insomma, sì. La smetto ora, e vi saluto. Ah, vorrei precisare che il titolo deriva da un album dei Muse, band alternative rock che io amo alla follia e mi sembrava anche abbastanza azzeccato, poi non so. Kiaau *ok, no*
- Vì c:
  
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