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Autore: BVBarmy    28/09/2013    0 recensioni
Il sin-eater è una creatura malvagia, assetata di anime. Nel folklore sono definiti anche "mangiatori di peccati". Ivory ha un segreto, il peggiore per un sin-eater. Il suo segreto la farà bandire dall'inferno e, condannata ad una vita umana, incontrerà il devil hunter Dante. Parte del segreto di Ivory coinvolge Vergil, gemello di Dante, che tornerà sulla terra a cercarla. Ivory sarà divisa in due. Chi avrà il cuore della sin-eater?
Genere: Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Dante, Lady, Mundus , Trish, Vergil
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: Triangolo
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- Un demone disubbidiente. E cosa ha scatenato questa punizione?- mi chiese con un ghigno.
Mi voltai per lasciargli intendere che non avrei più parlato.
In un soffio mi trovai con la pistola puntata alla tempia.
- Non farmi ripetere le cose due volte, Ivory. Perché sei stata cacciata?- era pronto a sparare. Glielo leggevo negli occhi. Il mio istinto umano di sopravvivenza mi spinse a parlare.
- Ho protetto Vergil. – risposi d’un fiato. Non era proprio la verità ma nemmeno una bugia.
- Vergil? Il mio fratellino? Questa è bella. – rise. -Direi che per ora mi basta così. Resterai qui. Non sembri pericolosa e credo Mundus volesse finire l’opera. - abbassò l’arma e si accomodò sul divano. Ero stupida dalla sua arrendevolezza.
- Finire l’opera?- chiesi d’un tratto.
- Mentre dormicchiavi in quel vicolo, sei stata circondata da demoni con poche buone intenzioni. Se vuoi vivere, devi starmi attaccata. – rispose.
Avevo proprio fatto incazzare il dio degli inferi-
- Posso usufruire della doccia, devil hunter?- chiesi.
- Poiché resterai con me un bel po’ credo, dovresti chiamarmi Dante. E la doccia è di sopra, seconda porta a destra. Ti porterò dei vestiti che dovrai mettere. Devi abituarti ai vestiti. –
Annuii.  Mi alzai dal divano e salii le scale e mi chiusi in bagno.
Anche se avevo passato gran parte, anzi tutti i miei anni di vita negli inferi, sapevo come funzionava il mondo umano.
M’infilai in quella piccola scatola di vetro e accesi l’acqua. Credo di essere rimasta in quella doccia per secoli. Fuori dalla doccia trovai un panno rosso fuoco per asciugarmi.
Voltandomi verso lo specchio mi osservai. Avevo sembianze umane, anche se per un occhio attento si poteva vedere che ero diversa.
Inizia ad asciugarmi partendo dalle punte dei miei lunghi capelli rossi che, a mano a mano che si avvicinavano alla testa, diventavano neri. Quei capelli mi ricordavano il mio aspetto di demone, rosso e nero, il sangue e il buio.
Mi asciugai il viso e notai che i miei occhi erano color ametista, grandi e sembravano spaventati. Sì, ero spaventata. Terrorizzata.
Dopo gli occhi non riuscii più a osservarmi e mi asciugai il più in fretta possibile.
Fuori dalla porta trovai dei vestiti. Mi richiusi in bagno e mi vestii velocemente.
Dante mi aveva procurato della biancheria intima, un paio di pantaloni aderenti in pelle nera, una canottiera bianca e un paio di anfibi neri.
 
Tornai di sotto e trovai Dante, intento a spingere con un bastone delle piccole sfere che dopo il colpo rotolavano su un tavolo verde provvisto di buche.
- Vedo che i vestiti di Lady ti calzano a pennello. – disse mentre dava un colpo alla sfera bianca, che rotolò fino a colpire una rossa che finì in una buca.
Rimasi sorpresa. Non sapevo cosa fosse.
Mi avvicinai al tavolo verde e osservai le sfere. Presi in mano quella bianca e me la rigirai tra le mani. Sembrava essere solo una sfera.
- Sai giocare a biliardo? – mi chiese Dante.
- Biliardo?- chiesi continuando a osservare le sfere.
- Non hai la più pallida idea di cosa io stia parlando, vero? – mi chiese appoggiandosi sul bastone. Mi osservava, mi scrutava. Con quegli occhi pensavo riuscisse a leggermi dentro da un momento all’altro.
- I demoni non si crogiolano in stupidi giochi per umani. – risposi freddamente rimettendo la sfera bianca sul tavolo.
- Adesso sei umana quindi ti ci puoi crogiolare quanto vuoi. – disse passandomi uno dei bastoni.
Così m’insegnò e passammo la serata a giocare a biliardo.
Poi il mio corpo ebbe una sensazione strana. Sentivo gli occhi pesanti e il corpo si reggeva a malapena. Mi sentii presa dal panico.
- Dante…- chiamai, ma la mia voce era un sussurro e sentii il mio corpo cedere.
Fui presa prontamente dalle braccia di Dante.
- Cosa mi succede?..mi sento…debole…- riuscii a dire.
- Hai solo bisogno di dormire, non preoccuparti.-
Forse non sapevo abbastanza delle sensazioni umane. Sapevo cosa era “dormire”, ma non sapevo che implicasse questo.
Il mio corpo ondeggiava, stretto tra le braccia di Dante.  Poi mi sentii come cadere e mi aggrappai al collo di Dante.
- Ehi ehi, tranquilla. Ti sto solo mettendo a letto. – disse divertito. Mi adagiò su un letto, scostando le coperte per mettermi sotto e coprendomi con esse.
Era come un giaciglio morbido.
Con tutta la forza che mi rimaneva, trascinai Dante con me e mi rannicchiai contro di lui.
- Ma tu guarda…un demone coccolone.- lo sentii borbottare.
- Taci…e solo perché sento…come si chiama….freddo?- chiesi.
- Sì, freddo. Aaah.- sospirò. – Vuol dire che rimarrò qui a farti da calorifero.-
E così ci addormentammo. E da quella sera ebbe inizio la mia vita insieme al devil hunter Dante.
  
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