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Autore: Hermione92    28/03/2008    10 recensioni
Uno strano oggetto disturba le notti di Draco Malfoy, un oggetto che e' obbligato a tenere in camera. Il tempo scorre, tra un influenza non voluta e ricordi che si sovrappongono. Riuscira' a riaddormentarsi? Buona lettura a tutti. Fatemi sapere cosa ne pensate, baci, Hermione92.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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A Barbara, la MIA musa. Ti amo da morire, Batuffolina.



WASTE MY TIME


Un secondo, poi un altro.

Il tempo era scandito meticolosamente da quell'orologio appeso al muro. Orologio che, secondo l'uomo, era totalmente inutile ed irritante.

Un rintocco, un rintocco, un rintocco. Mentre la lancetta dei secondi si muoveva in cerchio. Tic, tac. Tic, tac. Tic, tac. Tic, tac. Un tic, poi un tac. Dei rumori che si ripetevano ininterrottamente.

L'uomo si giro' nervosamente nel letto, arrivando ad intercettare con lo sguardo l'oggetto appeso al muro. Gli lancio' un'occhiataccia, sperando, per un istante, di riuscire a fulminarlo. Ma niente: i secondi continuavano ad essere scanditi. Il suo mal di testa aumentava con il passare del tempo e la sua irritabilita' stava raggiungendo livelli mai visti prima... e, se parliamo di Draco Malfoy, la cosa e' decisamente grave. Draco Malfoy, l'unico erede Malfoy, ex-Serpeverde, era da sempre una persona irritabile, e, da quando le sue emicranie erano aumentate... il suo umore era peggiorato.

La colpa di tutto quello?

La sua dolce, dolcissima, meta'.

Esatto: quell'orologio appeso al muro... era opera sua. O, per meglio dire: era opera dei suoi genitori. I Granger, secondo Draco, non avevano mai avuto buon gusto per i regali. Quell'aggeggio confermava la sua teoria impeccabile. Hermione non aveva rifiutato e aveva appeso il quadro sulla parete della camera da letto... ma non poteva scegliere un luogo neutrale come la cucina? Almeno, forse, sarebbe riuscito a dormire.

Tic, tac.

Invece era costretto a sopportare quei rintocchi.

Tic, tac.

Il mal di testa aumentava.

Tic, tac.

Nascose la testa nel cuscino, prima di prenderlo in mano e lanciarlo contro il muro. Niente, non era riuscito a prendere l'orologio. Il tempo sembrava beffarsi di lui. E continuava a scorrere.

Tic, tac.

Si morse il labbro inferiore, prima di prendere in mano l'altro cuscino. Hermione, infatti, dormiva appoggiata al suo petto.

Tic, tac.

L'orologio traballo' pericolosamente e Draco esulto' a bassa voce.

Tic, tac.

-Cazzo!- impreco'. Indovinato: l'orologio era ancora al suo posto.

-Co...- la donna sbadiglio' -Cosa c'e'? Incubo?-.

-Peggio: il tuo orologio.- sbuffo' sonoramente, mentre lei si girava e si appoggiava sui gomiti per guardarlo in faccia.

-Il... il mio...- si porto' una mano davanti alla bocca e sbadiglio' ancora -Il mio orologio?-.

-Esatto. Quel coso... appeso al muro... hai presente quello che rintocca ogni secondo?- sbotto', alterato.

-Draco... ti prego...- Hermione gli sorrise dolcemente.

-Cosa?- sbuffo', alzando gli occhi al cielo.

-E' solo un normalissimo orologio.-.

-Irritante. Soffro di emicrania, lo sai.- mise il broncio.

-Lo so, ma... non e' colpa mia. E sai benissimo che rifiutare quel regalo sarebbe stato scortese.-.

-Si', ma...-.

-Oltretutto...- l'interruppe lei -Un orologio in camera non e' la fine del mondo, no?-.

-Si', ma...- tento' nuovamente di ribattere, ma lei gli poso' l'indice sulle labbra.

-Draco...- inizio'.

-Mhm?- alzo' un sopracciglio, irritato.

-E' solo un orologio.- tolse la mano dalla sua bocca e la sposto' su una guancia. Scottava. -Ti... ti senti bene?- chiese, preoccupata.

-Io... si', perche'?-.

-Ecco...- porto' la mano in alto e la appoggio' sulla sua fronte -Scotti. Hai... hai la febbre.-.

-Visto che non e' solo un orologio?- domando', compiaciuto.

-Eh?- Hermione lo guardo' negli occhi e quell'espressione di superiorita' che era dipinta sul suo viso le ricordo' il momento in cui aveva iniziato ad amarlo, il momento in cui aveva tentato per la prima volta di guardare dietro la sua maschera.

-E' posseduto dal demonio, semplice.-.

***

-Granger?- Hermione si giro' di scatto e per lo spavento lascio' cadere per terra il mantello che teneva appoggiato alle spalle -Gr... Granger?- domando' di nuovo, sgranando gli occhi. La ragazza indossava solamente una camicia da notte bianca, parzialmente trasparente e la sua figura era contornata dalla luce rosata del cielo, dalle nuvole che preannunciavano il sorgere del sole. Era un'alba perfetta. E Hermione, illuminata in quel modo, gli aveva fatto decisamente uno strano effetto.

-Malfoy... ma... cosa ci fai qui?- domando', chinandosi per raccogliere il mantello ed avvolgerselo intorno al corpo.

-Passeggiata.- alzo' distrattamente le spalle -E tu, Granger? Abbigliata in quel modo, poi. Sai... non credevo che tu possedessi capi del genere...- ghigno' maliziosamente.

-Malfoy!- arrossi' e abbasso' lo sguardo -Quello che possiedo o non possiedo non sono affari tuoi.- disse, con voce ferma, ma fievole.

-Dico solo che e' un abbigliamento che poco si addice alla tua immagine da perfetta studentessa sottutto.- si passo' una mano tra i capelli, con fare arrogante -E... vedendoti cosi', in questo posto, a quest'ora... be'... diciamo che qualcuno potrebbe pensare che hai un appuntamento segreto con Weasel. Non e' cosi'?- alzo' un sopracciglio e ghigno'.

-No!- esclamo', arrossendo -Non ho nessun appuntamento.- giro' la testa di lato e sposto' lo sguardo all'orizzonte. Il sole era ormai sorto, la giornata era quasi iniziata. -Solo perche' molti, te compreso, mi credono una ragazza noiosa e priva di interessi oltre alla sfera scolastica, be'... non e' cosi'. Quindi anche se questo abbigliamento ti sembra strano per me... non vuol dire che tu abbia ragione...-.

-Di cosa stai parlando?- le chiese, sbuffando -Vai al punto, Granger.-.

-Quello che cercavo di farti capire e' che... non puoi basare tutto su un pregiudizio o sulla conoscenza solamente marginale di una persona. Sai, molte volte, la verita' dev'essere scoperta lentamente.- sorrise, girandosi verso di lui e guardandolo negli occhi.

-La verita'?- chiese, sarcastico.

-La verita': com'e' fatta davvero una persona. I suoi interessi oltre alle cose che puoi vedere soffermandoti in superficie. Dovresti solo imparare che c'e' sempre qualcosa di nascosto.- sorrise dolcemente e continuo': -Non molte persone si prendono la briga di tentare di guardare oltre alla semplice facciata, non molti poi riescono ad arrivare a capire come stanno realmente le cose. Ma questo...-.

-Questo mi dovrebbe interessare?- l'interruppe, sbuffando -Granger queste sono le cose che tutti si aspettano da una come te.-.

-Da... da una come me?- si morse il labbro inferiore, nervosamente -E... come sarei io?-.

-Una So-Tutto-Io.- rispose semplicemente. Nel suo sguardo c'era una sicurezza mista alla sua solita aria di superiorita'.

-Immaginavo.- scosse la testa, rassegnata. Poi si giro' per appoggiarsi al davanzale e guardare l'orizzonte. -Sto solo sprecando il mio tempo: con te non vale la pena di parlare.-.

-No?- domando' lui, avvicinandosi -E... questo lo dici perche' hai gia' guardato oltre alla superficie?-.

***

-Allora?- domando' Draco, seccato -Ho la febbre?-.

-Be'...- Hermione prese in mano il termometro -Hai 38 e mezzo di febbre...-.

-E quindi?- chiese, alzando un sopracciglio.

-Quindi non stai decisamente bene.- lo guardo' negli occhi, preoccupata -E io non ho intenzione di lasciarti qui da solo... non sai badare a te stesso...-.

-Cosa?- sbotto', indignato -Io so badare perfettamente alla mia perfetta persona!- si alzo' sui gomiti e si mise a sedere -Puoi...- inizio' a tossire.

-No. Io resto qui.- affermo', irremovibile.

-Ma io sto bene!- esclamo', alzandosi dal letto. Traballo' pericolosamente, ed Hermione fece appena in tempo a sostenerlo, prima che cadesse per terra. Lo spinse sul letto e, con un'occhiataccia, gli fece capire che doveva sdraiarsi. -Posso muovermi tranquillamente.-.

-Sdraiati e non muoverti piu'.- l'ammoni', senza nascondere la sua preoccupazione.

-Ma sto bene cosi', posso muovermi.- si alzo' ancora.

-Draco!- Hermione sbuffo', ed appoggio' le mani sulle sue spalle, per spingerlo indietro e farlo sdraiare -Ti devo ammanettare al letto per farti stare fermo?-.

-Fai pure.- ghigno' maliziosamente.

-Draco!-.

-Ehi... che c'e'? Tu hai fatto una domanda, e io ho risposto. Mi sembra buona educazione.-.

-Draco!-.

-Ok, come non detto.- tossi' ancora -Pero' non capisco qual'e' il problema...-.

-Hai la febbre... e riesci a pensare al sesso?-.

-Sei tu che ispiri, Granger. Io cosa ci posso fare?-.

***

-E' assurdo!- sbotto' Draco.

-Cosa?- chiese Hermione, senza uscire dal camerino.

-Che io debba aspettare ore per permetterti di provare un vestito, che molto probabilmente neanche comprerai.- rispose, sbuffando.

-E' un'occasione speciale, Draco. E tu lo sai bene.-.

-Si', ma non vedo perche' questo ti debba autorizzare ad usufruire del mio tempo prezioso per aiutarti a... - s'interruppe e si avvicino' al camerino -A fare cosa, esattamente?-.

-Niente, Draco. Niente.- disse, seccata.

-Allora dovresti...- il ragazzo s'interruppe -Oh...- esclamo', sgranando gli occhi.

-Come mi sta?- gli chiese, mordendosi il labbro inferiore per il nervosismo.

-Sta.- rispose soltanto.

-Ok, lo tolgo.- mormoro', delusa.

-Si'.- entro' nel camerino e chiuse la porta.

-Cosa stai facendo?- gli domando', sorpresa -Aspetta fuori che mi cambio e...-.

-Vieni qui...- la zitti' e l'attiro' a se'.

-Eh?- sbatte' le palpebre e fece un paio di passi in avanti.

-Shhh...- bisbiglio', prima di posare le labbra sulle sue. Draco le immerse le mani nei capelli, aumentando la pressione delle labbra. Le morse delicatamente il labbro inferiore, prima di succhiarlo e chiedere l'accesso alla sua bocca con la lingua.

-Draco...- mormoro' Hermione, tenendo gli occhi chiusi. Lui non l'ascolto', la bacio' ancora. Questa volta Hermione schiuse le labbra e le loro lingue si incontrarono. -Dra...- la stretta del ragazzo aumento' -Non... non qui...-.

-Granger...- si stacco' da lei, prima di riavvicinarsi e baciarla nuovamente.

-No. Draco... siamo in un camerino.-.

-Me ne sono accorto, sai?-.

-Non possiamo.- bisbiglio', liberandosi dalla sua stretta.

-E' difficile resisterti. Ispiri sesso, Hermione...- la voce di Draco la fece tremare -Ma... se non vuoi...- apri' la porta del camerino e usci' -Sbrigati. Ho fretta.-.

-Ma... ma...- scosse la testa, incredula. Afferro' un lembo della sua camicia e lo attiro' a se' per baciarlo -Dannato provocatore.- sibilo' a denti stretti, mentre lui si allontanava.

-E' un camerino.- le disse, alzando le spalle -Non possiamo.-.

***

-Odio la febbre.- Draco comincio' a tossire -E... odio anche questa tosse!-.

-Non posso farci niente, lo sai.- Hermione gli accarezzo' una guancia.

-Neanche quella dannata pozione ha fatto effetto!- si lamento', socchiudendo gli occhi.

-Dai tempo al tempo. L'hai bevuta solo due minuti fa, non puo' avere gia' fatto effetto.- la ragazza si sdraio' accanto a lui e l'abbraccio'.

-Perche' fa cosi' dannatamente freddo? E' una cosa intollerabile e...- s'interruppe e sbadiglio' sonoramente.

-Tenta di dormire, ora. Sei stanco e hai bisogno di riposarti.- aumento' la stretta del suo abbraccio -Io non mi muovo da qui, ok?-.

-No?- le chiese, sbadigliando ancora.

-Non me ne vado. Resto con te.- sorrise e gli poso' un bacio su una guancia -Dormi bene.-.Era incredibile che anche una persona come Draco fosse vulnerabile come tutti. Vulnerabile di fronte a qualcosa di piu' forte di lui e della sua volonta'. E lui non poteva farci niente. Non poteva cancellare la sua vulnerabilita', e nemmeno fingere che non esistesse. Draco Malfoy odiava essere vulnerabile, odiava avere bisogno d'aiuto. Aveva paura di non poter fare qualcosa da solo, di essere in debito, di doversi appoggiare a qualcuno per qualsiasi cosa... ma non con Hermione.

Lei era il suo angelo.

Metafora melensa e tremendamente sdolcinata, ne era consapevole anche lui. Ma Hermione sembrava essere perfetta per quel ruolo.

Lo sosteneva, anche senza parlargli, solo con uno sguardo. Lo sopportava in ogni situazione. Lo aiutava come poteva, a volte cercando di non farglielo capire. Lei... lo amava.

E chi, se non un angelo, puo' arrivare ad amare Draco Malfoy?

***

-Com'e' andata?- le chiese, appoggiandosi al muro.

-Be'... mi hanno solo chiesto perche' devo sprecare il mio tempo proprio con te. Quindi e' andata meglio di come pensavo.- rispose, guardandolo negli occhi.

-Weasel non e' svenuto? Potty non si e' messo ad urlare?- chiese, sorpreso.

-Stranamente no.- sorrise -Sono i miei migliori amici, dopotutto. Oltre a considerarmi una specie di angelo, dato che ti sopporto... hanno detto che gli basta che io sia felice.-.

-Un angelo?- le chiese, mentre le sue labbra si distendevano in un ghigno -Sai, credo proprio che dovrebbero vederti in certi momenti...- la guardo' negli occhi.

-Certi... momenti?-.

-Esatto. Parlo di quando, piu' che un angelo, sembri pura lussuria...-.

-Ok. Faro' finta di non aver sentito.- disse, arrossendo -Dicevo: sai cosa gli ho risposto?-.

-Ehm... dovrei?- domando', alzando un sopracciglio.

-Gli ho detto che... qualsiasi cosa succeda, gli angeli non abbandonano mai i loro protetti.-.

***

-E' incredibile...- bisbiglio' Hermione, la voce ridotta ad un soffio. Lo guardava dormire; aveva gli occhi chiusi, la bocca leggermente aperta. I capelli biondi erano spettinati, ed un ciuffo gli copriva l'occhio sinistro. Era piu' pallido del solito, per colpa della febbre. Ma... era bello come sempre.

-Cosa?- mormoro' lui, con la voce impastata dal sonno.

-Dormi, Draco. Non ha importanza.- sorrise, notando che l'uomo non aveva aperto gli occhi -Stai tranquillo.-.

-Cos'e' incredibile, Hermione?- chiese ancora, sollevando lentamente le palpebre. I loro occhi si incontrarono ed il sorriso di Hermione si allargo'. Gli occhi di Draco erano ancora piu' perfetti quando aveva la febbre: avevano striature di colore piu' evidenti, grigio chiaro, piu' scuro e qualche punta di leggero verde. Sembravano un cielo appena dopo la tempesta. E l'aria languida, tipica della febbre, sembrava proprio accentuare la loro bellezza. Hermione amava i suoi occhi, letteralmente. Li aveva sempre amati, fin dalla prima volta in cui li aveva visti. Cosi' misteriosi, pieni di segreti da svelare. E lei, col tempo, aveva imparato a leggerci dentro, a leggere dentro l'anima di Draco. Erano occhi espressivi, se solo si era in grado di avere pazienza ed imparare a guardare oltre all'apparenza.

-E' incredibile che tu riesca ad essere cosi' anche con la febbre.- confesso', guardandolo ancora.

-Cosi' come?-.

-Cosi'...- s'interruppe, prese fiato -Be'... cosi' bello.-.

-Be'... sono io. Di che ti soprendi?- domando', iniziando poi a tossire.

-Vuoi bere un po' d'acqua?- gli chiese, preoccupata, ignorando la sua affermazione.

-No.- scosse la testa -Ho solo... un po' di sonno.-.

-Dormi, Draco.- disse, con dolcezza.

Erano belli quei momenti, quel tempo passato ad ascoltare il silenzio. Quando nessuno dei due diceva niente, quando l'unico rumore presente era il leggero battito dei loro cuori. Era come se il loro amore si espandesse nell'aria, portato dal silenzio, come se non servissero parole per dimostrare quello che sentivano davvero.

I loro respiri e nient'altro.

***

Hermione appoggio' la testa sul suo petto e chiuse gli occhi. -E' bello qui...- mormoro', strofinando la guancia contro la camicia di Draco. -E'... caldo, accogliente...- sorrise, appoggiando la punta del naso sulla stoffa e muovendola leggermente.

-Certe volte... hai dei comportamenti un tantino... felini, ecco.- disse, distendendo le labbra in un sorriso.

-Scusa?- chiese, alzandosi di scatto e guardandolo negli occhi.

-Stavi strofinando, prima la guancia poi il naso, contro il mio petto... e questo perche' vorresti delle coccole. Ami acciambellarti sul divano, dormi in posizione fetale e...- s'interruppe, portandole un boccolo dietro all'orecchio -Quando ti svegli le tue mani sembrano delle zampine, sai?-.

-Draco, ma...- sbatte' piu' volte le palpebre, incredula.

-Fai anche le fusa, Hermione.- disse, come se fosse stata la cosa piu' normale del mondo.

-Fusa? Io? Ma... hai bevuto?-.

-Credimi: a volte sembri un gatto.-.

-Un... gatto?- chiese, con la voce piu' acuta del normale.

-Esattamente.- annui' -Un gatto.-.

-Mi hai mai sentita miagolare?- domando', puntando le mani sui fianchi e guardandolo di sbieco.

-No, ma... adesso sembri pronta a rifarti le unghie.-.

***

-Non e' male.-.

-Cosa?- Hermione si riscosse dai suoi pensieri e sbadiglio': si stava addormentando.

-Stare con te... non e' male.- ammise, alzando le spalle.

-Ed e' una cosa positiva?- chiese, senza capire quello che Draco voleva dire realmente.

-Sei una donna dolce, solare e molto altruista. Ami passare il tuo tempo con me, e non e' una cosa che molti farebbero. A dire la verita'... non l'ha mai fatto nessuno oltre te. Non sono una persona facile, ma tu sei qui ugualmente. Mi parli, mi ascolti e... resti. E' strano come a volte sembra un sogno, sembra quasi... finto, ma mi rendo conto che sei vera e quindi e' impossibile. Come fai ad amare uno come me? Complicato e... pieno di... paure. Si', ho le mie paure ed e' strano che a te non importi, che tu dia importanza ad altre cose che io non riesco ancora a capire. Ho anche paura di quello che chiamano amore, ma tu sei qui. Ecco... mi sono sempre chiesto il perche', ma non ho mai avuto il coraggio di domandarlo a te, di... non lo so, davvero io... non lo so. Sentire che... tu sei qui e non hai intenzione di andartene... e' strano. Per me e' dannatamente strano. Ma tu ami qualcosa in me, che non so se esiste e... sei qui e... e' difficile capire che tu non vuoi...-.

-Draco...- lo chiamo', cercando di interomperlo.

-... andare via.- fini' la frase, e continuo': -E resti nonostante tutto. Dopo che ti faccio soffrire... torni e... sei qui anche ora. Credo che sia una cosa...-.

-Draco...- lo chiamo' ancora.

-... che non va per niente nel verso in cui va il mondo. Non so se mi spiego, ma comunque... perche'...?-.

-Draco.-.

-Perche' tu...?-.

-Draco!-.

-Sp...?- si fermo' e la guardo' negli occhi -Si'? Dimmi.-.

-Respira.- gli ordino', sorridendo.

-Sto respirando, sai?-.

-Stai delirando, piuttosto.- gli diede un leggero bacio sulla fronte -Credo che la febbre si sia alzata. Aspetta qui, non muoverti.- si alzo' in piedi -Vado a prendere dell'altra pozione.-.

-Io... sto bene, non sto delirando. Io non deliro, punto.- affermo', facendola sorridere -Ma... Hermione...- la chiamo'.

-Dimmi.- si giro' verso di lui.

-Perche' sprechi il tuo tempo con me?- chiese -Perche' permetti a me di sprecarlo?-.

-Eh?- sgrano' gli occhi, confusa -Draco... io ti amo... e io il tempo non lo spreco con te. Amo passare del tempo con te, il mio tempo.- si morse il labbro inferiore -Tu... a... a te sembra di sprecarlo?-.

-No.-.

-Allora smetti di farti paturnie e di delirare.-.

-Io...- sbadiglio' sonoramente.

-Dovresti dormire. Lo sai questo?- chiese, con un sorriso.

-Forse, ma...-.

-Non ribattere. Chiudi gli occhi e sogna.- si avvicino' a lui e gli poso' un piccolo bacio sulla fronte -Pero'... forse e' meglio se prima prendi la pozione...-.

-Ti stai preoccupando?- domando', alzando un sopracciglio -Non serve. So badare a me stesso, credimi.-.

-Si', ma voglio che tu beva la pozione. Tieni...- gli porse il termometro -Prova la febbre, arrivo subito.-.

-Si', agli ordini.- commento', sbuffando.

-Ti amo!- gli urlo' dal corridoio, con la voce alta e allegra. Draco, almeno in quello, era uguale anche con la febbre. E non sarebbe mai cambiato.

-Mpf...- borbotto', prima di sussurrare: -Anch'io...-.

-Dra...- Hermione rientro' nella stanza e non fini' la frase. Draco si era addormentato. La donna si avvicino' al letto e prese in mano il termometro. Impallidi', leggendo che la febbre era aumentata vertiginosamente: 39 e 2. -Draco...- mormoro', sfiorandogli una guancia -Svegliati...- gli poso' un bacio sulla guancia -Draco...-.

-Mhm?- si lamento' lui.

-Prendi la pozione...- bisbiglio', per poi aiutarlo a bere.

-Ora...- sussurro', con voce fievole -Ho... ho freddo. Io... scaldami...-.

-Ok... io...- si sdraio' accanto a lui e lo abbraccio' -Resto qui, con te. Dormi bene.-.

Draco si addormento' cosi'. E il giorno dopo, si sarebbe svegliato con lei ancora accanto.

  
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