Long
ago,
just
like the hearse you died to get in again.
I’m
so far from you
Burning
on just like a match you start to incinerate,
the
lives of everyone you knew.
And
what's the worst to take, from every heart you break
and
like a blade you stake.
Well
I've been holding on tonight.
Cammino piano, in
silenzio.
Il caos di Chicago fa
da colonna sonora a questa sera che vorrei finisse al più presto.
Svolto in un vicolo
buio, stranamente isolato dalla confusione della
città.
La luna è coperta
dalle nuvole, anche se qualche raggio di luce illumina i palazzi che mi
circondano.
Accartoccio con la
mano la lattina di birra vuota e la butto per terra.
Non avrei mai voluto
dirlo ma…non ce la faccio più.
Tutto è diventato
troppo stretto, e non vedo un’uscita da questo circolo vizioso che mi prende sempre di più.
What's
the worst that I could say?
Things
are better if I stay.
So
long and goodnight
So
long and goodnight
Una dopo l’altra, le
note di una melodia che non conosco sgorgano dal nulla, diventano sempre più
assordanti, superando il traffico quotidiano di Chicago.
Istintivamente, i
miei piedi si muovono verso quei piccoli squarci di paradiso, che mi mandano in estasi,
sempre di più.
Mi ritrovo davanti
una porta semichiusa, esito un attimo, poi finisco per
aprirla.
Cosa potrebbe mai
esserci di così mostruoso dietro quelle note?
Faccio un passo, un
altro, poi le note finiscono.
E’ una stanza
abbastanza piccola e bianca, con un pianoforte giusto al
centro.
Sullo sgabello c’è
seduta una bambina, ha i capelli biondi e un vestitino fin troppo
leggero.
Si gira verso di me,
ed un sorriso illumina il suo viso appena fa scontrare i nostri
sguardi.
Mi saluta con la
manina, esclama un ‘ciao’, prima di scomparire dietro
un’altra porta, che mi era sfuggita di vista.
Came
a time,
when
every star fall brought you to tears again.
We
are the very hurt you sold.
And
what's the worst you take, from every heart you break,
and
like a blade you stake.
Well
I've been holding on tonight.
Rimango fermo e in
silenzio per qualche minuto, sperando
di vederla ritornare e poggiare le manine delicate sui tasti, ma non succede
niente.
Chiudo la porta
dietro di me, con un sospiro.
Incomincio a
girovagare per i vari vicoli di Chicago.
Qualcosa si muove
dietro di me e mi giro di scatto.
La bambina di prima
mi sta guardando, impaurita.
“S-scusa…”
Ha una voce calda,
forte. Proprio come la mia.
“Non fa
niente…-sorrido-…come ti chiami?”
Incomincia a
torturarsi una ciocca di capelli con la mano sinistra.
“Tu..conoscevi mia
madre? Si..si chiamava Noe..”
What's
the worst that I could say?
Things
are better if I stay.
So
long and goodnight.
So
long and goodnight.
Involontariamente la
mia mano accarezza la sua.
Noe. La mia
Noe.
“Si…Ti chiami
Charlotte, vero?”
Spalanca gli occhioni
verdi, incredula.
Annuisce con un
piccolo cenno della testa, mentre le sue guance si dipingono di un leggero
rossore.
“Io sono
Bob…conoscevo molto..bene, tua madre…”
Sul suo viso compare
un sorriso, che si allarga sempre di più.
Le sorrido anche io,
mentre mi abbasso per osservarla meglio.
“Bob, sai dov’è la
mia mamma, adesso?”
Abbassa gli occhi,
imbarazzata dalla domanda.
Chiudo gli occhi per
qualche secondo.
Già…dove sei, Noe? Tornerai, prima o
poi?
And
if you carry on this way.
Things
are better if I stay.
So
long and goodnight.
So
long and goodnight.
“Credo…che si stia
divertendo molto con i suoi amici,
per il mondo..sì.”
Mi alzo e le prendo
la mano.
“Ti va una bella
cioccolata calda?”
Risponde con un
flebile “si”, persa nei suoi pensieri.
E così è lei Charlotte.
La bambina che mi hai
nascosto per tanto tempo.
Entriamo in un bar e
ci sediamo ad un tavolino.
“Sai,
Charlotte…”
Sposta lo sguardo
dalla vetrina a me.
“La tua mamma,
è…è…scappata da me, quando dovevi nascere…perchè..”
Gli occhi le si
riempiono di lacrime.
“Perché non voleva
che mi preoccupassi troppo per lei…”
Mi passo una mano nei
capelli ed incomincio a bere il mio caffè in silenzio.
“Quindi…tu sei il mio
papà?”
Can
you hear me?
Are
you near me?
Do
we deserve,
to
leave the earth?
Do
we learn,
when
both our cars collide?
Mi prende una mano e
la stringe forte.
“Bob? Ehi Bob, sei
sulla terra?”
Apro gli occhi,
infastidito, trovandomi davanti i suoi.
“Mmmh? Che ore
sono?”
Mi sorride
dolcemente.
“E’ l’ora del muffin
al cioccolato, Honey.”
Salto giù dal letto e
corro in cucina.
“Più..più o meno…sì.”
What's
the worst that I could say?
Things
are better if I stay
So
long and goodnight
So
long and goodnight
Un sorriso radioso
nasce sulle sue labbra.
Anche io non posso
fare a meno di sorridere.
Lei
è qui. E’ tornata da me.
And
if you carry on this way
Things
are better if I stay
So
long and goodnight
So
long and goodnight
“Beh,
allora...ciao
papà!”
-I
still believe it, when you say it’s another perfect day.-
___________
Chiedo perdonoooo,
sono in ritardo anche stavolta >.<’ Intanto però c’è Bob, ed è arrivato il
pc nuovo, (e dico che è una figata, ci sono taaaante cose nuove *-*) e ho anche quasi finito la prossima
shot!
Beeeene, la canzone
ehm, è scontato dirlo, e la frase alla fine è degli American Hi-Fi “Another
Perfect Day”…ditelo, come si fa a non adorare una canzone come quella, come?!?
è.é
PurpleBullet: Me..si commuove
*prende scatola di fazzoletti* grazie mille, nessuno mi aveva mai detto niente
del genere *-* Comunque sì, se dici che due settimane sono bastate, ti credo…
Spero ti sia piaciuto anche questo (L)
P.S.
Recensite, voglio qualche critica costruttiva,
altrimenti non miglioro mai ç^ç°
Cheers
Ju