Consiglio prima d’inoltrarsi nella lettura l’ascolto di Beauty and the Beast
[futile precisarlo, dei Nightwish]
Beauty and the Beast
Remember the first
dance we shared?
Recall the night you melted my ugliness away?
The night you left with a kiss so kind
Only a send of beauty left behind
Ricordi
la prima volta che danzammo?
Ricordi la notte in cui tu facesti scomparire la mia bruttezza?
La notte in cui tu mi lasciasti con un bacio così tenero
Solo un profumo di bellezza ti lasciasti dietro
L’oscurità notturna
aveva abbracciato da ore oramai il tranquillo villaggio della foglia, eppure un
piccolo chiosco al centro dei vari negozi teneva, ostinato, accese le luci
pallide e fioche .
All’interno
dell’Ichiraku Ramen Shop sostavano due figure sedute composte al bancone.
Silenziose entrambe, la prima trovava particolarmente interessante le venature
del legno del bancone mentre la seconda scrutava, senza particolare interesse,
l’esterno del discreto – ma accogliente - negozio.
La ragazza che
stava accucciata sulla sedia e passava il dito sulle imperfezioni della
superficie legnosa del bancone sospirò sconsolata «ancora non arriva il Baka?»
Il ragazzo che
continuava a scrutare nella notte sbuffò e non rispose. Dietro la maschera
d’indifferenza e noia rievocava ricordi che appartenevano ad un remoto passato.
I lineamenti ed il
fisico di Sakura Haruno e Sasuke Uchiha erano cambiati, maturati, eppure i loro occhi riflettevano
l’adolescenza oramai sepolta e schiacciata da quello che avevano imparato a
definire “mondo degli adulti”, anche se a dire il vero per lui non c’era mai
stata una gran differenza.
«Sasuke…ti ricordi di quando eravamo bambini
e io non ti mollavo un secondo?» tanto per
rompere il ghiaccio e la tensione creatasi tra i due, Sakura cercò di rallegrare
l’atmosfera riportando alla mente i ricordi della loro infanzia, un periodo che
avrebbe ricordato fino alla morte.
«Sakura non mi
sembra che ora ci sia differenza, mi stai sempre appiccicata» replicò acidamente l’Uchiha prima di
rivolgere gli occhi d’ossidiana verso il volto deluso della ex-compagna di
squadra.
Eccome se ricordava
quel periodo; un fratello psicopatico gli aveva fatto passare l’inferno, dando
inizio a anni d’agonia. Eppure nonostante tutto lo strazio alcuni ricordi di
quando era sorridente li conservava gelosamente dentro di sè.
“Era un pomeriggio afoso a Konoha.
A tutti gli abitanti veniva da pensare che
probabilmente a Suna se la stavano passando meglio di loro…o per lo meno ci
erano sicuramente abituati.
L’estate era più calda del solito, tutti ci
avevano fatto caso, a parte i bambini che liberi dalle lezioni dell’accademia
del villaggio, non perdevano occasione per organizzare giochi al parco oppure
uscite con i genitori stressati a causa delle missioni che continuavano a fioccare.
Sasuke se ne stava raggomitolato sotto i
rami ombrosi di una secolare, e gigantesca quercia che offriva riparo a
rondini, scoiattoli e altri abitanti della fauna di Konoha.
Strappava ad uno ad uno i fili d’erba
intorno a sé e, ad ogni filo strappato, conseguiva un pensiero amaro ed una
lacrima salata che lui non era in grado di reprimere.
«perché te ne stai lì da solo Sas’ke-kun?» una voce acuta e vivace lo distrasse. Grugnì
e, dopo essersi pulito velocemente gli occhi lacrimanti, cercò di lanciare uno
sguardo intimidatorio alla proprietaria
della voce fastidiosa. Gli sembrava di ricordare il viso pallido e ovale, gli
occhi di un verde brillante e i capelli chiari, color rosa pastello tenuti
indietro da un fiocco scarlatto che apparteneva alla ragazzina. Non ne era
sicuro ma probabilmente erano nella stessa classe.
«ma
stavi piangendo?!» l’urlo
allarmato di Sakura perforò i timpani del giovane Uchiha che, infastidito, si
limitò a borbottare qualcosa di indefinito sul suo orgoglio e sul fatto che gli
Uchiha non piangono mai e che quindi si era sbagliata e, se per cortesia,
poteva sparire il più in fretta possibile.
Il commento seccato e pungente non
impressionò minimamente la ragazzina che, caparbia, si chinò su di lui e gli
agguantò un braccio cominciando a strattonarlo.
«Sas’ke ti sei fatto male??se vuoi ti posso
curare!» squittì allegra la ragazzina.
Sfortunatamente il caso volle che una radice intralciasse il cammino di Sakura
che, concentrata nel tentativo di smuovere Sasuke trascinandolo per un braccio,
sbadatamente gli rovinò addosso.
La situazione creatasi fra i due portò
scompiglio in un gruppetto di loro coetanee, probabili fan di Sasuke, che
strillando indispettite prima di allontanarsi, lasciandoli soli sotto il grande
albero.
L’Uchiha ci mise un bel po’ prima di
realizzare che Sakura si trovava distesa sopra di lui e premeva,
involontariamente, le labbra screpolate e rosee contro le sue lisce e pallide.
Ecco perché tanto clamore.
Imbarazzata, la bambina si ritrasse con uno
scatto felino e per la seconda volta nel giro di cinque minuti si ritrovò a
gambe all’aria a causa della violenza impressa nel tentativo di ripristinare
l’equilibrio.
«certo
che sei proprio imbranata!»
La goccia che fece traboccare il vaso. Le
parole dure e di rimprovero di Sasuke giunsero come un pugno nello stomaco alle
orecchie di Sakura che, al culmine della vergogna, bagnò il colletto del
vestito color fragola con le calde lacrime che le inondavano il volto.
«p…perdonami Sasuke…ti avevo visto
triste..e…io volevo solo…» i
singhiozzi convulsi della bimba inginocchiata per terra le impedirono di
terminare la frase. Sakura nascose il viso dietro le mani imbrattate di terra e
attese un’ulteriore ammonizione rabbiosa.
Il tempo si fermò nell’istante preciso in
cui Sasuke, vergognoso del comportamento meschino dimostrato, sollevò con
estrema facilità la ragazzina da terra e le pulì il viso con il fazzoletto rosa
che le era scivolato via dalla tasca qualche secondo prima.
«comunque…ti và…di…ehm»
«giocare?»
Sakura terminò, loquace, la frase di Sasuke e prima che questi avesse il tempo
di annuire, la ragazzina riprese l’allegria di qualche minuto prima e cominciò
a correre verso il parco giochi urlando “prendimi!” a squarciagola.”
Gli sforzi che
Sasuke compiva per ricordare la fine dell’episodio erano vani, sapeva solo che
in fondo a un cassetto del suo antico comodino giaceva un fazzoletto
accuratamente piegato che, inspiegabilmente, emanava una dolce essenza di
lavanda.
Ah dear friend I remember the night
The moon and the dreams we shared
Your trembling paw in my hand
Dreaming of that northern land
Touching me with a kiss of a beast
Ah
,caro amico ricordo la notte
La luna e i sogni che facemmo
La tua zampa tremante nella mia mano
Sognando di quella terra nordica
Toccandomi con un bacio della bestia
«Sasuke! Invece di fare l’asociale stronzetto come
al solito, ti dispiacerebbe degnarmi di una risposta?! IL BAKA SI FA VIVO?!>>
le
urla della medic-ninja furono udite da tutta Konoha, meno Uchiha Sasuke che,
imperterrito, la squadrò con un’occhiata critica.
Ora non era più quel delicato bocciolo di ciliegio timido, insicuro e petulante di cui ricordava
l’esistenza. Gli occhi da bambina, velati d’ingenuità, ora lo fissavano
sprizzando rabbia per la poca considerazione che ancora le riservava.
Sakura ci rinunciò, sbattendo le mani sul bancone e decise di chiudersi
in un mutismo feroce, dimostrando che in fondo in un angolino, era nascosta la
ragazzina emotiva di sempre.
Lo sguardo omicida del proprietario del piccolo negozio, appena
svegliato dalle urla isteriche dell’Haruno, fu ignorato totalmente da entrambi
i ninja persi nei propri pensieri.
Sakura stava riflettendo sul fatto che lei aveva fatto sensibili
progressi, sia come ninja, che come ragazza; ora era pronta ad affrontare
qualsiasi ostacolo ma probabilmente avrebbe preferito sconfiggere l’Akatsuki
intera piuttosto che provare a scalfire o ad abbattere la barriera che Sasuke
aveva innalzato nel corso degli anni nei confronti del proprio gruppo, se così
poteva ancora essere definito.
La sera, per
contrasto, era carica di umidità ed una brezza leggera aveva avvolto il
villaggio della foglia, ancora intorpidito dall’opprimente afa del meriggio.
Sakura sostava
alla finestra, poggiava le braccia coperte dalla seta della piccola vestaglia
rosa confetto sul davanzale, e fissava incantala la Luna. Era una sua
impressione, forse, ma era più luminosa che mai.
Quando la madre
le aveva chiesto, anzi urlato, dove fosse finito il suo bel fazzoletto, Sakura
le aveva risposto con un’alzata di spalle e aveva incassato il ceffone senza
far storie. L’episodio del pomeriggio se lo era goduto; non aveva versato
nemmeno una lacrima dopo la sberla, troppo presa ad ascoltare lo scalpiccio del
proprio cuore, sembrava fosse impossibile da udire tanto il vigore con cui le
batteva nel petto.
Mestamente la ragazza scosse la testa. Era davvero stupido farsi
prendere da vecchi ricordi, non solo le procuravano un gran mal di testa, ma il
petto le doleva talmente tanto che, anche solo il pensiero di respirare, le
risultava impossibile.
I know my dreams are made of you
Of you and only for you
Your ocean pulls me under
Your voice tears me asunder
Love me before the last petal falls
Lo
so che i miei sogni sono fatti di te
Di te e solo per te
Il tuo oceano mi tira giù
La tua voce mi fa a pezzi
Amami prima che l’ultimo petalo cada
L’aria si stava facendo sempre più gelida.
Sakura aveva perso la cognizione del tempo, Sasuke non ne aveva nemmeno
tenuto conto.
Negli ultimi minuti infatti i suoi pensieri avevano preso una strana inclinazione che portava un nome ben
preciso. Con la coda nell’occhio, pregando Dei conosciuti e sconosciuti di non
essere notato, lui si era perso a osservare la figura fine di lei che, seppure
imbronciata, ai suoi occhi appariva semplicemente perfetta.
Il modo in cui tamburellava con evidente nervosismo le dita affusolate
contro il bancone, l’espressione corrucciata e piuttosto scazzata e la postura
scomposta, non facevano che accrescere il desiderio di stare lì in silenzio a guardarla,
se fosse stato possibile, per l’eternità. Era la sua semplicità che colpiva,
perché Sakura non era una donna dotata di una bellezza prorompente, ma la sua
indole determinata, caparbia e, per contrasto, così sensibile aveva affascinato
un numero considerevole di persone.
Anche un traditore senza scrupoli era rimasto intrappolato in una
spirale di sentimenti di cui non conosceva nemmeno l’esistenza, e che
oltretutto continuava ad ignorare, convinto nella propria cocciutaggine che si
trattasse solo di una profonda riconoscenza per averlo salvato da morte certa.
Il sangue di
Itachi aveva inzaccherato la roccia su cui era riverso il suo corpo esanime.
Sasuke non aveva
potuto fare a meno di cadere stremato al fianco del fratello, privo di chakra e
di una qualsivoglia energia. Chiuse gli occhi e desiderò con tutte le sue forze
che quello che lo stava cullando fosse il battito del cuore di una sua vecchia
conoscenza e non il proprio, così flebile e sempre più lento. Desiderò di poter
stringere fra le braccia il corpo caldo della sua ex-compagna di squadra e
invocò il nome di Sakura più volte, sputando sangue per lo sforzo, e sognò di
poterle chiedere di amarlo, prima che il buio lo avvolgesse.
Scuotendo la testa, Sasuke si costrinse a staccare il pensiero dal
ricordo e dalla ragazza, lui non era certo un tipo che si lasciava prendere
dalla commozione. Senza rimorsi né ripensamenti, cancellava legami e ricordi,
ma questa strategia alla fine si era rivelata più che scadente e oramai, era
tardi per accorgersene.
As a world without a glance
Of the ocean's fair expanse
Such the world would be
If no love did flow in thee
But as my heart is occupied
Your love for me now has to die
Forgive me I need more than you can offer me
Come
un mondo senza un’occhiata
Alla mostra dell’espansione dell’oceano
Come sarebbe il mondo
Se l’amore non scorresse in te
Ma come il mio cuore è occupato
Il tuo amore per me ora deve morire
Perdonami, ho bisogno di più di ciò che tu puoi offrirmi
«Sasuke…a questo punto io me ne andrei…»
un
debole mormorio spezzò la noiosa monotonia della serata. In più Sakura aveva
notato le occhiate lanciate di soppiatto del ragazzo e, se un tempo ne sarebbe
stata lusingata, ora voleva solo sperare che fosse stato tutto un malinteso.
«Naruto non ha intenzione di muoversi e io non ho voglia di sprecare la
nottata in tua compagnia, se così si può definire, a fissare il bancone
dell’Ichiraku» seccata, Sakura liberò dal suo peso lo sgabello
occupato fino a quel momento e, frettolosa, prese ad allontanarsi.
«Sposami!».
L’urlo di Sasuke riecheggiò più volte nella mente di Sakura che, senza
scomporsi, tornò sui suoi passi, titubante e visibilmente scossa.
«dimmi che ho sentito male» con un sorriso
che non le apparteneva si rivolse all’Uchiha serafica e perfettamente calma.
«mi hai sentito benissimo» replicò lui
inflessibile, posato e maledettamente distaccato, cosa che non sorprese affatto
la ragazza.
Si fissavano l’uno di fronte all’altra, ossidiana contro smeraldo, vento
contro fuoco, luce contro buio, elementi totalmente contrastanti legati da un
filo, alle apparenze indissolubile, ma, in fondo ai loro cuori, sapevano che le
apparenze ingannano sempre.
However cold the wind
and rain
I'll be there to ease your pain
However cruel the mirrors of sin
Remember beauty is found within
Comunque
freddo il vento e la pioggia
Sarò lì ad alleviare il tuo dolore
Comunque crudeli gli specchi del peccato
Ricorda, la bellezza va cercata dentro
«non posso»
nonostante l’espressione decisa e l’ardore con cui rifiutò la proposta
che suonava tanto come un rimprovero o un ordine, Sakura non riuscì a reprimere
l’istinto di sfogare la frustrazione con le lacrime salate che rigavano le
guance pallide e morbide.
Sasuke approfittò dell’attimo di debolezza per cingerle i fianchi,
possessivo, e catturare le labbra bagnate della ragazza quasi con ferocia,
perché in fondo forse solo così era in grado di dimostrare i suoi sentimenti,
constatò con amarezza la ragazza, prima di allontanarlo da sé con uno spintone
tutt‘altro che convinto.
«questo era un addio Sasuke…» mormorò per
confermare, più a sé stessa che a lui, una decisione presa per il bene comune.
Sasuke rappresentava un sogno.
Irrealizzabile.
Pur sapendolo non poteva fare a meno di soffrirne, in fondo era
cresciuta in un mondo di illusioni e lui faceva parte di queste, ma crescendo
si era accorta di avere un assoluto bisogno di certezze.
Didn't you read the tale
Where happily ever after was to kiss a frog?
Don't you know this tale
In which all I ever wanted
I'll never have
For who could ever learn to love a beast?
...Forever shall the wolf in me desire the
sheep in you
Non
hai letto la storia
Dove vissero felici e contenti dopo un bacio ad una rana?
Non conosci questa favola
Nel quale tutto quello che volevo
Mai avrò
Chi potrebbe mai imparare ad amare una bestia?
…Per
sempre il lupo che è in me desidererà la pecora che è in te…
Ostinato, fissò la figura della ragazza
allontanarsi fino a quando questa non scomparve all’orizzonte.
Oramai era l’alba, la nottata era volata via in un
attimo spazzando via quelli che erano i rimasugli di una speranza ora morta e
sepolta.
Ma Sasuke l’avrebbe cercata e trovata nei suoi
sogni.
Per
sempre.
Angolo Autrice:
Vaaaaa
bene, adesso potete cominciare a rincorrermi XD ok è il giorno del compleanno
di Saku-Chan, volevo farle una sorpresa ma ad ascoltare Beauty and the Beast mi
vengono in mente solo cose tristi ghgh, in ogni caso spero vi sia piaciuta…alla
fine si amano *look*
Passiamo ai ringraziamenti và ^^:
SASUSAKU 4 EVER:Oh donna…che
dirti AMO IL TUO NICKNAME *___* oh noto che Ino ti sta mooolto simpatica eh? XD
vabbhè non è che io non la sopporti…le voglio bene quando sta lontana da
Sasu-kun ecco tutto u.u tra i preferiti?*w* graScieeeee continua a recensirmi
mi raccomando ^^
LalyBlackangel:eh tesoro…chi non preferiva Tarja??(Vado a vederla il 21 maggio
YEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE)ehr scusa XD ooh checcarrina li hai conosciuti con
wish i had an angel *ç* sìsì più avanti li metterò Naruto e Hinata,
PROMETTO!!!anche tu nei preferiti!!uaaa anche tu vai dritta nelle mie grazie XD
Rory_chan:sìssì è puuuuccho il disegnino di Deidy-chan-senpai *__* ‘mouVve
lui!!!mwhawhawha ANDIAMO ASSIEME A VEDERE TARJA
YEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE*si salta il resto della recensione*
rory sono di fretta non posso dirti molte cose X°D TADB tessouVo e non vedo
l’ora che arrivi il 21 maggio *w* tuuu continua a seguirmi e io continuerò a
scrivere (forse u.u)ciau!!!ah rory graScie (tu sai perché)
Ferula_91:eccolo qui il capitolo tanto atteso!!!contenta???(io non troppo mi sa che
mi è venuta male u.u)grazie per tutti i tuoi complimenti *__* ommamma quanto ti
voglio bene ghggh continua a leggere eh (VI TENGO D’OCCHIO A TUTTEEEE)
scherzavo baci!
lye:tessoraH adoro I tuoi pareri super positive mi incoraggiano *w* leggiti
pure questa mi raccomando u.u
_vanya_:YEEEEEEEEEEEEEE UN’ALTRAAAA *____* esattamente NON devi lasciartela
sfuggire è.é!!!sei una donna saggia sisi ù_ù uh scritta bene???sei
sicura???graScie come aumentate la mia autostima *ç* fantasticherrimo cara
(soprattutto sfottere annette XD) recensisci mi raccomando ^^ ciau!
Heleamicachipss:YEAH sasu è un figo
u.u e anche tu che leggi I miei scleri XD ciau!
Sachikochan:Sakiiiiiiiiiiiiiii *_____________* ovvio che è stupenda XD come il
SasuSaku e la canzone in generale ù_ù
UHAUHAUHA abbiamo l’altra che detesta Ino susu quando è lontana da
Sas’ke-chan è sopportabileeeee u.u (non pcchiarmiii) goditi stò chappy anche se
non finisce troppo bene ç_ç e va bhè su la prossima sarà più FiQua (sperem)
ciau!!
Yunie the Black Angel: sì idea fulminante (venuta al concerto mentre scapellavo ghghgh) grazie
mille caVa!!!a prestoooo