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Autore: Domithilda    29/09/2013    2 recensioni
[GrayxJuvia]
"Gray non ragionava più lucidamente avrebbe voluto uscire dalla gilda e dare il via alle ricerche urlando per tutta la città quello che era successo voleva correre via, voleva assimilare tutte le gocce della pioggia..della lluvia....della sua Lluvia"
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Eccomiii!!! Nuovo capitolo moolto corto...*muore* mi è venuto concentrato e allora...eccolo qui! ^^"


risveglio.

Freddi raggi di luna filtravano dalle tende. Una figura dormiva beatamente nel letto, vicino al quale, si intravedeva una sedia e un ragazzo appollaiato su di essa; il suo corpo venne scosso da un brivido e alzò la testa, malinconici occhi di un blu profondo brillarono nella penombra. Si guardò attorno, quasi non riconoscesse l'ambiente che lo circondava, infine il suo sguardo incrociò il corpo nel letto e ricordò ogni cosa.Si diede dello stupido per essersi, anche se solo momentaneamente, scordato delle condizioni della sua amata. La guardò sognante, non poteva immaginare la felicità che avrebbe provato nel vederla di nuovo libera, felice, arrabbiata, emozionata, non poteva immaginare come sarebbe stato averla vicino, mangiarci insieme, sentirla chiamare il suo nome, con le sue labbra così morbide e dolci, si elettrizzò nel pensare di poterle sfiorare con le sue, arrossì nel buio e si portò una mano alla testa, sorridendo timidamente, non voleva pensare a un eventuale rifiuto, era fuori discussione, sarebbe morto se fosse accaduto. Venne rapito dal ritmico alzarsi e abbassarsi del respiro di Lluvia, senza accorgersene si addormentò.

 

I giorni passavano e Lluvia continuava a dormire. Gray era sicuro che una ragazza forte come lei avrebbe superato tutto con estrema facilità, tuttavia le restava accanto seguendo passo passo le cure che doveva seguire dormendo poche ore per starle accanto.

Lyon dal canto suo era sicuro che Lluvia avrebbe senz'altro scelto lui. Non riusciva però a capire le azioni del suo rivale, lo osservava mentre scrutava attentamente tutto quello che facevano alla sua ragazza, aiutando o chiedendo informazione. Lo trovava inutile, bastava aspettare che si svegliasse, che cos'era tutta quell'agitazione?

I giorni divennero settimane, finché una mattina Gray si svegliò di soprassalto. Il suo viso si indirizzò subito verso il letto. Lo trovò vuoto. Il panico lo assalì, percorse con gli occhi tutta la stanza, in cerca di qualcosa di un indizio. Scattò in piedi e si catapultò fuori.

 

 

-Gray!- esclamò Erza, appena lo vide.

 

-Lluvia! Lluvia dov'è? Dov'è? Non c'è! È sparita! Dobbia- Erza lo interruppe.

 

-Calmati.-

 

-Come “calmati”? Ti dico che Lluvia è sparita!-

 

-No che non è sparita.- rispose in tono calmo lei

 

-è fuori.-

 

-Fuori? Con chi?-

 

-Con Lyon, ovvio.-

 

-E perché Lyon è da solo con Lluva! Dopo tutto quello che a fatto!- gli urlò di rimando.

 

-Ma lui ha detto, che tu gli hai detto, che andava bene!-

 

-Io non ho detto proprio nulla! E perché nessuno mi ha svegliato quando Lluvia è rinvenuta?- la rabbia ribollì dentro Gray.

 

-Si! Lyon aveva detto che tu eri sveglio e avevi dato l'ok per la passeggiata!- la rabbia si tramutò in stupore.

 

-cosa...? E...beh..non importa. Ha detto anche dove andavano?-

 

-...-

 

-Allora?-

 

-No.-

 

Sgranò gli occhi. Impossibile, il cuore saltò un battito, l'aria gli mancò, si girò verso la porta e, senza pensarci due volte, la raggiunse correndo. Era impossibile. Perché tutto questo accadeva a lui, e perché quel bastardo non li lasciava in pace? Fu per strada. Iniziò a correre a per di fiato, non riusciva a credere che la sua Lluvia era sparita, ancora. Aveva paura di non ritrovarla, aveva paura di quello che Lyon gli avesse detto o...fatto. Scosse la testa; forse non tutto era perduto. Forse poteva ancora rimediare, doveva solo trovarla. Si accorse che che la pioggia si era dissolta, proprio come aveva desiderato lui qualche giorno prima; un sole caldo e rassicurante era spuntato tra le nuvole. Le vie si erano rianimate, i bambini ridevano e si rincorrevano, le mamme parlavano, i padri bevevano, tutto era tornato alla normalità. Forse era il suo destino, cercare di raggiungerla, trovarla, perderla e ricercarla all'infinito. Una lacrima gli scese bruciante sulla guancia, la vista si appannò e un tonfo sordo lo travolse per terra.

Si rialzò dolorante, si accorse che era andato a schiantarsi contro un albero, si massaggiò la testa, dubbioso. Era il parco vicino alla gilda, ci era andato qualche volta, era modesto ma molto carino e accogliente, lo faceva sentire bene, era formato da una cerchia di alberi esterni, e una piccola radura al centro, ci si poteva stendere su di un tappeto di foglie morbidi oppure sull'unica panchina, lui preferiva sdraiarsi così da poter osservare il cielo e le nuvole. Si ritrovò a pensare di volerci andare con lei. Una stretta allo stomaco lo costrinse a distogliere lo sguardo, lo portò al lato del piccolo bosco e vide due persone entrare ridendo. Forse era stata una svista data dal fatto che il pensiero per Lluvia era costante, ma poteva giurare di averla vista entrare. Si avvicinò cautamente, un gelido sudore lo strinse in una morsa agghiacciante. Aveva paura, paura di quello che avrebbe visto. Si trovò lì davanti: sulla piccola radura rideva, correva e giocava un angelo. La pelle brillava sotto i caldi raggi del sole, i capelli, di un limpido azzurro, volavano, sotto scherzosi rivoli di vento, denti bianchi splendevano, occhi limpidi trasudavano felicità, sembrava galleggiare sui fiori che la sostenevano, bella, leggera, fantastica. Purtroppo, però, un'ombra la accompagnava. Si trattava di un ragazzo, capelli argentati, occhi spudoratamente falsi e ignobili. Più che ridere sogghignava. Lui era incapace di ridere. Sentì la rabbia montare, che ci faceva uno come lui, insieme alla sua Lluvia. Doveva dirgliene quattro, non ci vedeva più dalla rabbia, Entrò nel parco come una furia e andò dritto da Lyon.

 

-Tu...maledetto!!- gli urlò con tutto il fiato in gola.- vide la sua amata sgranare gli occhi. Raggiunse Lyon con passi misurati e calmi, quando gli fu' davanti gli sferrò un cazzotto con tutta la potenza che era riuscito a immagazzinare. L'altro cadde a terra, il naso si tinse di rosso.

 

-No!- quell'urlo lo prese alla sprovvista, proveniva dall'angelo.

 

-Lluvia...- sussurrò. Un presentimento angosciante iniziò a pesargli sulle spalle.

 

-Tu..- non riuscì a finire, un po perché un groppo alla gola lo fermò e un po perché quello che vide lo ferì non poco. Lluvia si era avvicinata ai due e aveva scansato Gray, si era accovacciata accanto a Lyon e con dell'acqua gli aveva pulito il naso, sussurrando dolci parole. Gray non poteva crederci, voleva chiedere spiegazioni, voleva prendere per le spalle Lluvia dicendole che l'amava, ricordandole che un tempo anche lei l'aveva amato. Ma la gola si era chiusa, le labbra serrate, il corpo immobile.

Tentò ugualmente di cercare di dire qualcosa, di provare a chiamarla ma la voce proprio non ne voleva sapere di uscire. Sputò solo un grugnito roco. Allora l'angelo, la sua salvezza, la sua condanna, la sua disperata libertà, parlò.

 

-Gray...qualunque cosa tu dica, non mi interessa. Lo so che tutto quello che hai fatto lo hai fatto per ferirmi. Ma sappi che ho intenzione di proseguire, a testa alta, di non farmi mettere sotto da te. Quello che provavo io per te era solo uno sbaglio. Lo so. E non importa se tu ti divertirai ancora a ferirmi. Io saprò come ignorarti.- disse mentre aiutava Lyon a tirarsi su'-io starò con Lyon. Quando mi spintonerai, lui sarà pronto a sorreggermi, se cadrò mi aiuterà a rialzarmi. Se sarò in difficoltà saprò a chi rivolgermi. Io amo Lyon e nessun altro. Finalmente ho capito che cosa provo per te. Odio. Odio e basta. Solo questo. Addio.-

 

Finì mentre già si allontanava, con Lyon che la seguiva, felice, lasciando Gray nella voragine che lo aveva inghiottito pian piano che il discorso prendeva forma e lui ne comprendeva il senso. Calde lacrime gli solcarono il viso. Si buttò in ginocchio e iniziò a piangere disperatamente.


vi è piaciuto?? Spero di si! XD 
alla prossima,
Yuki

  
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