Hitomi prende il braccio di Sasuke e lo mette attorno alla nuca per alzarlo da terra. Si incamminano verso la camera di Sasuke. Apre la porta, mentre continua a reggere il ragazza per il braccio. Stende Sasuke sul letto e controlla il suo stato di salute “Che inutile… Ancora non riesco a capire perché devo badare a questo merdina da quattro soldi” sbuffa, uscendo a prende l’occorrente per la medicazione. Sasuke apre gli occhi, avendo sentito tutto. Un misto di rabbia, frustrazione e delusione pervadono i suoi occhi. “Dovevo immaginare che per arrivare a sconfiggerti avrei dovuto subire delusioni e vedermela con ninja talmente forti da non voler nemmeno sottovalutarmi… Che stupido”. Il braccio dolorante inizia a lamentarsi per gli sforzi del ragazzo. Hitomi ritorna con alcuni medicinali “Bene, ti sei svegliato… Così sentirai di più il dolore” commenta sarcasticamente. Il ragazzo non risponde alla provocazione “Comunque potevi aprire gli occhi e darmi un pugno, invece che far finte di essere svenuto e ascoltare le mie offese in silenzio. Sarebbe stato più coraggioso e divertente…” commenta mentre prepara il medicinale. Sasuke la osserva stupito, non riuscendo a comprendere come abbia scoperto tutto. Hitomi ridacchia e inizia a medicare il ragazzo “Perché lo fai ?” chiede Hitomi. “Cosa?” “Tutto questo… Perché vuoi il potere anche a costo di farti umiliare e patire sofferenze inutili”. Sasuke abbasso lo sguardo sospirando. “è una storia lunga e triste”. “Io ho molto tempo libero”. Hitomi si siede sulla sedia lì vicino e incrocia le braccia. Sasuke sospira e inizia la sua lunga storia fatta di sangue, dolore, solitudine e vendetta maturata nel tempo. Una storia di una famiglia felice e potente. Di un villaggio che amava. Di amici e compagni. Di un fratello che reputava il migliore. Di una notte orribile. Di uno sguardo pieno di odio. “Ecco… Questa è la mia storia”. Termina il ragazzo. Hitomi rimane a scrutarlo seria; sospira e si alza dalla sedia, dirigendosi verso la porta, ma prima di uscire “Bene… Preparati perché da domani inizierò ad allenarti come si deve. Il tuo discorso mi ha colpito molto e forse so come allenarti” sorride compiaciuta ed esce dalla stanza.
La mattina seguente, i due giungono
nell’arena di allenamento,
pronti per una nuova giornata di
allenamento. Hitomi entra in arena con due katane in mano
“Katane ? Ci alleneremo… con le katane
?” chiede
curioso Sasuke. Hitomi lo riguarda di malo modo “Qualcosa in
contrario per le
spade ?” “No, no !!
Credevo che ci saremmo allenati
con il ninjutsu… che mi avresti insegnato qualche nuova
tecnica”. Hitomi lo
fissa seria e di malo modo, poi scoppia in una risata fragorosa.
“Davvero
pensavi che avremmo combattuto con il ninjutsu ???
Mi
dispiace ma con me si combatte con le spade e basa. Il ninjutsu fattelo
insegnare da Orochimaru” commenta seccata Hitomi, mentre gli
passa una spada. “Iniziamo
con una spada semplice, così non ti fai male”. Sasuke prede
la katana: normale, nera, senza particolari dettagli, di fattura
abbastanza
mediocre. Il ragazzo la osserva
curioso, poi inizia
a sguainarla. Hitomi lo ferma immediatamente, richiudendo la guaina.
“Cosa
cazzo fai ??”
chiede furiosa. “Secondo te ??
Sto sguainando la spada”. “Senza un degno
allenamento,
non dovresti nemmeno toccarla una spada. Rischi di
morire…”. Sasuke rimane sorpreso
dalle sue parole. Hitomi gli riprende la spada dalle mani e lega la
guaina, in
modo che possa essere tolta. “Ecco a te… Quando
sarai pronto potrai sciogliere
la corda e sguainare la spada. E ora… si combatte!!”
dice decisa, impugnando la spada e attaccando Sasuke. Lui,
paralizzato un po’ dalla paura e un po’ dalla
sorpresa, cerca di parare il
colpo con tutta la forza possibile. Ma
una
forza che più da Hitomi, proviene soprattutto dalla spada
della ragazza, fa
cadere il ragazzo a terra, non riuscendo a reggere il colpo
“Ti stai cagando
sotto dalla paura…” commenta Hitomi stizzita.
“Non è vero !!!
Mi hai preso alla sprovvista”. “Certo. Allora
perché sei caduto per terra ?” “La
mia spada non ha retto
il colpo, così sono caduto !!”
risponde rialzandosi. Hitomi scoppia a ridere “La tua spada
non retto il colpo perché ti stavi cagando
sotto dalla paura…”. Così
dicendo prende la spada di Sasuke e si siede per terra. Sasuke la
segue. “Prima
lezione sull’uso della spada: il potere della katana e dei
suoi colpi non viene
dalla forza fisica, bensì dal proprio cuore e dalla
volontà. Una spada percepisce il potere del proprio
possessore e a seconda di
ciò che percepisce, una spada muta questo in un
buon attacco oppure in un pessimo attacco. Ricordati che quando
combatti devi voler
combattere, quando uccidi
devi voler uccidere, quando
pari un colpo devi voler vivere e, soprattutto, quando combatti, lo
devi fare
per proteggere qualcuno”. Sasuke annuisce. “Ma…se
io…”.
“Niente ma, se o altro. Tu ora ti trovi nella convinzione che
se colpisci hai
paura di uccidere, se ti proteggi hai paura di morire. Non è
così che devi
pensare. Devi avere fiducia nella tua spada. Se
io
voglio uccidere, la mia spada ucciderà per me. Se voglio
vivere, la mia spada
mi salverà. Se voglio morire… La mia spada mi
ucciderà”.
Così dicendo, Hitomi si alza in piedi e prende la spada.
Sasuke si alza di seguito
“Ora iniziamo un allenamento più
serio.
Prendi la katana, stringendo con forza il manico con entrambi i pugni,
quando
attacchi bisogna dare un colpo forte, muovendo i gomiti e ruotandoli
vigorosamente. Per parare devi posizionare
la spada
orizzontalmente o verticalmente al colpo, cercando sempre di fare in
modo che
la spada avversaria sia sempre al centro della tua spada, in modo da
bilanciare
e attutire il colpo ricevuto. Chiaro ?” spiega quindi alcune
tecniche e mosse.
I due si allenano giorno dopo giorno
con l’uso della
spada e migliora nel combattimento. Il tempo passava e
quell’odio tra i due si attenua,
lasciando spazio ad un’insolita amicizia. Dopo
circa sei settimane di allenamento,
i due, come tutti
i giorni, si incontrano in arena. “Allora, occhietti
rossi…” saluta Hitomi
divertita. Lui sbuffa innervosito. “Per la millesima
volta… Non chiamarmi
occhietti rossi”. “Si, si
occhietti rossi… Ti informo
che è arrivato il momento” dice la ragazza con
finto orgoglio, che traspare
attraverso la sua apatica indifferenza. Sasuke inarca il sopracciglio
incuriosito. Hitomi si fa dare la katana legata di Sasuke e inizia a
riguardarla sorridendo. “Credo che tu sia pronto”.
“Pronto a cosa?” chiede
Sasuke. “A sciogliere la guaina” dice sorridendo la
ragazza. “Davvero ??”.
Hitomi annuisce sorridendo. Lei scioglie la corda e la porge al ragazzo
che,
finalmente, sguaina la tanto desiderata spada. Accarezza la lama che
riesce finalmente
ad osservare con i suoi occhi. “Bhe… che stai
aspettando?” dice Hitomi,
sguainando la sua katana. “è ora di combattere !!”
Sasuke sorride compiaciuto e i due si preparano per il combattimento.
Agili con
le proprie armi, combattono in una macabra danza tra vita e morte. In
quel
momento Hitomi viene
fulminata da un ricordo
improvviso che l’acceca per pochi attimi la mente, un ricordo
improvviso che si
compone nell’incompleto puzzle dei suoi ricordi. Ombre fugaci di figure che si
incontrano, si
scontrano in una sinuosa danza tra vita e morte…
L’immagine di un ragazzo che
si pugnala al cuore e si accascia a terra... Hitomi, presa
alla sprovvista
da queste macabre immagini, riesce a stento a parare il colpo di Sasuke
e, con
un grappo in gola e un brivido sulla schiena, cade a terra, rimanendo
seduta
sul terriccio sabbioso dell’arena, con lo sguardo paralizzato
dalla paura e
grondante di sudore. Sasuke si ferma immediatamente e si avvicina alla
ragazza “Hitomi…
Hitomi, stai bene ?!?”
chiede preoccupato. La ragazza
si rialza ma il suo
sguardo rimane paralizzato nel
vuoto. “Ehm si… Tutto bene !!”
respira profondamente,
chiudendo e riaprendo gli occhi. Non capisce bene cosa sia successo, ma
deve
capire. “Senti, io devo
fare… una cosa. Tu continua ad
allenarti. Torno fra poco”. Sasuke annuisce ancora
preoccupato. Hitomi corre verso
l’entrata del corridoio principale, gira in una
svolta a destra e poi verso sinistra, fino ad una porta con il cartello
“Non
entrare. Esperimenti in corso”. Il laboratorio di Kabuto.
Durante gli
esperimenti, nessuno poteva entrare in quella stanza, nemmeno
Orochimaru, perché
era una stanza ad alta
esposizione di radiazioni. Solo
Hitomi aveva il permesso esclusivo e speciale di entrare a piacimento,
perché grazie
al suo potere di Hokami, godeva di
un kekkai
potentissimo che la proteggeva continuamente. Hitomi apre quindi la
porta e la
richiude alle spalle. Kabuto era concentrato ad analizzare un cadavere.
Osserva
una cartella ed esamina il torace aperto a metà. Si volta e
nota Hitomi in
quello stato di agitazione.
“Hitomi… Cosa c’è ??” chiede Kabuto
preoccupato. “Stai bene ??”
Hitomi sospira e inizia a spiegare cosa è successo
“Credi sia un frammento
della tua memoria ?” Hitomi annuisce lentamente. Kabuto mette
una mano sulla
spalla della ragazza. “Sai che devo dirlo ad Orochimaru ?
Dopo la storia di Kimimaro che ti ha detto della tua natura, sono
obbligato a riferirgli tutto ciò che ti riguarda”.
Hitomi annuisce
silenziosamente “Tranquilla. Stasera scatta il piano.
Preparati.”