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Autore: Rena_Ryuugu    28/03/2008    2 recensioni
Una storia intensa, ricca di emozioni e sorprese. Una giovane ragazza giapponese che, a causa di un incontro causale e fatale allo stesso tempo, vivrà l'esperienza più emozionante della sua vita: un'occasione unica di entrare nel mondo dei manga. Hitomi, dopo aver scoperto la sua vera identità di Hokami, una creatura semi-demoniaca, decide di fuggire dalle grinfie di Orochimaru, che la vuole come suo contenitore. Kabuto l'aiuta fino all'ultimo ma Sasuke decide di fermarla, dopo aver compreso i sentimenti che prova verso la ragazza. Il tentativo fallisce e anzi, scatenerà una terribile conseguenza...
Genere: Romantico, Avventura, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Itachi, Kabuto Yakushi, Nuovo Personaggio, Orochimaru, Sasuke Uchiha
Note: Alternate Universe (AU), Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Hitomi prende il braccio di Sasuke e lo mette attorno alla nuca per alzarlo da terra

Hitomi prende il braccio di Sasuke e lo mette attorno alla nuca per alzarlo da terra. Si incamminano verso la camera di Sasuke. Apre la porta, mentre continua a reggere il ragazza per il braccio. Stende Sasuke sul letto e controlla il suo stato di salute “Che inutile… Ancora non riesco a capire perché devo badare a questo merdina da quattro soldi” sbuffa, uscendo a prende l’occorrente per la medicazione. Sasuke apre gli occhi, avendo sentito tutto. Un misto di rabbia, frustrazione e delusione pervadono i suoi occhi. “Dovevo immaginare che per arrivare a sconfiggerti avrei dovuto subire delusioni e vedermela con ninja talmente forti da non voler nemmeno sottovalutarmi… Che stupido”. Il braccio dolorante inizia a lamentarsi per gli sforzi del ragazzo. Hitomi ritorna con alcuni medicinali “Bene, ti sei svegliato… Così sentirai di più il dolore” commenta sarcasticamente. Il ragazzo non risponde alla provocazione “Comunque potevi aprire gli occhi e darmi un pugno, invece che far finte di essere svenuto e ascoltare le mie offese in silenzio. Sarebbe stato più coraggioso e divertente…” commenta mentre prepara il medicinale. Sasuke la osserva stupito, non riuscendo a comprendere come abbia scoperto tutto. Hitomi ridacchia e inizia a medicare il ragazzo “Perché lo fai ?” chiede Hitomi. “Cosa?” “Tutto questo… Perché vuoi il potere anche a costo di farti umiliare e patire sofferenze inutili”. Sasuke abbasso lo sguardo sospirando. “è una storia lunga e triste”. “Io ho molto tempo libero”. Hitomi si siede sulla sedia lì vicino e incrocia le braccia. Sasuke sospira e inizia la sua lunga storia fatta di sangue, dolore, solitudine e vendetta maturata nel tempo. Una storia di una famiglia felice e potente. Di un villaggio che amava. Di amici e compagni. Di un fratello che reputava il migliore. Di una notte orribile. Di uno sguardo pieno di odio. “Ecco… Questa è la mia storia”. Termina il ragazzo. Hitomi rimane a scrutarlo seria; sospira e si alza dalla sedia, dirigendosi verso la porta, ma prima di uscire “Bene… Preparati perché da domani inizierò ad allenarti come si deve. Il tuo discorso mi ha colpito molto e forse so come allenarti” sorride compiaciuta ed esce dalla stanza.

La mattina seguente, i due giungono nell’arena di allenamento, pronti per una nuova giornata di allenamento. Hitomi entra in arena con due katane in mano “Katane ? Ci alleneremo… con le katane ?” chiede curioso Sasuke. Hitomi lo riguarda di malo modo “Qualcosa in contrario per le spade ?” “No, no !! Credevo che ci saremmo allenati con il ninjutsu… che mi avresti insegnato qualche nuova tecnica”. Hitomi lo fissa seria e di malo modo, poi scoppia in una risata fragorosa. “Davvero pensavi che avremmo combattuto con il ninjutsu ??? Mi dispiace ma con me si combatte con le spade e basa. Il ninjutsu fattelo insegnare da Orochimaru” commenta seccata Hitomi, mentre gli passa una spada. “Iniziamo con una spada semplice, così non ti fai male”. Sasuke prede la katana: normale, nera, senza particolari dettagli, di fattura abbastanza mediocre. Il ragazzo la osserva curioso, poi inizia a sguainarla. Hitomi lo ferma immediatamente, richiudendo la guaina. “Cosa cazzo fai ??” chiede furiosa. “Secondo te ?? Sto sguainando la spada”. “Senza un degno allenamento, non dovresti nemmeno toccarla una spada. Rischi di morire…”. Sasuke rimane sorpreso dalle sue parole. Hitomi gli riprende la spada dalle mani e lega la guaina, in modo che possa essere tolta. “Ecco a te… Quando sarai pronto potrai sciogliere la corda e sguainare la spada. E ora… si combatte!!” dice decisa, impugnando la spada e attaccando Sasuke. Lui, paralizzato un po’ dalla paura e un po’ dalla sorpresa, cerca di parare il colpo con tutta la forza possibile. Ma una forza che più da Hitomi, proviene soprattutto dalla spada della ragazza, fa cadere il ragazzo a terra, non riuscendo a reggere il colpo “Ti stai cagando sotto dalla paura…” commenta Hitomi stizzita. “Non è vero !!! Mi hai preso alla sprovvista”. “Certo. Allora perché sei caduto per terra ?” “La mia spada non ha retto il colpo, così sono caduto !!” risponde rialzandosi. Hitomi scoppia a ridere “La tua spada non retto il colpo perché ti stavi cagando sotto dalla paura…”. Così dicendo prende la spada di Sasuke e si siede per terra. Sasuke la segue. “Prima lezione sull’uso della spada: il potere della katana e dei suoi colpi non viene dalla forza fisica, bensì dal proprio cuore e dalla volontà. Una spada percepisce il potere del proprio possessore e a seconda di ciò che percepisce, una spada muta questo in un buon attacco oppure in un pessimo attacco. Ricordati che quando combatti devi voler combattere, quando uccidi devi voler uccidere, quando pari un colpo devi voler vivere e, soprattutto, quando combatti, lo devi fare per proteggere qualcuno”. Sasuke annuisce. “Ma…se io…”. “Niente ma, se o altro. Tu ora ti trovi nella convinzione che se colpisci hai paura di uccidere, se ti proteggi hai paura di morire. Non è così che devi pensare. Devi avere fiducia nella tua spada. Se io voglio uccidere, la mia spada ucciderà per me. Se voglio vivere, la mia spada mi salverà. Se voglio morire… La mia spada mi ucciderà”. Così dicendo, Hitomi si alza in piedi e prende la spada. Sasuke si alza di seguito “Ora iniziamo un allenamento più serio. Prendi la katana, stringendo con forza il manico con entrambi i pugni, quando attacchi bisogna dare un colpo forte, muovendo i gomiti e ruotandoli vigorosamente. Per parare devi posizionare la spada orizzontalmente o verticalmente al colpo, cercando sempre di fare in modo che la spada avversaria sia sempre al centro della tua spada, in modo da bilanciare e attutire il colpo ricevuto. Chiaro ?” spiega quindi alcune tecniche e mosse. I due si allenano giorno dopo giorno con l’uso della spada e migliora nel combattimento. Il tempo passava e quell’odio tra i due si attenua, lasciando spazio ad un’insolita amicizia. Dopo circa sei settimane di allenamento, i due, come tutti i giorni, si incontrano in arena. “Allora, occhietti rossi…” saluta Hitomi divertita. Lui sbuffa innervosito. “Per la millesima volta… Non chiamarmi occhietti rossi”. “Si, si occhietti rossi… Ti informo che è arrivato il momento” dice la ragazza con finto orgoglio, che traspare attraverso la sua apatica indifferenza. Sasuke inarca il sopracciglio incuriosito. Hitomi si fa dare la katana legata di Sasuke e inizia a riguardarla sorridendo. “Credo che tu sia pronto”. “Pronto a cosa?” chiede Sasuke. “A sciogliere la guaina” dice sorridendo la ragazza. “Davvero ??”. Hitomi annuisce sorridendo. Lei scioglie la corda e la porge al ragazzo che, finalmente, sguaina la tanto desiderata spada. Accarezza la lama che riesce finalmente ad osservare con i suoi occhi. “Bhe… che stai aspettando?” dice Hitomi, sguainando la sua katana. “è ora di combattere !!” Sasuke sorride compiaciuto e i due si preparano per il combattimento. Agili con le proprie armi, combattono in una macabra danza tra vita e morte. In quel momento Hitomi viene fulminata da un ricordo improvviso che l’acceca per pochi attimi la mente, un ricordo improvviso che si compone nell’incompleto puzzle dei suoi ricordi. Ombre fugaci di figure che si incontrano, si scontrano in una sinuosa danza tra vita e morte… L’immagine di un ragazzo che si pugnala al cuore e si accascia a terra... Hitomi, presa alla sprovvista da queste macabre immagini, riesce a stento a parare il colpo di Sasuke e, con un grappo in gola e un brivido sulla schiena, cade a terra, rimanendo seduta sul terriccio sabbioso dell’arena, con lo sguardo paralizzato dalla paura e grondante di sudore. Sasuke si ferma immediatamente e si avvicina alla ragazza “Hitomi… Hitomi, stai bene ?!?” chiede preoccupato. La ragazza si rialza ma il suo sguardo rimane paralizzato nel vuoto. “Ehm si… Tutto bene !!” respira profondamente, chiudendo e riaprendo gli occhi. Non capisce bene cosa sia successo, ma deve capire. “Senti, io devo fare… una cosa. Tu continua ad allenarti. Torno fra poco”. Sasuke annuisce ancora preoccupato. Hitomi corre verso l’entrata del corridoio principale, gira in una svolta a destra e poi verso sinistra, fino ad una porta con il cartello “Non entrare. Esperimenti in corso”. Il laboratorio di Kabuto. Durante gli esperimenti, nessuno poteva entrare in quella stanza, nemmeno Orochimaru, perché era una stanza ad alta esposizione di radiazioni. Solo Hitomi aveva il permesso esclusivo e speciale di entrare a piacimento, perché grazie al suo potere di Hokami, godeva di un kekkai potentissimo che la proteggeva continuamente. Hitomi apre quindi la porta e la richiude alle spalle. Kabuto era concentrato ad analizzare un cadavere. Osserva una cartella ed esamina il torace aperto a metà. Si volta e nota Hitomi in quello stato di agitazione. “Hitomi… Cosa c’è ??” chiede Kabuto preoccupato. “Stai bene ??” Hitomi sospira e inizia a spiegare cosa è successo “Credi sia un frammento della tua memoria ?” Hitomi annuisce lentamente. Kabuto mette una mano sulla spalla della ragazza. “Sai che devo dirlo ad Orochimaru ? Dopo la storia di Kimimaro che ti ha detto della tua natura, sono obbligato a riferirgli tutto ciò che ti riguarda”. Hitomi annuisce silenziosamente “Tranquilla. Stasera scatta il piano. Preparati.”

  
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