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Autore: Mignon    29/09/2013    3 recensioni
Saranno cinquanta piccole e semplici storie su Harry e Draco.
Per strappare un sorriso e far lavorare la fantasia.
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40/50
Genere: Generale, Malinconico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto, Più contesti
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Prima di cominciare vorrei spiegarvi alcune cose.
Saranno 50 piccole storielle sulla coppia che amo di più, ogni storia sarà a sé, non ha un filo conduttore con l'altra, quindi se trovate una storia che parla di loro due a Hogwarts e subito dopo vi ritrovare a leggere di Harry e Draco ultracentenari... tranquilli, lo scopo è proprio quello ^^
Sono piccoli frammenti di vita che ho immaginato per loro. Le parole che ho scelto le ho trovate a caso in internet (sono talmente pigra da non aver voglia di allungarmi e prendere il vocabolario).
Ultima cosa ma non meno importante - anzi - ci tengo a precisare che il desiderio di fare questa cosa mi è venuto leggendo la traduzione di una storia, su NA mi pare, ma ci tengo a precisare che le parole non sono le stesse (o se dovesse essercene una di uguale chiedo venia, non l'ho fatto per copiare) e le storie neppure, dato che sono scritte da me. Con questo spero che possano piacervi e se volete ci vediamo più giù per i saluti :D

Buona lettura!







 
#1 CAFFÈ
 
«Che cosa hai fatto?» Urlare gli veniva certamente bene. Arrabbiarsi e sbattere i pugni sul tavolo: pure.
Harry restava impassibile seduto alla scrivania del suo ufficio al Ministero. Mentre fuori dalla porta un gruppo di Auror aspettava che la lite terminasse.
Una delle tante liti settimanali. Draco lo raggiungeva via metropolvere, ancora in pigiama e decisamente arrabbiato. Per svariate ragioni, ma quella in corso era sicuramente la peggiore.
«Calmati Draco».
«Calmarmi? Sai che cosa significa tutto questo? Dovrei come minimo andarmene e tornare da mia madre!» camminava per tutto l’ufficio, tirandosi su i pantaloni di seta che ogni tanto scivolavano giù.
«Tu mi hai tradito!».
Da dietro la grande porta di legno si levarono degli urletti sorpresi, tra i quali spiccava la voce baritona di Kingsley Shacklebolt che da quasi un anno non si perdeva mai una puntata di quello show.
«Adesso smettila Draco! L’ho fatto per te!» di nuovo qualche mago curioso cercò di dire la sua, gridando il suo appoggio verso Draco, che parve rincuorato e scoccò un sorriso compiaciuto ad Harry che si massaggiava le tempie.
«Bene, me ne vado!» invece di tornare verso il camino, aprì la porta facendosi largo tra i curiosi, portando con fierezza il suo pigiama di seta grigio.
Il Ministro della Magia lo lasciò passare, raccogliendo l’ultimo briciolo di dignità per essere stato scoperto ed entrò, andando a fronteggiare Harry che continuava a coprirsi gli occhi con la mano.
«Figliolo, che hai combinato questa volta?»
Harry riemerse dal suo nascondiglio, guardandolo con aria tremendamente stanca.
«Ho comprato del caffè decaffeinato».
Lasciò Shacklebolt a ridacchiare di cuore e rituffò la testa tra le braccia.
 
 
#2 VELO
 
«Pansy si sposa».
Per un’intera settimana continuò a dare il buongiorno ad Harry con quella frase, ripetendola poi per le restanti ore della giornata.
Pansy l’aveva pregato – obbligato – ad accompagnarla per la scelta dell’abito.
Ed ora che si trovava seduto in quella stanza decorata alla perfezione, vestito di tutto punto con Harry accanto, doveva ancora credere ai suoi occhi.
«Ce la puoi fare Draco, ti sono vicino» una leggera pacca sulla spalla.
Chiuse gli occhi con forza, inspirando a fatica e trattenendo il respiro.
«Pansy si sposa» e si alzarono tutti i piedi per l’arrivo della giovane donna fasciata perfettamente nel suo bellissimo abito «Si sposa con un Babbano».
Harry quasi si commosse, finalmente poteva tornare a leggere il programma del matrimonio in tutta calma.
 
 
 
#3 BIGLIETTO
 
Ogni mese Ron si presentava nel camino della sua casa di Londra. Capiva che si trattava di lui perché Draco lasciava il salotto e faceva finta di rifugiarsi in camera sua con qualche scusa.
Ormai nessuno ci faceva più caso.
La testa del suo migliore amico s’intonava perfettamente al colore delle braci quasi spente.
«Devi far ammaestrare quel coso!» urlò Ron, consapevole che Draco origliava da dietro la colonna.
Harry sbuffò e minacciò entrambi di chiuderli in una stanza, al buio. Da soli.
Gli animi si calmarono e l’attenzione tornò sul solito rito mensile.
In quel momento il piccolo gufo Leotordo cominciò a beccare il vetro della finestra, e Draco, spuntato con nonchalance dal suo nascondiglio, andò ad aprirla, portando con sé il piccolo uccellino stremato.
«Bene, pensavo non sopportasse un altro viaggio» tossicchiò Ron.
«Il biglietto è arrivato Ron, che cosa stai aspettando ancora?»
«Oh, adesso vedrai».
Infatti, come nei suoi incubi peggiori, Draco cominciò ad urlare dalla cucina.
Nel pacchettino portato dal gufo c’erano anche delle caramelle, sul fondo una piccola pergamena: “Grazie per aver provato la nuova ricetta delle nostre Mou Mollelingua”. Riportava il timbro dei Tiri Vispi Weasley.
Ogni mese la stessa storia; Draco doveva ancora imparare la lezione. Harry salvò il biglietto per la partita dei Cannoni di Chudley e tornò in salotto lasciando il suo fidanzato ad urlare e a raccogliere la lingua cresciuta a dismisura.
Ron era ancora lì, sghignazzante e compiaciuto.
«Aspettati una crudele vendetta. E avvisa George che la sua lingua è diventata più lunga di quella di Dudley, ne sarà felice».
 
 
#4 PERLA
 
Ginny teneva tra le braccia una piccola pallina di coperte. Dal tessuto coloro avorio spuntava una piccola manina rosa. Harry sentì la presa di quelle minuscole dita attorno al suo indice.
Quei ciuffetti rossi sulla testa rendevano Lily Luna ancora più simile ad una bambolina.
Tutta la famiglia era riunita in quella stanza del San Mungo, per salutare la nuova e ultima Potter.
Lui e Ginny si erano lasciati molti mesi prima, ma non si era tirato indietro quando l’aveva avvisato di quell’inaspettata gravidanza, figlia di quella notte d’addio.
E lei, da donna forte qual era, non aveva mai rinfacciato nulla a quell’uomo che in fondo al cuore era ancora il suo primo amore. Lo stesso di quel lontano primo Settembre di tanti anni fa, lo stesso che ora condivideva la vita con la persona che mai nessuno avrebbe immaginato.
Draco Malfoy fece il suo timido ingresso nella stanza, salutato calorosamente da tutti, compresa Molly che si alzò per andare a stringerlo in uno dei suoi abbracci.
Ancora sorpreso e spettinato si avvicinò al letto, soffermandosi a guardare quel piccolo fagotto che assomigliava incredibilmente al padre che ora la stava cullando, perso in quei due occhioni.
«Per la madre di quella cosetta.» sorrise impacciato guardando gli occhi scuri ancora lucidi della donna.
Le porse la scatola di velluto blu, attirando l’attenzione dei due ometti che prima guardavano la nuova sorellina.
Un leggero click e la sorpresa di Ginny che raccolse quel delicato giglio fatto interamente da fili di perline bianche.
«È bellissimo Draco.»
Qualcuno poteva giurare di averlo visto arrossire, soprattutto Ron e George che non persero tempo a rendere pubblica quella loro osservazione.
«Questo, comunque, non implica che le farò da babysitter.»
Draco Malfoy non sarebbe mai cambiato.
 
 
#5 TANA
 
«Stammi lontano Weasley.»
«Se non l’avessi notato questa è casa mia!»
Oh si, Draco lo aveva notato decisamente. Era in un girone infernale completamente dedicato a lui. Condannato a girovagare in una stanza piena di demoni dai capelli rossi e pieni lentiggini. Senza contare la Sanguemarcio, in compagnia del suo gatto rosso.
«Hai coraggio a chiamarla in questo modo!»
Va bene, aveva bisogno di protezione, ma non credeva di aver peccato così tanto per meritarsi di essere rinchiuso in quella catapecchia.
«Adesso basta Malfoy.»
La voce calma di San Potter gli ricordò che la sua tortura non era terminata, non era abbastanza: doveva dividere la camera con lui.
 
Quel letto cigolava ed era scomodo. Sarebbe tornato volentieri al Manor, se Voldemort non avesse deciso di utilizzarlo come quartier generale, e lui non avesse deciso di passare – come se ne avesse avuto scelta – alla Luce.
«Stai tremando.»
Sì, tremava all’idea di sua madre da sola in quel castello, colmo di Mangiamorte, senza suo padre ancora rinchiuso ad Azkaban. Tremava per le torture che le avrebbero inflitto per sapere dove si nascondeva lui. Il solito codardo.
«Che cosa fai Sfregiato?»
Il letto cigolò ancora, mentre la brandina in cui avrebbe dovuto dormire Harry era ormai vuota, perché aveva preso posto vicino a lui.
«Shh, tranquillo.»
Il braccio della sua nemesi era attorno alle sue spalle, ma per nessun motivo al mondo avrebbe ammesso di sentirsi al sicuro, finalmente tranquillo, tra quelle braccia.
 
 
#6 LIBRO
 
«Spiegati bene, non penso di aver capito.»
«Dobbiamo andare a Diagon Alley, al Ghirigoro. Devo fare un regalo ad Hermione.»
Harry strabuzzò di nuovo gli occhi, osservando quel giovane uomo che faceva colazione leggendo il Profeta. Impassibile. Come se lui ed Hermione non si fossero mai odiati.
«Ormai andiamo d’accordo io e lei. Poi si avvicina il suo compleanno.»
«Draco, il suo compleanno è a settembre, mancano ancora due mesi.»
Improvvisamente offeso, Draco lasciò cadere il giornale sopra al tavolo, alzandosi di scatto dalla sedia e lanciando un’occhiata torva ad Harry che lo guardava masticando un boccone di frittelle.
Prima di chiudere la porta della camera alle sue spalle si girò per guardare il fidanzato.
«Cosa fai ancora lì? Avanti! Vai a prepararti!»
Entrò in camera e si lasciò cadere sul letto, pensando a quale libro decisamente raro e costoso poteva regalare a quella strana alleata. Non poteva di certo dire a Harry che se avevano fatto pace dopo l’ultima litigata era soprattutto grazie a lei.
Non voleva ritrovarsi Schiantato, di nuovo.
 
 
#7 BALCONE
 
Harry e Draco sedevano tranquilli sul divano dei Malfoy Manor, in cui si erano trasferiti ormai più di sessant’anni prima.
Ora, alla tenera età di quasi cent’anni, riguardavano ridendo le vecchie foto.
«Guarda qui Draco.» disse sventolando una foto ingiallita sotto al naso del vecchietto accanto a lui che stava chiacchierando tra sé e sé davanti ad una foto che lo ritraeva da giovane.
«Oh cielo, mi ricordo perfettamente quel giorno!»
«Vorrei ben vedere! Era la nostra luna di miele.» rispose con la voce un po’ tremolante mentre si lisciava la lunga barba grigia.
«Ti ricordo che hai quasi rischiato di uccidermi, maledetto.» Gli occhi grigi si alzarono dalla sua vecchia foto, e con il dito andò a segnare quei due ragazzini abbracciati.
Harry sbuffò, prima di prendere fiato e rivolgersi con tutta calma al suo compagno.
«Draco, mio caro. Sei tu che mi hai lanciato giù dal balcone di Giulietta!»
«Oh, giusto.» disse distrattamente, tornando a spulciare nella grande scatola colma di foto, «Ma stai bene ora.»
Inspirò senza riuscire a frenare una risata a quel ricordo.
«Certo, grazie alla mia bacchetta e ad un’intera squadra di Obliviatori.»
 
 
#8 FRUTTO
 
Draco si maledice ancora adesso per aver detto ad Harry che le sue labbra assomigliano a delle piccole rosse e succose fragole.
Da bravo Grifondoro passionale e tenero, ogni santissimo mese torna a casa con un mazzo di fiori e una scatolina di fragole.
Possono essere ricoperte di cioccolato, accompagnate con la panna, con il miele.
Ogni mese trova le ricette più strane. Ogni mese lo obbliga a mangiarne almeno una.
Draco si maledice ancora adesso per non riuscire a dire ad Harry che lui è allergico alle fragole.
Ogni mese ringrazia Severus per la scorta di Pozioni che gli ha preparato e che nasconde in cantina.
 
 
#9 NEVE
 
«Siamo sicuri che stia bene?» chiese Hermione preoccupata, seduta in veranda con Harry.
«Questa mattina si è svegliato di buon umore.»
Lo facevano spesso durante l’inverno. Solo loro due, con una tazza di cioccolata calda tra le mani, mentre Ron si godeva la partita dei Cannoni.
«Sono così teneri.» la riccia sospirò, tornando ad osservare quelle due figure lontane, prendendo un altro sorso dalla tazza.
Le due figure si avvicinavano, vicine. La figura più alta si avviava verso Harry, mentre quella più piccolina correva verso Hermione. Entrambi li aspettavano in piedi a braccia aperte.
«Dai andiamo dentro che fa freddo.»
Draco sbuffò, guardando il piccolo bambino accanto a lui, e incitandolo a parlare.
«Uff e va bene! Zio Harry, lo zio Draco vuole che tu e la mamma venite a guardare i nostri pupazzi di neve!»
«Hugo! Ti avevo detto di non dire il mio nome!» si lamentò Draco guardando la piccola testolina rossa che gli fece prontamente la linguaccia prima di correre via.
Seguito da Draco che urlava quando fosse migliore il suo pupazzo.
I due rimasti sulla soglia di casa si guardarono divertiti, prima di avvicinarsi per fare contenti i due bambini.
«Ma non era quello che non voleva figli?»
Harry rise, prendendo per mano la sua migliore amica, prima di prendere anche quella di Draco e baciarlo dolcemente sulle labbra.
«Sei stato bravissimo tesoro.»
 
 
 
#10 CIOCCOLATA
 
Quell’estate prima del sesto anno a Hogwarts, Malfoy aveva architettato un nuovo piano.
Tutto avrebbe avuto inizio il primo giorno di lezioni. Aveva preparato tutto nei minimi dettagli e il suo baule era colmo dell’ingrediente principale, ed ora giaceva al suo posto nello scompartimento di Serpeverde. Tiger e Goyle se n’erano accorti, e cominciarono ad annusare l’aria non appena si sedettero accanto a lui, impegnato a guardare fuori dal finestrino e a sorridere beato.
Dovette aspettare quasi due settimane prima di cominciare. Doveva pedinare la sua preda, capire i suoi orari e riuscire a prenderlo di sorpresa, da solo.
L’occasione si presentò una sera, dopo la partita di Quidditch in cui i Grifondoro avevano distrutto i Corvonero. Il rosso-oro stava camminando tranquillo verso il bagno, e Draco entrò in azione.
Con un movimento della bacchetta fece levitare le Cioccorane che teneva in tasca.
Non appena se le trovò davanti, il Grifondoro l’agguantò, e quando vide che ce n’erano altre cominciò a seguirle, ma non si aspettava di trovare davanti a sé un Malfoy decisamente eccitato e compiaciuto per la riuscita del piano.
«Malfoy! Che diavolo vuoi?» ancora incantato dalle Cioccorane non si accorse del sorrisino famelico comparso sulle labbra del Serpeverde.
«Weasley, io e te dobbiamo fare un discorsetto.» Ron sbiancò, improvvisamente conscio di essere arrivato con le sue gambe nella tana del lupo. Ma Draco si avvicinò ancora di più a lui, posandogli un mano sulla spalla.
«Devi dirmi tutto quello che sai su Potter. La vedi tutta questa cioccolata? Sarà tua.»
Malfoy  lo aveva in pugno. Avrebbe conquistato Potter, anche se doveva servirsi di un Weasley.
«Miseriaccia. Mi ucciderà.» disse prima di staccare la testa alla Cioccorana che teneva in mano.


 
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Queste sono le prime dieci, ho deciso di divederle così per non appesantire la lettura, in più erano già pronte e volevo condividerle con voi ^^
Come al solito spero vi sia piaciuto e vi ringrazio per essere passati...
Battete un colpo e ditemi che cosa ne pensate, io mi sono divertita incredibilmente.
Al prossimo capitolo (si, saranno cinque ^^), un grosso bacione.

 
  
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