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Autore: coco95    30/09/2013    3 recensioni
Dopo la morte di Ren i Blast e i Trapnest devono tronare alla vita quotidiana, i Blast devono debuttare e i Trapnest devono decidere cosa fare. Intanto Hachi partorisce a Nagoya e ad assisterla c'è solamente Nobu. Nana invece inizia ad allontanarsi sempre più dal gruppo diventando silenziosa e solitaria... Il Grande Demone Celeste ha in serbo molte sorprese per tutti.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nana Komatsui, Nobuo Terashima, Reira Serizawa, Shinichi Okazaki, Takumi Ichinose
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Eccoci qui all'ultimo capitolo.
Vorrei ringraziare: AleTiva95 e Maka98 che mi hanno seguita e sostenuta. A voi è dedicata questa storia.

Capitolo 10 - I Ciliegi Sono in Fiore


Sai Nana, dalla finestra vedo una rondine che ha fatto il nido su un albero qui vicino. Vola lontano, lontanissimo, ma alla fine torna sempre. Dimmi, anche tu tornerai come questa rondine, vero? 

12 mesi dopo.

Oramai era passato un anno da quando avevo lasciato Takumi ed ero in procinto di sposarmi con Nobu.
Stavo per diventare la signora Terashima.
I suoi genitori e i miei approvarono felicemente la nostra unione. Già, sapevamo che sarebbe stata un'unione felice e avevamo anche intenzione di dare un fratellino, o una sorellina, a Satsuki.
I nostri testimoni erano la mia migliore amica Junko e il migliore amico di Nobu, Yasu.
Junko si era sposata qualche mese prima con Kyosuke e ora vivevano assieme, felici, in una casa presso Aoyama, Junko era inoltre in attesa di una bambina: Yukiko.
Yasu invece era pittusto turbato in quel periodo, anche se non lo dava a vedere, Miu infatti era tornata a drogarsi ed era pure entrata nel circolo della prostituzione, Yasu così aveva interrotto bruscamente il rapporto anche perché, in cuore suo, era ancora innamorato di Nana.
Al contrario di quello che si potrebbe pensare io e Nobu non ci siamo sposati a Tokyo ma nel paese natale suo... E di Ren. Volevamo che il nostro amico ci fosse vicino nel nostro giorno più importante.
Prima della cerimonia passai davanti alla baia dove avevano disperso le sue ceneri "ciao Ren, noi ci sposiamo! Spero che verrai alla cerimonia", questo fu quello che gli dissi.

Alla pensione Terashima.
Junko: Sei pronta Nana?
Hachi: Si.
Junko: Nana, sei agitata?
Hachi:...Si, e se non piacessi a Nobu? E se magari non fosse convinto? E se...
Junko: Nana, sei una donna bellissima, e sei anche la mia migliore amica. Anche Nobu sarà teso, vedrai!



In un altra stanza.
Yasu: Su Nobu, la cerimonia inizierà a breve, dobbiamo sbrigarci e andare.
Nobu: Yasu, amico mio, sono agitato, tanto...
Yasu: Ti vedo. Su, coraggio, dobbiamo andare, Nana presto arriverà in chiesa e tu dovrai già essere la, sai, è bellissima. Forse più di Reira.

Così Nobu arrivò all'altare, io arrivai poco dopo accompagnata da mio padre e vedevo gli sguardi di Yasu e Junko che mi infondevano coraggio. La cerimonia era perfetta e regnava la più totale armonia.
I genitori miei e quelli di Nobu erano diventati grandi amici e si prendevano a turno in braccio la piccola Satsuki.
Passammo la serata nella pensione Terashima, quella dei genitori di Nobu, conobbi tutti i parenti di Nobu, le cugine, le zie e gli zii e Nobu conobbe i miei. Ma entrambi eravamo troppo tesi per ricordare tutti quei nomi e le informazioni che recepivamo non si fermavano nella testa, in essa infatti risiedeva solo una cosa: un'immensa felicità.
Il giorno dopo i festeggiamenti partimmo per l'America, più precisamente per NewYork.
L'esistenza del Grande Demone Celeste mi fu confermata quando vedo che il nostro aereo si trovava nel gate 707, si trattava di un segno, ne ero più che certa.

Hachi: Nobu, ti ricordi quando è stata l'ultima volta che siamo stati assieme nella sala di aspetto di questo aeroporto?
Nobu:...Si, dopo la morte di Ren...
Hachi: Già, l'aeroporto era proprio questo e io avevo il panicione.
Nobu: Chi l'avrebbe detto quel giorno che saremmo tornati assieme..?
Hachi: Oh, è semplice, la nostra bimba Sachiko.
Nobu: Secondo te come starà con i nonni?
Hachi: Secondo me benissimo, i tuoi genitori sono delle bravissime persone e vedo che hanno molto amore da dare a Satsuki e si trovano molto bene con i miei.
Nobu: Vero, sono proprio felice di questa cosa.

*annuncio all'altoparlante*
Si pregano i signori passeggeri del volo 8705AEY46 diretto a NewYork di recarsi al gate numero 707

Hachi: Nobu, è il nostro, andiamo!!
Nobu:Si.

Una volta imbarcati in aereo il viaggio fu abbastanza tranquillo. Per tutta la durata del viaggio, anche durante il sonno, la mia mano non si staccò da quella di Nobu, nemmeno per un secondo.

Arrivammo a NewYork alle 20.00 ore locali.

Nobu: Siamo finalmente nella Grande Mela. Hachi, dove vuoi che andiamo?
Hachi: Mi piacerebbe passare per Central Park!
Nobu: *le afferra la mano* allora andiamoci subito!

In quel momento mi tornò in mente quella volta che con Shoji andammo a Tokyo, era la mia prima volta in quella città, ricordai che lui mi abbandonò in mezzo alla strada dopo una lite. Ma con Nobu sentii che era diverso, quella mano mi stringeva in maniera diversa, quella mano mi amava, mi amava tantissimo.
Arrivammo così nel parco.

Hachi: Nobu... Ma è bellissimo.
Nobu: Mai come te. *le da un bacio sulla fronte*

Restammo la tutta la sera, tornammo in albergo alle 23 e cenammo in camera.
In seguito facemmo le porcellate.
Quella luna di miele inizò nel migliore dei modi.
Quando poi furono le 2.40 di notte ordinammo una bottiglia di Champagne e brindammo al buio, illuminati solo dalla luna.

Nobu: Alla mia adorata moglie.
Hachi: Al mio adorato marito.
Nobu: Campai!

L'indomani ci svegliammo sulle nove e facemmo colazione con dei pancake.

Hachi: Nobu! Ma sono buonissimi!
Nobu: Ti vedo proprio entusiasta.
Hachi: Ma infatti lo sono, non avevo mai mangiato pancake in vita mia, devo assolutamente imparare a cucinarli.
Nobu: Hahahaha, Hachiko, ti amo tantissimo. E min fai innamorare sempre di più, giorno per giorno.

Quando ci recammo nella hall dell'albergo per poi uscire ci diedero alcuni volantini che pubblicizzavano vari eventi, fra questi vi erano concerti, spettacoli teatrali, la lista dei film al cinema, manifestazioni, aperture di negozi... Insomma, un po'di tutto.
Fra i tanti me ne balzò all'occhio uno in particolare: era la pubblicità di un locale che faceva drink ricercati. I colori erano vivaci e il font richiamava l'attenzione.

Hachi: Nobu, Nobu, guarda che bello!
Nobu:Si, ma guarda anche questo, *gli mostra un alto volantino* è di un pianobar dove c'è una cantante che si chiama 78. Dev'essere interessante ma è solo per questa sera.
Hachi: Io però vorrei andare da quest'altra parte.
Nobu:...Va bene, tanto a me basta stare con te, mi va bene qualunque cosa.

Così andammo per quattro sere di seguito al locale dei drink e una sera andammo da un'altra parte ancora.
Arrivò così la penultima sera.

Hachi: Dobbiamo già quasi partire...
Nobu: Ma abbiamo stasera e anche quella dopo.
Hachi: Si ma domani sera dobbiamo andare a letto presto... *pensando* (e alla fine non abbiamo incontrato Nana. Ma forse era impensabile di incontrarla per caso in una città così grande.)
Nobu: A letto presto è vero, ma domani sera possiamo fare le porcellate *le lecca un orecchio*.
Hachi: Si, hai ragione *gli da un bacio*.
Nobu: Dai, vestiti, andiamo nel solito locale, è tanto bello.
Hachi: Si dai!

Arrivati al locale scoprimmo che si sarebbe esibita in via eccezionale 78, la cantante.

Hachi: Nobu! Che fortuna, ci sarà la famigerata 78!! Così la potrai sentire. 
Nobu: Sono contento. Davvero, chissà com'è brava.

Il tempo passava ma di 78 non c'era neanche l'ombra.
Dopo parecchio tempo udimmo degli applausi e sul palco salì una donna alta con dei capelli lunghi e biondi.

78: Hi guys! How are you?

Nobu: Che strano accento.
Hachi: Già, forse non è americana. Secondo te di che nazionalità potrebbe essere?
Nobu: Non so, non riesco a vedere il suo volto, c'è troppa poca luce.

La donna si tolse la giacca.
Credetti di morire.
Nel suo braccio sinistro vi era inciso un fiore... di Ren.
Presi l'iniziativa e urlai.
Hachi *urlando*: NANA! NANA! NANAAAAAA
NANA, NANA... NANAAAAAAAAAAA.
Gli addetti alla sicurezza si avvicinarono subito a me e a Nobu che mi guardava sconvolto, non m'interessava, come non m'interessava che la gente mi guardasse come una matta, mi interessava una cosa soltanto...
Hachi:...NANA!
Le guardie mi presero.
Hachi: NANA!!
Mi stavano portando fuori quando...
78: STOP! WHITE A MOMENT.
Alle sue parole dallo strano accento le guardie si fermarono immediatamente.
Dalla tasca estrasse un taccuino e scrisse con una penna stilografica:
Tomorrow.
5 o'clock in Botler Hotel.
mi consegno quel foglietto e fece cenno agli uomini di portarmi fuori.
Nobu mi raggiunse. 
Tornammo in hotel senza dirci una parola.

Hachi: Nobu... Sei arrabbiato?
Nobu: Hachi. Si può sapere cosa ti ha preso?
Hachi: Quella ragazza era Nana, lo so.
Nobu: E ti risulta che Nana sia alta, bionda e americana?
Hachi: Ma non ha l'accento americano!
Nobu: E per questo dovrebbe essere Nana?
Hachi: Aveva un fiore di Ren.
Nobu: Nana, ascoltami, ti stai facendo del male, lo sai?
Hachi: Io domani vado all'appuntamento.
Nobu: Ma perché? Magari è una che te la vuole far pagare per aver fatto casino al suo concerto.
Hachi: Pensala come vuoi.

Quella notte non riuscii a dormire (e nemmeno Nobu credo) sia per la discussione con lui avuta, sia per l'ansia.
Io non avrei rinunciato per nulla al mondo a quell'appuntamento. Non potevo gettare la spugna.
Il giorno dopo mi alzai alle sette ora locale e mi faci la doccia, mi misi il vestito più carino che possedevo e attesi.
Attesi che Nobu si svegliasse e attesi che fosse pronto per la colazione.

Nobu *chiudendo la stanza e avviandosi verso la stala da pranzo per la colazione*: Scusami Nana, ieri sono stato eccessivo. So quanto per te Nana sia importante, il fatto è che ho paura che tu possa soffrire.
Hachi: Nobu, credimi, io ho la certezza che fosse Nana, è qualcosa che ho sentito dentro.
Nobu:...Va bene, ti credo, vuoi che andiamo assieme all'appuntamento?
Hachi: Come preferisci.
Nobu: Vengo ma starò a distanza. Se fosse lei avrete molto da dirvi immagino.
Hachi:...e se non lo fosse...
Nobu: Te la senti di correre il richio?
Hachi:...si!

Mi recai all'appuntamento. Nobu mi osservava da lontano.
4.58 pm.
Il Botler Hotel era pieno di gente che si muoveva entrando e uscendo per la porta di ingresso. Alla T.V. davano un programma della BBC.
5.03 pm.
Non vedevo 78 in arrivo.
Iniziai a leggere nervosamente una rivista ma non mi interessava.
5.09 pm.
Una figura alta e snella mi si avvicinò e mi fece segno di seguirla.
Era una donna sulla trentina in vestito e tacchi a spillo.
...: Desidera da bere?
Mi chiese in perfetto giapponese.
Hachi: Un succo all'ananas perfavore...
Mi arrivò la bibita e rimasi sola. Iniziai a battere le dita sul tavolo nervosamente, finché...
78: Hachiko... Shut up!


Nana.


Era qui che mi parlava. Sentii una lieve nausea ed ebbi un capogiro.
Nana: Nana... Hachiko. Sei tu...
Hachi: Nana...
Nana: Tu in tutto questo tempo mi hai continuata a cercare?
Hachi: Si, Nana.
Nana: Mi sei mancata un sacco Hachiko *l'abbraccia e inizia a piangere*
Hachi: Anche tu Nana mi sei mancata, mi hai mai pensata?
Nana: Si Hachi. Sai perché mi chiamo 78? 7 significa Nana e 8 Hachi... Ti ho sempre nel cuore, vieni, ti devo raccontare tante cose.
Hachi: Si, anche io te ne devo raccontare però prima promettimi di non abbandonarmi, mai più.
Nana: Non lo farò Hachiko. Scusami. Rimarremo sempre assieme, fino alla morte. Te lo prometto con tutta me stessa.


Sai Nana, ora che siamo di nuovo assieme sento che l'inverno in cui Ren è morto è finito.
I ciliegi sono in fiore.
Adesso è primavera.

 
The End.
  
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