Chapter I
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Eccomi di ritorno!!!
Puntuale come un orologio svizzero!!! (anzi sn anche
in anticipo!!)
Come promesso ecco il primo
capitolo…il prologo era, ovviamente, molto corto, ma mi serviva per introdurre
la storia
Bando alle ciance!!
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Il ragazzo procedeva velocemente appena sotto il fitto
fogliame, il sole era ancora alto nel cielo e i suoi raggi colpivano le fronde degli
alberi bagnate dal temporale della sera prima.
Ormai era quasi l’una, e il familiare profilo
delle imponenti mura del suo villaggio natale si
stagliava sulla piana coperta dalla vegetazione rigogliosa.
Una cascata sulla sua destra, Suna
oltre la cascata, verso ovest.
Un leggero sorriso gli increspò il giovane
viso, mentre dei ciuffi dorati gli pizzicavano la fronte.
Era tornato a Casa.
Poco più indietro l’eremita dei rospi lo
seguiva un po’ affaticato, sorridendo anch’egli.
Quel ragazzino cocciuto che aveva incontrato per la
prima volta all’esame di selezione dei chunin,
più di cinque anni fa, aveva lasciato il posto ad un ragazzo decisamente più maturo. In fondo, però, era
sempre lo stesso Naruto, lo stesso ragazzo sempre
pronto ad aiutare gli altri non badando minimamente alla sua sicurezza, sempre allegro anche se ancora non era riuscito a riportare a casa
il suo migliore amico, sempre entusiasta all’idea di affrontare una
missione difficile.
“…no…non era poi così
cambiato.”
- ehi Ero-sennin?!- esclamò il biondo raggiungendo un ramo
particolarmente robusto di una quercia centenaria
- uhm?-
- stavo pensando…devi essere felice di rivedere
quella vecchiaccia di nonna Tsunade, no?!- chiese voltandosi indietro divertito per osservare
l’espressione imbarazzata del suo maestro.
In fondo aveva sempre pensato che quel vecchio
marpione volesse davvero molto bene alla sua ex compagna di squadra
“ nonna Tsunade…vecchiaccia…”
pensò Jiraya
“…è cresciuto solo fisicamente…”
“…è ancora lo stesso Naruto di cinque anni fa!” sbuffò divertito
- si…un pochino- ammise
Quanto gli mancava quella donna.
Seppur lo aveva sempre
malmenato, trattato male, preferito quel cretino di Dan
a lui, l’aveva sempre ammirata. La sua tenacia, la sua forza, non solo fisica…no…aveva soprattutto ammirato la
forza del carattere.
E adesso era Hokage,
il membro più rispettato dell’intero villaggio, proprio lei che
era partita per recidere tutti i legami che la ancoravano a quel villaggio
così carico di tristi ricordi!
- allora perché quando torniamo non la inviti
fuori a mangiare?!- chiese d’un tratto Naruto sorvolando un rivolo d’acqua
Jiraya si ricosse, alzò lo sguardo sul
suo allievo che lo fissava in attesa.
Si perse in quegli occhi di un azzurro impressionante,
quei capelli d’oro che non stavano mai al loro
posto, quel sorriso contagioso…
Quanto era simile a Minato.
Già…anche il suo allievo gli mancava infinitamente…adesso,
però, aveva trovato qualcuno che glie lo faceva ricordare ogni volta che
lo guardava: stesso fisico, stesso modo di fare, stesse
aspirazioni…stesse possibilità di avverare i propri sogni
- Ehi eremita porcello?! Ci
sei??-
- Uhm?!-
- hai detto qualcosa?- chiese
interdetto
Il biondo lo fissò stranito
- ho chiesto perché non inviti nonna-Tsunade a mangiare qualcosa!-
“si…fuori a mangiare…” si
ritrovò a pensare
“…l’ultima volta che ci ho provato
mi ha fatto fare un volo di cento metri e poi mi ha
risposto che avrebbe preferito uscire con Gamabunta!”
- vedrò…- concluse
enigmatico
Poi si illuminò
“ a mangiare no…ma io conosco il suo punto
debole”
- hihihihihih-
- che hai? C’è
qualcosa di divertente??- chiese il ragazzo
affiancandosi al vecchio ninja
- perchè ridi come un
pervertito??- chiese incuriosito
- dimmelo!dimmelo!!-
supplicò
- sta buono Naruto- disse tornando serio e allontanandolo con una mano
- non rompere…non puoi capire…-
- uffa!!- esclamò il
biondo voltandosi dall’altra parte fingendosi offeso
…no…non era cambiato per nulla…
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Ormai erano giunti presso la “Valle della
Fine”, poco fuori dai possedimenti di Konoha.
Un’improvvisa tristezza invase Naruto.
Non aveva mai scordato quel giorno. Il giorno in cui
il suo migliore amico lo aveva abbandonato, svenuto su una roccia, sotto la
pioggia, per andare da Orochimaru, per cercare di
diventare più forte, per dare un senso alla sua
vita, per dar vita a quel sogno che gli aveva permesso di andare avanti dopo
l’eliminazione completa del suo clan…uccidere suo fratello,
uccidere Itachi.
Alzò lo sguardo sulle gigantesche statue che
ritraevano Madara Uchiha e
il primo Hokage, due immensi crateri deturpavano
quelle figure scolpite con estrema maestria nella roccia. Un turbinio di
ricordi dolorosi gli affiorarono in mente. Socchiuse le
palpebre, rivolse i suoi occhi celesti verso il sole alzando un pugno al cielo.
“ti salverò Sas’ke.”
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Le due shinobi erano contro
il tronco di un vecchio pino, l’unico di quella stramaledettissima
foresta.
La ragazza con i capelli di seta fissava intensamente
il margine della radura.
Portava la solita maschera di legno da Anbu che le nascondeva il volto e riprendeva le sembianze
di un cane. I capelli corvini, raccolti in due code, le cadevano dolcemente
sulle spalle, mentre, appena sotto l’esile collo, iniziava la classica,
argentea, divisa della squadra speciale.
La ragazza accanto si stava esaminando la ferita sul
braccio destro, non era profonda, solo un graffio, ma la kunoichi
si sentiva immensamente stanca.
Non capiva cosa potesse essere accaduto: ripercorse
mentalmente tutta la missione appena portata a termine.
L’infiltrazione alla fortezza era stata
perfetta, non avevano dovuto nemmeno uccidere i due chunin
addormentati all’ingresso, la fortezza non era ben difesa, non capiva il
perché…aveva un’importanza strategica fondamentale!
Erano entrate di soppiatto nella torre centrale,
eliminate le poche guardie che pattugliavano i corridoi, si erano dirette verso
la porta oltre la quale erano custoditi i rotoli;
improvvisamente un jonin era apparso dal nulla e
aveva fatto in tempo a lanciare quel kunai che
l’aveva ferita al braccio, prima di essere atterrato e ucciso dalla sua
compagna.
La ragazza sgranò gli occhi
“ma certo…il pugnale!!!”
“era ovvio!doveva
essere per forza così! Il pugnale era avvelenato!!”
Questo spiegava quel senso di affaticamento immotivato che la
perseguitava dal Paese del Nebbia.
“ che stupida!”
Non poteva far nulla ora come ora, aveva esaurito
quasi tutto il chakra e sprecarlo per un po’ di
veleno quando stavano per ingaggiare un combattimento che sarebbe stato davvero
pericoloso non sarebbe stato affatto saggio.
Avrebbe provveduto non appena sarebbero giunte al
Villaggio della Foglia…se sarebbero arrivate
La shinobi indossava anche
lei la solita divisa da Anbu, ma sotto il giubbetto
argento si intravedeva il bordo di una maglietta rossa,
al posto dei soliti calzari in dotazione portava due stivali, anch’essi
argentei, che le arrivavano circa all’altezza del ginocchio.
La coscia era quasi interamente coperta dai
pantaloncini neri, mentre, appena sotto questi, sul lato
esterno della coscia sinistra erano raffigurati due tatuaggi: il simbolo del
clan Uchiha e quello classico di Konoha,
raffigurato su ogni casacca da jonin, lo stesso che
portava Naruto sulla sua giacca.
- Sakura, arrivano-
disse ad un tratto la ragazza con i capelli corvini tirandosi in piedi e
preparandosi al combattimento
- bene, così almeno ce la sbrighiamo subito-
Sakura non era così sicura che ce l’avrebbero fatta, tutt’altro,
era quasi impossibile che uscissero vive da quello scontro, ma l’amica
era sempre stata particolarmente…ehm…poco fiduciosa delle proprie
capacità, e non era il caso di scoraggiarla e abbatterla prima del
tempo.
“ è un suicidio”.
La kunoichi con i capelli
corti non riuscì a pensare ad altro.
Una sferzata di vento gelido invase la radura
scuotendo gli alberi, le due shinobi non si mossero
dalle loro posizioni, erano immobili, ognuna concentrata per l’imminente
scontro.
Il vento scompigliò i capelli dell’ANBU.
Improvvisamente cinque figure nere atterrarono nella
piana.
“ quattro uomini e una donna”
Sakura ripassò mentalmente le tattiche
di battaglia ANBU per decidere quale fosse più
vantaggiosa da adottare
- ma bene!- iniziò l’uomo più
sulla destra, vicino a lei
- così avete deciso di interrompere la fuga per
combattere
- …lodevole…sconsiderato ma lodevole!- concluse divertito
- taci!- esclamò la compagna di Sakura
- uhuh!! Abbiamo un osso
duro, eh?!- disse ironicamente l’unica donna del
gruppo, aveva i capelli rossicci ed era piuttosto bassa ma emanava una grande
quantità di chakra verde dalla sua mano
“un ninja
medico”
Si fece avanti quello che
sembrava il capo, la mano sulla katana
- consegnateci i rotoli e vi lasceremo andare-
“ si certo…come
no?!”
- fottiti!-
sibilò Sakura
- beh, allora, mi sa che dobbiamo uccidervi…- concluse semplicemente
La ragazza con i capelli lunghi guardò la sua
compagna, indecisa sul da farsi
- schema A22-B7- gridò
Sakura
Le sette figure scomparvero in un istante. Per
parecchi, interminabili minuti si sentì solo il rumore dei kunai che cozzavano l’uno con l’altro. Poi
silenzio.
Un urlo squarciò il velo di calma inquietante
che era calato sulla radura
Le figure ricomparvero nelle stesse posizioni di
prima, con l’unica differenza che ora la ragazza con le code era piegata in due e sorretta dall’amica.
Era svenuta.
Una profonda ferita si apriva sulla tempia
mentre la maschera da ANBU era squarciata in due e le penzolava davanti
al viso coperto di sangue caldo.
- ma che brava! Ti faccio i
miei complimenti- disse la ragazza con i capelli rossi rivolgendosi a Sakura
- hai bloccato tutti i miei attacchi! Deve essere
stato faticoso visto che hai una discreta quantità di veleno in circolo!-
“cazzo!!lo sa!!”
- già…peccato che la tua amica non sia
stata abbastanza brava!-
Sakura posò il corpo inerme della
compagna a terra e poi tornò a fissare io cinque ANBU
- uno contro cinque, cosa hai
intenzione di fare ragazzina?- chiese un terzo ninja
che non aveva ancora aperto bocca.
Non sapeva cosa fare, era impossibile sfuggire a cinque ANBU avvelenata e con un peso morto da trasportare,
doveva tentare il tutto per tutto.
Sakura raccolse tutto il chakra
che potè nel pugno destro.
Era la sua unica possibilità di salvezza, se
avesse fatto esplodere il terreno sotto di loro non solo avrebbe avuto un ottimo
diversivo per la fuga, forse c’era anche la possibilità che i jonin di guardia alla frontiera
la sentissero e venissero a vedere cosa stava succedendo.
- allora?nessuna idea?-
- dimmi se ti piace questo- sibilò con disprezzo
Con quanta più forza potè
colpì il terreno ai suoi piedi creando una voragine immensa.
Il boato gigantesco fu sentito a miglia di distanza,
mentre Sakura si caricava sulle spalle l’amica ferita
- ARTE DELLA TERRA, TECNICA DELLA BARRIERA DI ROCCIA!-
- ARTE DELLA TERRA, DRAGO DI TERRA!-
La ragazza fece appena in tempo a vedere una immensa cupola di pietra avvolgere i cinque ANBU nemici,
prima di venir colpita da qualcosa che le fece fare un volo di centinaia di
metri trascinandosi dietro la compagna.
Sbattè con forza contro un tronco imponente e
per poco non perse
completamente i sensi
Era davvero finita. Avevano evitato il colpo. Si erano
riparati in quella cupola di roccia.
Non aveva più chakra.
Improvvisamente si ritrovò a pensare al vecchio Team 7… Naruto, Sasuke il maestro Kakashi…non
li avrebbe mai più rivisti…Ino,
Socchiuse gli occhi. Non aveva più la forza per
alzarsi. Una fitta improvvisa allo stomaco.
“devo essermi rotta tre o quattro costole…”
la sua parte razionale non voleva alzare bandiera bianca
Si pulì con i guanti rinforzati un rivolo di
sangue che le scorreva sulla bocca
“ è finita…” pensò
amaramente vedendo i cinque Ninja avvicinarsi con le katane sguainate.
Volse lo sguardo alla sua destra, la sua compagna
giaceva immobile a qualche metro di distanza, il viso ancora coperto di sangue
- Hi…Hinata…?!- sussurrò flebilmente
Nessuna risposta
Il gruppo si shinobi era
ormai a qualche metro, la ragazza rossa ripose la katana
nel fodero e tirò fuori due kunai e due
foglietti di carta
- mi dispiace, ma se ci aveste
consegnato i rotoli subito forse vi avrei lascito andare davvero,
riconosco il talento quando lo vedo- disse serio il capitano
Intanto la kunoichi stava
avvolgendo l’impugnatura del kunai con il foglietto
“…una carta bomba…morirò
in un’esplosione…-
Certo era la fine che meno si era aspettata. Aveva
sempre fantasticato di vivere a lungo come
Sfiorò i tatuaggi sulla sua coscia.
“ Naruto…Sasuke…mi dispiace…”
Moriva serena,aveva ottenuto
dalla vita quasi tutto quello che voleva, aveva solo un rimpianto…non era
riuscita a riportare a casa Sasuke.
Volse lo sguardo in alto, verso il cielo
azzurro…quel colore le ricordava un viso che aveva aspettato per
anni…e che non avrebbe mai più rivisto.
Abbassò nuovamente lo sguardo, chiuse gli occhi
aspettando la fine.
Sentì i kunai fendere
l’aria.
Era davvero finita
“…Naruto…Sasuke…”
- TECNICA DEL RICHIAMO!-
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Allora?! Come vi è sembrata?! È lunghissima da scrivere!!
Cinque pagine world e ho scritto solo parte di quello pensavo fosse il primo
capitolo!!!
Vi prego COMMENTATE se no nn so se piace o no e quindi continuare a scrivere o meno!!.
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Ringraziamenti:
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Crazycotton: bene! Il prologo è servito al suo scopo!!!(incuriosirti) hehehe….
Spero che il primo cap vero e proprio nn ti abbia deluso, la storia andrà di bene in meglio (a mio parere) nei successivi capitoli
Baci
Fede
kiara_chan: ovviamente è NARUSAKU!!! Se non nn le scrivo neanche!!! Comunque, come hai visto, la tua intuizione era giusta!!qst vuol dire che le ho descritte abbastanza bene! Ottimo!!!
Baci
Fede
Chiaras: cavolo devo averle descritte proprio bene!! Tutti hanno riconosciuto le due shinobi!!!
All’inizio volevo mantenere nascosta la loro identità ma voi l’ avete scoperta subito L…quindi ho pensato fosse meglio cambiare ora che nn c’era più suspance!!!
Baci
Fede
Eneaelia: fidati…ti innamorerai di questa storia!!arriverà il momento in cui non potrai più farne a meno!!
Ciao
fede
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