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Autore: koorime    29/03/2008    1 recensioni
Una smorfia di sofferenza appena accennata fece capolino sul suo viso sempre serio, mentre saggiava i muscoli indolenziti e cercava di ricordare perché gli dolessero a quel modo. Quasi a rispondergli qualcosa alla sua sinistra si mosse.. o meglio, qualcuno.
Genere: Romantico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Neji Hyuuga, Sasuke Uchiha
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Noticina

Noticina: questa shot è un esperimento! Ho cambiato modo di scrivere, ho cambiato paring, ho cambiato genere!.. Prendetela quindi per quella che è: pura sperimentazione. Non so neanche se sono scivolata nell’OOC... spero proprio di no!

Piccola premessa: l’involontaria musa di questa “cosa” è Stat, quindi se vi piace ringraziate lei, e se non vi piace.. prendetevela con lei!^^’

No seriamente, in realtà tutto è nato da una recensione che le feci a “Ti veglio bere”, one-shot della serie Elements, ed a cui Ella rispose. Dato che leggere questa shot senza sapere tali precedenti sarebbe forse un po’ ostico, riporto qui il succo del discorso:

Sasuke e Neji litigano per affermare la propria superiorità sull’altro per quanto riguarda sfighe e destini avversi, e chissà come (orsù un po’ di fantasia!) finiscono per andarsi ad ubriacare e piangersi addosso l’un l’altro .

A questo punto della “storia” è intervenuta Colei Che Tutto Può e Tutti Accoppia ed ha decretato ciò:

dopo la sbronza, Neji si è risvegliato, chissà come mai, tutto nudo, con i muscoli indolenziti, nel letto di Sasuke.

Questo è ciò che il mio cervellino ha decretato sia successo al risveglio. Inizialmente doveva essere una cosetta comica, poi una lemon.. alla fine la storia se n’è andata per cazzi suoi (come al solito, del resto!=_=).

Detto questo, buona lettura, Yu.

 

 

Va bene così

 

 

la luce del sole che filtrava dalle tende semi-scostate ed il sommesso cinguettio che si propagava nel silenzio ovattato della stanza lo richiamarono lentamente alla coscienza.

Neji socchiuse appena gli occhi impreparato al bagliore accecante che lo investì, insieme alla scarica di dolore che dalle pupille si diramò in tutte le direzioni.

Strinse istintivamente gli occhi, ruotando di scatto il viso per fuggire dalla fonte di fastidio, ma così facendo aggravò solo di più la situazione.

Mugugnò sommessamente, rincantucciandosi sotto le coperte e cercando di combattere contro il senso di vertigine e nausea che lo governava. Sprofondò con la testa nel cuscino, inspirando a fondo e registrando un profumo diverso. Non nuovo, ma non suo.

Con la mano si stropicciò gli occhi cercando poi di attenuare il mal di testa con una leggera pressione dei polpastrelli sulle tempie.

Il massaggio parve dare qualche risultato perché finalmente riuscì a socchiudere un occhio. La luce era ancora troppo forte per la sua precaria condizione, ma almeno adesso non aveva la sensazione che la testa gli dovesse scoppiare da un momento all’altro.

Ancora intontito dal sonno e dalla forte emicrania si mise a sedere, registrando un leggero fastidio nella parte posteriore del corpo.

Una smorfia di sofferenza appena accennata fece capolino sul suo viso sempre serio, mentre saggiava i muscoli indolenziti e cercava di ricordare perché gli dolessero a quel modo.

Quasi a rispondergli qualcosa alla sua sinistra si mosse.. o meglio, qualcuno.

Neji si voltò lentamente, un po’ perché i movimenti bruschi gli procuravano dei fastidiosissimi capogiri, un po’ per prepararsi psicologicamente a ciò che stava per vedere.

Quando i suoi occhi misero a fuoco la figura infagottata al suo fianco, ebbe un tuffo al cuore.

Sasuke Uchiha dormiva pacificamente accanto a lui, un braccio a circondargli mollemente la vita.

Neanche se ne era accorto. Se non l’avesse visto, non avrebbe saputo dire quando si sarebbe reso conto di avere un braccio di Sasuke su di se, a.. stringerlo in modo così intimo.

Rimase immobile a fissare il viso sereno del moro per chissà quanto tempo, fin quando questi non si mosse, mugugnando appena. Il braccio di Sasuke fece una leggera pressione sul suo ventre, quasi ad accertarsi della sua effettiva presenza e lui, Sasuke, strisciò impercettibilmente verso il calore emanato da Neji.

Lo Hyuga lo vide raggomitolarsi di più su se stesso e strizzare gli occhi come infastidito da qualcosa.

Un occhio nero si aprì a mezz’asta, e lui fu investito da due pozzi oscuri e senza fondo. Si sentì perso per alcuni istanti, in preda ad uno strano capogiro che nulla aveva a che fare con il mal di testa che lo attanagliava.

Sasuke lo guardò per un attimo prima di liberare il braccio destro da sotto il proprio corpo ed allungarlo verso di lui. Lo tirò giù, verso di se, con gentilezza ma autorità.

Neji lasciò che l’altro lo guidasse, lasciò che il moro più piccolo lo voltasse di lato ed intrecciasse le loro gambe e le braccia, con i petti nudi a sfiorarsi appena e le fronti a contatto diretto.

I suoi occhi perlacei non lasciarono la figura più minuta neanche per un istante, concentrati a scrutare l’immensità di quegli occhi d’ebano e di quei capelli che ricadevano scombinati su quel viso liscio e perfetto.

Sasuke parve assopirsi di nuovo e lui rimase lì, ad ascoltare il suono lento, regolare e profondo del suo respiro.

Come faceva Sasuke a dormire così tranquillamente?

Come faceva a non avere la testa piena di domande, di dubbi, di perché?

Sospirò mesto.

Perché diavolo doveva farsi tutti questi problemi? Perché doveva sempre cercare di razionalizzare tutto?

Era a letto con Sasuke Uchiha, e allora?

Non poteva per una volta godersi il momento e basta?

Sbuffò esasperato dal suo stesso comportamento e portò una mano a stropicciarsi gli occhi fino a farseli pizzicare.

Quando finalmente li lasciò andare, si ritrovò a fronteggiarne un paio nero, svegli e vigili.

Quegli occhi lo fissavano, lo scrutavano, lo invadevano.. e per la prima volta, Neji si sentì completamente nudo, esposto e vulnerabile agli attacchi dell’altro.

Era invaso da quegli occhi, ma in un modo tutt’altro che spiacevole..

Sentiva quello sguardo su di se, lo sentiva scivolare sotto la pelle, scandagliarlo pezzo per pezzo, lasciando al suo passaggio un senso di calore che sapeva di familiarità e complicità.

Non parlarono.

Durante tutto il tempo non formularono una sola sillaba, e neanche un pensiero a dirla tutta.

L’allegro cinguettio attutito dai vetri chiusi ed i loro respiri regolari e lenti erano gli unici suoni che li circondavano.

Colonna sonora perfetta per il loro intimo incontro.

Poi qualcosa cambiò. Neji si mosse.

Si porse in avanti, quel poco che bastava affinché le loro labbra si sfiorassero ma senza che si congiungessero realmente, quasi saggiasse il terreno.

Sasuke indugiò solo per un istante prima di chiudere gli occhi e colmare finalmente quella misera distanza.

Neji registrò la consistenza morbida, seppur lievemente screpolata, delle labbra del più piccolo, ed il sospiro di soddisfazione che sfuggì da esse nell’istante in cui si congiunsero alle sue.

Sentì il cuore accelerare la sua corsa, rimbombandogli nelle membra a tal punto che parvero tremare ad ogni battito.

I suoi occhi però, quegli occhi che tutto potevano vedere, erano ancora aperti, fissi su quel giovane, la cui mano era ora risalita ad intrecciarsi tra i suoi lunghi capelli, pensando che avrebbe tanto voluto poter usare il Byakugan per vedere i suoi pensieri, le sue emozioni..

La labbra di Sasuke si schiusero appena e la lingua lambì dolcemente le sue, che risposero in automatico, schiudendosi a loro volta e lasciandola scivolare al loro interno ad esplorargli la bocca, ad accarezzargli la lingua, i denti, fino a solleticargli il palato.

Neanche si era accorto di aver finalmente chiuso gli occhi, liberando la mente e lasciandosi andare.

Si separarono quel poco che bastava per mettere a fuoco le immagini reciproche, e per permettere alle proprie bocche di conservare con contatto anche fuggevole.

Continuarono a torturarsi con semplici baci e lievi morsi, fin quando non si assopirono di nuovo, insieme.

Poco prima che l’incoscienza lo cogliesse, Neji pensò che dopotutto poteva godersi il momento senza altri pensieri.

Quando si sarebbero svegliati, nuovamente padroni delle proprie facoltà razionali, si sarebbero preoccupati dei come, dei perché, degli “e adesso?” .. ma per ora, andava bene così.

   
 
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