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Autore: HopeInYou    30/09/2013    1 recensioni
#tratto dal primo capitolo...
-Eh, scusate… posso sedermi qui con voi?!- dissi con tono schietto ma un po’ incerto. Insomma quell’irresponsabile della mia migliore amica mi aveva appena mollata con quattro pervertiti, avrebbero potuto trascinarmi nei bagni o negli spogliatoi della palestra ,oppure nello sgabuzzino del bidello e violentarmi… Alex questa me l’avrebbe pagata!
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Chapter 10

Your lips.

 

 

 

POV MYA

 

Sono le 07:40 del mattino e io sto litigando con i miei jeans preferiti che per la fretta non vogliono proprio entrare. Vedo mia madre prepararsi per il lavoro, mia sorella dormire beata nel suo letto e quel parassita di mio fratello entrare nel bagno, per poi chiudersi e rimanerci per ore intere…

Sono le 07:42e tutto va come non dovrebbe andare, sono in ritardo e sicuramente perderò l’autobus come al solito, forse riesco a farmi accompagnare da mia madre.. OTTIMA IDEA!

Almeno qualcosa di giusto riesco a pensarlo anche di mattina…

-“MAMMA, MAMMA, MAMMA, MAMMAAAAA!-urlai per farmi sentire da lei, accorgendomi che mia sorella adesso mi fulminava con lo sguardo..

Le sorrisi amabilmente per poi prendere la giacca e lo zaino e uscire di corsa dalla mia camera e scendere velocemente le scale.

Mia madre era intenta a racchettare le ultime cose in giro per il salotto pronta per andare a lavoro.

-“Oh Mya per favore, non gridare di prima mattina, c’è tua sorella che dorme, o meglio, dormiva.. comunque cosa c’è?”-

Mi voltai di scatto notando che mia sorella stava scendendo le scale scivolando sulla ringhiera. Atterrò di sedere e mi sforzai di trattenere una risata. Lei mi fissò in cagnesco per qualche secondo massaggiandosi la chiappa destra ancora dolorante.

-Jemie, stai più attenta la prossima volta, non voglio averti sulla coscienza-gli dissi ironica, mentre mia sorella continuava a lanciarmi delle occhiatacce.

-Allora?!!- disse mia madre con tono più alto.

-Ah si giusto, siccome sono le 07:43, tra due minuti precisi passerà l’autobus e sono sicurissima che lo perderò perché devo fare ancora colazione.. Potresti accompagnarmi tu a scuola? Con la macchina intendo..- mi fissò per qualche secondo impassibile. Temendo in una risposta negativa misi su una faccia da cucciolo tenerissima che con mio padre funzionava sempre.

-Beh se è questo il tuo problema.. Va bene ti accompagnerò a scuola, IN MACCHINA..- disse mia madre marcando l’ultima parola con tono scherzoso. Mi voltai verso mia sorella che ora stava tentando di sedersi sullo sgabello tenendosi su una sola chiappa, miseramente, e le feci una linguaccia.

-E poi dicono sempre che in questa casa non si fanno favoritismi…- borbottò tra se ancora assonnata. Sorrisi vittoriosa per l’ennesima volta fiondandomi tra le braccia magre di mia madre.

-Ecco perché ti amo mamma!- le scoccai un bacio sulla guancia e corsi in cucina per fare colazione.

 

Dopo cinque minuti ero pronta, presi lo zaino e raggiunsi mia madre in macchina.. A quell’ora vedi tanta di quella gente che corre per le strade di Londra; c’è chi corre per andare a lavoro, chi si ferma per fare colazione in qualche bar, e poi ci sono quegli studenti che, con una lentezza unica, si avviano verso scuola.

Arrivai giusto in tempo al suono della seconda campanella e vidi sul muretto sei figure che conoscevo benissimo.. Mi avvicinai di più a loro sperando di trovare Alex, ma trovai Stephanie che continuava a sbadigliare appoggiata sulla spalla di Liam; alla fine non era poi così antipatica, insomma era una bella ragazza e anche molto simpatica , con qualche attacco d’isteria, ma non sapevo il perché stava tanto sulle palle ad Alex.

Salutai tutti con un caloroso abbraccio e chiesi a Liam notizie di Alex.           -Probabilmente non ha sentito la sveglia e di sicuro entra alla seconda ora.- rispose Liam. Annuii incerta. Decisi di chiamarla e appena sentii la voce di Alex impastata dal sonno, sorrisi al pensiero, immaginandola sotto le coperte con i capelli arruffati e il trucco sbafato..

-Pronto?-

-Alex, sono le 08:01 e tu sei ancora nel tuo comodissimo letto mentre ti aspetta una nuova giornata di scuola, e non mi hai neanche avvisato- quasi urlai, mi dava sui nervi quando non mi avvisava..

-Uhm, si è vero, scusa se non ti ho avvisato, oggi non vengo a scuola, perché dovrei uscire con mia madre a fare shopping, e vorrei passare la giornata con i miei visto che pomeriggio ripartono.- senti una nota di tristezza nella sua voce  poi aggiunse: -Mya, Niall è lì, vero?- Non le diedi neanche il tempo di terminare la frase. Avevo già capito tutto.

-Oh beh, allora ci vediamo stasera, e non ti preoccupare lo tengo d’occhio io al tuo principe azzurro-

Ridemmo entrambe e così chiusi la chiamata e informai tutti del perché Alex non era presente e non lo sarebbe stata per il resto della giornata. Misi in tasca il telefono e iniziai a camminare verso l’entrata della scuola, ma venni fermata da Zayn che non ci pensò due volte a darmi un bacio davanti a tutta la scuola, che ci fissava in silenzio. Insomma non si vedeva tutti i giorni Zayn Malik che bacia una ragazza in pubblico. Sorrisi a quel gesto un po’ imbarazzata e varcammo l’entrata con ancora gli sguardi increduli e  fissi della gente.

 

 

 

-Odio la storia, odio tutti i suoi personaggi, insomma se sono morti da tantissimo tempo perché devo studiarli ancora?!! E tutte quelle date da ricordare, è già tanto se ricordo la mia data di nascita..- borbottai tra me e me ottenendo delle occhiatacce dalla mia compagna di banco. Una secchiona insopportabile che si credeva la ragazza più intelligente dell’universo.

 

L’ora di storia era un vero inferno e per finire ci mancava solo lui,Mr. Gould, amatissimo professore di storia.

Mi detestava e cercava in tutti i modi un pretesto per mettermi un’insufficienza. Il motivo di tanto odio nei miei confronti aveva i capelli neri, gli occhi verdi e un senso dell’umorismo pessimo.

Robert Fletcher, nonché mio padre, era un vecchio compagno di scuola del Professor Gould e, da quello che avevo dedotto, non erano rimasti in buoni rapporti all’epoca.

Sbuffai per l’ennesima volta, beccandomi l’ennesima occhiataccia da parte di quella cozza di Betty. Le alzai il medio e mi girai dall’altra parte cominciando ad osservare fuori.

Ero totalmente presa dalle foglie che ondeggiavano nell’aria da non accorgermi di una figura che mi osservava divertita appoggiata su una panchina nel cortile.

Sgranai gli occhi incredula e un po’ divertita.

-Che stai facendo minchione?- mimai con le labbra sperando che mi capisse. Lui di tutta risposta aggrottò le sopracciglia ottenendo la tipica aria da pesce lesso.

Alzai gli occhi al cielo cercando di trattenere un sorriso.

-Ti aspetto!- urlò all’improvviso. Tutta la classe si voltò verso la finestra mentre Gould continuava a interrogare quello sciagurato di Marcel. Mi ricordava vagamente Harry quel ragazzo, solo meno rompicoglioni.

Dopo qualche minuti di imbarazzo generale tutti tornarono a farsi gli affari propri.

Mi voltai nuovamente verso la finestra notando che Zayn era ancora lì e si stava contorcendo dalle risate. Lo guardai male.

-Aspetta un attimo…- gli mimai nuovamente con le labbra.

Stavolta sembrò capire perché mi fece un occhiolino e il segno dell’ok.

-Prof, posso andare in bagno?- chiesi angelicamente sperando di non destare sospetti.

Lui mi guardò in cagnesco per qualche secondo prima di assumere un sorrisetto bastardo.

-Perché invece non vieni all’interrogazione anche tu, insieme a Marcel?-

Sgranai gli occhi incazzata.

-Perché ho urgente bisogno di andare in bagno, sa cose da donne…- dissi alzandomi dalla sedia e sorridendogli molto falsamente.

-Beh, vuol dire che si prenderà un bel 2…-

Prese la sua dannata penna nera e cominciò a cercare il mio nome sul registro.

Presa dalla rabbia lanciai un urlo liberatorio.

-Non è giusto però!-

-Qui comando io signorina Fletcher…- ribatté lui serio.

-E’ ingiusto e non professionale… solo perché mio padre le sta antipatico!- ribattei accasciandomi sulla sedia.

-Questo è il colmo, convocherò i tuoi genitori signorina!-

-Faccia pure, ormai manco solo io in  famiglia…-

Mi alzai di scatto e,prendendo tutte le mie cose, uscii dalla classe diretta nel cortile dove Zayn mi stava aspettando.

 

 

 

 

 

Pov Niall

 

 

Avevo convinto Liam ad accompagnarmi al centro commerciale. Alex mi mancava già terribilmente e non la vedevo da poche ore.

Quella ragazza mi stava facendo impazzire. Quando era con me era come se fossi in ecstasy e quando non c’era la cercavo disperatamente in ogni cosa.

Non avevo dormito e quella mattina non ero riuscito a pensare ad altro che alle sue morbide labbra.

Mya mi aveva detto che sarebbe stata con sua madre al centro commerciale e ne avevo approfittato per comprare finalmente quel paio di scarpe che mi servivano da tanto.

Naturalmente era solo una scusa per vederla.

-Niall, mi stai ascoltando?-

Mi ripresi immediatamente, mi ero incantato di nuovo.

-No, scusa…- mi grattai la nuca imbarazzato sperando di non sfociare in discorsi imbarazzanti.

-Cosa mi nascondi, Irlandese che non sei altro?- mi chiese fermandosi improvvisamente. Aveva un sorrisetto malizioso dipinto sul volto e questo non era affatto promettente.

-Conosco quella faccia amico, non è che tu e Alex…- lasciò la frase in sospeso alludendo a qualcosa che non volevo fosse accennato.

Lo guardai male prima di spintonarlo giocosamente.

-Ci siamo solo baciati Liam, nulla di più. Ci tengo davvero a lei e sai che mi piace fare le cose con calma.-

Ripresi a camminare mentre Liam mi seguiva silenziosamente.

-Lo so, è per questo che non ho fatto storie quando ho saputo della vostra relazione…- aggiunse poi sorridendomi sincero. Sorrisi anche io. Ero davvero felice che la pensasse così, che si fidasse di me.

-Grazie…- dissi solo.

-Stupido cellulare che non prende, e mo come la chiamo Mya?-

Mi fermai improvvisamente voltandomi verso la ragazza che aveva pronunciato quella frase.

Alex era seduta su una delle panchine del centro commerciale e stava litigando animatamente con il suo cellulare.

-Alex!- escalmò Liam avvicinandosi a lei e abbracciandola.

-Liam, mi presti il tuo cellulare? Devo chiamare Mya…- chiese lei improvvisamente più tranquilla.

-Ehi…- dissi solo, avvicinandomi. Dopo il bacio della notte precedente un po’ di imbarazzo era concesso.

Ci guardammo negli occhi per minuti che a me sembrarono meravigliosi e interminabili.

Naturalmente Liam doveva rovinare il momento.

-Io vado a farmi un panino… ne volete uno?- chiese alzandosi e incitandomi con lo sguardo a sedermi accanto a lei . Gli sorrisi grato.

-Ho già mangiato grazie…- rispose lei impegnata a guardarsi le unghie.

-Per me il solito…- Liam annuì per poi voltarsi e sparire.

 

 

Mi sistemai meglio sulla panchina. Dopo l’uscita di scena di Liam nessuno dei due aveva aperto bocca.

-Hai intenzione di dire qualcosa?- sbottò lei improvvisamente facendomi arrossire.

Mi sentivo così stupido.

-E’ stata la cosa più magica della mia vita, non ho fatto altro che pensare a te dopo quel bacio. Lo rifarei migliaia di volte, te lo giuro!- esclamai non riuscendo più a frenare quelle parole.

Mi voltai verso di lei e notai che stava sorridendo.

-Davvero?- mi chiese con gli occhi che brillavano. Erano così belli.

Annuii senza riuscire a smettere di sorridere.

-Beh, se ti va possiamo riprovare…- sussurrò lei imbarazzata. Abbassò lo sguardo mentre le guance prendevano colore sotto quelle deliziose lentiggini.

Mi avvicinai a lei e la costrinsi a guardarmi negli occhi. Rimasi a fissarla per qualche secondo prima di cominciare a strofinare il mio naso contro il suo inspirando a pieno il suo buon profumo.

Le scostai i capelli lisci gettandoli dietro le spalle. Presi a lasciarle dei dolci baci lungo la mascella e sul collo. La sua pelle bollente a contatto delle mie labbra.

-Niall, vuoi baciarmi o no, cazzo?!- disse ad un certo punto tirandosi indietro. Rimasi spiazzato. Lei mi prese la faccia tra le mani e fece scontrare le nostre labbra in un bacio lussurioso e passionale.

Non mi importava di chi ci stava attorno, non mi importava di Liam che poteva tornare da un momento all’altro, non mi importava di nient’altro.

Solo dei suoi occhi, delle sue lentiggini,delle sue guance accaldate, delle sue mani nei miei capelli e selle sue labbra morbide sulle mie.

-Alex?- una voce composta e autorevole ci fece staccare di scatto.

La osservai imbambolato notando quando fossero belle le sue labbra così gonfie.

-Oh Gesù che figura di merda!- esclamò lei di tutta risposta nascondendosi la faccia dietro le mani. La guardai confuso per qualche secondo prima di passare la mia attenzione sulla donna che ci aveva interrotti.

Sgranai gli occhi notando la notevole somiglianza.

-Chi è questo giovanotto?- chiese la donna ad Alex.

Lei si schiarì la voce toccandosi il collo imbarazzata. Che situazione…

-Mamma lui è Niall, Niall lei è Lise, mia madre…-

Mi alzai e sorrisi gentilmente alla donna che mi stava porgendo una mano.

Gliela strinsi notando che la sua stretta era più potente di quanto mi aspettassi.

-Tu devi essere il suo ragazzo!- esclamò poi mettendo su un sorrisetto sadico.

Deglutii a vuoto e cercai lo sguardo di Alex che sembrava quasi divertita.

-Non mi piacciono le etichette, signora. Sappia però che Alex per me è importante, e non le farei mai del male…-

-Stai facendo tutto da solo Niall, stavo solo chiedendo cosa fosse per Alex il tipo che si stava limonando davanti a tutta questa gente…-

Il suo tono era serio e autorevole, proprio come il suo aspetto.

-Mamma, non metterlo in imbarazzo e piantala, lo stai terrorizzando!- esclamò improvvisamente Alex alzandosi e prendendomi per mano. Quel gesto mi fece rabbrividire. Era del tutto inaspettato ma mi fece un piacere immenso.

-Oh andiamo, mi stavo così divertendo!- esclamò poi Lise lasciandomi interdetto.

Mi aveva preso per il culo?!

-Oh ma quindi…?!- iniziai a chiedere io. Ero confuso.

-E’ stato un piacere conoscerti Niall, Alex ha sempre avuto buon gusto…-

-Mamma!- asclamò Alex fermandola. Io non potei far altro che ridacchiare.

-Beh, io vi lascio soli… ci vediamo a casa Alex, a presto Niall!-

La donna prese tutte le buste nelle mani piccole e cominciò a camminare verso l’uscita del centro commerciale sotto il nostro sguardo.

-E’ una donna carismatica, non c’è che dire…- dissi io cercando di smorzare la tensione.

-E’ una stronza, ma le voglio bene…- disse lei. Si voltò verso di me abbracciandomi. La strinsi a me notando da lontano Liam con i nostri panini nelle mani.

-Arriva il cibo…- dissi io baciandola a stampo.

-Non riesci a pensare ad altro, vero?- mi chiese lei visibilmente divertita.

-Beh riesco a pensare a quanto tu sia bella…-

Ci fissammo per qualche istante prima di far incontrare nuovamente le nostre labbra.

 

 

 

 

 

Grazie a fakesmile_ per aver recensito lo scorso capitolo, alle lettrici silenziose, a chi ha inserito la storia nelle SEGUITE-PREFERITE-RICORDATE  e chi continua a seguire la storia nonostante i lunghi ritardi.

Grazie, davvero :)

 

-CONTINUIAMO AD ALMENO 1 RECENSIONE-

 

  
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