Chapter
10
Your
lips.
POV
MYA
Sono
le 07:40 del mattino e
io sto litigando con i miei jeans preferiti che per la fretta non
vogliono
proprio entrare. Vedo mia madre prepararsi per il lavoro, mia sorella
dormire
beata nel suo letto e quel parassita di mio fratello entrare nel bagno,
per poi
chiudersi e rimanerci per ore intere…
Sono
le 07:42e tutto va come
non dovrebbe andare, sono in ritardo e sicuramente perderò
l’autobus come al
solito, forse riesco a farmi accompagnare da mia madre.. OTTIMA IDEA!
Almeno
qualcosa di giusto
riesco a pensarlo anche di mattina…
-“MAMMA,
MAMMA, MAMMA,
MAMMAAAAA!-urlai per farmi sentire da lei, accorgendomi che mia sorella
adesso
mi fulminava con lo sguardo..
Le
sorrisi amabilmente per
poi prendere la giacca e lo zaino e uscire di corsa dalla mia camera e
scendere
velocemente le scale.
Mia
madre era intenta a
racchettare le ultime cose in giro per il salotto pronta per andare a
lavoro.
-“Oh
Mya per favore, non
gridare di prima mattina, c’è tua sorella che
dorme, o meglio, dormiva.. comunque
cosa c’è?”-
Mi
voltai di scatto notando
che mia sorella stava scendendo le scale scivolando sulla ringhiera.
Atterrò di
sedere e mi sforzai di trattenere una risata. Lei mi fissò
in cagnesco per
qualche secondo massaggiandosi la chiappa destra ancora dolorante.
-Jemie,
stai più attenta la
prossima volta, non voglio averti sulla coscienza-gli dissi ironica,
mentre mia
sorella continuava a lanciarmi delle occhiatacce.
-Allora?!!-
disse mia madre
con tono più alto.
-Ah
si giusto, siccome sono
le 07:43, tra due minuti precisi passerà l’autobus
e sono sicurissima che lo
perderò perché devo fare ancora colazione..
Potresti accompagnarmi tu a scuola?
Con la macchina intendo..- mi fissò per qualche secondo
impassibile. Temendo in
una risposta negativa misi su una faccia da cucciolo tenerissima che
con mio
padre funzionava sempre.
-Beh
se è questo il tuo
problema.. Va bene ti accompagnerò a scuola, IN MACCHINA..-
disse mia madre
marcando l’ultima parola con tono scherzoso. Mi voltai verso
mia sorella che
ora stava tentando di sedersi sullo sgabello tenendosi su una sola
chiappa,
miseramente, e le feci una linguaccia.
-E
poi dicono sempre che in
questa casa non si fanno favoritismi…- borbottò
tra se ancora assonnata.
Sorrisi vittoriosa per l’ennesima volta fiondandomi tra le
braccia magre di mia
madre.
-Ecco
perché ti amo mamma!-
le scoccai un bacio sulla guancia e corsi in cucina per fare colazione.
Dopo
cinque minuti ero
pronta, presi lo zaino e raggiunsi mia madre in macchina.. A
quell’ora vedi
tanta di quella gente che corre per le strade di Londra;
c’è chi corre per
andare a lavoro, chi si ferma per fare colazione in qualche bar, e poi
ci sono
quegli studenti che, con una lentezza unica, si avviano verso scuola.
Arrivai
giusto in tempo al
suono della seconda campanella e vidi sul muretto sei figure che
conoscevo
benissimo.. Mi avvicinai di più a loro sperando di trovare
Alex, ma trovai
Stephanie che continuava a sbadigliare appoggiata sulla spalla di Liam;
alla
fine non era poi così antipatica, insomma era una bella
ragazza e anche molto
simpatica , con qualche attacco d’isteria, ma non sapevo il
perché stava tanto
sulle palle ad Alex.
Salutai
tutti con un caloroso
abbraccio e chiesi a Liam notizie di Alex.
-Probabilmente non ha sentito la
sveglia e di sicuro entra alla seconda ora.- rispose Liam. Annuii
incerta.
Decisi di chiamarla e appena sentii la voce di Alex impastata dal
sonno,
sorrisi al pensiero, immaginandola sotto le coperte con i capelli
arruffati e il
trucco sbafato..
-Pronto?-
-Alex,
sono le 08:01 e tu sei
ancora nel tuo comodissimo letto mentre ti aspetta una nuova giornata
di scuola,
e non mi hai neanche avvisato- quasi urlai, mi dava sui nervi quando
non mi
avvisava..
-Uhm,
si è vero, scusa se non
ti ho avvisato, oggi non vengo a scuola, perché dovrei
uscire con mia madre a
fare shopping, e vorrei passare la giornata con i miei visto che
pomeriggio
ripartono.- senti una nota di tristezza nella sua voce
poi aggiunse: -Mya, Niall è lì,
vero?- Non le
diedi neanche il tempo di terminare la frase. Avevo già
capito tutto.
-Oh
beh, allora ci vediamo
stasera, e non ti preoccupare lo tengo d’occhio io al tuo
principe azzurro-
Ridemmo
entrambe e così chiusi
la chiamata e informai tutti del perché Alex non era
presente e non lo sarebbe
stata per il resto della giornata. Misi in tasca il telefono e iniziai
a
camminare verso l’entrata della scuola, ma venni fermata da
Zayn che non ci
pensò due volte a darmi un bacio davanti a tutta la scuola,
che ci fissava in
silenzio. Insomma non si vedeva tutti i giorni Zayn Malik che bacia una
ragazza
in pubblico. Sorrisi a quel gesto un po’ imbarazzata e
varcammo l’entrata con
ancora gli sguardi increduli e fissi
della gente.
-Odio
la storia, odio tutti i
suoi personaggi, insomma se sono morti da tantissimo tempo
perché devo
studiarli ancora?!! E tutte quelle date da ricordare, è
già tanto se ricordo la
mia data di nascita..- borbottai tra me e me ottenendo delle
occhiatacce dalla
mia compagna di banco. Una secchiona insopportabile che si credeva la
ragazza
più intelligente dell’universo.
L’ora
di storia era un vero
inferno e per finire ci mancava solo lui,Mr. Gould, amatissimo
professore di
storia.
Mi
detestava e cercava in
tutti i modi un pretesto per mettermi un’insufficienza. Il
motivo di tanto odio
nei miei confronti aveva i capelli neri, gli occhi verdi e un senso
dell’umorismo pessimo.
Robert
Fletcher, nonché mio
padre, era un vecchio compagno di scuola del Professor Gould e, da
quello che
avevo dedotto, non erano rimasti in buoni rapporti all’epoca.
Sbuffai
per l’ennesima volta,
beccandomi l’ennesima occhiataccia da parte di quella cozza
di Betty. Le alzai
il medio e mi girai dall’altra parte cominciando ad osservare
fuori.
Ero
totalmente presa dalle
foglie che ondeggiavano nell’aria da non accorgermi di una
figura che mi
osservava divertita appoggiata su una panchina nel cortile.
Sgranai
gli occhi incredula e
un po’ divertita.
-Che
stai facendo minchione?-
mimai con le labbra sperando che mi capisse. Lui di tutta risposta
aggrottò le
sopracciglia ottenendo la tipica aria da pesce lesso.
Alzai
gli occhi al cielo
cercando di trattenere un sorriso.
-Ti
aspetto!- urlò
all’improvviso. Tutta la classe si voltò verso la
finestra mentre Gould
continuava a interrogare quello sciagurato di Marcel. Mi ricordava
vagamente
Harry quel ragazzo, solo meno rompicoglioni.
Dopo
qualche minuti di
imbarazzo generale tutti tornarono a farsi gli affari propri.
Mi
voltai nuovamente verso la
finestra notando che Zayn era ancora lì e si stava
contorcendo dalle risate. Lo
guardai male.
-Aspetta
un attimo…- gli
mimai nuovamente con le labbra.
Stavolta
sembrò capire perché
mi fece un occhiolino e il segno dell’ok.
-Prof,
posso andare in
bagno?- chiesi angelicamente sperando di non destare sospetti.
Lui
mi guardò in cagnesco per
qualche secondo prima di assumere un sorrisetto bastardo.
-Perché
invece non vieni
all’interrogazione anche tu, insieme a Marcel?-
Sgranai
gli occhi incazzata.
-Perché
ho urgente bisogno di
andare in bagno, sa cose da donne…- dissi alzandomi dalla
sedia e sorridendogli
molto falsamente.
-Beh,
vuol dire che si
prenderà un bel 2…-
Prese
la sua dannata penna
nera e cominciò a cercare il mio nome sul registro.
Presa
dalla rabbia lanciai un
urlo liberatorio.
-Non
è giusto però!-
-Qui
comando io signorina Fletcher…-
ribatté lui serio.
-E’
ingiusto e non
professionale… solo perché mio padre le sta
antipatico!- ribattei accasciandomi
sulla sedia.
-Questo
è il colmo,
convocherò i tuoi genitori signorina!-
-Faccia
pure, ormai manco
solo io in famiglia…-
Mi
alzai di scatto
e,prendendo tutte le mie cose, uscii dalla classe diretta nel cortile
dove Zayn
mi stava aspettando.
Pov
Niall
Avevo
convinto Liam ad
accompagnarmi al centro commerciale. Alex mi mancava già
terribilmente e non la
vedevo da poche ore.
Quella
ragazza mi stava
facendo impazzire. Quando era con me era come se fossi in ecstasy e
quando non
c’era la cercavo disperatamente in ogni cosa.
Non
avevo dormito e quella
mattina non ero riuscito a pensare ad altro che alle sue morbide labbra.
Mya
mi aveva detto che
sarebbe stata con sua madre al centro commerciale e ne avevo
approfittato per
comprare finalmente quel paio di scarpe che mi servivano da tanto.
Naturalmente
era solo una
scusa per vederla.
-Niall,
mi stai ascoltando?-
Mi
ripresi immediatamente, mi
ero incantato di nuovo.
-No,
scusa…- mi grattai la
nuca imbarazzato sperando di non sfociare in discorsi imbarazzanti.
-Cosa
mi nascondi, Irlandese
che non sei altro?- mi chiese fermandosi improvvisamente. Aveva un
sorrisetto
malizioso dipinto sul volto e questo non era affatto promettente.
-Conosco
quella faccia amico,
non è che tu e Alex…- lasciò la frase
in sospeso alludendo a qualcosa che non
volevo fosse accennato.
Lo
guardai male prima di
spintonarlo giocosamente.
-Ci
siamo solo baciati Liam,
nulla di più. Ci tengo davvero a lei e sai che mi piace fare
le cose con
calma.-
Ripresi
a camminare mentre
Liam mi seguiva silenziosamente.
-Lo
so, è per questo che non
ho fatto storie quando ho saputo della vostra relazione…-
aggiunse poi sorridendomi
sincero. Sorrisi anche io. Ero davvero felice che la pensasse
così, che si
fidasse di me.
-Grazie…-
dissi solo.
-Stupido
cellulare che non
prende, e mo come la chiamo Mya?-
Mi
fermai improvvisamente
voltandomi verso la ragazza che aveva pronunciato quella frase.
Alex
era seduta su una delle
panchine del centro commerciale e stava litigando animatamente con il
suo
cellulare.
-Alex!-
escalmò Liam
avvicinandosi a lei e abbracciandola.
-Liam,
mi presti il tuo
cellulare? Devo chiamare Mya…- chiese lei improvvisamente
più tranquilla.
-Ehi…-
dissi solo,
avvicinandomi. Dopo il bacio della notte precedente un po’ di
imbarazzo era
concesso.
Ci
guardammo negli occhi per
minuti che a me sembrarono meravigliosi e interminabili.
Naturalmente
Liam doveva
rovinare il momento.
-Io
vado a farmi un panino…
ne volete uno?- chiese alzandosi e incitandomi con lo sguardo a sedermi
accanto
a lei . Gli sorrisi grato.
-Ho
già mangiato grazie…-
rispose lei impegnata a guardarsi le unghie.
-Per
me il solito…- Liam
annuì per poi voltarsi e sparire.
Mi
sistemai meglio sulla
panchina. Dopo l’uscita di scena di Liam nessuno dei due
aveva aperto bocca.
-Hai
intenzione di dire
qualcosa?- sbottò lei improvvisamente facendomi arrossire.
Mi
sentivo così stupido.
-E’
stata la cosa più magica
della mia vita, non ho fatto altro che pensare a te dopo quel bacio. Lo
rifarei
migliaia di volte, te lo giuro!- esclamai non riuscendo più
a frenare quelle
parole.
Mi
voltai verso di lei e
notai che stava sorridendo.
-Davvero?-
mi chiese con gli
occhi che brillavano. Erano così belli.
Annuii
senza riuscire a
smettere di sorridere.
-Beh,
se ti va possiamo
riprovare…- sussurrò lei imbarazzata.
Abbassò lo sguardo mentre le guance
prendevano colore sotto quelle deliziose lentiggini.
Mi
avvicinai a lei e la costrinsi
a guardarmi negli occhi. Rimasi a fissarla per qualche secondo prima di
cominciare a strofinare il mio naso contro il suo inspirando a pieno il
suo
buon profumo.
Le
scostai i capelli lisci
gettandoli dietro le spalle. Presi a lasciarle dei dolci baci lungo la
mascella
e sul collo. La sua pelle bollente a contatto delle mie labbra.
-Niall,
vuoi baciarmi o no,
cazzo?!- disse ad un certo punto tirandosi indietro. Rimasi spiazzato.
Lei mi
prese la faccia tra le mani e fece scontrare le nostre labbra in un
bacio
lussurioso e passionale.
Non
mi importava di chi ci
stava attorno, non mi importava di Liam che poteva tornare da un
momento all’altro,
non mi importava di nient’altro.
Solo
dei suoi occhi, delle
sue lentiggini,delle sue guance accaldate, delle sue mani nei miei
capelli e
selle sue labbra morbide sulle mie.
-Alex?-
una voce composta e
autorevole ci fece staccare di scatto.
La
osservai imbambolato
notando quando fossero belle le sue labbra così gonfie.
-Oh
Gesù che figura di
merda!- esclamò lei di tutta risposta nascondendosi la
faccia dietro le mani.
La guardai confuso per qualche secondo prima di passare la mia
attenzione sulla
donna che ci aveva interrotti.
Sgranai
gli occhi notando la
notevole somiglianza.
-Chi
è questo giovanotto?-
chiese la donna ad Alex.
Lei
si schiarì la voce
toccandosi il collo imbarazzata. Che situazione…
-Mamma
lui è Niall, Niall lei
è Lise, mia madre…-
Mi
alzai e sorrisi
gentilmente alla donna che mi stava porgendo una mano.
Gliela
strinsi notando che la
sua stretta era più potente di quanto mi aspettassi.
-Tu
devi essere il suo
ragazzo!- esclamò poi mettendo su un sorrisetto sadico.
Deglutii
a vuoto e cercai lo
sguardo di Alex che sembrava quasi divertita.
-Non
mi piacciono le
etichette, signora. Sappia però che Alex per me è
importante, e non le farei
mai del male…-
-Stai
facendo tutto da solo
Niall, stavo solo chiedendo cosa fosse per Alex il tipo che si stava
limonando
davanti a tutta questa gente…-
Il
suo tono era serio e
autorevole, proprio come il suo aspetto.
-Mamma,
non metterlo in
imbarazzo e piantala, lo stai terrorizzando!- esclamò
improvvisamente Alex
alzandosi e prendendomi per mano. Quel gesto mi fece rabbrividire. Era
del
tutto inaspettato ma mi fece un piacere immenso.
-Oh
andiamo, mi stavo così
divertendo!- esclamò poi Lise lasciandomi interdetto.
Mi
aveva preso per il culo?!
-Oh
ma quindi…?!- iniziai a
chiedere io. Ero confuso.
-E’
stato un piacere
conoscerti Niall, Alex ha sempre avuto buon gusto…-
-Mamma!-
asclamò Alex
fermandola. Io non potei far altro che ridacchiare.
-Beh,
io vi lascio soli… ci
vediamo a casa Alex, a presto Niall!-
La
donna prese tutte le buste
nelle mani piccole e cominciò a camminare verso
l’uscita del centro commerciale
sotto il nostro sguardo.
-E’
una donna carismatica,
non c’è che dire…- dissi io cercando di
smorzare la tensione.
-E’
una stronza, ma le voglio
bene…- disse lei. Si voltò verso di me
abbracciandomi. La strinsi a me notando
da lontano Liam con i nostri panini nelle mani.
-Arriva
il cibo…- dissi io
baciandola a stampo.
-Non
riesci a pensare ad
altro, vero?- mi chiese lei visibilmente divertita.
-Beh
riesco a pensare a
quanto tu sia bella…-
Ci
fissammo per qualche
istante prima di far incontrare nuovamente le nostre labbra.
Grazie
a fakesmile_ per
aver recensito lo scorso capitolo, alle lettrici silenziose, a chi ha
inserito
la storia nelle SEGUITE-PREFERITE-RICORDATE
e chi continua a seguire la storia nonostante i lunghi
ritardi.
Grazie,
davvero :)
-CONTINUIAMO
AD ALMENO 1 RECENSIONE-