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Autore: jomarch    30/03/2008    3 recensioni
E' una what if:lLily e James non sono morti e Voldemort è stato sconfitto quando Harry era piccolo. Harry è al suo ultimo anno ad Hogwarts,sua sorella Elisabeth al primo.Si terrà un avvenimento importante,il Torneo Tremaghi,soprannominato da James anni prima Coppa Quattromalandrini. Tra prove da superare,guai,malandrinate,litigi e riappacificazioni,vecchi e nuovi personaggi si vivrà la più magica delle avventure:crescere.
Genere: Romantico, Commedia, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Ginny Weasley, I Malandrini, Il trio protagonista, Lily Evans
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Sono tornata!Scusate se ci ho messo così tanto ad aggiornare ma fino a mercoledì pomeriggio non ho avuto tempo di accendere il computer,sebbene sulla carta il capitolo fosse già pronto.Come se non bastasse poi ho avuto problemi col computer...

Grazie Makiko per la recensione!Sì,Rita Skeeter è davvero perfida e maligna...chissà se smetterà o se si inventerà ancora qualcosa...Abbi fede!Vedrai che si risolverà tutto per il meglio,alla fine.Ora attendo di sapere che ne pensi di questo capitolo.

Vale,allora,cara mente omologa,mi sa che ci hai azzeccato!Draco,anche tu,non essere così prevedibile!Insomma,hai una reputazione da mantenere!

SyriaPotter grazie per la recensione(e per la comprensione!)sono contenta che la storia ti piaccia!Spero tu possa continuare a seguire.

Ringrazio tutti coloro che hanno inserito il mio racconto tra i preferiti(siete sempre di più!),non posso che esserne felice.


CAPITOLO QUINDICESIMO:Natale

La mattina di Natale Beth si svegliò presto,più del solito.

Già da qualche tempo sapeva che Babbo Natale non esisteva,ma la voglia di scartare i pacchi che ci sarebbero stati sotto l'albero persisteva.

Come ogni Vigilia,anche quella notte dormì male;si era svegliata spesso per controllare l'ora.

Attendeva con impazienza che fosse mattina.

Quando era più piccola si addormentava sul divano.Voleva aspettare Babbo Natale;

James arrivava e,stando ben attento a non svegliarla la portava nel suo letto,al caldo.

Al suo risveglio,ben avvolta sotto le coperte e non stesa sul divano come ricordava,si stupiva sempre di come avesse potuto addormentarsi!Già era capitato l'anno prima,non doveva ripetersi,lo prometteva ogni Natale a se stessa!

Babbo Natale era arrivato e lei non l'aveva salutato!E pensare che ci teneva tanto a conoscerlo!

Sua madre tentava di consolarla dicendole che lui non voleva che i bambini lo vedessero,altrimenti avrebbero scoperto il suo segreto;era un bene che lei si fosse addormentata,altrimenti non ci sarebbe stato nessun regalo ad attenderla...

Mentre ripensava a quei fatti,che si ripetevano con regolarità fino a solo un paio d'anni prima,iniziò a chiedersi se fosse sufficientemente tardi per svegliare Harry.Ma in fondo,che importanza poteva mai avere l'ora in una mattina come quella?Era Natale!

Perciò scese dal letto; inciampò in un cuscino ,che era stato disordinatamente abbandonato la sera prima ai piedi della testata in ferro battuto e si avvicinò alla finestra.

Scostò le tende di tulle fucsia e appiattì il volto contro il vetro, provocando il classico alone di vapore che ricalcava la forma della sua bocca e del suo naso:voleva vedere se avesse nevicato.Associava da sempre il Natale alla neve e rimaneva delusa le volte in cui ciò che vedeva fuori dalla finestra aveva conservato i suoi consueti colori.

La fioca luce del lampione illuminava il vialetto;no,niente neve,per quell'anno niente neve.

Lei,Daniel ed Harry avrebbero dovuto rinunciare alla tradizionale battaglia contro James e Sirius.

Sentì grattare alla porta:capì immediatamente che si trattava senza dubbio di Penelope,la sua gatta.

In quella casa il gatto era più mattiniero dei padroni ed era solito grattare alle porte fino quando qualcuno non si degnava di alzarsi per farla rifocillare.

Elisabeth aprì la porta ed uscì in corridoio,attenta a non fare rumore,mentre Penelope la precedeva sulle scale.

Scese in cucina e diede i croccantitini alla gatta.Raggiunse nuovamente le scale,sforzandosi di riuscire a camminare al buio.Non voleva guardare sotto l'albero neanche per sbaglio.

I regali si aprivano tutti insieme,quando c'era anche Harry.

Si convinse che il momento era finalmente arrivato;si diresse verso la camera in fondo al corridoio:la stanza di Harry.

Spalancò piano la porta,attenta a non far rumore.

Entrò in una stanza quadrata con due ampie finestre;nel complesso risultava estremamente sobria:sulle pareti ,dipinte di azzurro pastello,era appeso qualche stendardo di Grifondoro e qualche poster dei Cannony di Chudley o di qualche altro giocatore di Quiddich.Una scrivania,un armadio,una cassettiera e un grande letto di legno completavano l'arredo.

Qualche foto era posta sulla cassettiera: un primo gruppo ritraeva Harry con Ron,Hermione o Ginny;alcune erano state scattate ad Hogwarts,alcune a qualche festa,altre quell'estate in vacanza(nella più divertente c'erano lui e Ron abbracciati, al settimo cielo dopo una vittoria dell'Inghilterra.Le figure all'interno della fotografia si muovevano e rendevano bene le emozioni di quel momento:non era difficile immaginarseli che urlavano,cantavano e saltavano.).Il secondo gruppo invece comprendeva quelle foto di famiglia o dell'infanzia che non possono mai mancare nella stanza di nessun adolescente:Harry in fasce coi suoi genitori,Harry sulla sua prima scopa,Harry con James e Sirius allo stadio la prima volta,Harry con in braccio Elisabeth appena nata...

In un angolo erano state messe delle mensole,ai lati delle quali si poteva vedere qualche vecchia bottiglia di burrobirra vuota.Sui ripiani c'erano alcuni libri,pochi per la verità,quelli davvero importanti,quelli che l'avevano segnato.I più erano testi Babbani:Il Gabbiano Jhonatan Livingstone,Gente di Dublino,Foglie d'Erba di Withman,L'Amico Ritrovato e poco altro.

L'edizione di famiglia de”Il Quiddich attraverso i secoli”campeggiava in bella vista,usata e consunta vicino al Manuale di Manutenzione per Manici di Scopa.

C'era anche qualche libro degli anni di scuola precedenti;

Le cose di scuola erano ancora lì,ammucchiate nel baule ,lasciato aperto in mezzo alla stanza:erano stati tolti solo i vestiti,e neanche tutti.

Quella stanza,pur nella sua semplicità,rappresentava Harry.

Sua sorella si avvicinò piano al suo letto.Chissà per quale motivo,ma la stessa persona che non si faceva troppi problemi a tirare il fratello fuori dal letto all'alba alla domenica mattina,non riusciva mai a trovare il modo di svegliarlo il giorno di Natale.

Probabilmente era l'intera atmosfera di quella mattina incantata che rendeva tutto ovattato.

Fece per scuoterlo,ma non appena alzò il braccio,resosi probabilmente conto che c'era qualcuno oltre a lui in camera, oppure semplicemente ansioso di scartare i regali,Harry apriì gli occhi.

Buongiorno!”sussurrò stiracchiandosi

Ciao Harry!”

Metto gli occhiali e scendiamo!”aggiunse,allungando il braccio verso il comodino per afferrarli.

Scesero al piano di sotto;non c'era bisogno di svegliare Lily e James,sarebbero arrivati da soli.

Harry ricordava che quando era piccolo passava la notte facendo avanti e indietro tra la sua stanza e quella dei genitori.

Mamma,è ora?”domandava sempre accucciandosi vicino al letto dal lato di sua madre.

No tesoro,è ancora presto.”rispondeva lei con un sorriso,per nulla arrabbiata per il fatto di essere stata svegliata nel cuore della notte.

Vieni,ora ti riporto a letto.”Lo accompagnava nella sua stanza,gli rimboccava le coperte e accarezzandogli la fronte aggiungeva:

Ora fai il bravo e cerca di dormire,altrimenti domani mattina non troverai nessun regalo.”

Sì mamma,ora dormo”rispondeva piano lui,crollando per il sonno ma ostinatamente determinato a restare sveglio per aprire i regali prima.

Dopo nemmeno mezz'ora il bimbo ,infagottato nel suo pigiama verde con le pluffe e coi capelli più in disordine che mai per essersi girato e rigirato nel letto sperando di prendere sonno, spalancava nuovamente la porta della stanza di Lily e James.

La scena si ripeteva identica più volte,fino a quando Harry non si faceva vincere dalla stanchezza,cullato e coccolato dall'abbraccio di mamma e papà nel lettone.

Una volta,quando aveva cinque anni,James,veramente esasperato dal continuo via vai,propose di scartare i regali,in modo tale che Harry si calmasse e lui potesse finalmente dormire in santa pace.

Sfortunatamente per lui, non aveva calcolato i tempi di resistenza di un bambino di fronte ad un gioco nuovo:erano solo le tre quando i pacchi furono aperti,ma erano le sette passate quando James potè riposarsi tranquillo per un'ora.

Harry,entusiasta, per il suo nuovo modello di pattini magici, non accennava a voler tornare a letto,preso come era a cercare di trovare l'equilibrio su quegli strani aggeggi a rotelle senza decollare.

Lily non aveva voluto sentire ragioni:l'idea di fargli aprire i regali subito era stata di James e lui avrebbe dovuto cavarsela da solo:avrebbe dovuto evitare che Harry si facesse del male e che distruggesse la casa.

Harry e Beth entrarono in salotto.

L'abete si stagliava alto ed imponente nella sala di un caldo color pesca.

James aveva dovuto stregare il soffitto ed incantare la pianta,altrimenti né sarebbe entrato dalla porta né sarebbe stato in casa.

Lily e Beth l'avevano decorato di rosso e oro,su proposta di Harry e James(stranamente non c'entrava nulla coi colori di Grifondoro;l'anno prima era stato fatto di blu e argento,bisogna cambiare ogni tanto.).Le punte dei rami brillavano.

L'effetto d'insieme era strabiliante.

Il salotto,arredato con mobili di legno chiaro,sembrava ancora più accogliente con l'albero di Natale lì in mezzo.

Quelli di mamma e papà li hai messi tu sotto l'albero ieri sera,vero?Non te ne sei dimenticato?”chiese Beth,preoccupata.

Con tutta la fatica che avevano fatto a trovarli ci mancava solo che Harry li avesse lasciati a scuola o che si fosse dimenticato di posarli insieme a tutti gli altri pacchi!

A Lily,chef mancato,avevano preso un set di terrine,mestoli e cucchiai autoincantati.La nuova tecnologia di Zia Petronella permetteva di cucinare senza più impartire quei fastidiosi incantesimi domestici.Erano certi che sarebbe stata contenta di un regalo del genere.

Avevano aggiunto anche un libro pieno di ricette per dolci al cioccolato,si intitolava:”Cioccolato,la più magica delle magie”.Era un modo implicito per reclamare più torte al cioccolato.

Per James,che nonostante le apparenze non viveva di solo Quiddich,ma era anzi un accanito lettore(e non solo di libri sulla storia delle varie squadre di Quiddich),erano riusciti a trovare,in un negozio di libri antichi,una delle prime stampe del Macbeth.

James sosteneva da sempre che Shakespeare fosse un mago:un Babbano non avrebbe potuto di certo scrivere una storia come”Sogno di Una Notte di Mezz'Estate” o lo stesso Macbeth o anche “Romeo e Giulietta”.Del resto il vecchio frate non donava a Giulietta una pozione che la facesse sembrare morta?Gli effetti erano gli stessi del Distillato della Morte Apparente.

Se proprio non era un mago,doveva per forza di cosa essere un magonò.Nelle sue opere comparivano troppe analogie con il mondo magico...Inoltre nel sedicesimo secolo i maghi scrittori e drammaturghi erano mal visti:comandavano le antiche famiglie di Purosangue e il teatro era uno svago di matrice troppo Babbana per essere condiviso anche dai maghi.

Probabilmente Shakespeare aveva deciso di andare a vivere tra i Babbani per poter esercitare la propria arte.

I ragazzi sapevano James adorava quei libri che i Babbani scambiavano per racconti di fantasia,ma che in realtà erano stati scritti da maghi.

Il problema di questa falsa attribuzione riguardava soprattutto i testi antichi,quelli risalenti all'epoca delle prime civiltà:Greci,Romani,Egizi,Celti...

Per esempio,nella “Storia Vera”di Luciano,dalla comunità non-magica ritenuto uno scrittore greco del periodo ellenistico,si parla di uno strano sport giocato a cavallo si ippogrifi,che altro non era,in realtà, che un antenato del Quiddich.

Sì,sono quelli lì,lì in fondo.”

Harry indicò due pacchetti vicino al camino:uno ampio,squadrato e massiccio,incartato con una carta verde e col Nastro Arriccianodi(James avrebbe dovuto faticare parecchio per aprirlo,dato che più si tentava di disfare il fiocco più la complessità del nodo da sciogliere aumentava, facendo ingarbugliare tutto.A sentire cosa avevano detto Fred e George,infatti si trattava della novità natalizia dei Tiri Vispi Weasley,poteva anche attorcigliarsi attorno al destinatario).L'altro invece era di forma piuttosto irregolare, impacchettato in un sacchetto di carta rosa profumata alla vaniglia.

Meno male!-esclamò Beth-tieni,questo è tuo”aggiunse porgendogli un pacco rettangolare su cui svolazzavano dei boccini,mentre lui era intento a frugare con gli occhi tutti i regali alla ricerca di quello per sua sorella.

Grazie!Tieni il tuo,spero che ti piaccia!”rispose ,porgendole un sacco dorato.

Aspettate!-gridò Lily scendendo le scale-le foto!”

Era arrivata armata di macchina fotografica,pronta a terrorizzare tutti i presenti con la sua mania.

Speravate di fare in tempo a scamparla , eh?E invece la maledizione di Lily Evans Potter cadrà su di voi anche quest'anno!Muhahahahahahaha!”le fece eco James dal pianerottolo.

Uffa mamma!Con queste foto!Non siamo più bambini!”sbruffò Harry.

Eddai Harry!Come sei noioso!E'solo una foto!Pensa che quando sarai vecchio,decrepito e impecocartito ti farà piacere vedere le foto di quando eri giovane!”fece Beth,che al contrario di suo fratello,adorava le fotografie.

Semmai incartapecorito,Carotina”la corresse suo padre ,accarezzandole affettuosamente i capelli.

Va bè...fa lo stesso..incarpeccorrito.”

Con le carpe non corri,Elisabeth!”le fece notare James,soffocando a stento una risata per non urtare la sua sensibilità.

Incartapecorito,sorella.”

Quella cosa lì ,insomma!”

Quando l'hai imparata?”chiese Harry, sorridendo del suo errore

Ieri-disse lei alzando le spalle-mentre leggevo.”

Allora!Siete pronti?”chiese Lily per l'ennesima volta,dal momento che nessuno l'aveva ascoltata.

Sì mamma!”esclamarono uno con voce tetra e funerea e l'altra sprizzando gioia da tutti i pori,già dimentica della gaffe.

James!Togliti di lì!Questa è solo loro!Tu compari in quella dopo!”disse lei,rimproverando il marito per la non desiderata comparsata.

Terminato il rituale delle foto(con una Lily pienamente soddisfatta) iniziarono a scartare i regali.

Lily e James furono felicissimi dei propri,nonostante lei non avesse capito l'antifona del cioccolato e lui avesse iniziato a tediare i figli con le solite storie su Shakespeare.

Harry ricevette da Beth due pinte da Burrobirra da collezione e dai suoi genitori dei vestiti , un nuovo paio di scarpe per il Quiddich e dei guanti(dal momento che li perdeva sempre),da Ginny una maglia antivento,antineve,antipioggia,antighiaccio da mettere sotto la divisa per resistere a qualunque agente atmosferico durante una partita,da Ron un pettine(“ah ah,molto divertente,amico!”pensò Harry)e”Guida su come arrivare sani,salvi e interi ai M.A.G.O facendo il meno possibile”,da Hermione “I M.A.G.O:come affrontarli senza paura”e una boccetta di lucido per scope.

Lily e James invece regalarono a Beth alcuni libri(finalmente il tanto atteso Piccolo Principe!),un quaderno per incentivare la sua passione per la scrittura,degli spartiti per il pianoforte e un grazioso barbagianni ,Harry un gigantesco pouff muccato scrivendo sul biglietto che si sarebbe ingegnato per trovare il modo di stregarlo e portarlo ad Hogwarts;Anne le mandò alcuni dolci.

A questo vanno aggiunti i consueti pigiami che Lily era solita regalare a tutta la famiglia per Natale.



Ci siete?Possiamo andare?”domandò per la quinta volta e sempre più esasperata Lily entrando nelle stanze dei figli.

Quasi,mi devo solo mettere le scarpe!”rispose Harry trafelato.

Mamma!-chiamò Beth-mi allacci il vestito dietro che non ci riesco?Ho chiesto a papà ma me l'ha allacciato storto!”si lamentò.

Sì..arrivo!Possibile che in questa casa debba sempre fare tutto io?!?James!Tira fuori il pudding che poi va a finire che ce lo dimentichiamo!”

Dov'è?”

Secondo te?”

Ah..sì..capito!Lo prendo subito ,amore!”

Dopo qualche minuto passato a passeggiare avanti e indietro per il salotto James(che poteva ritenersi soddisfatto in quanto era pronto e aveva assolto perfettamente ai suoi compiti e poteva definirsi marito e padre esemplare),vide scendere solo Harry.

Harry!Torna di sopra e va'a chiamare tua madre e tua sorella!Mi sa che siamo in ritardo!”

Ma bravo!-esclamò Lily ,comparsa sulle scale-quando lo dicevo io secondo te c'era tempo!”

Avanti!adesso ci siamo tutti!Possiamo andare?”chiese lui,ignorando la moglie.

Prendiamo la metropolvere papà?”domandò Harry

No,ci sarà molta gente in giro oggi,rischiamo di trovarla intasata e di sbagliare uscita.Ci smaterializzeremo.Beth,tu vieni con me.”

Ma papà!Io voglio andare con Harry!Harry!Mi avevi detto che potevo venire con te!”protestò lei, aggrappandosi al mantello di suo fratello.

No.Harry non è ancora abbastanza bravo,vieni con me così evitiamo incidenti.”

Uffa!”

Ma papà...”provò ad intervenire Harry

No Harry-lo interruppe Lily-se vi doveste spaccare che facciamo?Per di più oggi non c'è nessuno all'Uffico di Salvataggio Spaccati...Beth viene con me o con papà.”

Sempre a portar rogna voi due!”

Mamma!Per favore!”pregò Beth

No,e ora basta!Siamo già in ritardo!”

Su,la prossima volta vieni con me,lo facciamo di nascosto.Non se ne accorgeranno!”bisbigliò Harry nell'orecchio della sorella.

In un attimo,dopo la consueta sensazione di vuoto e di nodo allo stomaco,si ritrovarono nell'ampio salotto di casa Black,al centro del quale si stagliava un immenso albero di Natale che arrivava fino al ballatoio delle scale del primo piano.

Orchard House,così infatti si chiamava casa Black,era una grande dimora vittoriana color rosso mattone che si ergeva solitaria ed isolata in mezzo alla brughiera.

Tramite qualche incantesimo il terreno circostante era stato reso fertile e,sul retro,c'era quell''immenso frutteto che dava nome alla casa.

Era la vecchia abitazione di zio Alphard,lasciata in eredità al preferito tra i suoi nipoti.A nessun altro ,oltre che a Sirius ed Andromeda,il bizzarro zio aveva lasciato qualcosa.

Sirius non aveva esistato a vendere Grimmauld Place,piena per lui di tristi e dolorosi ricordi,non appena divenne suo possesso, e a trasferirsi ad Orchard House.

Hellen aveva reso calda ed accogliente l'antica dimora del più eccentrico tra i Black.

Sirius stava cercando di dare a sua moglie a suo figlio tutto quello che lui non aveva mai avuto. La casa di zio Alphalrd sarebbe stata perfetta per la sua famiglia,perfetta per crescerci un figlio.Con tutto quel prato attorno e con tutte quelle stanze,piene di bizzarri ammenicoli,utili a fare non si sa bene cosa,stanze in cui si poteva trovare rifugio quando si giocava a nascondino,Orchard House era l'ideale.

Dan poteva correre per gli interminabili corridoi,entrare in casa con le suole sporche di fango,scivolare per il corrimano,uscire dal letto a mezzanotte per uno spuntino,...

Hellen sperava sempre di avere autorità sufficiente per fermare quel disastro ambulante che si ritrovava per figlio.A volte aveva l'impressione che Sirius gli concedesse troppo,ma,dal momento che sapeva benissimo per quale motivo suo marito si comportasse in quel modo,spesso si ritrovava a chiudere un occhio, o anche due.

Questo non significa che Daniel fosse viziato e potesse fare tutto ciò che gli passasse per la testa;senza dubbio sua madre su alcune cose risultava molto più puntigliosa ed intransigente di suo padre,ma bastava un'occhiata severa di Sirius per fargli capire di aver superato il limite.

Eccovi finalmente!”gridò Dan dalla balaustra del piano di sopra

Buon Natale Dan!”lo salutarono

Harry!Beth!Venite a vedere il mio fantastico regalo!Grazie zio James!Siete stati fantastici tu e papà!”esclamò radioso correndo incontro a James.

Dan aveva ricevuto uno skateboard,una strana tavola con le rotelle molto popolare tra i ragazzi Babbani.L'aveva scoperta quell'estate e sembrava non poterne più fare a meno.

Ehi!Come sarebbe a dire grazie zio James e grazie papà!Guarda che abbiamo fatto tutto io e tua madre!Se avessimo aspettato loro..!”precisò Lily,con finta indignazione.

Quando abbiamo mandato quei due-aggiunse Hellen indicando il marito e James che si guardavano in giro facendo finta di niente-non solo si sono persi per la Liverpool Babbana,ma come se non bastasse ,si sono messi a discutere col commesso Babbano perchè ritenevano che non fosse possibile fare quel tipo di acrobazie senza un adeguato Incanto Frenante e ,soprattutto, senza che lo skateboard fosse in grado di volare!”

Ma mica è colpa nostra se i Babbani fanno queste cose senza preoccuparsi dei pericoli incontro a cui mandano i loro figli!”esclamò Sirius

Ciò non toglie che non possiate fare questo tipo di discorsi davanti ad un Babbano!”rimbeccò Lily.

Andiamo Padfoot!Lasciamo perdere!Non capiscono che noi due in realtà siamo dei padri che si preoccupano per i loro figli!”aggiunse affranto James ,mettendo un braccio attorno alle spalle dell'amico.

Per la barba di Merlino!Possibile che siate sempre i soliti esagerati?!Avete passato degli anni rischiando un trauma cranico dopo l'altro,permettete che i vostri figli giochino a Quiddich,che ad essere sinceri è tutto fuorchè poco pericoloso...”aggiunse Hellen ,stupita dalle sciocche motivazioni addotte dai due Malandrini

Ma insomma Prongs!Quante volte glielo dobbiamo ripetere!Il Quiddich è uno sport sicurissimo se confrontato con quelle robe lì!”

Già!Sirius ha ragione!I manici di scopa sono incantati per frenare in caso di pericolo!Quella tavola con le rotelle no!Che madri degeneri che siete!”

Ogni tanto mi chiedo dove avete il cervello!Guardate che i Babbani sono molto più intelligenti di quanto non crediate!”spiegò Lily

Non ho mica detto che siano stupidi!”la interruppe James

Il punto è,James,che se i ragazzi vanno sullo skateboard significa che non c'è pericolo!Che è una cosa perfettamente sicura!E che se Daniel ha un po' di giudizio non si farà nulla!Con tutti gli incidenti che ha subito giocando a Quiddich!”puntualizzò Lily

Ciò non toglie che il Quiddich sia uno sport più sicuro e una scopa sia più affidabile!”continuò imperterrito Sirius.

Morgana!Basta!Volete tacere una buona volta?!Possibile che l'ultima parola debba sempre essere la vostra?”esclamò Hellen,sempre più allibita.

Guarda che adesso hai parlato tu!L'ultima parola è la tua!”se ne uscì contento Sirius,che attendeva l'ennesima osservazione della moglie ,in modo da non dargliela vinta.

Lily ed Hellen si guardarono,inutile perdere tempo a discutere:quei due non sarebbero mai cresciuti!

Ehm-si intromise Dan che,fino a quel momento si era divertito ad osservare la scena dall'esterno con Harry e Beth(erano arrivati alla conclusione che i loro genitori avrebbero potuto avere una proficua carriera come comici.)-se avete finito di disquisire riguardo la mia morte....posso andare fuori a far vedere a loro come vado ?”

Sì,vi chiamiamo per pranzo!”

Prendete i mantelli!”

Fate attenzione!”raccomandarono in coro Sirius e James con voce da chioccia.

Avanti muoversi voi due!Non state lì impalati!”disse Hellen rivolta ai due Malandrini,che,non appena i figli erano usciti, si erano gettati sulle poltrone.

Che dobbiamo fare?”

Apparecchiate!”

Agli ordini capitano!”dissero scattando sull'attenti.



CASA DI REMUS LUPIN

Remus quella mattina non voleva alzarsi dal letto.

Avrebbe voluto solo sprofondare sotto le coperte e non alzarsi mai più.

Non svegliarsi mai più.

In quel mese non aveva vissuto.Aveva tirato avanti.

Aveva tirato avanti con la convinzione di aver fatto la cosa giusta.

In quel modo avrebbe protetto tutti.Suo figlio e Ninfadora per primi.

James e Sirius non avrebbero fatto mancare nulla al bambino,al suo erede.L'avrebbero senz'ombra di dubbio cresciuto meglio di quanto non potesse fare lui,un licantropo.

Quella mattina non voleva alzarsi perchè era Natale.Non era un giorno qualunque.

Gli riusciva difficile pensare di trascorrere quella giornata come se niente fosse,lontano dai suoi amici,lontano da Ninfadora.

Lontano dall'unica famiglia che avesse mai avuto.

Solo.

I ricordi si affastellavano nella sua mente ,uno dopo l'altro,senza accennare a volersene andare.

Erano le memorie dei Natali passati.

Quelli della sua infanzia,quando i suoi genitori erano ancora vivi.

Quelli di quando era ragazzo,a casa di James,coi suoi genitori,che li avevano accolti tutti quanti,senza fare domande.

Avevano reso parte della loro famiglia Sirius,figlio rinnegato,e avevano accolto anche lui,il lupo mannaro.

Se chiudeva gli occhi riusciva ancora sentire il profumo del tacchino cucinato dalla signora Potter e udire i borbottii affettuosi che il signor Potter indirizzava a lui,James e Sirius quando facevano tardi a tavola.

Col passare degli anni altri Natali a casa Potter si erano sostituiti a quelli:ora toccava ad Harry,Daniel ed Elisabeth essere rimproverati perchè in ritardo per il pranzo.

Li poteva quasi vedere lì,ad Orchard House,intenti a lamentarsi per aver ricevuto l'ennesimo pigiama o una nuova scorta di calzini.

Presto a quel trio festoso si sarebbe aggiunto anche suo figlio.

Ma non sarebbero state le sue le braccia che l'avrebbero sollevato per fargli toccare la punta dell'albero,non sarebbe stato lui a mascherarsi da Babbo Natale per farlo felice.

Ma forse era meglio così.

Però,quanto avrebbe voluto essere lì!

Quanto avrebbe voluto accarezzare il ventre arrotondato di Dora!

Non l'aveva più vista da quando se ne era andato.

Non aveva più visto Sirius e James.

Sirius non si era fatto né vedere né sentire.

Tipico,prevedibile.

Chi lo conosceva bene non si sarebbe meravigliato.

Sirius era istintivo.

Nella loro amicizia erano connaturate discussioni e litigate feroci.

Sirius si infiammava subito,i suoi ,però,erano fuochi di paglia.

Alla fine le cose si sistemavano sempre;sotto sotto Sirius era un tenerone,trovava sempre il suo buffo modo di fare pace:una mezza frase e tutto andava a posto.

Quella volta però non sarebbe venuto,non ci sarebbe stata nessuna mezza frase.

Remus lo sapeva.

Probabilmente se si fosse trovato davanti a Remus sarebbe venuto alle mani;ma in quel caso no,avrebbe dovuto andare a cercarlo e Sirius non l'avrebbe mai fatto.

Sirius l'aveva lasciato lì,nel suo brodo,a marcire.

Non si aspettava nemmeno di vedere James.

La loro era un'amicizia salda,solida,sicura,fatta molto spesso di silenzi che valevano più di mille parole.

Sapere di esserci l'uno per l'altro era più che sufficiente.

James era quello che urlava,quello che manifestava più apertamente la propria rabbia.

James era quello che non tornava mai indietro.

Non l'avrebbe mai fatto,tantomeno quella volta,soprattutto perchè aveva la ragione dalla sua.E Remus sapeva che,dannazione,la ragione stava dalla parte di James.

Chi crede che si aspettasse di vedere Hellen si sbaglia.

Hellen era moglie di Sirius.

Per quanto a lui desse fastidio ammetterlo,quando si trattava d'orgoglio, non era poi così diverso dalla sua odiata famiglia.

E in Hellen Wingross aveva trovato una degna consorte.

Anni prima,all'inizio della loro storia,Remus chiedeva come fosse possibile che non si spaccassero la testa furia di litigare,cocciuti come erano.

Ma poi l'aveva capito.

Comprese il loro segreto quando Sirius gli confidò che non avevano intenzione di sposarsi.

C'era la guerra allora;erano tempi in cui sapevi quando uscivi di casa ma non quando e,soprattutto,se tornavi.

Lui era sempre in missione per conto dell'Ordine:prima a Nord,in Scozia,subito dopo in Galles,poi in partenza per la Francia...no,non si poteva fare.A che vita avrebbe condannato Hellen?

Non se la sentiva di legare così tanto qualcun altro a sé

Lei era d'accordo,la pensava esattamente come lui.

Avrebbero potuto morire da un momento all'altro.

Sirius non voleva lasciarla vedova a vent'anni solo perchè un fottuto Beefeather(come avevano deciso di chiamarli lui e James) l'aveva sospreso.

Si accontentavano di condividere i pochi momenti di tranquillità che avevano.

Non pretendevano nulla l'uno dall'altra;era una storia così la loro,imprevedibile,piena di sorprese.

Stavano imparando che amare,talvolta,fa rima con rinunciare.Rinunciare per il bene di chi si ama.

Lily e James invece erano diversi.

Non volevano che un pazzo togliesse loro la normalità.

Anzi,proprio per combatterlo dovevano rifugiarsi in quella normalità.

Dovevano fingere che andasse tutto bene,che c'era la possibilità di costruirsi una vita,un futuro.

Quel pazzo non avrebbe tolto loro anche i sogni e le speranze.

Sarebbero andati avanti per la loro strada,aggrappandosi uno all'altra e alla speranza di un futuro migliore.

Avevano paura,certo.Temevano per quel figlio che ancora doveva nascere,ma erano certi di una cosa:avrebbero lottato con la certezza di esserci,comunque sarebbe andata,l'uno per l'altra.Avrebbero lottato con la certezza di essere dalla parte giusta,con la certezza di farlo per Harry,per garantirgli un futuro migliore.

Sirius li considerava due folli:in che mondo avevano intenzione di far vivere il loro figlio?Non si rendevano conto che tutto andava a rotoli?Come facevano ad essere sempre così fiduciosi?

Hellen invece ammirava il loro coraggio.

Erano coraggiosi,tutti e quattro:in forma diversa,certo,ma ugualmente coraggiosi.

Soltanto Lily era andata a trovare Remus.

Aveva atteso per ore,sotto la pioggia,che lui si decidesse a farla entrare.

Lui e Lily erano amici da anni,da prima che lei capisse che,in fondo,James e Sirius non erano come la gente li dipingeva.

Gli chiedeva sempre cosa ci trovasse in loro.Quando lui rispondeva:”Sono amici,di quelli veri.”Lily non era mai soddisfatta.Si domandava cosa ci facesse lo studioso Remus Lupin tra i Malandrini.

Forse non sapeva che,dentro di lui,anche Remus era un vero Malandrino.

La testarda Lily Evans,la bella Lily Evans,la perspicace Lily Evans,l'ingenua Lily Evans,la fragile Lily Evans,la forte Lily Evans,ancora una volta,con la sua infinita dolcezza,aveva provato a capirlo.A dissuaderlo dai suoi propositi.

Come al solito ,Lily aveva capito tutto:rinunciava perchè amava.Ma sarebbe tornato.

Remus scacciò di colpo quei pensieri dalla mente.Decise che era ora di alzarsi.

Una tazza di caffè era quello che ci voleva.

Barcollò verso la cucina.Con gesti meccanici si preparò la colazione.

L'aroma intenso del caffè nero era l'ideale per schiarirgli un po' le idee.

Non seppe mai spiegare il perchè,però,ancora in pigiama e con la tazza in una mano,mentre con l'altra si raschiava il mento ruvido(constatò che erano diversi giorni che non si faceva la barba),si diresse verso il comò.

Aprì il terzo cassetto,con le mani fregò al di sotto dei maglioni.Se ricordava bene doveva essere lì.

Tirò fuori una scatola di cartone verde.Non stava ben chiusa,era troppo piena,le fotografie contenute lì dentro erano molte.

In un attimo trovò quella che cercava.

Ritraeva quattro ragazzi e due ragazze:un se stesso più giovane,con James,Sirius,Lily,Hellen e anche Peter lo salutava in piedi su una panchina di Hyde Park,proprio dietro allo Speaker's Corner.

Ricordava perfettamente quando l'avevano scattata.

Era il giorno in cui avevano deciso,senza star a pensarci troppo,carichi di quell'impulsività che si può avere solo a diciotto anni,di rispondere all'invito di Silente.Di entrare a far a parte dell'Ordine della Fenice.

Non era cosa di cui stupirsi più di tanto,dal momento che ,ad Hogwarts,da tutti quelli che poi si sarebbero uniti ai Mangiamorte,erano conosciuti come i leccapiedi di Silente.

Probabilmente in quei momenti avevano tutti paura,ma non l'avrebbero mai ammesso.Erano animati da quella che ora Remus,col senno di poi,definiva”la superbia dei vent'anni”.

Erano certi di essere capaci di tutto,di essere pronti a fare di tutto,di poter davvero fare di tutto,di essere immortali.

In quei giorni ancora sottovalutavano il nemico.Non credevano che la guerra li avrebbe cambiati,che avrebbe mutato i loro rapporti.

Se la memoria non gli faceva brutti scherzi, dietro a quella fotografia doveva esserci scritta una frase:Lily l'aveva citata un giorno,l'aveva trovata su libro Babbano,Sirius aveva proposto di usarla,di farla diventare il loro motto.Hellen con la sua calligrafia sottile e precisa l'aveva incisa su ogni copia di quella foto.

LIBERTA' VA CERCANDO CH'E' SI' CARA,COME SA CHI PER LEI VITA RIFIUTA”

recitava la scritta sul retro.

Combattevano per la libertà,combattevano per un futuro migliore,in cui tutti:Purusangue,Mezzosangue,Babbani e sì,anche Lupi Mannari e Vampiri avrebbero potuto vivere sereni,in pace.

I suoi amici non avevano mai fatto differenze,lui era come loro.

Non avevano esitato ad infrangere almeno un centinaio di regole e a diventare animagi illegalmente, pur di stargli accanto.

In poche ore lui aveva deciso di rinnegare tutto ciò in cui avevano creduto per anni.

Cosa aveva fatto?Allontanandosi da suo figlio come si stava comportando?

Aveva rinunciato a combattere per la libertà.

Aveva rinunciato ad insegnare qualcosa di importante a quel bambino.

Ma soprattutto aveva rinunciato a lui.

E a Ninfadora,che coi suoi capelli col cicca e con la sua sbadataggine l'aveva conquistato.

Lei,l'unica che potesse mai amare.


ORCHARD HOUSE

Daniel!Guarda!Mi hai rovesciato addosso tutto l'unto dell'arrosto!”si lagnò,giustamente,Beth,vedendo il suo bellissimo vestito nuovo coperto da un'irrimediabile macchia d'unto.

Zitta!-la ammonì Dan-o mi requisiranno lo skateboard prima ancora che impari ad usarlo!”

Non me ne frega niente del tuo stupido skateboard!Guarda qua cosa hai fatto!”

Calmatevi tutti e due-intervenì Harry,chiamato,come al solito,a fare da paciere-oppure vi caccerete nei guai entrambi!Vieni qui Beth,sistemo io-lei si avvicinò al fratello,stando ben attenta a non farsi vedere da nessuno.Erano tutti impegnati a parlare e così non la notarono-Gratta e Netta!”mormorò lui.

Il danno era stato risolto senza conseguenze gravi.

Visto?Tutto a posto!Così possiamo stare tutti tranquilli,felici e contenti!”le disse Dan,ingozzandosi con l'ennesimo pezzo di pie alla carne.

Suonarono alla porta.Si guardarono istintivamente tutti quanti.Non aspettavano nessuno.

C'erano tutti:i Potter,i Black,Tonks con i suoi genitori...chi poteva essere?

Sirius e James si scambiarono un'occhiata,complici,sperando di avere ragione.

Il cuore di Tonks fece un balzo,possibile che potesse essere lui?

Vado io!”disse Sirius alzandosi,da buon padrone di casa.

Aprì la porta e si trovò davanti Remus Lupin,con un'espressione timorosa.L'avrebbero accolto?

Posso entrare?”chiese timidamente

Tonks si alzò,raggiunse la porta e lo prese per mano.Lo condusse a tavola e lo fece sedere.

Fece tutto con una strana grazia,non rovesciò nulla.Si mosse con un'eleganza senza pari.

Non erano necessari lunghi discorsi per esprimere la sua felicità.Il sorriso che aveva sul viso e gli occhi appannati bastavano.

Beth guardò verso sua madre,con sguardo trionfante.Loro l'avevano sempre detto che sarebbe tornato.



Ah!Come sono stanco!Ho proprio bisogno di un buon sonno ristoratore!”disse James stravaccandosi sul divano subito dopo mangiato.

Con tutto quello che hai divorato non mi stupisco,Prongs!”osservò sagacemente Remus

Moony!Moony!Moony!-fece Sirius scuotendo la testa in segno di dissenso-Anche tu adesso dai ragione a questo vecchio cervo poltrone?!?Di' un po', James,quand'è che ti vedremo girare sempre in pantofole?”

Taci Padfoot!Non so te,ma io sono in piedi dalle sei!”

Oh...questo cambia tutto....la mie condoglianze,amico!”si scusò ,comprensivo ,Sirius.

Mi sa che quasi quasi ti faccio compagnia,James.”aggiunse Remus, sedendosi di fianco all'amico.

Eh no,eh!Non ve lo permetto!Avanti!In piedi!-li scosse Sirius-Vi state comportando come due anziani da ospizio!Forza!Andiamo a fare una passeggiata fuori!”

Sirius,siamo a dicembre!Fa freddo fuori!”gli fece notare Remus

Moony ha ragione!Tu fa'un po' come ti pare,io di certo non mi muovo da questo caldo tepore!Concilia così bene il sonno!”disse James con gli occhi chiusi e un sorriso beota stampato in volto.

Si sa però che Sirius Black,quando si mette in testa qualcosa ,difficilmente lascia perdere e così,dopo aver insistito parecchio , riuscì a trascinare i due amici fuori di casa.


Sirius,Remus, posso chiedervi una cosa?”domandò James dopo che si furono seduti sui gradini del porticato.

I due annuirono.

Voi...anni fa,avreste mai pensato che saremmo diventati così?

Così come,James?”

Così,come siamo adesso.Con mogli,figli e tutto il resto...”

Bè-iniziò Sirius-se ti riferisci a quando ero un piccolo bastardo arrogante, no di certo.Ma forse ,già allora ,potevo vedere voi due perfettamente immedesimati nel ruolo di padri di famiglia.Sapevo che avresti messo la testa a posto prima di me ,Jamie.E tu Remus l'hai sempre avuta sulle spalle.Se invece parli di quindici anni fa...bè,allora non sapevo nemmeno se sarei arrivato a trent'anni..”

Io invece sono contento,ragazzi.”disse Remus

Sì.-rispose agli sguardi interrogatori dei due amici-sono contento si come siamo adesso.Il tempo è passato,noi siamo cresciuti,non siamo più quelli che eravamo negli anni della scuola,non potrebbe essere.Ma,nonostante tutto...”

Nonostante tutto siamo qui,siamo noi...”aggiunse James

Siamo insieme.Nonostante tutto,siamo insieme.”proseguì Sirius

Sì.Siamo qui,siamo noi e siamo insieme.Nonostante tutto.”Concluse Remus.



Allora,che ve ne pare di questo capitolo?E' troppo smielato?

Forse sì,ma ci tenevo a scrivere una cosa del genere,non dico smielata.ma che trasmettesse serenità.

Magari ho sbagliato a far tornare Remus sui suoi passi così presto,però era Natale....insomma,una riconciliazione sotto Natale è sempre più bella,fa un altro effetto...
















  
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