Eravamo a las Vegas,io,kevin e Niall.
Avevamo girato un po' di casinò. 
Avevo vinto 68.000.000 mi mancavano ancora tanti soldi ma non avevo tempo.
Ero seduta al tavolo da black jack in un abito bianco corto fino al linguine,tacco 12 decoltè nere,scollo prorompente,i capelli ramati raccolti in una treccia laterale e gli occhi ambra truccati pesantemente di nero.
Kevin venne da me e all'orecchio mi disse.
-Cristina non c'è più tempo!-
-ti prego prendi più tempo solo un'altro po'-
-ci provo-
Lavorai un'altro po' sui soldi facendo solo un altro po' di soldi ma niente di più.
Kevin venne a prendermi al tavolo io mi congedai gentilmente dal tavolo di soli uomini a cui ero seduta,facendo un segno con la mano e scoprendo ancora di più la coscia.
Niall era fuori in macchia e appena salimmo,
Sgommò sull'asfalto nero e nella notte arrivammo ai magazzini.
Due uomini alti e prorompenti ci accolsero all'entrata e ci condussero in un corridoio buio.
Arrivammo e l'uomo davanti a me si bloccò di colpo facendomi andare addosso alla sua schiena .
Ci fece entrare in una stanza scura dove primeggiava una poltrona che ci dava le spalle.
-Johan-dissi
-Cristina-
-mi dispiace ma non ho tutti i soldi se mi dessi un po' di tempo in più-
-mia cara Cristina dovresti sapere le regole-
-lo so ma ti prego ora ho una famiglia-
Fece uno strano verso con le labbra e tirò su con il naso.
-mi dispiace-
-correte -urlai correndo verso la porta con kevin e Niall alle spalle.
Ci bloccarono la strada i due uomini di prima al quale uno tirai un pugno nello stomaco ma non gli fece niente così mi prese per i capelli e mi butto a terra con tutta la sua forza che era veramente tanta.
Poi iniziò a prendermi a schiaffi.
Si sedette su di me e mi scostò il vestito spostandolo dalla spalla,io mi dimenai ma con una mano bloccò entrambe le mie mani sbottonandosi la cintura.
-stai ferma puttanella,staresti benissimo su una strada.- disse baciandomi la pelle del collo.
Io sparavo calci all'aria per farlo cadere dal mio bacino livido,serrando gli occhi che sgorgavano lacrime a non finire.
-lasciala stare!!-disse una voce dietro all'uomo sopra di me.
Appena si girò ricevette un pugno sullo zigomo che lo fece alzare un po' vacillando così io mi alzai e gli sferrai un calcio tra le gambe facendolo cadere a terra.
Così tutti e tre corremmo fino all'uscita .
Avevamo vinto la battaglia ma non si sarebbero arresi avremmo combattuto una vera e propria guerra.