<<
Max, io lo odio. >> asserisce Andrea, lasciandosi cadere sul letto
matrimoniale della sua camera. Max le si siede accanto e si trattine dal
ridere.
Sono
appena entrate nella camera d’albergo di Mantova destinata alla batterista, e
già, la padrona della camera, non ne può più.
<<
No che non lo odi, Andre. >> la rossa la guarda con gli occhi infuocati,
anche se sa perfettamente che con Max non funziona. Max è come lei, non bastano
gli occhi infuocati per zittirla.
<<
E invece ti dico di sì! >> risponde, appoggiando la schiena al materasso,
e cominciando a guardare il soffitto. La mora sospira pesantemente.
Improvvisamente
si apre la porta e sulla soglia appare un ragazzetto, di circa vent’anni, con i
capelli biondi a spazzola e gli occhi azzurri. Ha appuntato alla giacchetta
della divisa il nome: Giorgio. Senza una parola e con lo sguardo alto,
entra nella camera e lascia sulla scrivania un biglietto. Si volta e fa per
uscire dalla stanza, ma Max lo ferma prendendolo per il polso.
<<
Ciao, io sono Max, lei è la mia amica Andrea. Non parli? >> il ragazzo le
sorride dolcemente e chiude gli occhi.
<<
Di solito non mi permettono di parlare con i clienti. Ma occhio non vede, cuore
non duole, no? >> lancia uno sguardo di sottecchi ad Andrea, che non si accorge
di nulla. Continua imperterrita a fissare il soffitto, completamente persa nei
suoi pensieri. Max guarda prima Giorgio, che osserva con occhio critico la sua
amica, poi Andrea, che sembra non accorgersi di niente talmente presa dal
colore emozionante del soffitto.
<<
Già, il detto dice così. – sorride anche la mora, ritornando a guardare il
ragazzo negli occhi. – A proposito, prima, mentre entravamo, abbiamo visto che
stanno mettendo a posto la sala. È successo qualcosa? C’è una festa? >>
Giorgio inarca un sopracciglio confuso, poi il suo viso si apre in
un’espressione trionfante.
<<
Sì, una festa per il compleanno di uno dei soci. Dice che ci saranno ance due
componenti di due gruppi giovanili famosissimi. >> annuisce e Max ghigna.
Sente un rumore e si gira di scatto verso Andrea, che ha gli occhi sgranati e
la bocca spalancata. Scatta in piedi, rischiando di inciamparsi nelle lenzuola,
e si mette affianco della moretta.
<<
Che gruppi sono?? >> chiede, sperando ardentemente di non essere lei.non
ha voglia di firmare autografi, non ha voglia di rispondere a domande sulla sua
vita sentimentale, sulla sua vita privata. In poche parole, non ha voglia di
essere famosa quel giorno.
<<
Tokio Hotel e White Rose’s. Non li ho mai sentiti, ma dicono che sono piuttosto
bravi entrambi. Poi c’è la mia collega, Alessia, che ne sa meno di me. Beh,
almeno non rischiano di farsi sopraffare dalle fan e dai fan, è una festa
esclusiva. – prende un profondo respiro e sorride. – Bene, nel biglietto che vi
ho lasciato, ci sono tutte le istruzioni per la serata, buona giornata ragazze.
>> abbassa il capo in segno di saluto e strizza l’occhio alla rossa. Poi
prende e ed esce dalla camera, chiudendosi la porta alle spalle. Solo allora
Andrea si lascia cadere stancamente sulla sedia davanti al letto. Si passa la
mano sul viso stancamente, stropicciandosi entrambi gli occhi.
<<
Dai Andre… va tutto bene! >> la rassicura Max, mettendole un braccio
attorno alle spalle e tirandola a sé. La rossa sorride. Poi, dopo almeno una manciata
di secondi in silenzio, scoppia a ridere come una matta. << Ecco, sei
sicura di stare bene? >> la riprende la mora, ridendo anche lei.
<<
Oh sì! Va splendidamente! Ogni volta che mi fermo a guardare Tom negli occhi,
succede un casino, ora il capo vuole che ci fidanziamo e dobbiamo anche andare
ad una festa di figli di papà vestite da sera. Va a meraviglia!!!!!!!! >>
sorride falsa come una banconota da cinque centesimi e chiude gli occhi. Ha
bisogno di Stefania, ha bisogno della sua amica.
Neanche a
farlo apposta, squilla il cellulare di Andrea e lei lo afferra di malavoglia.
<< Sì? >> chiede, con la voce più bassa che ha.
<<
Andre mia!!!!!!!!!!!!!! >> la rossa sposta il cellulare dall’orecchio un
secondo, poi se lo riappoggia e sorride radiosa.
<<
Miseria Ste… sempre la solita, eh? Comunque, sai che ti stavo pensando?
>> sghignazza e chiude di nuovo gli occhi.
<<
Ah sì??? Pensa, qui c’è il capo! Aspetta un attimo amore – Stefania allontana
il cellulare dalla bocca e lo appoggia al petto, per far si che Andrea non
senta niente. – che c’è? No. No!! Ohhhh che palle!!! Va bene, va bene! – la
rossa si trattiene a stento dal ridere e sente che Stefania si è rimessa il
cellulare all’orecchio. – Eccomi. No, dice che devi fare la brava, e che devi
solo andarci a letto, e che… ehi!!! Che cosa??? No Andre, non ascoltarlo!!
>> si sente un piccolo rumore e la voce grossa del capo prende il posto
di quella squillante di Stefania.
<<
Andrea! Quello che Stefania stava cercando di dire, è che ci sono dei preservativi
in tutte e quattro le stanze e che nessuno vi darà fastidio se appenderete un
qualcosa alla porta! >>
<<
Capo, senti. Io non voglio andare a letto con uno di loro due… non ci penso
neanche, cazzo! >>
<<
Non parlare così con me, ragazzina! Ahia! >>
<<
Andre! Sono io! Non ascoltare questo qui!! Non devi mettere fretta al tempo
amore, deve accadere perché lo volete entrambi! >>
<<
STEFANIA!! >>
<<
Ricordati che il proprietario è un mio carissimo amico! >>
<<
Capo? >>
<<
No, sono io! >>
<< Aiuto…
>> mormora, sentendo la testa scoppiare. Non ci sta capendo più niente,
Stefania e il capo non la smettono di passarsi il cellulare e lei è sempre meno
convinta della buona riuscita di quella sottospecie di vacanza.
<<
Andrea, ascoltami. Se non lo vuoi fare, non lo fai, non dare ascolto a ‘sto
vecchio bacucco. >>
<<
Stefania!! >> si sente urlare il
capo, mentre cerca di prendere di mano il cellulare a Stefania.
<<
Tesoro, senti, ti chiamo dopo, quando il capo non c’è più! Ti voglio bene amore
e salutami Max! >>
<<
Ma… >> neanche il tempo di rispondere, che Stefania ha chiuso la
chiamata. Andrea guarda con gli occhi stralunati l’amica, che intanto si sta
trattenendo dal ridere. << Che ti ridi, infame… ho i timpani fuori uso.
>> a quelle parole Max scoppia a ridere, tenendosi la pancia.
<<
Beh, pensa che ‘sta sera non ti serviranno! >> dice, tra le risate. La
rossa sbuffa pesantemente, si alza e va al comodino accanto al letto, sperando
ardentemente che il capo si stesse sbagliando. Apre il cassetto ad occhi
chiusi, poi ne apre uno lentamente, molto lentamente, ed impreca.
<<
Ma cazzo! >> sibila, dando un pugno al muro. Max si avvicina al comodino
strisciando sul letto e vede il pacchettino azzurro, senza però capire cosa
sia.
<<
Che succede? >> le chiede infatti, con un sorriso incoraggiante. Si mette
a pancia in su e la guarda al contrario. Andrea tira fuori la scatoletta e
gliela appoggia sulla pancia, per poi dirigersi alla scrivania a leggere il
biglietto che aveva lasciato Giorgio. Prende un profondo respiro e lo apre.
<<
No, niente di che, se te ne sei resa conto, quelli sono preservativi. – Max
smette di ridere e sgrana gli occhi, tirandosi immediatamente su. La scatoletta
le cade in grembo e lei la gira, timorosa. Per poco non le viene un infarto
nello scoprire che sono esattamente dei preservativi. Sta per parlare,
ma Andrea la blocca, cominciando a leggere il biglietto. - Si avvisa la
gentile clientela dell’ Hotel, che questa sera ci sarà una festa in bianco e
nero. Le donne sono pregate di indossare vestiti o bianchi o neri, ma dai,
mica siamo deficienti, sai??, con tacchi a spillo (volere della moglie del
socio). Mentre gli uomini, è assolutamente obbligatorio lo smoking. La
festa inizierà alle 21.00 nell’atrio dell’ Hotel. Si prega inoltre, di venire
accompagnati da un cavaliere o da una dama. Pertanto, è obbligatorio a tutti i
clienti dell’ Hotel partecipare, per dimostrare rispetto al socio più
importante. Distinti saluti, il Direttore. Sai che faccio Max? pianto un
tacco nella fronte della moglie di sto cavolo di socio dei miei stivali! Ma
dico, non poteva aspettare una settimana? >> accartoccia violentemente il
foglietto e lo lancia nel cestino, facendo canestro.
Max si
alza in piedi e l’abbraccia, cercando di darle un po’ della sua calma.
*-*
<<
CHE COSA???? >> Tom non è di certo di buon umore. Appena entrato, ha
trovato il biglietto sulla scrivania e adesso, che l’ ha finito di leggere,
rischia di rompere qualcosa di quella camera. Circa due secondi dopo, entra
Georg nella camera, spaventato dall’urlo disumano dell’amico.
<<
Che succede Tom? >> chiede, ansimando. Il rasta lo fulmina con lo
sguardo, indicandogli il foglietto sulla scrivania. Il castano lo legge con un
sopracciglio inarcato, per poi riposarlo sulla scrivania e guardarlo torvo.
<<
Hai letto che succede, no? Smoking… obbligatorio!! No, non ci credo, io non ci
vado! Ci rinuncio! Con lo smoking? Ma siamo pazzi? >> blatera, buttandosi
a peso morto sul lettone.
<<
Beh, pensa positivo. Vedrai Andrea con i tacchi a spillo e un vestito da donna.
>> butta lì Georg, sedendosi sulla sedia della scrivania.
<<
Sinceramente non me ne frega un accidente. Io, lo smoking, non lo metto!
>> brontola, premendo il viso contro al cuscino. L’altro non sa più che
fare. Conosce la testardaggine di Tom Kaulitz, la conosce fin troppo bene. E sa
anche perfettamente che sarebbe fiato sprecato cercare di convincerlo. Sbuffa
pesantemente, fino a che non sente la porta che si apre.
Dopo poco
entra una ragazza mulatta, con gli occhi nocciola scuro e i lunghi capelli
castani legati in una coda alta, che lascia sfuggire qualche ciuffo sulla
fronte. Porta la divisa, con la gonna che le arrivava al ginocchio e la
giacchetta sbottonata nei primi bottoni.
Georg
guarda la targhetta della ragazza: Alessia.
<<
Scusate, la stanza di Tom Kaulitz? >> il rasta grugnisce da contro al
cuscino, e Georg risponde al posto suo.
<<
Sì, ora è momentaneamente impegnato. >> sorride alla ragazza, che
ricambia dolcemente.
<<
Ah, mi dispiace. Può dirgli che uno dei soci vorrebbe parlargli? Il direttore
sostiene che il signor Kaulitz sia una delle persone più esperte in fatto di
donne. Vorrebbe parlargli per fargli scegliere le ballerine da assumere per il
compleanno del socio. >> squittisce mielosa la ragazza, osservando la
figura magra distesa sul letto matrimoniale.
Appena
sentita la parola ‘donne’ e ‘ballerine’, la figura in questione si alza di
scatto e si mette in piedi, ovviamente non senza correre il rischio di cadere a
faccia a terra.
<<
Donne e ballerine? >> ripete, quando si trova davanti Alessia, che
sorride luminosa.
<<
Sempre lo stesso, tu, eh! >> lo rimprovera, con un mezzo sorriso, il
bassista, dandogli uno scappellotto sulla testa.
<<
Ehi, mica ho mai detto di essere cambiato! – si difende l’altro, ridendo. Poi
torna a squadrare Alessia, a cui sembra non dispiacere affatto. – Allora?
Quando vuole vedermi? >> la ragazza gli strizza l’occhio e apre la porta
della camera.
<<
Se vuole seguirmi. >> sussurra sensualmente, uscendo dalla camera.
Tom
rimane un attimo impalato, poi sorride trionfante, dà una pacca sulla spalla
all’amico e segue Alessia per i corridoi dell’albergo. Dopo circa dieci minuti,
la ragazza si ferma e si scosta, per far vedere il suo accompagnatore all’uomo
seduto alla scrivania.
<<
Ecco, direttore. Come voleva, il signor Kaulitz è qui. >> dice atona, per
poi voltarsi e strizzare l’occhio a Tom. Esce dalla sala, chiudendosi
delicatamente la porta alle spalle.
Tom la
fissa uscire, poi si siede sulla sedia davanti alla scrivania.
<<
Perfetto. Posso darti del ‘tu’? – Tom annuisce con un sorrisetto. – Perfetto.
Tom, la tua fama è conosciuta in tutta Europa. E visto che alloggi qui per una
settimana, perché non approfittarne? Mi fido ciecamente di te, ragazzo.
>> l’uomo gli mette una mano sulla spalla e il ragazzo annuisce, grave.
<<
Dove sono le ballerine? >> chiede poi, con il suo solito sorrisetto
malizioso a stendergli le labbra. Il direttore ricambia il sorriso, con uno
sguardo d’intesa, fino a che non si sentono dei rumori fuori dalla porta.
<<
Lei non può entrare qui! >> ringhia un ragazzo. Poi un tonfo sordo e una
vocetta femminile.
<<
La scusi, è un po’ manesca. Ehi! Non ci pensare neanche! Fermati dannazione!
>> si scusa, per poi cercare di trattenere la furia che ha causato il
tonfo.
Tom, da
dentro, riconosce la voce di Max. Allora, l’altra potrebbe essere…?
Neanche
il tempo di finire il pensiero che un uragano dai capelli rossi entra nella
saletta spalancando la porta. Subito dietro di lei, entra Max, con gli occhi
alzati al soffitto, che le tiene un braccio.
<<
È lei il direttore di ‘sto albergo? >> chiede pacata Andrea, non notando
neanche lo sguardo stralunato di Tom.
<<
Sì, ma che cosa… - >>
<<
Ecco, avete una palestra in ‘sto coso? >> Tom si trattiene dal ridere. È
sempre più educata quella ragazza. Però non riesce a fargliene una colpa. No,
proprio non ci riesce.
<<
Sì, al piano terra. Se entrate nella hall, la seconda porta a destra, quella
grigia. >> risponde terrorizzato l’uomo. Andrea annuisce, si volta ed
esce dalla saletta, silenziosa com’era entrata. Max alza gli occhi al cielo e
si scambia uno sguardo con Tom, come per dire che è così e che non si può
cambiare. Lui ricambia divertito.
<<
Ecco, la scusi… è leggermente nervosa. Ma non si preoccupi, se riesce a trovare
la palestra al primo tentativo si calma e diventa un agnellino. >> fa un
sorrisone rassicurante al direttore, per poi uscire dalla saletta e seguire
Andrea.
<<
Erano delle tue amiche, quelle due? >> biascica l’uomo, ancora
terrorizzato dallo sguardo assassino della rossa.
<<
Beh, veramente… sì. E loro due sono voce e batteria delle White Rose’s.
>> spiega, cercando di trattenersi dal ridere. Ma non ce la fa, e alla
faccia scandalizzata del pover’uomo, scoppia, tenendosi la pancia per non
cadere a terra.
*ç*ç*ç*ç*ç*ç*ç*ç*ç*ç*ç*ç*ç*
ecco… e mi uccidete di nuovo xD sorrytemi *ç* Do
you know that I love you, or not? XD
scusate mie fan (ceeeeeeerto -.-’’’’’’’ NdVoi), ma
devo correre ^^ grazie a tutte!!
Piscula, FrancescaKaulitz, Anele87, vy, smokeygirl,
Muny_4Ever, ada, mery, Anna K.The Best ’96.
Grazie a tutte tuttissime!!
E scusatemi ancora per il ritardo imperdonabile…
‘^^ ma voi mi volete bene così come sono, vero?? ^_^
Besitos!