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Autore: Barbycam    30/03/2008    7 recensioni
Otto ragazzi con una passione... due gruppi musicali nell'occhio del ciclone... un solo problema: Incesto.
Tokio Hotel e White Rose's non si conoscono, sono insieme sotto la lente d'ingrandimento della fama, e non hanno nessuna intenzione di conoscersi. Ma i due manager non sono d'accordo con loro. Hanno tutti e due due gemelli, sui quali si vocifera l'incesto, e loro vogliono rimediare assolutamente. [ Stefania ha smesso di guardarlo come se fosse un animale estinto circa un milione di anni fa, e si è messa a guardarlo come se fosse un animale estinto circa 3 milioni di anni fa. Francesca lo fissa con la sua più adorabile espressione confusa, con le labbra arricciate e la fronte aggrottata. Max e Andrea, essendo molto simili, hanno la bocca spalancata e gli occhi grandi quanto tazzine da tè.]
Spero che vi piaccia ^^
Genere: Generale, Romantico, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Tokio Hotel
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
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<< Max, io lo odio

<< Max, io lo odio. >> asserisce Andrea, lasciandosi cadere sul letto matrimoniale della sua camera. Max le si siede accanto e si trattine dal ridere.

 

Sono appena entrate nella camera d’albergo di Mantova destinata alla batterista, e già, la padrona della camera, non ne può più.

 

<< No che non lo odi, Andre. >> la rossa la guarda con gli occhi infuocati, anche se sa perfettamente che con Max non funziona. Max è come lei, non bastano gli occhi infuocati per zittirla.

 

<< E invece ti dico di sì! >> risponde, appoggiando la schiena al materasso, e cominciando a guardare il soffitto. La mora sospira pesantemente.

 

Improvvisamente si apre la porta e sulla soglia appare un ragazzetto, di circa vent’anni, con i capelli biondi a spazzola e gli occhi azzurri. Ha appuntato alla giacchetta della divisa il nome: Giorgio. Senza una parola e con lo sguardo alto, entra nella camera e lascia sulla scrivania un biglietto. Si volta e fa per uscire dalla stanza, ma Max lo ferma prendendolo per il polso.

 

<< Ciao, io sono Max, lei è la mia amica Andrea. Non parli? >> il ragazzo le sorride dolcemente e chiude gli occhi.

 

<< Di solito non mi permettono di parlare con i clienti. Ma occhio non vede, cuore non duole, no? >> lancia uno sguardo di sottecchi ad Andrea, che non si accorge di nulla. Continua imperterrita a fissare il soffitto, completamente persa nei suoi pensieri. Max guarda prima Giorgio, che osserva con occhio critico la sua amica, poi Andrea, che sembra non accorgersi di niente talmente presa dal colore emozionante del soffitto.

 

<< Già, il detto dice così. – sorride anche la mora, ritornando a guardare il ragazzo negli occhi. – A proposito, prima, mentre entravamo, abbiamo visto che stanno mettendo a posto la sala. È successo qualcosa? C’è una festa? >> Giorgio inarca un sopracciglio confuso, poi il suo viso si apre in un’espressione trionfante.

 

<< Sì, una festa per il compleanno di uno dei soci. Dice che ci saranno ance due componenti di due gruppi giovanili famosissimi. >> annuisce e Max ghigna. Sente un rumore e si gira di scatto verso Andrea, che ha gli occhi sgranati e la bocca spalancata. Scatta in piedi, rischiando di inciamparsi nelle lenzuola, e si mette affianco della moretta.

 

<< Che gruppi sono?? >> chiede, sperando ardentemente di non essere lei.non ha voglia di firmare autografi, non ha voglia di rispondere a domande sulla sua vita sentimentale, sulla sua vita privata. In poche parole, non ha voglia di essere famosa quel giorno.

 

<< Tokio Hotel e White Rose’s. Non li ho mai sentiti, ma dicono che sono piuttosto bravi entrambi. Poi c’è la mia collega, Alessia, che ne sa meno di me. Beh, almeno non rischiano di farsi sopraffare dalle fan e dai fan, è una festa esclusiva. – prende un profondo respiro e sorride. – Bene, nel biglietto che vi ho lasciato, ci sono tutte le istruzioni per la serata, buona giornata ragazze. >> abbassa il capo in segno di saluto e strizza l’occhio alla rossa. Poi prende e ed esce dalla camera, chiudendosi la porta alle spalle. Solo allora Andrea si lascia cadere stancamente sulla sedia davanti al letto. Si passa la mano sul viso stancamente, stropicciandosi entrambi gli occhi.

 

<< Dai Andre… va tutto bene! >> la rassicura Max, mettendole un braccio attorno alle spalle e tirandola a sé. La rossa sorride. Poi, dopo almeno una manciata di secondi in silenzio, scoppia a ridere come una matta. << Ecco, sei sicura di stare bene? >> la riprende la mora, ridendo anche lei.

 

<< Oh sì! Va splendidamente! Ogni volta che mi fermo a guardare Tom negli occhi, succede un casino, ora il capo vuole che ci fidanziamo e dobbiamo anche andare ad una festa di figli di papà vestite da sera. Va a meraviglia!!!!!!!! >> sorride falsa come una banconota da cinque centesimi e chiude gli occhi. Ha bisogno di Stefania, ha bisogno della sua amica.

 

Neanche a farlo apposta, squilla il cellulare di Andrea e lei lo afferra di malavoglia. << Sì? >> chiede, con la voce più bassa che ha.

 

<< Andre mia!!!!!!!!!!!!!! >> la rossa sposta il cellulare dall’orecchio un secondo, poi se lo riappoggia e sorride radiosa.

 

<< Miseria Ste… sempre la solita, eh? Comunque, sai che ti stavo pensando? >> sghignazza e chiude di nuovo gli occhi.

 

<< Ah sì??? Pensa, qui c’è il capo! Aspetta un attimo amore – Stefania allontana il cellulare dalla bocca e lo appoggia al petto, per far si che Andrea non senta niente. – che c’è? No. No!! Ohhhh che palle!!! Va bene, va bene! – la rossa si trattiene a stento dal ridere e sente che Stefania si è rimessa il cellulare all’orecchio. – Eccomi. No, dice che devi fare la brava, e che devi solo andarci a letto, e che… ehi!!! Che cosa??? No Andre, non ascoltarlo!! >> si sente un piccolo rumore e la voce grossa del capo prende il posto di quella squillante di Stefania.

 

<< Andrea! Quello che Stefania stava cercando di dire, è che ci sono dei preservativi in tutte e quattro le stanze e che nessuno vi darà fastidio se appenderete un qualcosa alla porta! >>

 

<< Capo, senti. Io non voglio andare a letto con uno di loro due… non ci penso neanche, cazzo! >>

 

<< Non parlare così con me, ragazzina! Ahia! >>

 

<< Andre! Sono io! Non ascoltare questo qui!! Non devi mettere fretta al tempo amore, deve accadere perché lo volete entrambi! >>

 

<< STEFANIA!! >>

 

<< Ricordati che il proprietario è un mio carissimo amico! >>

 

<< Capo? >>

 

<< No, sono io! >>

 

<< Aiuto… >> mormora, sentendo la testa scoppiare. Non ci sta capendo più niente, Stefania e il capo non la smettono di passarsi il cellulare e lei è sempre meno convinta della buona riuscita di quella sottospecie di vacanza.

 

<< Andrea, ascoltami. Se non lo vuoi fare, non lo fai, non dare ascolto a ‘sto vecchio bacucco. >>

 

<< Stefania!! >>  si sente urlare il capo, mentre cerca di prendere di mano il cellulare a Stefania.

 

<< Tesoro, senti, ti chiamo dopo, quando il capo non c’è più! Ti voglio bene amore e salutami Max! >>

 

<< Ma… >> neanche il tempo di rispondere, che Stefania ha chiuso la chiamata. Andrea guarda con gli occhi stralunati l’amica, che intanto si sta trattenendo dal ridere. << Che ti ridi, infame… ho i timpani fuori uso. >> a quelle parole Max scoppia a ridere, tenendosi la pancia.

 

<< Beh, pensa che ‘sta sera non ti serviranno! >> dice, tra le risate. La rossa sbuffa pesantemente, si alza e va al comodino accanto al letto, sperando ardentemente che il capo si stesse sbagliando. Apre il cassetto ad occhi chiusi, poi ne apre uno lentamente, molto lentamente, ed impreca.

 

<< Ma cazzo! >> sibila, dando un pugno al muro. Max si avvicina al comodino strisciando sul letto e vede il pacchettino azzurro, senza però capire cosa sia.

 

<< Che succede? >> le chiede infatti, con un sorriso incoraggiante. Si mette a pancia in su e la guarda al contrario. Andrea tira fuori la scatoletta e gliela appoggia sulla pancia, per poi dirigersi alla scrivania a leggere il biglietto che aveva lasciato Giorgio. Prende un profondo respiro e lo apre.

 

<< No, niente di che, se te ne sei resa conto, quelli sono preservativi. – Max smette di ridere e sgrana gli occhi, tirandosi immediatamente su. La scatoletta le cade in grembo e lei la gira, timorosa. Per poco non le viene un infarto nello scoprire che sono esattamente dei preservativi. Sta per parlare, ma Andrea la blocca, cominciando a leggere il biglietto. - Si avvisa la gentile clientela dell’ Hotel, che questa sera ci sarà una festa in bianco e nero. Le donne sono pregate di indossare vestiti o bianchi o neri, ma dai, mica siamo deficienti, sai??, con tacchi a spillo (volere della moglie del socio). Mentre gli uomini, è assolutamente obbligatorio lo smoking. La festa inizierà alle 21.00 nell’atrio dell’ Hotel. Si prega inoltre, di venire accompagnati da un cavaliere o da una dama. Pertanto, è obbligatorio a tutti i clienti dell’ Hotel partecipare, per dimostrare rispetto al socio più importante. Distinti saluti, il Direttore. Sai che faccio Max? pianto un tacco nella fronte della moglie di sto cavolo di socio dei miei stivali! Ma dico, non poteva aspettare una settimana? >> accartoccia violentemente il foglietto e lo lancia nel cestino, facendo canestro.

 

Max si alza in piedi e l’abbraccia, cercando di darle un po’ della sua calma.

 

*-*

 

<< CHE COSA???? >> Tom non è di certo di buon umore. Appena entrato, ha trovato il biglietto sulla scrivania e adesso, che l’ ha finito di leggere, rischia di rompere qualcosa di quella camera. Circa due secondi dopo, entra Georg nella camera, spaventato dall’urlo disumano dell’amico.

 

<< Che succede Tom? >> chiede, ansimando. Il rasta lo fulmina con lo sguardo, indicandogli il foglietto sulla scrivania. Il castano lo legge con un sopracciglio inarcato, per poi riposarlo sulla scrivania e guardarlo torvo.

 

<< Hai letto che succede, no? Smoking… obbligatorio!! No, non ci credo, io non ci vado! Ci rinuncio! Con lo smoking? Ma siamo pazzi? >> blatera, buttandosi a peso morto sul lettone.

 

<< Beh, pensa positivo. Vedrai Andrea con i tacchi a spillo e un vestito da donna. >> butta lì Georg, sedendosi sulla sedia della scrivania.

 

<< Sinceramente non me ne frega un accidente. Io, lo smoking, non lo metto! >> brontola, premendo il viso contro al cuscino. L’altro non sa più che fare. Conosce la testardaggine di Tom Kaulitz, la conosce fin troppo bene. E sa anche perfettamente che sarebbe fiato sprecato cercare di convincerlo. Sbuffa pesantemente, fino a che non sente la porta che si apre.

 

Dopo poco entra una ragazza mulatta, con gli occhi nocciola scuro e i lunghi capelli castani legati in una coda alta, che lascia sfuggire qualche ciuffo sulla fronte. Porta la divisa, con la gonna che le arrivava al ginocchio e la giacchetta sbottonata nei primi bottoni.

 

Georg guarda la targhetta della ragazza: Alessia.

 

<< Scusate, la stanza di Tom Kaulitz? >> il rasta grugnisce da contro al cuscino, e Georg risponde al posto suo.

 

<< Sì, ora è momentaneamente impegnato. >> sorride alla ragazza, che ricambia dolcemente.

 

<< Ah, mi dispiace. Può dirgli che uno dei soci vorrebbe parlargli? Il direttore sostiene che il signor Kaulitz sia una delle persone più esperte in fatto di donne. Vorrebbe parlargli per fargli scegliere le ballerine da assumere per il compleanno del socio. >> squittisce mielosa la ragazza, osservando la figura magra distesa sul letto matrimoniale.

 

Appena sentita la parola ‘donne’ e ‘ballerine’, la figura in questione si alza di scatto e si mette in piedi, ovviamente non senza correre il rischio di cadere a faccia a terra.

 

<< Donne e ballerine? >> ripete, quando si trova davanti Alessia, che sorride luminosa.

 

<< Sempre lo stesso, tu, eh! >> lo rimprovera, con un mezzo sorriso, il bassista, dandogli uno scappellotto sulla testa.

 

<< Ehi, mica ho mai detto di essere cambiato! – si difende l’altro, ridendo. Poi torna a squadrare Alessia, a cui sembra non dispiacere affatto. – Allora? Quando vuole vedermi? >> la ragazza gli strizza l’occhio e apre la porta della camera.

 

<< Se vuole seguirmi. >> sussurra sensualmente, uscendo dalla camera.

 

Tom rimane un attimo impalato, poi sorride trionfante, dà una pacca sulla spalla all’amico e segue Alessia per i corridoi dell’albergo. Dopo circa dieci minuti, la ragazza si ferma e si scosta, per far vedere il suo accompagnatore all’uomo seduto alla scrivania.

 

<< Ecco, direttore. Come voleva, il signor Kaulitz è qui. >> dice atona, per poi voltarsi e strizzare l’occhio a Tom. Esce dalla sala, chiudendosi delicatamente la porta alle spalle.

 

Tom la fissa uscire, poi si siede sulla sedia davanti alla scrivania.

 

<< Perfetto. Posso darti del ‘tu’? – Tom annuisce con un sorrisetto. – Perfetto. Tom, la tua fama è conosciuta in tutta Europa. E visto che alloggi qui per una settimana, perché non approfittarne? Mi fido ciecamente di te, ragazzo. >> l’uomo gli mette una mano sulla spalla e il ragazzo annuisce, grave.

 

<< Dove sono le ballerine? >> chiede poi, con il suo solito sorrisetto malizioso a stendergli le labbra. Il direttore ricambia il sorriso, con uno sguardo d’intesa, fino a che non si sentono dei rumori fuori dalla porta.

 

<< Lei non può entrare qui! >> ringhia un ragazzo. Poi un tonfo sordo e una vocetta femminile.

 

<< La scusi, è un po’ manesca. Ehi! Non ci pensare neanche! Fermati dannazione! >> si scusa, per poi cercare di trattenere la furia che ha causato il tonfo.

 

Tom, da dentro, riconosce la voce di Max. Allora, l’altra potrebbe essere…?

 

Neanche il tempo di finire il pensiero che un uragano dai capelli rossi entra nella saletta spalancando la porta. Subito dietro di lei, entra Max, con gli occhi alzati al soffitto, che le tiene un braccio.

 

<< È lei il direttore di ‘sto albergo? >> chiede pacata Andrea, non notando neanche lo sguardo stralunato di Tom.

 

<< Sì, ma che cosa… - >>

 

<< Ecco, avete una palestra in ‘sto coso? >> Tom si trattiene dal ridere. È sempre più educata quella ragazza. Però non riesce a fargliene una colpa. No, proprio non ci riesce.

 

<< Sì, al piano terra. Se entrate nella hall, la seconda porta a destra, quella grigia. >> risponde terrorizzato l’uomo. Andrea annuisce, si volta ed esce dalla saletta, silenziosa com’era entrata. Max alza gli occhi al cielo e si scambia uno sguardo con Tom, come per dire che è così e che non si può cambiare. Lui ricambia divertito.

 

<< Ecco, la scusi… è leggermente nervosa. Ma non si preoccupi, se riesce a trovare la palestra al primo tentativo si calma e diventa un agnellino. >> fa un sorrisone rassicurante al direttore, per poi uscire dalla saletta e seguire Andrea.

 

<< Erano delle tue amiche, quelle due? >> biascica l’uomo, ancora terrorizzato dallo sguardo assassino della rossa.

 

<< Beh, veramente… sì. E loro due sono voce e batteria delle White Rose’s. >> spiega, cercando di trattenersi dal ridere. Ma non ce la fa, e alla faccia scandalizzata del pover’uomo, scoppia, tenendosi la pancia per non cadere a terra.

 

*ç*ç*ç*ç*ç*ç*ç*ç*ç*ç*ç*ç*ç*

 

ecco… e mi uccidete di nuovo xD sorrytemi *ç* Do you know that I love you, or not? XD

scusate mie fan (ceeeeeeerto -.-’’’’’’’ NdVoi), ma devo correre ^^ grazie a tutte!!

Piscula, FrancescaKaulitz, Anele87, vy, smokeygirl, Muny_4Ever, ada, mery, Anna K.The Best ’96.

Grazie a tutte tuttissime!!

E scusatemi ancora per il ritardo imperdonabile… ‘^^ ma voi mi volete bene così come sono, vero?? ^_^

Besitos!

  
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