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Autore: giorgiabratta00    02/10/2013    1 recensioni
Dal 1 Capitolo:
Mi limitai a annuire e osservarla.
I suoi movimenti erano affrettati e ansiosi, ma non me ne curai più di tanto.
In fondo, erano due mesi che andava avanti così.
Siccome la prima volta non mi ascoltò gli ripetei “Mamma, ti prego togliti il giubbotto, fai caldo a me!”.
Questa volta sembrò capire il messaggio e mi rispose “Oh è vero! Vado subito a togliermelo!”.
La vidi correre su per le scale.
All'improvviso sentì dei gridi accompagnati da gemiti.
Mi prese il panico totale, ma rimasi ferma al mio posto, pronta a scattare in piedi.
Pensai subito ad un atto di amore, sennò che altri poteva essere?
Genere: Erotico, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: Bondage, Contenuti forti, Violenza | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Detto ciò inizia a leccarmi il lobo, facendomi venire i brividi.
Un’ondata di piacere e paura mi pervade completamente.
Voglio allontanarlo, ma non ci riesco.
Lasciando una scia di baci infuocata, arriva alle mie labbra cominciando a morderle.
I baci si fanno più approfonditi, mentre le sue mani scivolano lentamente sui miei fianchi.
Le sento sempre più giù, fino a quando non afferra i bordi della mia canottiera, tirandola lentamente su.
Trattengo un gemito sulle sue labbra mentre lui sorride soddisfatto.
Mi abbandono a lui e infilo le mani sotto la felpa, accarezzandogli i muscoli.
Lui sembra sorpreso dal gesto, probabilmente non immaginava che sapessi dove mettere le mani , ma continua imperterrito nel suo lavoro, mentre è riuscito a cavarmi la maglietta, rimanendo così in reggiseno.
Le mie mani vagano sul suo corpo, fino al togliergli la felpa, che accompagna la mia maglietta sul freddo pavimento.
Le sue mani tornano giù dai fianchi, e inizia a sbottonare i pantaloni, che vengono subito sfilati e lasciati cadere di fianco al corpo inerme.
Le miei mani ancora sul suo petto arrivano al collo e si stringono ad esso.
Intanto una delle sue mani arriva al mio sedere, stringendolo e modellandomelo.
Mi stacco dalle sue labbra per riprendere fiato e iniziare a capire la situazione ma subito si riavvicina annullando le distanze e iniziare un gioco con la mia lingua.
Ad un tratto le sue mani, nel frattempo finite entrambe sul mio sedere, mi alzano costringendomi ad avvinghiarmi con le mie gambe alla sua vita.
Riapro gli occhi, tenuti chiusi fino ad allora, e ciò che vedo mi fa tornare un po’ di lucidità.
Subito lo spingo via, cercando i miei vestiti e mettendomeli alla bell’e meglio.
Questo ragazzo ha appena ucciso mia madre, e io cosa faccio? Ci vado a letto.
Devo essere impazzita.
Faccio una smorfia disgustata e lo fulmino con lo sguardo.
Certo, come se fosse tutta colpa sua…
Scuoto la testa e mi concentro.
Anche lui nel frattempo si è rivestito, e ora mi sta guardando.
Sul suo viso compare un sorrisetto divertito.
“Le cose stanno così, allora. Bene, ma ricordati una cosa: io ottengo sempre quello che voglio.”
Detto ciò se ne va, sbattendosi la porta alle spalle, e lasciandomi a rimuginare su tutto quello appena accaduto.
butto l’occhio all’orologio a muro: 23,10.
Devo andare a letto, domani ho il colloquio di lavoro.
Guardo un ultima volta mia madre.
“Tranquilla mamma, denuncerò quel bastardo” dico al corpo inerme sul pavimento, mentre una lacrima scorre sulla mia guancia.
Domani, prima del colloquio, andrò a denunciarlo penso porterò con me il corpo, così mi crederanno.
Mi dirigo verso la mia stanza, tiro le coperte e mi ci infilo.
Mi rigiro su me stessa un paio di volte, fino a quando con la mano non tocco qualcosa.
Tiro la coperta e vedo un biglietto.
Su di esso leggo:
<< Carissima, non vedo l’ora di averti tutta per me. Davide mi ha riferito della tua bellezza, non vedo l’ora di vederti… ci vediamo presto >>
Grano gli occhi. Chi po’ essere?
Ripensando a tutto mi addormento nel buio di quel freddo ottobre.
La mattina dopo mi sveglio con il viso bagnato, probabilmente da lacrime fresche.
Mi sgranchisco e butto l’occhio alla sveglia: 10,00.
Il colloquio inizia alle 15,00. Ho ancora tempo.
Di fianco alla sveglia noto il biglietto della scorsa notte, ma questa volta marchiato da un simbolo, probabilmente una firma, somigliante a una S.
Prendo il biglietto, incredula, e comincio a boccheggiare.
Ributto il biglietto sul comodino e mi copro il viso con le mani.
Devo restare calma mi dico.
Mi alzo e un brivido di freddo ma fa ritornare alla mente tutto, dallo sparo, al piacere, al biglietto.
Mi fiondo fuori dalla porta e il senso di colpa lascia lo spazio allo stupore.
Il corpo di mia madre non c’è più, così come il sangue.
L’unica cosa rimasta, è un ricordo pieno di dolore.


☻angolo dell'autrice!☻
ciao lettrici! sono ancora qua...! come promesso sono tornata! wow... non ci credo ancora! 3 recensioni (ringrazio  Rose Tomlinson, meme1 e MrsCrowley), 1 preferito (ringrazio ancora Rose Tomlinson ♥) e seguita da 4 (ringrazio abaa, Ali_13, ancora Rose Tomlinson ♥ e syncslice). non so come ringraziarvi! :') comunque parlando della storia... questo capitolo non mi convince per niente e non so se è meglio metterla come rossa, dato le scene.. datemi consigli nelle recensioni (sempre se volete!) spero che almeno a voi piaccia... hello! ♥ by giorgiabratta00
  
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