Storie originali > Drammatico
Segui la storia  |       
Autore: nikolas    02/10/2013    3 recensioni
Sono passati alcuni mesi dai fatti accaduti nella prima parte di 'AMICI PER LA PELLE'; uno dei protagonisti (Tom) esce di scena, tuttavia altri personaggi sono pronti a prenderne il posto. Una nuova grande amicizia e nuove avventure animeranno ancora una volta Millow, un paesino inglese nei pressi di Londra. Il ritmo dell'amicizia farà danzare ancora una volta i cuori dei nostri protagonisti.
[La vicende della storia seguono quanto raccontato in 'AMICI PER LA PELLE']
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
TI DICO CIAO - AMICI PER LA PELLE 2
“Ti dico ciao, ma so che è un addio, c’è molto di te che sento ancor mio. Se c’è un paradiso, adesso sei lì, nel cielo di raso, avvolto così. Te ne vai, lo fai lasciandomi con quel battito che d’ali diventò.”
                                                                                                                             - Ti dico ciao, Laura Pausini

 

Lela vagava ormai da qualche minuto nel buio che attanagliava, come in ogni altra sera invernale, la cittadina di Millow, senza sapere dove andare e su una macchina presa in prestito da Simon. Quando, una manciata di minuti prima, aveva deciso di seguire il fidanzato, non aveva messo in conto l’eventualità di perderlo di vista, non conoscendo minimamente il luogo in cui si trovava la casa di Brian. La giovane era sul punto di abbandonare il pedinamento, quando all’improvviso le parve di intravedere l’auto di Diuk intenta a svoltare ad una rotatoria poco distante dal punto in cui si trovava la ragazza, diretta verso la periferia del paesino. Lela decise di non farsi scappare l’occasione e lentamente seguì l’automobile del fidanzato. Pensò che in tutta quella situazione, la fortuna, almeno per una volta, stesse giocando finalmente a suo favore.
Il tallonamento messo in atto dalla giovane proseguì per qualche altro minuto fino a quando l’auto di Diuk accostò e parcheggiò in uno spazio immerso nell’oscurità. Lela spense i fanali dell’auto e si diresse verso lo spiano brancolando nell’oscurità; ad un certo punto le sembrò addirittura che il fidanzato stesse guardando intensamente nella sua direzione, tuttavia questi, dopo qualche attimo di incertezza, distolse lo sguardo e la ragazza poté tirare un sospiro di sollievo e scendere dalla macchina. Per qualche secondo le passò per la testa uno strano pensiero: possibile che Diuk si fosse accorto della sua presenza e proprio per questo avesse tardato il suo arrivo sul luogo dello scambio? La giovane dedusse che era impossibile, per il semplice fatto che il suo ragazzo, solo mezzora prima, aveva detto chiaramente che lei non avrebbe mai dovuto sapere nulla di quella storia.
Lela vide il fidanzato dirigersi verso una vecchia casa all’apparenza abbandonata che doveva essere il nascondiglio di Brian, e una volta arrivato vicino all’ingresso, estrarre dalla tasca il cellulare e chiamare qualcuno. La giovane decise di nascondersi dietro alcune siepi e continuare a investigare: doveva scoprire assolutamente quello che stava accadendo.
Dopo qualche minuto si aprì una porticina sul lato del vecchio casolare da cui uscì Brian con in mano uno zaino. Lela sentì il fidanzato sussurrare:
-Lì dentro ci sono tutti i miei soldi?
-Certo, cosa credi!? Vieni dentro piuttosto, così potremo parlare con più tranquillità- ribattè Brian.
-No, finiamola qui, il più presto possibile. In questa cartelletta ci sono tutti i documenti che mi avevi chiesto: una copia della tua ‘lettera d’addio’ che domani farò avere alla polizia, le missive indirizzate a Sasha e alcuni fascicoli con delle informazioni sulle indagini che sono cominciate riguardo la morte di Jane Philips.- Disse il giovane, porgendo tutta la documentazione all’altro uomo.
-Grazie mille Follet, sapevo di poter contare su di te. Non hai detto niente a nessuno riguardo quello che hai scoperto, vero?
-No, non sono così stupido, sono stato io in prima persona a chiederti di tenere tutto nascosto. Da quando mi hai messo a conoscenza del tuo piano di voler farti credere morto ho cominciato a stare lontano da casa e ho evitato qualsiasi discorso con i miei amici, addirittura con la mia fidanzata.
-Ottimo, spero vivamente che non ci sia nessuno qui. Hai ragione tu, questa storia deve finire. Io mi fingerò morto e me ne andrò da Millow, cadranno tutte le accuse che potrebbero essermi mosse riguardo la morte della madre di quella sgualdrina e il tentato omicidio. Non sentirete più parlare di Brian Sanders.
-Lo spero, tu per me sei e resterai sempre un folle omicida, e ti disprezzo; tuttavia se te ne andrai per sempre, cercherò di dimenticare questa storia. Ora dammi i soldi e scompari dalle nostre vite, PER SEMPRE!- Disse in modo perentorio Diuk.
-Calmo, calmo…  Qui dentro c’è tutto il denaro che ti devo: una parte è quella che ti ho rubato qualche mese fa, il restante tienilo pure, è la ricompensa per avermi aiutato.
L’uomo lanciò lo zaino verso Diuk, il quale lo raccolse e senza dire una parola si incamminò verso la macchina per poter tornare a casa e mettere una pietra sopra a quella terribile vicenda.
Lela nel frattempo aveva seguito l’intero incontro tra i due dal suo nascondiglio e, forse troppo tardi, si accorse che Brian non si era minimamente mosso dalla sua posizione. L’uomo, qualche secondo dopo il congedo da Diuk, aveva estratto una pistola da sotto il maglione e ora la stava puntando dritta in direzione del ragazzo. La giovane in quel momento capì che la vita del fidanzato era in serio pericolo, uscì dal nascondiglio e urlò a squarciagola il nome di Diuk. Troppo tardi.
Il ragazzo non fece in tempo a rendersi conto di ciò che stava per succedergli perché, in quel preciso istante, l’uomo nel cortile, accortosi che qualcosa non era andato secondo i suoi piani, sparò un colpo che colpì Diuk dritto in mezzo alla schiena. A quel proiettile ne seguì un altro. E poi un altro ancora. Il giovane cadde a terra con un tonfo sordo e tutto parve fermarsi attorno a quella scena.
Lela aveva il volto rigato dalle lacrime, disperata: non riusciva più a capire nulla, vedeva solo sangue, sangue da ogni parte. Pochi attimi dopo sentì la voce di Brian dire amaramente, dopo aver ripreso in mano la situazione:
-Credevi davvero che ti avrei lasciato vivere liberamente sapendo tutte quelle cose sul mio conto, eh Follet? Ora morirà anche la tua fidanzatina, addio cari piccioncini…- Successivamente puntò la pistola in direzione di Lela e sparò un altro proiettile che la colpì sul fianco. La ragazza venne travolta da un dolore immenso e cadde a terra. Finse di aver perso i sensi e quando finalmente vide Brian dileguarsi, con il terrore nel cuore, si diresse strisciando verso il corpo del fidanzato.
Il dolore lancinante al fianco le offuscava i pensieri, tuttavia riuscì a vedere il corpo esanime di Diuk in un bagno di sangue ed ebbe sufficiente lucidità per estrarre di tasca il cellulare e cercare aiuto. Non riuscì a comporre il numero, il telefono le scivolò dalla mano ormai priva di energia, allora decise di sentire se il polso di Diuk mandava ancora cenni di vita. Lela percepì un flebile battito che bastò a infonderle coraggio e a radunare tutte le energie che le erano rimaste in corpo per comporre il numero del 911 e chiedere soccorso. Riuscì in qualche modo a dare le indicazioni corrette riguardanti la posizione del luogo della sparatoria e pochi minuti dopo vide l’ambulanza accorrere sul posto a sirene spiegate. Durante tutti quei minuti la giovane non aveva mai smesso di accarezzare il volto del fidanzato, completamente privo di sensi, sopportando il dolore che le partiva dal fianco e in certi momenti le impediva addirittura di respirare. Lentamente, però, la ragazza cominciò a sentirsi meno vigile e sempre più debole ogni secondo che passava e  l’unica cosa che ricordò prima di cadere in un sonno profondo fu il volto di uno dei soccorritori che, con le lacrime agli occhi, tentava di sussurrarle qualcosa prima di andare verso l’ambulanza e prendere un telo con il quale stava per coprire Diuk, il suo fidanzato.
 
Sasha stava approfittando della serata tranquilla per farsi un bagno rilassante, al quale di li a pochi minuti, si sarebbe aggiunto anche il suo ragazzo. Sentì vagamente squillare il telefono in salotto, tuttavia preferì immergersi completamente nell’acqua bollente e vaporosa piuttosto che andare a rispondere, dal momento che aveva deciso che non avrebbe permesso a niente e a nessuno di interrompere quel momento di relax che finalmente era riuscita a ritagliarsi. Passarono alcuni minuti e stranamente Simon non si presentò in bagno, così a malincuore decise di abbandonare quella vasca che per oltre un’ora era stata la sua dimora accogliente e si mise un accappatoio, intenzionata ad andare in salotto per stare un po’ col fidanzato. Quando uscì dal bagno, Sasha vide Simon disteso sul divano con il volto completamente rigato dalle lacrime, perciò, preoccupata, gli chiese:
-Amore, cosa è successo?
Nessuna risposta da parte del fidanzato. Sasha gli ripetè la domanda, ma ugualmente rimase senza risposta. La giovane si avvicinò a Simon e, con il cuore in gola, quasi urlando, cominciò a scuoterlo, chiedendogli spiegazioni.
- È morto. Sasha, Diuk è morto. Diuk è morto, morto, morto. È morto.
Possibile che il fidanzato stesse delirando? Forse aveva la febbre o forse era semplicemente stanco, ma ormai in preda alla preoccupazione Sasha chiese ulteriori spiegazioni.
-Amore che stai dicendo? Ti prego, parlami!- gemette la ragazza, disperata.
Improvvisamente Simon parve recuperare lucidità e solo in quel momento sembrò accorgersi veramente di quanto era successo.
-Diuk è morto in una sparatoria, Lela è rimasta ferita. Mi ha chiamato la polizia, ci ha chiesto di andare all’ospedale per essere presenti al risveglio di Lela.- Pronunciò il ragazzo in preda al panico.
-Non può essere vero Simon! Non può essere vero! Come è possibile? Chi è stato? – Urlava Sasha disperata.
-Sia io che te sappiamo benissimo chi ha ucciso Diuk. Dobbiamo andare da Lela, avrà bisogno di tutto il nostro supporto quando si risveglierà. – Concluse il ragazzo, piangendo.
I due, con la disperazione nel cuore, si diressero all’ospedale, aspettarono il risveglio di Lela e le comunicarono quanto era accaduto al suo fidanzato. Tutto ciò che ne seguì furono lacrime, solo tante lacrime. Di dolore, di disperazione, di rabbia.
Ormai, i tre avevano avuto la conferma: Brian aveva sparato al giovane e lo aveva ucciso ed ora numerose pattuglie della polizia lo stavano cercando. Malgrado tutto però, quel farabutto rimaneva a piede libero, Diuk invece non esisteva più, ucciso da un pazzo assassino che doveva essere fermato, in un modo o nell’altro.
 
Nei giorni seguenti la notizia della morte di Diuk dilagò per tutta Millow e il numero di persone che cercavano di telefonare a Lela per offrirle sostegno cresceva di minuto in minuto. La ragazza, però, non accennava da tempo ad uscire dalla propria camera e, a turno, Simon e Sasha dovevano rispondere alle chiamate di parenti, amici o semplici conoscenti.
Solo una volta la giovane si era spinta fino alla cucina dell’appartamento e fu quando aveva sentito Simon parlare al telefono con Tom del funerale di Diuk. Lela aveva atteso la fine della conversazione e aveva chiesto all’amico se suo fratello sarebbe potuto venire alle esequie; quando questi gli aveva risposto che era impossibile trovare così in fretta un volo che da New Orleans portasse Tom a Millow, la ragazza era tornata in camera sua, ancora una volta in lacrime.
Quei giorni furono difficilissimi per Simon, sotto tutti i punti di vista: doveva occuparsi di Lela, del negozio di fiori, doveva organizzare il funerale, doveva collaborare con la polizia e non riusciva più a parlare con la fidanzata che improvvisamente era diventata dura e scontrosa, tutto questo contornato dal dolore immenso che sentiva costantemente al petto da quando, qualche giorno prima, era stato avvisato della morte di Diuk.
 
Un giorno di inizio febbraio si svolsero i funerali di Diuk. All’ultimo saluto del ragazzo partecipò l’intera comunità di Millow, stretta intorno a Simon, Sasha e allo zio del defunto ragazzo, unico parente rimasto che era giunto appositamente alla cittadina dalla Germania. Lela non volle prendere parte al funerale di Diuk,tuttavia non stette rinchiusa in casa a piangere: uscì all’aria aperta e camminò, camminò per molto tempo, fino a quando raggiunse il negozio di fiori di Diuk, chiuso per lutto. Si sedette lì fuori, al freddo. Stette per lungo tempo a contemplare il frutto di tutti gli sforzi del suo fidanzato, l’attività di cui tanto andava fiero e dalla quale era stato strappato via prematuramente e ingiustamente.
Quando Simon e Sasha, ormai preoccupatissimi, avevano trovato Lela in quel luogo, la ragazza era addormentata accanto all’ingresso del negozio, avvolta in una semplice coperta. Il giovane la aveva presa in braccio e la aveva caricata in macchina, mentre Sasha, al vedere quella scena struggente aveva sentito qualcosa dentro smuoversi, nel profondo della sua anima. Aveva capito ciò che doveva fare. Da quando era arrivata a Millow sui suoi amici si erano abbattute troppe sciagure. Non poteva più permettere a Brian di causare tanto dolore, quella storia doveva concludersi. Ed era lei l’unica persona in grado di  mettere la parola FINE  a quella triste vicenda.
FINE QUARTA PARTE


NOTE: Eccoci al quarto capitolo della storia, che vi confesso, ha preso molto anche me. Questo capitolo doveva essere il penultimo, ma visto che nella stesura del finale mi sono accorto che l'ultima parte risaltava meglio separata, questo è diventato il terzultimo capitolo di questa nuova serie. La canzone che fa da guida al capitolo e, in particolare, allo straziante addio di Diuk (che abbandona le scene pur essendo stato un personaggio chiave in questa e nella prima parte) è la struggente Ti dico ciao di Laura Pausini, brano contenuto nel suo disco pubblicato l'11 novembre 2011 intitolato Inedito e interpretato da una tra le più brave cantanti al mondo. RECENSITEEE!
 
  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Drammatico / Vai alla pagina dell'autore: nikolas